Autolesionismo adolescente
Sono preoccupata per un problema che sto vivendo con mia figlia di 15 anni.
Ultimamente spiando i suoi messaggi sul cellulare ho scoperto che sta vivendo nell'angoscia e addirittura ha evidenziato la sua volontà di morire. Tant'è che si sta provocando tagli al braccio e che cerca di tenere nascosto a noi genitori. l'ho infatti scoperto grazie alle foto che lei invia all'amica . Lei non sa che ho scoperto ciò.
Mi ha espressamente detto giorni fa che la scuola è il suo ultimo pensiero, infatti anche il suo rendimento non è dei migliori. L'ho lasciata a casa da scuola qualche giorno per darle l'opportunità di rilassare la mente e dovrebbe rientrare domani ma scopro solo dai messaggi che non ne ha voglia e sempre domani ha evidenziato all'amica la volontà di procurarsi altri tagli.
Ho provato piu volte a farla parlare, avvicinandomi in modo affettuoso e comprensivo ma noto chiaramente in lei una sorta di chiusura.
Ha vissuto anche uno scontro verbale con alcune amiche a scuola e questo avvenimento sembrerebbe aver peggiorato il suo stato.
Non ci sono problemi particolari in famiglia a parte un lutto, avuto un paio di mesi fa, quello del nonno paterno e sembrerebbe che questo abbia avuto un impatto abbastanza forte.
Le ho parlato dicendole che il suo stato è per me preoccupante e dovremmo rivolgerci ad una persona professionista ma non ne vuole assolutamente sapere e continua a sostenere che lei ha problemi suoi e se li vuole risolvere da se.
Non so se a questo punto sto sbagliando qualcosa e come devo comportarmi.
La ringrazio anticipatamente per il suo consulto e attendo un suo gentile riscontro.
Ultimamente spiando i suoi messaggi sul cellulare ho scoperto che sta vivendo nell'angoscia e addirittura ha evidenziato la sua volontà di morire. Tant'è che si sta provocando tagli al braccio e che cerca di tenere nascosto a noi genitori. l'ho infatti scoperto grazie alle foto che lei invia all'amica . Lei non sa che ho scoperto ciò.
Mi ha espressamente detto giorni fa che la scuola è il suo ultimo pensiero, infatti anche il suo rendimento non è dei migliori. L'ho lasciata a casa da scuola qualche giorno per darle l'opportunità di rilassare la mente e dovrebbe rientrare domani ma scopro solo dai messaggi che non ne ha voglia e sempre domani ha evidenziato all'amica la volontà di procurarsi altri tagli.
Ho provato piu volte a farla parlare, avvicinandomi in modo affettuoso e comprensivo ma noto chiaramente in lei una sorta di chiusura.
Ha vissuto anche uno scontro verbale con alcune amiche a scuola e questo avvenimento sembrerebbe aver peggiorato il suo stato.
Non ci sono problemi particolari in famiglia a parte un lutto, avuto un paio di mesi fa, quello del nonno paterno e sembrerebbe che questo abbia avuto un impatto abbastanza forte.
Le ho parlato dicendole che il suo stato è per me preoccupante e dovremmo rivolgerci ad una persona professionista ma non ne vuole assolutamente sapere e continua a sostenere che lei ha problemi suoi e se li vuole risolvere da se.
Non so se a questo punto sto sbagliando qualcosa e come devo comportarmi.
La ringrazio anticipatamente per il suo consulto e attendo un suo gentile riscontro.
[#1]
Gentile Utente,
Posso chiederle perché ha spiato il cellulare di sua figlia?
Sente che non le dice abbastanza?
Che la esclude dalla sua vita?
Se non avesse visto la foto non si sarebbe accorta dell'autolesionismo?
Il dolore fisico è una strategia, malsana, della psiche per non occuparsi del dolore dell'anima.
La ragazza, immagino, sposti da dentro a fuori, da ciò che è insopportabile da analizzare a sopportare al dolore del corpo, da poter gestire ed anche accudire, che dà pace e serenità...
Un professionista diventa l'unica strada da poter seguire
Posso chiederle perché ha spiato il cellulare di sua figlia?
Sente che non le dice abbastanza?
Che la esclude dalla sua vita?
