I suoceri non hanno problemi?

Salve,
Ho saputo, da fonti certe che mia suocera crede che io non la possa soffrire. Questa informazione mi arriva per bocca di mio marito che se lo è sentito dire da lei e poi da suo padre (ex marito).
Non che ne sia mai stata una grande fan, ma da quando ci siamo sposati ho effettivamente chiesto a mio marito di comportarci come un'unità piuttosto che come due entità separate. Quindi il mio comportamento forse è cambiato, ma sicuramente è cambiato il comportamento di mio marito. Da quando abbiamo deciso di essere coppia anche di fronte a sua madre (decisione discussa e negoziata a tavolino insieme, per via delle pressioni che la madre faceva su mio marito, compromettendo anche me), lui ha iniziato a "sospendere" le richieste della madre, dicendole che ne avrebbe parlato prima con me. Le richieste erano di continuare ad avere la stessa intimità di prima, cenare/pranzare con lei da sola (scenate se io arrivavo prima) o di non parlare con la nuova moglie del padre o di chiedere al padre di pranzare/cenare tutti insieme senza la nuova moglie. Mio marito non andò neanche al matrimonio su richiesta della madre e non mi fece sapere di questa nuova moglie (pur essendo già fidanzati da anni, l'ho saputo solo quando mio suocero raccontò dell'assenza del figlio a mio padre, qualche giorno prima del nostro matrimonio). È arrivata a dire che se il padre fosse interessato al figlio saprebbe come fare (intendendo di escludere la moglie per incontrarsi tutti insieme e l'unico modo per mio marito di incontrare il padre sarebbe o da solo o con lei). Queste richieste lei le considera normali (lo ha detto a mio marito che ci ha parlato, spiegandole che non può regolare i suoi rapporti con il padre; lei sostiene che lui regola i rapporti di lei con gli altri).
Lei è stata tradita diverse volte e, da quanto ne so, ha sempre "perdonato", fino a che mio suocero se ne è andato, visto il figlio ormai grande. Ora vive sola con la madre e si consola con viaggi e belle esperienze (cosa che ammiro moltissimo).
Inoltre, subito dopo il matrimonio ci siamo trasferiti moto lontani (ma ora ci siamo riavvicinati e le cose non sembrano cambiate). quando è venuta a trovarci è stata sempre molto capricciosa e girava per casa senza fare attenzione ai nostri spazi (a volte entrava in camera senza bussare -Non di notte, magari quando mio marito era fuori- e una volta mi ha trovata mezza nuda dopo la doccia).
È capitato diverse volte di passare del tempo io e lei da sole e non conoscendo bene la sua storia ho cercato di farle capire che poteva aprirsi. Ma pare che non sia stata molto brava in questo. Tanto che ora crede che la odi. La verità è che non vogliamo farci manipolare, vorremmo passare del tempo insieme alle nostre famiglie senza melodrammi, ma ogni volta che torniamo c'è una piccola tragedia in atto.
Vorrei chiamarla e chiederle la sua versione. Faccio bene?

Ps
Non ho trovato molti interventi di suocere che hanno problemi con le nuore. È un caso?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

i rapporti familiari frequentemente sono complessi, proprio perchè veicolano sentimenti e affetti intensi e ravvicinati.
Nella famiglia di cui Lei ci racconta esistono almeno tre nodi.

1. Il divorzio e nuovo matrimonio di Suo suocero.
Questo evento implica sempre una rinegoziazione di tutte le relazioni famigliari: naturalmente tra gli ex coniugi, ma anche quelle con i figli; e poi bisogna "far posto" alla signora nuova entrata. In una parola re-inventere le relazioni tra la prima famiglia e quella attuale di Suo suocero e tra tutte le coppie: padre-figlio, nuora-suocero, ex coniugi, ... .

2. La relazione tra Sua suocera e il proprio figlio, cioè Suo marito.
Credo di capire che la madre fosse poco disponibile ad accettare la realtà della Vostra relazione, cosa avvenuta solo dopo un po' quando Voi avete iniziato a comportarVi come coppia. Ma ancora adesso si comporta quasi da "padrona di casa" quando viene a casa Vostra.
Come se la madre avesse sempre la precedenza sulla moglie.

