Crisi periodiche nella mia relazione
Buongiorno,
Sono una ragazza di 22 anni e da più di 2 anni ho una relazione molto importante con un uomo molto più grande di me (oltre 10 anni di differenza di età).
È importante sottolineare che quando l'ho conosciuto stavo uscendo dalla mia prima relazione seria, che mi ha veramente distrutta dal punto di vista psicologico. Ci ho messo molto a riprendermi, solo adesso posso dire di avercela praticamente fatta. Avrei preferito comunque avere più tempo per me stessa, per leccarmi le ferite, per divertirmi, invece che gettarmi subito in una nuova relazione così importante, ma è andata così.
La nostra relazione è completa, siamo molto complici e sereni, è un compagno su cui posso fare affidamento e abbiamo progetti abbastanza concerti per il futuro (quando finirò l'università l'idea comune è quella di andare a convivere insieme e gettare le basi per un'eventuale famiglia).
Insomma, è tutto fantastico. Anche dal punto di vista sessuale le cose vanno bene, anche se, sin dall'inizio, sono sempre state molto routinarie (per una serie di complicanze) e ciò mi ha lievemente inibita, ma tutto sommato non posso che ritenermi soddisfatta della nostra vita sessuale.
Il problema è che ciclicamente, io vado incontro a crisi in cui metto in discussione tutta la nostra relazione, il fatto che sia davvero l'uomo giusto per me, il fatto che ho 22 anni e voglio divertirmi e non essere così impegnata soprattutto dal punto di vista sentimentale, non ho più voglia di vederlo né di fare l'amore con lui, etc. Quest'estate ero arrivata al punto di non sopportarlo più, ogni parola che diceva, ogni gesto che compiva erano per me insopportabili. Poi, dopo qualche giorno, queste crisi passano spontaneamente come sono venute. Dopo qualche mese in cui va tutto alla perfezione, BAM, ritornano, più intense di prima se vogliamo, perché mi tornano tutti i dubbi delle volte precedenti e inoltre mi preoccupa il loro carattere ciclico. Ho provato, in virtù di questo fatto, a lasciarlo, senza però riuscirci mai.
Il fatto è che non c'è sempre un evento scatenante, a volte sono scatenate da fantasie su altri uomini e dal mio essere civetta di carattere (cosa di cui lui è MOLTO geloso), ma non sempre è così.
Spero possiate indirizzarmi sul motivo per cui mi vengono queste crisi, sul perché hanno carattere ciclico e su come comportarmi.
Ho provato a parlarne con lui ma oltre ad arrabbiarsi e a chiudersi in sé stesso non è stato di grande aiuto...
Vi ringrazio.
Sono una ragazza di 22 anni e da più di 2 anni ho una relazione molto importante con un uomo molto più grande di me (oltre 10 anni di differenza di età).
È importante sottolineare che quando l'ho conosciuto stavo uscendo dalla mia prima relazione seria, che mi ha veramente distrutta dal punto di vista psicologico. Ci ho messo molto a riprendermi, solo adesso posso dire di avercela praticamente fatta. Avrei preferito comunque avere più tempo per me stessa, per leccarmi le ferite, per divertirmi, invece che gettarmi subito in una nuova relazione così importante, ma è andata così.
La nostra relazione è completa, siamo molto complici e sereni, è un compagno su cui posso fare affidamento e abbiamo progetti abbastanza concerti per il futuro (quando finirò l'università l'idea comune è quella di andare a convivere insieme e gettare le basi per un'eventuale famiglia).
Insomma, è tutto fantastico. Anche dal punto di vista sessuale le cose vanno bene, anche se, sin dall'inizio, sono sempre state molto routinarie (per una serie di complicanze) e ciò mi ha lievemente inibita, ma tutto sommato non posso che ritenermi soddisfatta della nostra vita sessuale.