Se non avesse visto la foto non si sarebbe accorta dell'autolesionismo?
Il dolore fisico è una strategia, malsana, della psiche per non occuparsi del dolore dell'anima.
La ragazza, immagino, sposti da dentro a fuori, da ciò che è insopportabile da analizzare a sopportare al dolore del corpo, da poter gestire ed anche accudire, che dà pace e serenità...
Un professionista diventa l'unica strada da poter seguire
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Grazie per la sua risposta dott.ssa Randone
Ho spiato il cellulare di mia figlia, che forse non sarà corretto da parte mia, semplicemente perché avevo notato qualcho suo comportamento strano e distaccato. Era ultimamente troppo concentrata sulla chat. Solitamente la lascio libera di vedere e scrivere sapendo che lei si confida con me. Ma non vedendola serena, spesso scontrosa oltre ad un rendimento scolastico inferiore e soprattutto demotivata ho dubitato che ci fosse qualcosa che non andava .
Infatti poi parlando con lei, senza ovviamente svelarle nulla di cio che ho letto, mi ha chiaramente fatto capire che non sta bene ma che vuole risolvere i suoi problemi da sola.
Oggi per esempio ha scritto alla sua amica che al ritorno da scuola si sarebbe procurata altri tagli. Ora sono davvero preoccupata e non riesco a capire da dove nasca questa sua angoscia.
Grazie ancora per la sua gentile risposta
Ho spiato il cellulare di mia figlia, che forse non sarà corretto da parte mia, semplicemente perché avevo notato qualcho suo comportamento strano e distaccato. Era ultimamente troppo concentrata sulla chat. Solitamente la lascio libera di vedere e scrivere sapendo che lei si confida con me. Ma non vedendola serena, spesso scontrosa oltre ad un rendimento scolastico inferiore e soprattutto demotivata ho dubitato che ci fosse qualcosa che non andava .
Infatti poi parlando con lei, senza ovviamente svelarle nulla di cio che ho letto, mi ha chiaramente fatto capire che non sta bene ma che vuole risolvere i suoi problemi da sola.
Oggi per esempio ha scritto alla sua amica che al ritorno da scuola si sarebbe procurata altri tagli. Ora sono davvero preoccupata e non riesco a capire da dove nasca questa sua angoscia.
Grazie ancora per la sua gentile risposta
[#3]
Utente
In riferimento al mio quesito vorrei chiedere qualche consiglio per come comportarmi visto che abbiamo iniziato un percorso con una psicologa che momentaneamente sta raccogliendo le informazioni necessarie per capire meglio le sofferenze di mia figlia che l'hanno portata all autolesionismo.
Dovremo iniziare anche un percorso con un neuropsichiatra ma nel frattempo faccio notare che non ho visto assolutamente risultati positivi.
Infatti non vuole assolutamente piu frequentare la scuola e visto che è ancora nell'età dell'obbligo sono davvero confusa. Non so se corretto aasecondarla lasciandola a casa, vista la sua sofferenza o se obbligarla ad andare. Immagino che lei viva le giornate di scuola in modo molto pesante: dalla compagna vicina con cui ha avuto un battibecco e che deve affrontare ogni giorno, agli impegni di cui è completamente disinteressata, ai professori da cui si sente giudicata. Ho già proposto a lei il cambio della scuola o della classe ma con un suo rifiuto.
La psicologa sostiene di non spronarla e di assecondarla ma questo non potrebbe essere usato da parte di mia figlia come un arma a suo favore per ottenere quindi cio che vuole e rifiutarsi di affrontare la realtà?
Grazie ancora per i consigli che vorrete darmi e che in questo momento molto critico sarebbero per me di gran aiuto.
Dovremo iniziare anche un percorso con un neuropsichiatra ma nel frattempo faccio notare che non ho visto assolutamente risultati positivi.
Infatti non vuole assolutamente piu frequentare la scuola e visto che è ancora nell'età dell'obbligo sono davvero confusa. Non so se corretto aasecondarla lasciandola a casa, vista la sua sofferenza o se obbligarla ad andare. Immagino che lei viva le giornate di scuola in modo molto pesante: dalla compagna vicina con cui ha avuto un battibecco e che deve affrontare ogni giorno, agli impegni di cui è completamente disinteressata, ai professori da cui si sente giudicata. Ho già proposto a lei il cambio della scuola o della classe ma con un suo rifiuto.