3. Tranne che dei rapporti familiari, Lei non ci dice nulla della vita di queste persone Lei compresa, come se il centro della Vostra vita fossero queste relazioni. Ma forse è solo un effetto della scrittura.
Perchè pensavo: nel quotidiano questa suocera non ha null'altro da fare che occuparsi della vecchia madre e di Voi?

E rispetto agli interrogativi che Lei scrivente ci pone, che dire?

Voi siete in una fase iniziale della vita matrimoniale ed è opportuno e bello che occupiate tempo, energie, intimità a due, per costruire le Vostre sinergie.
La suocera invece sembra nella fase del "nido vuoto", vuoto di figlio, vuoto di marito; (vuoto di lavoro fuori casa?) e si arrabatta come può per riempirsi tempo e cuore.

Occorre fare estrema attenzione a non diventare il suo riempimento, lo scopo della sua vita. (Se poi arrivasse il nipotino...)
Lei si deve ri-creare la propria vita su altre basi: Università dell'età libera, amiche trascurate, piscina, viaggi, ecc., cioè quanto le piace.

In questa fase Voi tenete ben fermi i Vostri paletti concordati in coppia, evitando in ogni modo di essere controllati.
E non ritenga che Sua suocera si deva <<aprire<< con Lei: non siete due amiche, siete due parenti acquisite, che tenete ambedue allo stesso uomo...
La gentilezza e cortesia, invece, non si negano a nessuno.

<<Vorrei chiamarla e chiederle la sua versione. Faccio bene?<< No.






Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta. In effetti non ho detto tutto.
1. Il divorzio è avvenuto una quindicina di anni fa. Il nuovo matrimonio 6 anni fa. Il fatto è che dal divorzio hanno sempre mantenuto dei rapporti e avevano l'abitudine di trovarsi per le feste come se fossero ancora una famiglia unita e hanno escluso gli "extra". Anche io, fidanzata da tanto, sono entrata nel quadro familiare solo dopo il matrimonio (penso anche giustamente), quasi 4 anni fa. Quello che mi è sembrato strano è stata la totale negazione della nuova vita del padre, sia da parte di mia suocera che di mio marito (il quale, dice, non si sia mai interessato ne' esposto per via della mamma).
2. Sì lo penso anche io, ma se prima del matrimonio mi riempiva di regali e a volte mi cercava (a volte anche per assicurarsi che il figlio non la stesse evitando quando lui non rispondeva al telefono-prima di sposarci, abitavano tutti e tre in città diverse, quindi io non ero con lui), ora a volte mi tratta con stizza, a volte in modo affettuosissimo e si lamenta costantemente di me sia con mio marito che con l'ex marito. Poi sostiene sempre che quando torniamo mio marito debba tornare solo per lei (si arrabbia se andiamo a trovare gli amici, vuole avere del tempo da sola con lui chiedendomi di andarmene, vorrebbe che passasse più tempo con lei che col padre e comunque non sopporta che si vedano con la nuova moglie.
3. Lei viaggia spesso, fa cose molto interessanti, ha amici e interessi particolari che coltiva e sono spesso la ragione dei suoi viaggi. Cerca di prendersi cura di sé, frequenta la palestra e va spesso in bici. Ma, chiaramente, quando il figlio è a casa sua, lei si dispera se non è il fulcro dei suoi interessi. Soffre dell'apertura da parte del figlio nei confronti della nuova moglie del padre, patisce il fatto di non poter controllare i nostri spostamenti e è molto difficile che il tempo passato insieme sia sereno (anche quando è da sola con mio marito: le scenate di gelosia sono ormai di routine). Ha confidato al figlio di soffrire di depressione, anche per questo sono un po' preoccupata. Gli ha augurato di non avere figli perché "i figli ti spezzano il cuore". Questa situazione è molto pesante per tutti, anche per lui. Noi viviamo e lavoriamo lontani, ma più vicino di prima (sempre a portata di aereo però). Mio marito si era già trasferito 6anni fa, lasciando il paese; io ero lontana da casa ma sempre in Italia e ci vedevamo molto raramente in quel periodo, le nostre carriere erano soddisfacenti, ma ci mancavamo molto; di lì la decisione di sposarci e andare in un paese che desse pari opportunità a entrambi.

