Ansia protettiva
Mia figlia dopo 5 anni di fidanzamento lascia il ragazzo per motivi di tradimento.da parte di lui. Non si è mai pentita. Conosce un altro ragazzo completamente diverso da lei caratterialmente , con sfumature narcisistiche. LEii solare romantica affettuosa ,lui introverso glaciale e pieno di se, raramente qualche regalino.Si sono lasciati diverse volte .ma lui poi ritorna e lei che in fondo ne è innamorata ci ritorna insieme. Al momento stanno lontano da casa per trovare lavoro e convivono nella stessa casa.sempre con alti e bassi.quando tornano a casa lui dice che è meglio stare ognuno per fatti suoi, a suo dire perché ognuno ha i propri amici o parenti fa salutare Mia figlia ci sta male , però lo giustifica per salvare le apparenze.prevedendo che succederà la stessa cosa per le vacanze natalizie, anche se sono adulti e non mi dovrei intromettere.ho deciso di parlare con lui .Perché mia figlia giustifica sempre e dice di non intromettermi. Ma a me sembra che lui la sta solo usando , gli fa comodo la situazione e mia figlia ,anche se ha capito ,non ha il coraggio di lasciarlo per paura di restare sola. Faccio bene a parlare direttamente con lui per capire che intenzioni ha? Hanno 30 anni è vero. Ma il ruolo di genitori non si esaurisce quando i figli diventano grandi. Non so che fare. Ho paura della reazione che potrebbe avere mia figlia. Io sono in uno stato ansioso totale .perché non riesco a capire come fa una ragazza che può avere tutto ad accettare una situazione del genere.
[#1]
Gentile utente,
comprendo la Sua situazione di genitore:
si vorrebbe vedere i propri figli almeno "discretamente" felici.
Invece a Lei sembra che lui <<la stia usando<<.
Vorrebbe parlare con lui.
Perchè?
Perchè <<il ruolo di genitori non si esaurisce quando i figli diventano grandi.<<
Certo, "genitori è per sempre" ("un diamante è per sempre").
Ma occorre stabilire in quale ruolo!
Quando i figli sono adulti i genitori - pur sempre genitori - sono genitori semi pensionati e sono presenti "on demand", cioè se richiesti.
Ma Sua figlia La invita a non intromettersi:
<<mia figlia giustifica sempre e dice di non intromettermi. <<
Hanno 30 anni...
Credo sarebbe opportuno rispettare tale invito.
Ed invece parlare nuovamente con la figlia invitandola a rivolgersi ad uno specialista - Psicologo ad es. - che , essendo esterno alla situazione, le dia maggiori garanzie di obiettività.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Certo che i problemi nessuno magicamente glieli risolve,
ma modificando i meccanismi di pensiero
l'"uomo nero" non fa più paura, è solo una maschera.
Solamente che da soli non si riesce a farlo.
E l'aiuto di parenti a amici non è nè disinteresstao nè competente.
E quindi non sortisce effetti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 15/12/2016.
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