La psicologa sostiene di non spronarla e di assecondarla ma questo non potrebbe essere usato da parte di mia figlia come un arma a suo favore per ottenere quindi cio che vuole e rifiutarsi di affrontare la realtà?
Grazie ancora per i consigli che vorrete darmi e che in questo momento molto critico sarebbero per me di gran aiuto.
[#5]
Utente
Grazie per la sua risoosta dott.ssa Randone.
Innanzitutto il percorso di cura è iniziato con la psicologa.
Questa dopo 3 sedute mi ha consigliato di rivolgermi ad un neuropsichiatra. Era pero il periodo prenatalizio.
Non sono stata indirizzata verso nessun professionista in particolare e non conoscendo nessuno ho dovuto rivolgermi alle asl e studi della mia zona.
Purtroppo per via delle festività natalizie sto ancora attendendo una chiamata di uno studio privato e che nonostante i miei solleciti, non mi ha ancora richiamato. Ovviamente mi sono data da fare a contattare anche le asl della zona possibilmente, ma i tempi sono lunghi e fino all'inizio di febbraio non avrò la possibilità dell'incontro. Altri professionisti privati purtroppo sono piuttosto distanti e ho grosse difficoltà a raggiungere.
Io mi trovo davvero isolata sia come consigli che aiuti. Mia figlia è un muro contro il quale ci si sbatte e ci si fa male. Provvederò a contattare un professionista privato ( ovviamente a caso visto che nessuno mi da suggerimenti) e dovrò rinunciare al lavoro sempre che non arrivi a perderlo visto ch anche questo mi sta creandi problemi psicologici soprattutto.
Ma per amore di mia figlia questo e altro
Grazie
Innanzitutto il percorso di cura è iniziato con la psicologa.
Questa dopo 3 sedute mi ha consigliato di rivolgermi ad un neuropsichiatra. Era pero il periodo prenatalizio.
Non sono stata indirizzata verso nessun professionista in particolare e non conoscendo nessuno ho dovuto rivolgermi alle asl e studi della mia zona.
Purtroppo per via delle festività natalizie sto ancora attendendo una chiamata di uno studio privato e che nonostante i miei solleciti, non mi ha ancora richiamato. Ovviamente mi sono data da fare a contattare anche le asl della zona possibilmente, ma i tempi sono lunghi e fino all'inizio di febbraio non avrò la possibilità dell'incontro. Altri professionisti privati purtroppo sono piuttosto distanti e ho grosse difficoltà a raggiungere.
Io mi trovo davvero isolata sia come consigli che aiuti. Mia figlia è un muro contro il quale ci si sbatte e ci si fa male. Provvederò a contattare un professionista privato ( ovviamente a caso visto che nessuno mi da suggerimenti) e dovrò rinunciare al lavoro sempre che non arrivi a perderlo visto ch anche questo mi sta creandi problemi psicologici soprattutto.
Ma per amore di mia figlia questo e altro
Grazie
[#6]
"ovviamente a caso visto che nessuno mi da suggeriment"
Non possiamo segnalare professionisti provati, lo vietano le linee guida del nostro portale.
Cerchi all'interno di questo sito, metta la sua città e la specializzazione che le serve.
Leggera le loro risposte, vedrà la loro foto, i loro scritti...e deciderà, in attesa che la chiamino.
Non possiamo segnalare professionisti provati, lo vietano le linee guida del nostro portale.
Cerchi all'interno di questo sito, metta la sua città e la specializzazione che le serve.
Leggera le loro risposte, vedrà la loro foto, i loro scritti...e deciderà, in attesa che la chiamino.
[#7]
Gentile signora,
proviamo a fare chiarezza.
Intanto mi pare del tutto sensato preoccuparsi per la propria figlia: controllare cellulare o borse (banalmente alla ricerca di sigarette o altro) può essere del tutto normale quando si hanno figli adolescenti, quindi minorenni.
Non stiamo parlando di controllare il cellulare del partner.
Detto questo, com'è il clima in casa? Lei ha altri figli? Suo marito è a conoscenza di quanto sta accadendo? Ha provato a parlare con i professori a scuola?