Il problema è che ciclicamente, io vado incontro a crisi in cui metto in discussione tutta la nostra relazione, il fatto che sia davvero l'uomo giusto per me, il fatto che ho 22 anni e voglio divertirmi e non essere così impegnata soprattutto dal punto di vista sentimentale, non ho più voglia di vederlo né di fare l'amore con lui, etc. Quest'estate ero arrivata al punto di non sopportarlo più, ogni parola che diceva, ogni gesto che compiva erano per me insopportabili. Poi, dopo qualche giorno, queste crisi passano spontaneamente come sono venute. Dopo qualche mese in cui va tutto alla perfezione, BAM, ritornano, più intense di prima se vogliamo, perché mi tornano tutti i dubbi delle volte precedenti e inoltre mi preoccupa il loro carattere ciclico. Ho provato, in virtù di questo fatto, a lasciarlo, senza però riuscirci mai.
Il fatto è che non c'è sempre un evento scatenante, a volte sono scatenate da fantasie su altri uomini e dal mio essere civetta di carattere (cosa di cui lui è MOLTO geloso), ma non sempre è così.
Spero possiate indirizzarmi sul motivo per cui mi vengono queste crisi, sul perché hanno carattere ciclico e su come comportarmi.
Ho provato a parlarne con lui ma oltre ad arrabbiarsi e a chiudersi in sé stesso non è stato di grande aiuto...
Vi ringrazio.
[#1]
Cara Utente,
è comprensibile che il suo compagno si chiuda e irrigidisca se parla con lui di questi argomenti: probabilmente non sa come affrontarli e la sua gelosia non può che essere sollecitata da ciò che lei gli dice.
E' parte in causa e non può rimanere sereno mentre la scolta, nè esserle d'aiuto.
Sarebbe invece bene che lei parlasse di persona con uno psicologo di quello che le succede, anche perchè noi, senza conoscerla, possiamo solo offrirle degli spunti di riflessione parziali e basati sulle poche cose che ci ha scritto.
E' plausibile che essersi fidanzata subito dopo la fine della prima storia seria mai avuta non sia stata una buona idea, perchè non le ha permesso di elaborare il dolore per la perdita del suo ex (dolore che infatti dice di aver superato solo ultimamente), nè di prendersi un periodo di pausa dagli impegni di coppia.
Quanto è durata la prima storia?
Come mai è finita?
Per quale motivo si è rifidanzata così in fretta?
è comprensibile che il suo compagno si chiuda e irrigidisca se parla con lui di questi argomenti: probabilmente non sa come affrontarli e la sua gelosia non può che essere sollecitata da ciò che lei gli dice.
E' parte in causa e non può rimanere sereno mentre la scolta, nè esserle d'aiuto.
Sarebbe invece bene che lei parlasse di persona con uno psicologo di quello che le succede, anche perchè noi, senza conoscerla, possiamo solo offrirle degli spunti di riflessione parziali e basati sulle poche cose che ci ha scritto.
E' plausibile che essersi fidanzata subito dopo la fine della prima storia seria mai avuta non sia stata una buona idea, perchè non le ha permesso di elaborare il dolore per la perdita del suo ex (dolore che infatti dice di aver superato solo ultimamente), nè di prendersi un periodo di pausa dagli impegni di coppia.
Quanto è durata la prima storia?
Come mai è finita?
Per quale motivo si è rifidanzata così in fretta?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta e le attenzioni.
La mia prima storia in realtà è durata meno di questa, poco più di un anno, ed è finita perché lui si trasferì all'estero per motivi lavorativi.
Sono ancora in contatto con questa persona ma chiaramente con il tempo ho preso le distanze da lui nel rispetto del mio attuale partner.
Non so neanche io il motivo esatto per cui mi sia rifidanzata così in fretta, era tutto così confuso e semplicemente mi sono affidata al primo ragazzo per cui ho provato un minimo di attrazione. Ho provato in realtà a specificare che non volevo una relazione seria ma si è impostata in questo modo e non avevo la forza per contrastarla.
La mia prima storia in realtà è durata meno di questa, poco più di un anno, ed è finita perché lui si trasferì all'estero per motivi lavorativi.
Sono ancora in contatto con questa persona ma chiaramente con il tempo ho preso le distanze da lui nel rispetto del mio attuale partner.
Non so neanche io il motivo esatto per cui mi sia rifidanzata così in fretta, era tutto così confuso e semplicemente mi sono affidata al primo ragazzo per cui ho provato un minimo di attrazione. Ho provato in realtà a specificare che non volevo una relazione seria ma si è impostata in questo modo e non avevo la forza per contrastarla.
