Ansia trasferimento
Salve a tutti e vi ringrazio anticipatamente, da un po di tempo ho saputo della possibilità di un lavoro lontano dal mio paese ma se prima da una parte ero contento ora all'idea di lasciare la mia famiglia ma soprattutto la mia città mi fa star male . Sono troppo legato alla mia città che la reputo la migliore città che si lega al mio stile di vita e al mio carattere. Tanti miei amici l'hanno abbandonata chi per studiare al nord chi per lavoro, infatti il problema attuale è la difficolta di trovare lavoro.Anche se attualmente non sto lavorando sto vivendo abbastanza bene senza pesare alla mia famiglia,diciamo che sono uno che si dà da fare anche in casa.Diciamo che ogni volta che partivo non vedevo l'ora di rientrare. Il problema più grande per me sempre se accetterò l'offerta è quello di vivere da solo in casa,fortunatamente ho due miei amici ,anche se loro vivono con la famiglia là pero il peso piu grande è quello di abitare solo in casa e non so se riusciro ad abituarmi essendo abituato a stare con famiglia ,zii e cugini. Ora sto vivendo questi giorni abbastanza sotto stress e con molta ansia a tal punto da voler rinunciare a questa offerta di lavoro.Diciamo che questa decisione di andarmene è data dal fatto che molti miei amici sono andati via quindi per non ritrovarmi solo un giorno e senza lavoro soprattutto mi sento di dover fare la stessa cosa anche io anche se a differenza loro a me piace stare qua. Cosa mi consigliate di fare ?
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Gentile Utente,
da quello che scrive sembra che lei non abbia nessuna reale motivazione personale per trasferirsi lontano da casa:
"questa decisione di andarmene è data dal fatto che molti miei amici sono andati via quindi per non ritrovarmi solo un giorno e senza lavoro soprattutto mi sento di dover fare la stessa cosa".
Ci sta comunicando che quello che sta per fare è dettato dalla paura (di restare solo e disoccupato), ma quali possono essere gli aspetti positivi del cambiamento?
E' così sicuro che nel suo luogo di nascita, dove è felice e sta bene, non esista alcuna prospettiva lavorativa?
Che studi ha compiuto?
A quale tipo di lavoro aspira?
da quello che scrive sembra che lei non abbia nessuna reale motivazione personale per trasferirsi lontano da casa:
"questa decisione di andarmene è data dal fatto che molti miei amici sono andati via quindi per non ritrovarmi solo un giorno e senza lavoro soprattutto mi sento di dover fare la stessa cosa".
Ci sta comunicando che quello che sta per fare è dettato dalla paura (di restare solo e disoccupato), ma quali possono essere gli aspetti positivi del cambiamento?
E' così sicuro che nel suo luogo di nascita, dove è felice e sta bene, non esista alcuna prospettiva lavorativa?
Che studi ha compiuto?
A quale tipo di lavoro aspira?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie per risposta , di positivo al trasferimento troverei solo l'aspetto economico e il fatto di fare un passo che forse potra farmi superare le mie insicurezze e farmi maturare ulteriormente. Attualmente nel mio paese é difficile trovare lavoro ma in questo periodo é cosi penso in tutta Italia. Molti miei amici , familiari mi dicono che é meglio andarsene che stare qua anche se io la penso sempre diversamente e do la colpa alla crisi. Come lavoro sono pronto a tutto l'importante che mi faccia sentire bene
[#3]
"Molti miei amici , familiari mi dicono che é meglio andarsene che stare qua"
Questa è la loro visione, ma quella che conta è la sua.
Se lei sta bene dov'è forse è più felice di loro, che le rispondono così perchè non sono soddisfatti e/o perchè è un luogo comune quello della necessità di trasferirsi.
Che studi ha compiuto?
Che tipo di offerta di lavoro sta decidendo se accettare?
Questa è la loro visione, ma quella che conta è la sua.
Se lei sta bene dov'è forse è più felice di loro, che le rispondono così perchè non sono soddisfatti e/o perchè è un luogo comune quello della necessità di trasferirsi.
Che studi ha compiuto?
Che tipo di offerta di lavoro sta decidendo se accettare?
[#4]
Utente
Liceo scientifico
Per quanto riguarda il lavoro sara un lavoro d'ufficio , al pc. Le mansioni da svolgere tipo compilare documenti , fatture ecc ecc ma non é questo che mi preoccupa. Il mio problema é il trasferimento,so che da un lato é una buona opportunita di crescita ma dall'altro non so se mi farebbe stare felice e ho paura di fallire
Grazie ancora per l'aiuto
Per quanto riguarda il lavoro sara un lavoro d'ufficio , al pc. Le mansioni da svolgere tipo compilare documenti , fatture ecc ecc ma non é questo che mi preoccupa. Il mio problema é il trasferimento,so che da un lato é una buona opportunita di crescita ma dall'altro non so se mi farebbe stare felice e ho paura di fallire
Grazie ancora per l'aiuto
[#7]
Al momento non ha un'occupazione, quindi tutto sommato può provare a partire e al limite tornare indietro, se si trovasse male come immagina e soprattutto se non riuscisse a superare la nostalgia di casa.
Nel frattempo le suggerisco di continuare a cercare un'occupazione nella sua zona; può anche verificare se sono stati attivati corsi di formazione finanziati dalla regione o da altri Enti per l'aggiornamento/riqualificazione delle persone disoccupate, ai quai potrebbe accedere.
Nel frattempo le suggerisco di continuare a cercare un'occupazione nella sua zona; può anche verificare se sono stati attivati corsi di formazione finanziati dalla regione o da altri Enti per l'aggiornamento/riqualificazione delle persone disoccupate, ai quai potrebbe accedere.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 20/12/2016.
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