Consulto in Psicologia
Mi capita ogni volta che devo fare un esame all'università di sentire il cuore battere talmente forte che comincio a pensare che da li a breve possa scoppiarmi. Soffro di reflusso gastrico e il cardiopalmo si amplifica se magari non digerisco bene o se prima dell'esame stesso mangio qualcosina in più. La dottoressa mi ha parlato di spina irritativa, suggerendomi delle gocce se dovesse capitarmi di avere questo problema. La mia dieta è sana ovviamente,ma non posso digiunare prima dell'esame...e, dovendone affrontare di belli tosti non voglio convivere con questo problema che comunque mi deconcentra e mi destabilizza molto. Considerando che la componente emotiva almeno per gli esami c'è, parlando col mio medico mi ha consigliato la valeriana, altrimenti 5 gcc di lorazepam prima di fare l'esame. Dato che vorrei evitare farmaci vorrei sapere se la valeriana ha degli effetti reali o sono solo minimi. In più non ho ben capito se con il lorazepam avrei un effetto duraturo almeno per il gg dell'esame. Grazie anticipatamente,saluti.
[#1]
Gentile utente,
la <<componente emotiva<<, l'ansia, è in grado di provocare anche effetti fisici, come Lei ben sa per esperienza personale.
La soluzione migliore è quella di andare alla radice delle cose, e dunque di curare l'ansia.
Se però, facendo una valutazione assieme al Suo medico e considerando che ciò la danneggia in rare occasioni, si preferisce agire sul sintomo, allora vengono prescritte <<le gocce>>.
Sta a Lei prendere queste manifestazioni somatiche come un'occasione per studiare a fondo la cosa; oppure "passarci sopra".
Sugli effetti dei farmaci prescritti - il primo "da banco", il secondo benzodiazepina - deve rivolgersi al Suo medico.
Per un approfondimento Le consiglio di leggere:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
Saluti cordiali.
la <<componente emotiva<<, l'ansia, è in grado di provocare anche effetti fisici, come Lei ben sa per esperienza personale.
La soluzione migliore è quella di andare alla radice delle cose, e dunque di curare l'ansia.
Se però, facendo una valutazione assieme al Suo medico e considerando che ciò la danneggia in rare occasioni, si preferisce agire sul sintomo, allora vengono prescritte <<le gocce>>.
Sta a Lei prendere queste manifestazioni somatiche come un'occasione per studiare a fondo la cosa; oppure "passarci sopra".
Sugli effetti dei farmaci prescritti - il primo "da banco", il secondo benzodiazepina - deve rivolgersi al Suo medico.
Per un approfondimento Le consiglio di leggere:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile Utente,
i dati indicati nella Sua scheda sono corretti?
Lei ha davvero 66 anni?
L'ansia si è presentata recentemente in occasione degli esami o è sempre stata presente nella Sua vita?
Il medico non Le ha mai suggerito una consulenza psicologica diretta?
i dati indicati nella Sua scheda sono corretti?
Lei ha davvero 66 anni?
L'ansia si è presentata recentemente in occasione degli esami o è sempre stata presente nella Sua vita?
Il medico non Le ha mai suggerito una consulenza psicologica diretta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
No, gli anni sono 31! La preoccupazione della tachicardia e del cardiopalmo mi è cominciata ad insorgere da quando ho avuto ben 3 episodi di tachicardia correlati al bruciore gastrico, che tramite visite mi hanno diagnosticato come reflusso. In eventi particolari come un esame avverto di più sto benedetto battito e mi preoccupo perchè gli episodi passati mi hanno segnata parecchio. Ovviamente durante l'esame o mi preoccupo del battito o penso a cosa devo dire.
Aggiungo inoltre che il tutto si scioglie una volta che inizio il colloquio.
Aggiungo inoltre che il tutto si scioglie una volta che inizio il colloquio.
[#4]
E' probabile che, a partire dai primi eventi in cui si è verificata la tachicardia, Lei abbia associato a tale evento sgradevole e poco "leggibile" una sensazione di paura e pericolo.
Associata a tutto ciò c'è l'attivazione somatica che è del tutto fisiologica prima degli esami, e che poi scende normalmente durante l'esame stesso. E' giusto che sia così, perché quando siamo davanti ad un esame aumenta la produzione di adrenalina che serve proprio a renderci più lucidi e concentrati, ma che ci prepara alla reazione tipica di "attacco o fuga".
Di solito le persone ansiose sono poco capaci di leggere correttamente le indicazioni corporee e collegarle a stati emozionali, proprio perché l'alessitimia è uno delle caratteristiche più importanti del disturbo.
Suggerirei di sentire il parere di uno psicologo psicoterapeuta per affrontare la problematica che mi pare risolvibile in poco tempo.
Cordiali saluti,
Associata a tutto ciò c'è l'attivazione somatica che è del tutto fisiologica prima degli esami, e che poi scende normalmente durante l'esame stesso. E' giusto che sia così, perché quando siamo davanti ad un esame aumenta la produzione di adrenalina che serve proprio a renderci più lucidi e concentrati, ma che ci prepara alla reazione tipica di "attacco o fuga".
Di solito le persone ansiose sono poco capaci di leggere correttamente le indicazioni corporee e collegarle a stati emozionali, proprio perché l'alessitimia è uno delle caratteristiche più importanti del disturbo.
Suggerirei di sentire il parere di uno psicologo psicoterapeuta per affrontare la problematica che mi pare risolvibile in poco tempo.
Cordiali saluti,
[#5]
Utente
Dottori Buon anno in primis...grazie per aver risposto al mio quesito. Il punto è che avendo gli esami a brevissimo e non avrei il tempo materiale di trovare,andare da uno psicologo ecc ecc. In conclusione a questo punto non so più cosa fare e NON posso non fare gli esami nella maniera più assoluta. Che poi....non mi fido nemmeno dei farmaci a dirla tutta, non per l'effetto che possono dare ma per quegli eventuali ''collaterali''.
Ergo, sono punto e a capo.
Ergo, sono punto e a capo.
[#6]
Lo psicologo psicoterapeuta NON prescrive farmaci perché NON è un medico.
Ma se la Sua speranza è quella di ricevere aiuto per mail su un forum, allora è vero che è punto e a capo.
Se, invece, desidera davvero venirne a capo, potrebbe affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta perché problematiche come la Sua si trattano in tempi brevi.
Cordiali saluti buon Anno anche a Lei!
Ma se la Sua speranza è quella di ricevere aiuto per mail su un forum, allora è vero che è punto e a capo.
Se, invece, desidera davvero venirne a capo, potrebbe affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta perché problematiche come la Sua si trattano in tempi brevi.
Cordiali saluti buon Anno anche a Lei!
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.4k visite dal 23/12/2016.
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