Non pretendo che lei si confidi con me o di diventare sua amica. Intendevo dire che non penso di essermi mostrata ostile, ho rispettato la sua riservatezza ascoltando e mostrando interesse per le cose che lei mi raccontava (aneddoti di famiglia, di quando era giovane, etc). Il divorzio e la nuova moglie sono comparsi nei suoi discorsi (in queste occasioni c'era sempre mio marito) come frecciatine solo dopo che noi ci siamo sposati.

Una cosa che ho proposto a mio marito è di alloggiare in un posto diverso da quello che usiamo quando torniamo a trovare le famiglie: casa di mia suocera. Abbiamo un ingresso comune, ma poi gli appartamenti si dividono. A un certo punto, oltre che a chiamarci dalle scale, aveva chiesto che passassimo a salutare quando uscivamo. abbiamo cercato di trovare un giusto equilibrio. Ma secondo me, questa logistica contribuisce a creare confusione o aspettative che poi vengono disattese. Mio marito, specialmente ora, non se la sente e non lo biasimo.
vorrei darle l'opportunità di parlare con me e di togliersi tutti i sassolini dalle scarpe, di chiarirci, ma non credo (come Lei suggerisce) che risolverà il problema. Inoltre non so se avrei le abilità giuste per sostenere in modo produttivo questo confronto. Ma sarei disposta a provarci. Crede ancora che non sia il caso?
Spero di aver dato più dettagli, nel caso mi chieda pure chiarimenti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Non si tratta di un confronto che poi chiude la partita;
bensì - purtroppo - di un testa a testa che andra avanti forse per sempre, considerato che gli eventi della vita - divorzio, nuovo matrimonio, lontananza del figlio e suo matrimonio - non sono stati per nulla elaborati e dunque "distribuisce il veleno" a chi è vicino in quel momento.

Deve rimaneggiare la propria vita familiare e Voi non la potete aiutare. E forse lei non lo capisce. Un percorso psy le farebbe bene...

Appoggio l'ipotesi di alloggiare altrove quando rientrate.

Se nel tempo nulla cambierà, un po' alla volta imparerete ad immaginare il rientro non come un "ritorno a casa", ma come "uno stare sulle spine", purtroppo.
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Utente
Utente
Grazie di nuovo Dr. Brunialti.
Mi pare di capire che non ci siano vie di uscita e che Lei creda che un tentativo di conciliazione o chiarimento possa essere solo un testa a testa. È un po' quello che temevo e quindi capisco che ci sia questo rischio. Ma se ho capito bene, lei mi sconsiglia qualsiasi tentativo di chiarire la mia posizione (cioè che non detesto mia suocera come lei crede). Perché? Non ne vale la pena e quasi sicuramente peggiorerei la situazione?

Grazie ancora.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

<<lei mi sconsiglia qualsiasi tentativo di chiarire la mia posizione (cioè che non detesto mia suocera come lei crede). Perché? Non ne vale la pena e quasi sicuramente peggiorerei la situazione?<<

E' il "modo" che non mi sembra adeguato.
Il linguaggio verbale può risultare molto tagliente per alcuni e fonte di fronteggiamento, quando non di escalation simmetrica.
La modalità non verbale è meno attaccabile, sempre che l'altro/a comprenda...

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Utente
Utente
Grazie dottoressa.

Immagino che una lettera rientrerebbe nelle comunicazioni verbali anche se in differita, giusto?
Quali sono le modalità non verbali che mi consiglia?

Ancora grazie.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Tono, prossemica, ecc.: le classiche.