Dal momento che in questo momento Sua figlia non è pronta per il dialogo con Lei, né per accettare l'aiuto di un adulto (cosa molto frequente, direi fisiologica, per un'adolescente), bisogna capire come agganciare questa ragazzina, in modo che per prima cosa gli atti autolesivi cessino immediatamente e definitivamente, dal momento che questo è il primo step. Non possiamo infatti rischiare che la ragazza si faccia male in modo irreversibile.
In seconda battuta, è opportuno lavorare sulle strategie.
Ovviamente non so che cosa stia accadendo nella mente di Sua figlia, ma ciò che sente può essere gestito con altri sistemi e non con i tagli.
Per fare ciò, potrebbe Lei rivolgersi (meglio se con Suo marito) ad uno psicologo psicoterapeuta esperto.
Sarà grazie a questo lavoro che apprenderete come affrontare le problematiche di casa con la ragazza, altrimenti c'è il rischio di fare peggio, nella speranza di fare il bene. Non è infrequente, infatti, nella convinzione di fare del bene, peggiorare i rapporti con qualcuno e la situazione.
Però, può attivarsi con tutta la rete attorno a Lei: medico di base, psicologo psicoterapeuta, professori a scuola, ecc...
Mi faccia sapere.
Cordiali saluti,
proviamo a fare chiarezza.
Intanto mi pare del tutto sensato preoccuparsi per la propria figlia: controllare cellulare o borse (banalmente alla ricerca di sigarette o altro) può essere del tutto normale quando si hanno figli adolescenti, quindi minorenni.
Non stiamo parlando di controllare il cellulare del partner.
Detto questo, com'è il clima in casa? Lei ha altri figli? Suo marito è a conoscenza di quanto sta accadendo? Ha provato a parlare con i professori a scuola?
Dal momento che in questo momento Sua figlia non è pronta per il dialogo con Lei, né per accettare l'aiuto di un adulto (cosa molto frequente, direi fisiologica, per un'adolescente), bisogna capire come agganciare questa ragazzina, in modo che per prima cosa gli atti autolesivi cessino immediatamente e definitivamente, dal momento che questo è il primo step. Non possiamo infatti rischiare che la ragazza si faccia male in modo irreversibile.
In seconda battuta, è opportuno lavorare sulle strategie.
Ovviamente non so che cosa stia accadendo nella mente di Sua figlia, ma ciò che sente può essere gestito con altri sistemi e non con i tagli.
Per fare ciò, potrebbe Lei rivolgersi (meglio se con Suo marito) ad uno psicologo psicoterapeuta esperto.
Sarà grazie a questo lavoro che apprenderete come affrontare le problematiche di casa con la ragazza, altrimenti c'è il rischio di fare peggio, nella speranza di fare il bene. Non è infrequente, infatti, nella convinzione di fare del bene, peggiorare i rapporti con qualcuno e la situazione.
Però, può attivarsi con tutta la rete attorno a Lei: medico di base, psicologo psicoterapeuta, professori a scuola, ecc...
Mi faccia sapere.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#8]
Utente
Grazie mille per le vostre risposte.
I primi giorni di febbraio ho l'appuntamento da un neuropsichiatra infantile presso un centro asl.
Purtroppo un po avanti e la situazione è sempre peggio. Non vuole rientrare a scuola. E'l'unica figlia e in casa il clima è sereno. Il marito è a conoscenza di tutto.
Ha avuto un battibecco con una compagna due mesi fa circa e questo è sicuramente uno dei motivi di questa crisi. Il clima tra loro è molto teso.
I professori non sono ancora a conoscenza ma già domani provvedero a contattarli. Consideri che la scuola è iniziata lunedi e lei è a casa da mercoledì scorso.
La lametta è per lei un sollievo. Con me non ne vuole assolutamente parlare anche se sa che io sono al corrente non perché ho letto i suoi messaggi ma perché lo ha rivelato alla psicologa e le ha permesso di comunicarmelo.
Mi preoccupa molto sia il suo stato psicologico dove sembra non riuscire piu ad affrontare alcuna difficoltà sia il suo futuro che così viene compromesso.
Grazie ancora.
I primi giorni di febbraio ho l'appuntamento da un neuropsichiatra infantile presso un centro asl.
