Ipocondria
Buongiorno,Nel mese di Aprile mi ero fissata su un linfonodo che ho reattivo da 8 anni, la paura è durata poco, questo perché nel frattempo ho rischiato, realmente, di perdere mio padre, il quale ha lottato per 4 mesi contro una terribile infezione, uscendo fortunatamente vincitore. Nello stesso periodo mio marito è stato male, nonostante mio padre era in ospedale, i medici ci dicevano che poteva non superare l'intervento, quello che più mi metteva in pena era mio marito! Questo perché era preso da attacchi di panico e mi aveva confessato di aver paura di poter far del male alle bambine. Io ho preso 4 mesi di aspettativa. Andavo dallo psicologo con mio marito, il quale mi considerava la sua ancora di salvezza, era sempre buono, gentile, forse perché gli servivo. Io però avevo paura, anche se quello più spaventato appariva lui. Mi addormentato la mattina, quando andava a lavoro, lo facevo per un paio d'ore, questo perché la notte fino a tardi mi parlava delle sue paure e cmq cercavo di rimanere vigile, per le bambine. Ad agosto la svolta, mio padre si rimette e mio marito scopre di essere intollerante al lattosio, che porta alla regressione della sintomatologia.Questo perché gli venivano le coliche si metteva paura, e così scattava l'attacco di ansia.Come stanno bene loro, inizio a stare male io, mi vengono le coliche salivari, che per un paio di mesi non ci ho fatto neanche caso, questo perché ero ancora preoccupata per mio marito.Ora che sta bene, sono entrata in un tunnel, avevo paura prima di questo, poi del cuore e sono stata dal cardiologo, poi della malocclusione e vado dal dentista, poi un'altra volta delle coliche e l'otorino, ora una sorta di nodo in gola e pensavo di fare una laringoscopia e poi? Dopo questo che altro farò? La situazione con mio marito non è buona, è tornato come un tempo, cattivo ed egoista. Nonostante tutto quello che io ho fatto per lui, non ha un minimo di gratitudine. Mi deride per la mia attuale situazione, sono sola! Non mi aiuta neanche economicamente, mi ritrovo da sola a pagare la logopedia per una delle mie bimbe, danza, tutto ciò che serve per la scuola, abbigliamento per loro,tutto!!! Io sono stanca, da una parte meglio che non ho conforto, penso alimenterebbe il mio stato, però questo è troppo, è il limite!!! Le mie bimbe hanno cinque anni, sono piccole. Io non ho nessuno con cui uscire, svagarmi. Se erano più grandi, me le avrei portate in vacanza. Perché io di questo ho bisogno, di avere una vita spensierata, di girare per negozi, di andare in giro, non di stare su medicitalia! Vi giuro che mentre vi scrivo, sto in lacrime, sono stanca! Non posso andare dallo psicoterapeuta, non posso affrontare la spesa. Che posso fare però? Ricordo che quando lui andava, la terapeuta gli ha fatto fare un esercizio dove doveva scrivere l'ora, con chi stava, dove era, cosa pensava e che faceva per risolvere il problema. Di cosa si tratta? Purtroppo non so come andava avanti, perché lui poi ha cambiato psicologo, grazie
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Gentile signora,
non conosco il "compito" prescritto dal terapeuta a Suo marito, ma in ogni caso, al di fuori della terapia non è proprio possibile prescrivere alcunché perché la prescrizione ha senso solo dopo una diagnosi e solo se si conosce direttamente il paziente.
Qui mi pare ci sia molta confusione: quando Lei e Suo marito vi siete recati dallo psicologo quale problematica è emersa e in che modo è stata trattata? Si trattava di un percorso di coppia?
Con quali obiettivi?
E' stata posta una diagnosi per Suo marito? Quale?
Adesso, se Suo marito si rifiuta di darLe una mano, Lei può rivolgersi ad una struttura pubblica, ma in prima battuta dovrebbe fare chiarezza sul rapporto con Suo marito perché mi pare che la relazione sia piuttosto compromessa.
Cordiali saluti,
non conosco il "compito" prescritto dal terapeuta a Suo marito, ma in ogni caso, al di fuori della terapia non è proprio possibile prescrivere alcunché perché la prescrizione ha senso solo dopo una diagnosi e solo se si conosce direttamente il paziente.
Qui mi pare ci sia molta confusione: quando Lei e Suo marito vi siete recati dallo psicologo quale problematica è emersa e in che modo è stata trattata? Si trattava di un percorso di coppia?
Con quali obiettivi?
E' stata posta una diagnosi per Suo marito? Quale?
Adesso, se Suo marito si rifiuta di darLe una mano, Lei può rivolgersi ad una struttura pubblica, ma in prima battuta dovrebbe fare chiarezza sul rapporto con Suo marito perché mi pare che la relazione sia piuttosto compromessa.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Mio marito si è recato dallo psicologo in quanto non riusciva più a gestire le sue paure difronte alle malattie. Lui stava male, ed era andato da un gastroenterologo, escluso tutto, abbiamo dato colpa all'ansia. Siamo stati da una prima psicologa, la quale gli ha dato quel compito. Purtroppo si presentava abbastanza arrogante, più che aiutarlo, ha peggiorato solo la situazione. Io andavo con lui, perché voleva che io fossi presente. Poi siamo stati da un altro chegg faceva ipnosi. A contrario della prima, era più gentile e notavo che cercava sempre di dargli ragione. Con l'ipnosi è andata meglio, ma continuava però a stare male. Un gg ho pensato che forse c'era veramente qualcosa che non andava e gli ho proposto di fare il test per il lattosio. La sua gastroenterologa non glielo aveva fatto fare. È risultata una intolleranza abbastanza pesante, facendo la dieta non è stato più male, facendolo ritornare quello di sempre.
[#3]
Gentile signora, potrebbe, secondo me, andare Lei da un Collega nella struttura pubblica, Consultorio per esempio , parlandone prima col suo medico..La sua capacità di dare è stata molta, ma ora, mi pare che Lei sia stanca ed anche demotivata.. questo aiuto , questo sentirsi supportata e compresa la farà sentire più forte e più lucida, capace anche di puntare i piedi, che tutto gravi sulle sue spalle anche dal punto di vista economico non è giusto e non va bene..Sarà il Consultorio, eventualmente a convocare suo marito..da qui, per come appare dalle sue parole , mi pare di capire che lui ha dei problemi con la propria identità, sgarbato se sta bene, dipendente se ha bisogno, non accetti tutto passivamente, non voglio spingerla a litigare, ma a farsi rispettare sì..
Mi ascolti carissima e si dia aiuto, noi restiamo in ascolto..Le faccio molti auguri di serenità e sguardi equilibrati e lucidi.. buonanotte..
Mi ascolti carissima e si dia aiuto, noi restiamo in ascolto..Le faccio molti auguri di serenità e sguardi equilibrati e lucidi.. buonanotte..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 18/12/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.