[#4]
Utente
Nel senso che andavo avanti per inerzia ma non ricordo nulla di quel periodo, ero abbastanza apatica e ho avuto un calo a livello scolastico.
Ho fatto fatica a riconsiderare l'idea che, in quanto single, ero libera di uscire e frequentare altri ragazzi, non suscitavano in me nessun interesse (sebbene appunto, io sia sempre stata piuttosto civetta).
C'erano però i miei amici che insistevano affinché uscissi dal tunnel, iniziassi a ricostruirmi una vita, a frequentare qualcuno...
La prima volta che ho fatto l'amore con il mio attuale fidanzato l'ho vissuta come una costrizione, mi sentivo in colpa nei confronti del mio ex.
Sinceramente ho perso il conto di tutte le notti in cui mi sono addormentata piangendo.
A volte penso che se non ci fosse il mio moroso starei ancora così, gli sono grata per essermi stata vicina in un periodo per me così difficile. Non deve essere stato facile neanche per lui.
Ho fatto fatica a riconsiderare l'idea che, in quanto single, ero libera di uscire e frequentare altri ragazzi, non suscitavano in me nessun interesse (sebbene appunto, io sia sempre stata piuttosto civetta).
C'erano però i miei amici che insistevano affinché uscissi dal tunnel, iniziassi a ricostruirmi una vita, a frequentare qualcuno...
La prima volta che ho fatto l'amore con il mio attuale fidanzato l'ho vissuta come una costrizione, mi sentivo in colpa nei confronti del mio ex.
Sinceramente ho perso il conto di tutte le notti in cui mi sono addormentata piangendo.
A volte penso che se non ci fosse il mio moroso starei ancora così, gli sono grata per essermi stata vicina in un periodo per me così difficile. Non deve essere stato facile neanche per lui.
[#5]
Utente
Inoltre in questi giorni di crisi non riesco a combinare nulla (mentre di solito sono molto attiva), sono nevrotica e isterica, basta un nulla per farmi schizzare, anche con la mia famiglia...
Continuo a pensare che forse sia veramente il caso di lasciare il mio moroso ma la cosa mi fa stare male, fino a qualche giorno fa credevo di essere innamorata di lui, però se fossi innamorata non avrei queste crisi, giusto? Inoltre non vorrei vederlo soffrire, tengo moltissimo a lui, per me è molto importante.
Ogni parola è motivo di lite in questi giorni. Non riesco a studiare. Sono stressata. Tento di dissimulare ma tutto quello che faccio durante la giornata è fissare il vuoto e navigare nel web.
Vorrei parlare con i miei amici della situazione ma ormai non mi credono più, hanno sentito troppe volte il "voglio lasciarlo", anche se non ci sono mai riuscita. Probabilmente perché non è quello che voglio davvero? Ma allora perché non sto bene? Cosa voglio davvero?
Continuo a pensare che forse sia veramente il caso di lasciare il mio moroso ma la cosa mi fa stare male, fino a qualche giorno fa credevo di essere innamorata di lui, però se fossi innamorata non avrei queste crisi, giusto? Inoltre non vorrei vederlo soffrire, tengo moltissimo a lui, per me è molto importante.
Ogni parola è motivo di lite in questi giorni. Non riesco a studiare. Sono stressata. Tento di dissimulare ma tutto quello che faccio durante la giornata è fissare il vuoto e navigare nel web.
Vorrei parlare con i miei amici della situazione ma ormai non mi credono più, hanno sentito troppe volte il "voglio lasciarlo", anche se non ci sono mai riuscita. Probabilmente perché non è quello che voglio davvero? Ma allora perché non sto bene? Cosa voglio davvero?
[#6]
"se fossi innamorata non avrei queste crisi, giusto?"
Non la metterei in questi termini.
Penso piuttosto che il problema potrebbe avere a che fare solo con lei e con il suo passato, piuttosto che con la relazione attuale, anche se può sembrare paradossale: se lei non ha risolto alcune cose non sarebbe serena indipendentemente da chi potrebbe essere il nuovo partner e in questo senso il problema può non essere il suo compagno.
La chiusura della relazione con il suo ex è stata motivata solo dal suo trasferimento?
Non aveva altre possibilità, compresa quella di proporre a lei di trasferirvi assieme?