Purtroppo un po avanti e la situazione è sempre peggio. Non vuole rientrare a scuola. E'l'unica figlia e in casa il clima è sereno. Il marito è a conoscenza di tutto.
Ha avuto un battibecco con una compagna due mesi fa circa e questo è sicuramente uno dei motivi di questa crisi. Il clima tra loro è molto teso.
I professori non sono ancora a conoscenza ma già domani provvedero a contattarli. Consideri che la scuola è iniziata lunedi e lei è a casa da mercoledì scorso.
La lametta è per lei un sollievo. Con me non ne vuole assolutamente parlare anche se sa che io sono al corrente non perché ho letto i suoi messaggi ma perché lo ha rivelato alla psicologa e le ha permesso di comunicarmelo.
Mi preoccupa molto sia il suo stato psicologico dove sembra non riuscire piu ad affrontare alcuna difficoltà sia il suo futuro che così viene compromesso.
Grazie ancora.
[#9]
>>> La lametta è per lei un sollievo
>>>
Infatti è proprio così. Il dolore fisico è in grado di attenuare o sopprimere temporaneamente quello emotivo:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=274
Autolesionismo e reale volontà suicida non sono però legati in modo automatico. L'uno può esistere senza l'altra.
Il mio parere è che nel caso di minorenni e adolescenti problematici il genitore non solo possa, ma in certi casi debba sorvegliarne le mosse. Anche controllandone i mezzi digitali come cellulare e accesso a internet.
Occorrerebbe forse che riceveste un parere completo che tenga conto della situazione familiare nel complesso. Come ha intuito anche lei, spesso gli adolescenti problematici riescono a tenere sotto scacco l'intera famiglia, sia che in essa esistessero eventuali questioni anche prima o meno.
La ragazza dichiara di non volere aiuto dall'esterno e questo è un fattore di cui tener conto. Nell'approccio strategico è possibile in questi casi intervenire sugli adolescenti attraverso le figure di riferimento, cioè i genitori. Potreste sentire il parere di un collega strategico breve o sistemico-relazionale, entrambi approcci che si occupano di terapia della famiglia.
>>>
Infatti è proprio così. Il dolore fisico è in grado di attenuare o sopprimere temporaneamente quello emotivo:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=274
Autolesionismo e reale volontà suicida non sono però legati in modo automatico. L'uno può esistere senza l'altra.
Il mio parere è che nel caso di minorenni e adolescenti problematici il genitore non solo possa, ma in certi casi debba sorvegliarne le mosse. Anche controllandone i mezzi digitali come cellulare e accesso a internet.
Occorrerebbe forse che riceveste un parere completo che tenga conto della situazione familiare nel complesso. Come ha intuito anche lei, spesso gli adolescenti problematici riescono a tenere sotto scacco l'intera famiglia, sia che in essa esistessero eventuali questioni anche prima o meno.
La ragazza dichiara di non volere aiuto dall'esterno e questo è un fattore di cui tener conto. Nell'approccio strategico è possibile in questi casi intervenire sugli adolescenti attraverso le figure di riferimento, cioè i genitori. Potreste sentire il parere di un collega strategico breve o sistemico-relazionale, entrambi approcci che si occupano di terapia della famiglia.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#10]
Utente
Ringrazio tutti voi per le vostre risposte che mi sono state d'aiuto in questo periodo per me pieno di dubbi, in cui mi sento inerme e provo un senso di sconfitta per non essere riuscita a crescere una figlia serena.
Ora sta seguendo un percorso parallelo con la psicologa e il neuropsichiatra con cui però lei non si sente molto a suo agio (il neuropsichiatra).
La scuola è stata ormai messa da parte nei suoi pensieri, sia la frequenza, sia i compagni, sia gli aggiornamenti di cui non ne vuole sapere.
Ora l obiettivo principale, secondo la psicologa, è quello della sua serenità. Gli insegnanti, al corrente della situazione, si sono messi a disposizione, devo dire in modo eccellente, a venire incontro a tutte le necessità. Ma mia figlia è per ora totalmente disinteressata.
La cosa mi preoccupa non poco come del resto il suo futuro perché non so se davvero lei riuscirà, una volta uscita da questa crisi, a continuare il percorso scolastico.
