Il dolore che avevo dentro

Buonasera, mi chiamo Sara e ho 17 anni. Tre anni fa stufa della mia vita e del dolore che avevo dentro di me ho iniziato a tagliarmi per dimenticare tutto, per uccidere il dolore che avevo dentro. Inizialmente mi tagliavo i polsi ma quando ho capito che la gente avrebbe potuto accorgersi delle cicatrici ho iniziato a tagliarmi le braccia più in alto, dovo si possono nascondere facilmente con una maglietta a maniche corte, o sulle gambe. Ormai non c'è più spazio per altre cicatrici...Sono tante e ogni volta diventano più profonde. Tutto è iniziato per una serie di litigi con mio padre e ora tutto continua per altri motivi... Sono sola, le persone che mi stanno attorno le vedo così diverse e distanti da me...Sono stufa della mia vita. Ogni giorno vado a scuola e nascondo quello che provo dietro a sorrisi...Le amiche mi vedono come una persona solare, sempre sorridente ma non sanno che come entro in camera mia mi butto sul letto e inizio a piangere. Non riesco a parlare con nessuno di questo problema... Ho provato a parlarne tempo fa con un'amica ma non ce la faccio... è una cosa tanto difficile per me perchè ho paura di essere giudicata...Ho paura che pensino che io sia pazza. A mia mamma e mio papà non lo direi mai...Soffrirebbero troppo per questa cosa.
Penso sempre più spesso alla morte...Sono convinta che così smetterei di soffrire come mi sta succedendo solo che dopo penso ai miei che morirebbero con me....
Spesso penso che dovrei andare da unp psicologo ma poi scarto subito l'idea forse perchè non riuscirei a parlane nemmeno con lui/lei o forse perchè mi sentirei ancora più diversa.
Ho scelto anche di frequentare un lico socio-psico-pedagogico nella speranza di capire qualcosa di me ma non cambia niente...Ogni giorno mi convinco sempre di più che nella vita non farò mai niente di importante, che sono una fallita.
So che non potete risolvere il mio problema ma scrivendo questa cosa dove qualcuno possa leggerla mi ha aiutato...è stato un piccolissimo passo avanti
Scusate se mi sono prolungata così tanto...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Cara ragazza
Innanzitutto, se me lo permetti, vorrei complimentarmi con te per aver preso la decisione di fare questo piccolissimo ma importante passo in avanti.

Molte persone scelgono un percorso di studi d'indirizzo psicologico nella speranza che ciò possa aiutarle a risolvere i propri problemi. Purtroppo, anche se non vi è in giro sufficiente informazione al riguardo, studiare queste cose e applicarle sono questioni completamente diverse. In particolare l'impiego della psicoterapia richiede un apposito percorso di studi post-laurea di durata quadriennale e quindi, per essere più chiaro, sarà molto improbabile che tu riesca a risolvere il tuo problema semplicemente studiando psicologia al liceo.

Esistono in giro molti validi professionisti, già formati e con esperienza, che potrebbero farti risparmiare tempo e ulteriore sofferenza.

E sono d'accordo con te che trovarne uno adatto al caso nostro non è sempre né facile né immediato: è possibile che al primo incontro tu non ti senta a tuo agio a parlare delle tue cose. Potresti anche doverne provare più di uno. Ma potresti anche trovarti subito bene e risolvere il tuo problema.

Sei proprio sicura che i tuoi genitori non sappiano ancora niente? Nemmeno la tua mamma, non ti vede proprio mai senza vestiti?