Non la metterei in questi termini.
Penso piuttosto che il problema potrebbe avere a che fare solo con lei e con il suo passato, piuttosto che con la relazione attuale, anche se può sembrare paradossale: se lei non ha risolto alcune cose non sarebbe serena indipendentemente da chi potrebbe essere il nuovo partner e in questo senso il problema può non essere il suo compagno.
La chiusura della relazione con il suo ex è stata motivata solo dal suo trasferimento?
Non aveva altre possibilità, compresa quella di proporre a lei di trasferirvi assieme?
[#7]
Utente
Sì sì, andava tutto bene, infatti per un breve periodo abbiamo provato a continuare la relazione a distanza, ma poi lui ha preferito chiudere vedendo in quel rapporto solo il pallido fantasma di quello che eravamo.
Io avrei continuato, avrei gettato la spugna solo quando fossimo giunti a una situazione insostenibile, ma lui ha preferito così in maniera da conservare un rapporto di amicizia che più o meno persiste, in questi anni tutte le volte che ho avuto un problema ha cercato di essere presente e darmi sostegno.
Io avrei voluto tagliare i ponti invece, è stato per me molto difficile giungere a questo equilibrio. Non so in realtà come la viva lui adesso, se l'abbia superata del tutto, sospetto che si sia pentito di questa scelta (anche perché di fatto non si è più costruito nulla dal punto di vista affettivo/amoroso), ma lui sostiene che lo rifarebbe per il mio bene.
Io lo avrei seguito, infatti, ma avevo da poco iniziato gli studi e voleva che li terminassi qua. Non voleva che sacrificassi il mio futuro, anche solo in parte, per lui.
Non nego che in passato ho pensato che stessi meglio con il mio ex che con il mio attuale ragazzo, ma mi sono tranquillizzata, piano piano. Me ne sono fatta una ragione, per quanto sia stato difficile, soprattutto perché andava tutto alla grande e avevo la sensazione di aver interrotto un rapporto prima della sua fine reale.
Poi però mi sono autoconvinta che se è finita un motivo c'era e che non sarebbe certo tornato indietro, quindi passo passo l'ho superata.
Io avrei continuato, avrei gettato la spugna solo quando fossimo giunti a una situazione insostenibile, ma lui ha preferito così in maniera da conservare un rapporto di amicizia che più o meno persiste, in questi anni tutte le volte che ho avuto un problema ha cercato di essere presente e darmi sostegno.
Io avrei voluto tagliare i ponti invece, è stato per me molto difficile giungere a questo equilibrio. Non so in realtà come la viva lui adesso, se l'abbia superata del tutto, sospetto che si sia pentito di questa scelta (anche perché di fatto non si è più costruito nulla dal punto di vista affettivo/amoroso), ma lui sostiene che lo rifarebbe per il mio bene.
Io lo avrei seguito, infatti, ma avevo da poco iniziato gli studi e voleva che li terminassi qua. Non voleva che sacrificassi il mio futuro, anche solo in parte, per lui.
Non nego che in passato ho pensato che stessi meglio con il mio ex che con il mio attuale ragazzo, ma mi sono tranquillizzata, piano piano. Me ne sono fatta una ragione, per quanto sia stato difficile, soprattutto perché andava tutto alla grande e avevo la sensazione di aver interrotto un rapporto prima della sua fine reale.
Poi però mi sono autoconvinta che se è finita un motivo c'era e che non sarebbe certo tornato indietro, quindi passo passo l'ho superata.
[#9]
Utente
Ho sempre pensato di no, sempre negato la cosa (per rispetto del mio attuale compagno più che altro), ma di fronte a una domanda così chiara le mie sicurezze vacillano.
Da un lato è vero che i miei sentimenti per lui sono molto mutati in questi due anni e mezzo abbondanti e si sono "affievoliti", non sento più il desiderio di sentirlo continuamente (possono passare mesi senza che io avverta ciò).
Dall'altro sono ancora parecchio legata a lui, rappresenta ancora un punto di riferimento per me, vuoi perché sempre disposto a offrire una parola di conforto, vuoi perché grandi torti non me ne ha mai fatti ma di fatto è così. C'è da dire che io l'ho sempre idealizzato parecchio.
