Depresso a 26 anni
Salve,
sono un ragazzo di 26 anni che se la passa decisamente male. Vivo in un paesino e ho sempre avuto problemi a rapportarmi con gli altri già da bambino, venivo sempre deriso ed emarginato fino a 19 anni dove ho avuto pochissime esperienze sociali con altri miei coetanei e il risultato è che sono isolato, in famiglia non regnava certo la serenità, i miei litigavano sempre e tendevano sempre a "proteggermi" dagli altri perché mi vedevano che ero debole impedendomi cosi di giocare normalmente con gli altri bambini e successivamente mi sono convinto di essere stupido e incapace.
La situazione è migliorata un pò quando sono andato all'università fino all'anno scorso perché almeno ho conosciuto qualcuno anche se non mi sono mai sbarazzato della mia "corazza" protettiva che mi portava e mi porta tutt'oggi a impedirmi di aprirmi agli altri per paura di venire rifiutato per l'ennesima volta. Mi sono laureato con poca convinzione e adesso non mi va più di continuare con la specialistica perché è come se mi rendessi conto che ho sbagliato tutto e che non mi attira più quel corso di laurea.
Mi sento un fallito, tutte le volte che provo a scrollarmi di dosso questi problemi va sempre a finire male in qualche modo, sia con le persone che col lavoro. Sono mantenuto dai miei genitori con mille dubbi su cosa fare in futuro, avrei qualche idea ma ho paura di metterla in pratica perché tanto va sempre a finire al contrario di ciò che spero. Mai avuto rapporti seri con una ragazza, vorrei tanto sparire per non essere più giudicato e muovermi senza avere l'ansia sempre addosso.
Vi chiedo di aiutarmi a darmi qualche consiglio perché ho già provato ad andare da uno psicologo ma non è cambiato niente.
A presto.
sono un ragazzo di 26 anni che se la passa decisamente male. Vivo in un paesino e ho sempre avuto problemi a rapportarmi con gli altri già da bambino, venivo sempre deriso ed emarginato fino a 19 anni dove ho avuto pochissime esperienze sociali con altri miei coetanei e il risultato è che sono isolato, in famiglia non regnava certo la serenità, i miei litigavano sempre e tendevano sempre a "proteggermi" dagli altri perché mi vedevano che ero debole impedendomi cosi di giocare normalmente con gli altri bambini e successivamente mi sono convinto di essere stupido e incapace.
La situazione è migliorata un pò quando sono andato all'università fino all'anno scorso perché almeno ho conosciuto qualcuno anche se non mi sono mai sbarazzato della mia "corazza" protettiva che mi portava e mi porta tutt'oggi a impedirmi di aprirmi agli altri per paura di venire rifiutato per l'ennesima volta. Mi sono laureato con poca convinzione e adesso non mi va più di continuare con la specialistica perché è come se mi rendessi conto che ho sbagliato tutto e che non mi attira più quel corso di laurea.
Mi sento un fallito, tutte le volte che provo a scrollarmi di dosso questi problemi va sempre a finire male in qualche modo, sia con le persone che col lavoro. Sono mantenuto dai miei genitori con mille dubbi su cosa fare in futuro, avrei qualche idea ma ho paura di metterla in pratica perché tanto va sempre a finire al contrario di ciò che spero. Mai avuto rapporti seri con una ragazza, vorrei tanto sparire per non essere più giudicato e muovermi senza avere l'ansia sempre addosso.
Vi chiedo di aiutarmi a darmi qualche consiglio perché ho già provato ad andare da uno psicologo ma non è cambiato niente.
A presto.
[#1]
Gentile Utente,
il nocciolo della questione è qui: "tutte le volte che provo a scrollarmi di dosso questi problemi va sempre a finire male in qualche modo"
Infatti, il cambiamento può essere generato solo se riesce a cambiare lo schema (mentale e comportamentale) col quale vede e affronta la realtà. Ovviamente da solo è impossibile, perché non riesce ad avere la consapevolezza necessaria, né il modo necessario per modificare ciò che c'è da modificare (non tutto, chiaramente!).
Per questa ragione, è necessario un lavoro psicologico accurato ma di persona, perché on line non è possibile.