Comunque, se proprio non vuoi parlarne con loro puoi recarti anche da sola alla tua ASL e richiedere un primo colloquio psicologico o psichiatrico, che spesso è gratuito. In base a questo ti potranno suggerire loro che percorso di cure intraprendere.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Sono sicurissima che i miei non sappiano niente anche perchè penso che reagirebbero male... Non si aspettano per niente questa cosa anche perchè non mi faccio vedere da loro quando sto male e piango... Se proprio non riesco a nasconderlo perchè alla mattina mi alzo con gli occhi gonfi le dico che ho pianto ma non sapevo il perchè e lei ci crede...O almeno credo.
Non mi ha mai nemmeno visto senza vestiti...Ho la fortuna di andare in montagna durante l'estate e non sono costretta ad andare al mare quindi non mi vede in costume. D'estate faccio sempre molta attenzione...Metto sempre pantaloni lunghi e maglie a maniche corte anche se il caldo è insopportabile. Qualche mese fa, una sera, stavo guardando la tv al buio e senza che me ne accorgessi mi è salita un pò la manica e lei passando ha visto una cicatrice abbastanza profonda...Mi ha chiesto che cosa fosse ma io le ho detto, alzando la voce, che non era niente e sono scappata in camera...Dopo quell'episodio non mi ha chisto niente quindi penso che non ne sia a conoscenza.
Lei mi può dire quanto costa più o meno un consulto in uno studio privato? Scusi se chiedo a lei ma non ne ho proprio idea....
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Il costo per un consulto psicologico privato è molto variabile. Ogni regione ha un suo tariffario che stabilisce i limiti minimo/massimo per le tariffe.

Per la tua regione puoi consultare il tariffario del sito dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia e farti un'idea:
http://www.opl.it/htmlnews/news004152.asp

Orientativamente la tariffa è compresa fra i 40 e i 130 euro.

Non vorrei sembrarti presupponente, ma penso che per una ragazza della tua età, che vuole rinunciare all'aiuto dei genitori, forse potrebbe essere più indicata la via del servizio pubblico. A meno che, ovviamente, tu non sia economicamente autosufficiente.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Ha ragione lei. Non sono economicamente autosufficiene...Era solo per farmi un'idea. Adesso vedrò di trovare il coraggio di fare questo passo e andare finalmente da qualcuno che mi possa aiutare anche perchè questa situazione non la sopporto più e non vedo l'ora, se si potrà mai in futuro, di stare meglio.
La ringrazio per le sue risposte e per la sua disponibilità.
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Dr.ssa Lara Catanese Psicologo, Psicoterapeuta 97 5
Leggendo la sua richiesta mi sono immedesimata nei suoi genitori. Lei si dimostra protettiva nei loro confronti e ritiene di non voler dar loro una sofferenza. Non crede però che avere una figlia che soffre e non saperlo sia comunque un trattamento di poco riguardo nei loro confronti? Provi a mettersi nei loro panni. Lei vorrebbe poter aiutare sua figlia in difficoltà, pur dovendo venire a conoscenza di un qualcosa di doloroso?
Ci sono servizi in ambito pubblico (i consultori familiari per esempio) che le potrebbero dare un primo aiuto e orientarla anche sul da farsi con i suoi genitori, se proprio non si sente di affrontare il discorso, però ci rifletta.

Dr.ssa Lara Catanese
Psicologa-Psicoterapeuta
https://www.centro-io.it/ https://www.loanopsicologia.it/

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Utente
Utente
Certo se avessi una figlia soffrirei di più sapendo dopo il suo problema perchè penserei a tutti gli anni che lei ha sofferto e io non ho mai potuto aiutarla.
Però i miei genitori, con i quali non ho molta confidenza e con i quali non sono abituata a parlare di tutto, penso che inizierebbero ad opprimermi a chiedermi il perchè di questa cosa e a starmi col fiato sul collo. Non è di questo che ho bisogno...forse mi farebbe stare ancora più male.
Penso che non ne parlerò mai con loro e spero che non succeda niente che faccia si che loro ne vengano a conoscenza. Forse quello che dico e come la penso è sbagliato però se non riesco a parlarne con un'amica con cui ho più confidenza che con i miei genitori come farei a dire tutto a loro?
Grazie per la risposta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Io credo che in questa fase, pur di riuscire a fare questo passo e andare finalmente da qualcuno che ti possa aiutare, sia sufficiente che tu lo faccia nel modo in cui ti senti di farlo. Se non ti senti di coinvolgere i tuoi genitori, va bene così.

Domani potrai ancora scegliere se parlarne con loro oppure no. E anche se deciderai di non parlarne, magari ti vedranno semplicemente stare bene, e a quel punto non sarà neanche importante che sappiano il perché.

Cordiali saluti