Tuttavia, al momento io mi ritengo innamorata del mio moroso e considero la nostra relazione più ricca e completa di quella che avevo con il mio ex. Sono mediamente più serena rispetto a quando stavo con lui.
Da un lato è vero che i miei sentimenti per lui sono molto mutati in questi due anni e mezzo abbondanti e si sono "affievoliti", non sento più il desiderio di sentirlo continuamente (possono passare mesi senza che io avverta ciò).
Dall'altro sono ancora parecchio legata a lui, rappresenta ancora un punto di riferimento per me, vuoi perché sempre disposto a offrire una parola di conforto, vuoi perché grandi torti non me ne ha mai fatti ma di fatto è così. C'è da dire che io l'ho sempre idealizzato parecchio.
Tuttavia, al momento io mi ritengo innamorata del mio moroso e considero la nostra relazione più ricca e completa di quella che avevo con il mio ex. Sono mediamente più serena rispetto a quando stavo con lui.
[#11]
Utente
Uno dei presupposti per cui ci siamo lasciati e grazie a cui ho superato la cosa è stato appunto il fatto che non sarebbe tornato.
In ogni caso ritengo che resterei con il mio fidanzato, come è giusto che sia. Lui mi è stato accanto per tutto questo tempo e ha costruito con me -non senza sforzo- una bella relazione, non merita di essere accantonato in base ai capricci di quell'altro.
In ogni caso ritengo che resterei con il mio fidanzato, come è giusto che sia. Lui mi è stato accanto per tutto questo tempo e ha costruito con me -non senza sforzo- una bella relazione, non merita di essere accantonato in base ai capricci di quell'altro.
[#12]
Secondo me è il caso che lei rifletta bene su quello che prova, perchè nelle sue risposte cita concetti come il "rispetto per il suo fidanzato" e la "cosa giusta da fare", ma tutto questo non c'entra con l'amore e i sentimenti.
Ha a che fare piuttosto con la gratitudine, con la tranquillità, con l'evitamento del senso di colpa che deriva dai suoi pensieri e dalle scelte che potrebbe compiere.
Ha a che fare piuttosto con la gratitudine, con la tranquillità, con l'evitamento del senso di colpa che deriva dai suoi pensieri e dalle scelte che potrebbe compiere.
[#14]
Quello che conta è capire cosa prova e se le crisi che periodicamente si presentano sono il segno di un malessere relazionale, oppure "semplicemente" l'effetto del rimpianto per quella vita più libera che non può condurre.
Le decisioni verranno di conseguenza.
Le suggerisco di parlarne con uno psicologo di persona per approfondire l'argomento in maniera più esaustiva rispetto a quanto sia possibile fare da qui.
Le decisioni verranno di conseguenza.
Le suggerisco di parlarne con uno psicologo di persona per approfondire l'argomento in maniera più esaustiva rispetto a quanto sia possibile fare da qui.
[#17]
Utente
Buongiorno dottoressa,
Come sta?
Spero stia passando buone feste.
Io settimana prossima vedrò lo psicologo.
Nel frattempo vorrei però aggiornarla su un fatto che è avvenuto e che mi ha lasciata un po' pensierosa, soprattutto alla luce dei dubbi da lei sollevati.
Il mio ex è tornato in Italia per il Natale e mi ha chiesto di vederci. È stata una bella serata, anche se era evidente la nota di malinconia da parte sua, espressa in diversi modi anche se mai del tutto esplicitamente.
Da parte mia inizialmente ero piuttosto distaccata, nel senso che mi trovavo di fronte a una persona a cui voglio bene e che avevo piacere a vedere, soprattutto dopo tanto tempo, ma che comunque apparteneva al passato. Con il passare della serata, tuttavia, sono stata coinvolta anche io dal senso di malinconia, pur mantenendo in parte il senso di distaccamento iniziale.
Nonostante abbiamo parlato di molte cose, non me la sono sentita di condividere con lui alcuni dettagli della mia vita privata, come il fatto che io e il mio ragazzo stiamo avendo dei problemi, se non sottoforma di accenno.
Non ho condiviso con lui anche cose molto più stupide, come le mie intenzioni post universitarie, delle quali, essendo incerte, tendo a parlare con poche persone a me vicine.