Inoltre ho paura che questa situazione, dove tutti sono attorno a lei, venga sfruttata per manipolare a proprio vantaggio le persone ed ottenere solo ciò che desidera.
So che è un pensiero negativo, ma sono davvero terrorizzata di questo.
Spero di ricevere almeno un commento che mi possa aiutare a vivere più serenamente questa situazione.
Grazie ancora per i vostri consulti
Ora sta seguendo un percorso parallelo con la psicologa e il neuropsichiatra con cui però lei non si sente molto a suo agio (il neuropsichiatra).
La scuola è stata ormai messa da parte nei suoi pensieri, sia la frequenza, sia i compagni, sia gli aggiornamenti di cui non ne vuole sapere.
Ora l obiettivo principale, secondo la psicologa, è quello della sua serenità. Gli insegnanti, al corrente della situazione, si sono messi a disposizione, devo dire in modo eccellente, a venire incontro a tutte le necessità. Ma mia figlia è per ora totalmente disinteressata.
La cosa mi preoccupa non poco come del resto il suo futuro perché non so se davvero lei riuscirà, una volta uscita da questa crisi, a continuare il percorso scolastico.
Inoltre ho paura che questa situazione, dove tutti sono attorno a lei, venga sfruttata per manipolare a proprio vantaggio le persone ed ottenere solo ciò che desidera.
So che è un pensiero negativo, ma sono davvero terrorizzata di questo.
Spero di ricevere almeno un commento che mi possa aiutare a vivere più serenamente questa situazione.
Grazie ancora per i vostri consulti
[#11]
Sarebbe difficile, oltre che inappropriato, tentare di rasserenarla a distanza su una situazione talmente delicata. Se ritiene di aver bisogno di un aiuto psicologico per se stessa, le raccomando di cercarlo di persona. Magari iniziando proprio dalla psicologa che sta seguendo sua figlia.
[#12]
"cui mi sento inerme e provo un senso di sconfitta per non essere riuscita a crescere una figlia serena."
Cara Signora,
il dubbio e le ansie appartengono al nostro ruolo di mamme!
Non si dia colpe superflue.
Il benessere di una figlia non dipende solo da noi.
Speriamo che possa recuperare al più presto.
E ricordi che chi ha sofferto così tanto, come sua figlia, avrà una marcia in più nella vita.
Sempre.
Cara Signora,
il dubbio e le ansie appartengono al nostro ruolo di mamme!
Non si dia colpe superflue.
Il benessere di una figlia non dipende solo da noi.
Speriamo che possa recuperare al più presto.
E ricordi che chi ha sofferto così tanto, come sua figlia, avrà una marcia in più nella vita.
Sempre.
[#15]
Utente
Buonasera
la situazione di mia figlia, di cui ho chiesto consulto ancora mesi fa, non si è per nulla risolta se non addirittura peggiorata. Infatti gli incontri, poi sospesi, con il neuropsichiatra hanno avuto esito negativo. In quel periodo addirittura hanno peggiorato la situazione dell'autolesionismo. Le sedute con la psicologa continuano, sembrerebbero in modo positivo, ma solo perché mia figlia con lei si apre molto e si sente a suo agio anche se non ha ancora individuato l'origine della sua rabbia che continua a perdurare e a volte ancora a sfogare con l'autolesionismo. La scuola non l'ha più ripresa. Ha tentato un rientro di un paio di ore, ma per i due giorni successivi il disagio è stato fortissimo a tal punto da chiudersi in camera senza mangiare e senza parlare con nessuno. L'argomento scuola non vuole mai affrontarlo e le crea moltissima rabbia. La cosa che trovo molto preoccupante ora è che avrebbe la presunzione di riuscire a non perdere l'anno scolastico nonostante non abbia più frequentato e soprattutto studiato. Dal suo comportamento deduco che l'idea di perdere l'anno le stia provocando un ulteriore aumento della rabbia e volontà addirittura di morire, come leggo dai suoi messaggi con gli amici oltre che a volte con me stessa. Infatti si rifiuta di esprimere ogni suo sentimento e quando è presa dalla rabbia usa modi molto scontrosi e violenti. Cerco sempre di comportarmi in modo molto "soft" con lei senza esagerare e cercando di esprimere tutto il mio appoggio e aiuto nonostante io già viva in questo periodo una pesante situazione di mobbing al lavoro e che cerco di non far pesare in famiglia. La dottoressa è al corrente di questi suoi comportamenti, in quanto la informo di ogni sua variazione di umore. Mi consiglia di tentare ancora incontri con un neuropsichiatra ma che non riesco a trovare disponibile nel breve e nella zona. Chiedo eventualmente se è possibile avere qualche suggerimento di nominativi di professionisti che possano aiutare mia figlia ad uscire da quest'incubo.