Potrebbe pensare di rivolgersi ad una struttura pubblica della Sua zona e risolvere. CHe ne pensa?
il nocciolo della questione è qui: "tutte le volte che provo a scrollarmi di dosso questi problemi va sempre a finire male in qualche modo"
Infatti, il cambiamento può essere generato solo se riesce a cambiare lo schema (mentale e comportamentale) col quale vede e affronta la realtà. Ovviamente da solo è impossibile, perché non riesce ad avere la consapevolezza necessaria, né il modo necessario per modificare ciò che c'è da modificare (non tutto, chiaramente!).
Per questa ragione, è necessario un lavoro psicologico accurato ma di persona, perché on line non è possibile.
Potrebbe pensare di rivolgersi ad una struttura pubblica della Sua zona e risolvere. CHe ne pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la gentile risposta.
Il fatto è che potrei anche recarmi in una struttura pubblica perché tanto non ho niente da perdere ma è come se la mia mente mi imponesse dei limiti oltre i quali non riesco ad andare. Per esempio, ogni tanto vado a giocare a calcetto con un gruppo di amici con i quali mi trovo abbastanza bene, però quando propongono di andare a una festa, abbordare ragazze o altre avventure lecite giovanili già mi sento male al solo pensiero di accettare e puntualmente rifiuto tirando fuori una scusa dietro l'altra. Loro sembra che mi abbiano accettato cosi e mi cercano solo per giocare, però quando sono a casa sprofondo nuovamente nella tristezza.
Ho provato anche a darmi un tono cercando di modificare atteggiamento ma niente, vorrei poter migliorare anche se di poco per ridarmi quella serenità di cui ho disperatamente bisogno.
Dalla mia esperienza passata con uno psicologo, questi cercava solo di consolarmi e sminuire i miei problemi come se fossero vizi o chissà cosa, l'ho lasciato perché non aveva capito che il mio è un grave problema, non certo una cosa passeggera.
Saluti.
Il fatto è che potrei anche recarmi in una struttura pubblica perché tanto non ho niente da perdere ma è come se la mia mente mi imponesse dei limiti oltre i quali non riesco ad andare. Per esempio, ogni tanto vado a giocare a calcetto con un gruppo di amici con i quali mi trovo abbastanza bene, però quando propongono di andare a una festa, abbordare ragazze o altre avventure lecite giovanili già mi sento male al solo pensiero di accettare e puntualmente rifiuto tirando fuori una scusa dietro l'altra. Loro sembra che mi abbiano accettato cosi e mi cercano solo per giocare, però quando sono a casa sprofondo nuovamente nella tristezza.
Ho provato anche a darmi un tono cercando di modificare atteggiamento ma niente, vorrei poter migliorare anche se di poco per ridarmi quella serenità di cui ho disperatamente bisogno.
Dalla mia esperienza passata con uno psicologo, questi cercava solo di consolarmi e sminuire i miei problemi come se fossero vizi o chissà cosa, l'ho lasciato perché non aveva capito che il mio è un grave problema, non certo una cosa passeggera.
Saluti.
[#3]
Il ruolo dello psicologo non è quello di consolare, ma di permettere e agevolare il cambiamento del pz, di mostrargli la strada per farlo.
In ogni caso, il fatto stesso che da solo Lei non riesca a cambiare è proprio la conferma che uno psicologo è necessario, altrimenti avrebbe già attuato il cambiamento da solo e da un pezzo.
Inoltre, a mio avviso deve avere fiducia nel lavoro dello psicologo, indipendentemente dai limiti che teme di poter avere: sarà proprio il lavoro dello psicologo ad aiutarLa a superare tali limiti.
Cordiali saluti,
In ogni caso, il fatto stesso che da solo Lei non riesca a cambiare è proprio la conferma che uno psicologo è necessario, altrimenti avrebbe già attuato il cambiamento da solo e da un pezzo.
Inoltre, a mio avviso deve avere fiducia nel lavoro dello psicologo, indipendentemente dai limiti che teme di poter avere: sarà proprio il lavoro dello psicologo ad aiutarLa a superare tali limiti.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.9k visite dal 15/12/2016.
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