Quindi... Non so se quello che provo per lui, allo stato attuale delle cose, possa ancora essere definito amore. Sicuramente è un attaccamento molto forte, che potrebbe ri-diventare amore se il nostro rapporto venisse recuperato. Ma questo non è nel mio interesse.
Come sta?
Spero stia passando buone feste.
Io settimana prossima vedrò lo psicologo.
Nel frattempo vorrei però aggiornarla su un fatto che è avvenuto e che mi ha lasciata un po' pensierosa, soprattutto alla luce dei dubbi da lei sollevati.
Il mio ex è tornato in Italia per il Natale e mi ha chiesto di vederci. È stata una bella serata, anche se era evidente la nota di malinconia da parte sua, espressa in diversi modi anche se mai del tutto esplicitamente.
Da parte mia inizialmente ero piuttosto distaccata, nel senso che mi trovavo di fronte a una persona a cui voglio bene e che avevo piacere a vedere, soprattutto dopo tanto tempo, ma che comunque apparteneva al passato. Con il passare della serata, tuttavia, sono stata coinvolta anche io dal senso di malinconia, pur mantenendo in parte il senso di distaccamento iniziale.
Nonostante abbiamo parlato di molte cose, non me la sono sentita di condividere con lui alcuni dettagli della mia vita privata, come il fatto che io e il mio ragazzo stiamo avendo dei problemi, se non sottoforma di accenno.
Non ho condiviso con lui anche cose molto più stupide, come le mie intenzioni post universitarie, delle quali, essendo incerte, tendo a parlare con poche persone a me vicine.
Quindi... Non so se quello che provo per lui, allo stato attuale delle cose, possa ancora essere definito amore. Sicuramente è un attaccamento molto forte, che potrebbe ri-diventare amore se il nostro rapporto venisse recuperato. Ma questo non è nel mio interesse.
[#18]
Utente
Dottoressa,
Oggi è stata una giornata per me difficile.
Nonostante le prime impressioni che le ho scritto stamattina, adesso sono assillata dalla malinconia.
Mi rendo conto che probabilmente il mio ex ha un ruolo nelle mie crisi e vorrei parlare con lui dei miei problemi, ma temo di generare un casino, in primis perché non è lui il mio ragazzo e in secondo luogo perché non vorrei fare un'altra vittima in questa situazione, rinvangando cose che sono sepolte da anni.
Oggi è stata una giornata per me difficile.
Nonostante le prime impressioni che le ho scritto stamattina, adesso sono assillata dalla malinconia.
Mi rendo conto che probabilmente il mio ex ha un ruolo nelle mie crisi e vorrei parlare con lui dei miei problemi, ma temo di generare un casino, in primis perché non è lui il mio ragazzo e in secondo luogo perché non vorrei fare un'altra vittima in questa situazione, rinvangando cose che sono sepolte da anni.
[#19]
Lei parla di "interesse", ma questo attiene a una valutazione razionale che non ha a che fare con i sentimenti.
Se pensa che avendone l'opportunità potrebbe innamorarsi nuovamente del suo ex:
"Non so se quello che provo per lui, allo stato attuale delle cose, possa ancora essere definito amore. Sicuramente è un attaccamento molto forte, che potrebbe ri-diventare amore se il nostro rapporto venisse recuperato"
significa che nel suo cuore c'è uno spazio che il suo attuale fidanzato non riempie.
Proprio per non sollevare un polverone le suggerisco di approfondire la questione parlandone con un mio collega, allo scopo di chiarirsi le idee e di verbalizzare quello che in questo momento è meglio che non esprima con le persone coinvolte.
Se pensa che avendone l'opportunità potrebbe innamorarsi nuovamente del suo ex:
"Non so se quello che provo per lui, allo stato attuale delle cose, possa ancora essere definito amore. Sicuramente è un attaccamento molto forte, che potrebbe ri-diventare amore se il nostro rapporto venisse recuperato"
significa che nel suo cuore c'è uno spazio che il suo attuale fidanzato non riempie.
Proprio per non sollevare un polverone le suggerisco di approfondire la questione parlandone con un mio collega, allo scopo di chiarirsi le idee e di verbalizzare quello che in questo momento è meglio che non esprima con le persone coinvolte.
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 2.7k visite dal 20/12/2016.
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