Grazie mille per il consulto.
la situazione di mia figlia, di cui ho chiesto consulto ancora mesi fa, non si è per nulla risolta se non addirittura peggiorata. Infatti gli incontri, poi sospesi, con il neuropsichiatra hanno avuto esito negativo. In quel periodo addirittura hanno peggiorato la situazione dell'autolesionismo. Le sedute con la psicologa continuano, sembrerebbero in modo positivo, ma solo perché mia figlia con lei si apre molto e si sente a suo agio anche se non ha ancora individuato l'origine della sua rabbia che continua a perdurare e a volte ancora a sfogare con l'autolesionismo. La scuola non l'ha più ripresa. Ha tentato un rientro di un paio di ore, ma per i due giorni successivi il disagio è stato fortissimo a tal punto da chiudersi in camera senza mangiare e senza parlare con nessuno. L'argomento scuola non vuole mai affrontarlo e le crea moltissima rabbia. La cosa che trovo molto preoccupante ora è che avrebbe la presunzione di riuscire a non perdere l'anno scolastico nonostante non abbia più frequentato e soprattutto studiato. Dal suo comportamento deduco che l'idea di perdere l'anno le stia provocando un ulteriore aumento della rabbia e volontà addirittura di morire, come leggo dai suoi messaggi con gli amici oltre che a volte con me stessa. Infatti si rifiuta di esprimere ogni suo sentimento e quando è presa dalla rabbia usa modi molto scontrosi e violenti. Cerco sempre di comportarmi in modo molto "soft" con lei senza esagerare e cercando di esprimere tutto il mio appoggio e aiuto nonostante io già viva in questo periodo una pesante situazione di mobbing al lavoro e che cerco di non far pesare in famiglia. La dottoressa è al corrente di questi suoi comportamenti, in quanto la informo di ogni sua variazione di umore. Mi consiglia di tentare ancora incontri con un neuropsichiatra ma che non riesco a trovare disponibile nel breve e nella zona. Chiedo eventualmente se è possibile avere qualche suggerimento di nominativi di professionisti che possano aiutare mia figlia ad uscire da quest'incubo.
Grazie mille per il consulto.
[#16]
>>> Cerco sempre di comportarmi in modo molto "soft" con lei senza esagerare e cercando di esprimere tutto il mio appoggio e aiuto
>>>
E probabilmente sta sbagliando. Forse dovrebbe essere più ferma e meno passiva su alcuni punti. Ma non è possibile consigliarla da qui senza conoscerla.
Ragion per cui ribadisco il suggerimento di recarsi lei da uno psicologo per farsi aiutare a gestire il rapporto con sua figlia.
>>>
E probabilmente sta sbagliando. Forse dovrebbe essere più ferma e meno passiva su alcuni punti. Ma non è possibile consigliarla da qui senza conoscerla.
Ragion per cui ribadisco il suggerimento di recarsi lei da uno psicologo per farsi aiutare a gestire il rapporto con sua figlia.
[#17]
Gentile utente,
Sua figlia è già seguita e si trova bene con la sua psicologa.
Non raggiunge però le Sue aspettative.
Lei è incerta sul da farsi, e dunque scrive a noi.
Ma le caratteristiche della situazione consigliano un consulto di persona, relativo alla genitorialità.
Raccomando anche la presenza del padre della ragazza, figura che nel consulto non compare ma forse esiste.
Saluti cordiali.
Sua figlia è già seguita e si trova bene con la sua psicologa.
Non raggiunge però le Sue aspettative.
Lei è incerta sul da farsi, e dunque scrive a noi.
Ma le caratteristiche della situazione consigliano un consulto di persona, relativo alla genitorialità.
Raccomando anche la presenza del padre della ragazza, figura che nel consulto non compare ma forse esiste.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 7.6k visite dal 11/12/2016.
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