Tic mani
Buonasera a tutti,
ho due tic da molti anni che all'improvviso ho realizzato poter essere non solo una brutta abitudine ma sintomo di qualcosa di più grave (una ocd, non so) per cui ho deciso di scrivere qui. Il primo tic me lo porto fin dalla nascita, per cui forse non fa neanche testo, ed è quello di "succhiarmi" la lingua, brutto vizio ereditato da non aver mai voluto usare il ciuccio. Nonostante i vari apparecchi ( ne indosso ancora uno di notte che mi tiene la lingua ferma) e la logopedia, è ancora un meccanismo automatico per me. Il secondo me lo porto dietro dalle scuole medie, in realtà all'inizio me lo sono un po imposto, per vedere cosa si provava. Consiste nel pizzicarmi con la mano destra la pelle morbida compresa tra il pollice e l'indice della mano sinistra. Da piccola lo facevo sulla pelle dei miei genitori, pizzicato loro anche la pelle sulle mani e sui gomiti, era come un gioco per me perché si formavano delle increspature che sembravano degli esserini viventi, che erano un po come degli amici immaginari, avevo una comunità nella mente formata da queste creature. Inizialmente non mi piaceva su me stessa, poi ne sono diventata dipendente. Mi causa un leggero fastidio alla spalla sinistra nonché imbarazzo a volte quando lo faccio in pubblico. Non è una cosa che non posso controllare, ma ne sento il bisogno, mi rilassa, mi fa evadere (a volte mi fa venire sonno). Il gesto è accompagnato a volte da parole tipiche che mi dico nella testa come "vieni qui, amore" oppure "piccolo interno" (interno è il nome che ho dato a quella parte anatomica), insomma espressioni di affetto e protezione che è come mi sento quando mi rifugio in questo tic. È evidentemente un residuo di infanzia compreso il desiderio di protezione e coccole ch vi è sotteso. Spero che questi post siano anonimi agli occhi di terzi e che non appaiano le mie informazioni personali in modo che si possa risalire a me perché sono cose che non avrei mai il coraggio di confessare a nessuno. Per intenderci, non sono una persona eccessivamente ansiosa e non penso il mio tic risulti strano a chi non ci è abituato. Solo le mie amiche sanno che mi accompagna fin dalle medie. Sono pronta a fornire altre informazioni e spero che abbiate un'idea su cosa vuol dire tutto ciò. Grazie a Arrivederci
ho due tic da molti anni che all'improvviso ho realizzato poter essere non solo una brutta abitudine ma sintomo di qualcosa di più grave (una ocd, non so) per cui ho deciso di scrivere qui. Il primo tic me lo porto fin dalla nascita, per cui forse non fa neanche testo, ed è quello di "succhiarmi" la lingua, brutto vizio ereditato da non aver mai voluto usare il ciuccio. Nonostante i vari apparecchi ( ne indosso ancora uno di notte che mi tiene la lingua ferma) e la logopedia, è ancora un meccanismo automatico per me. Il secondo me lo porto dietro dalle scuole medie, in realtà all'inizio me lo sono un po imposto, per vedere cosa si provava. Consiste nel pizzicarmi con la mano destra la pelle morbida compresa tra il pollice e l'indice della mano sinistra. Da piccola lo facevo sulla pelle dei miei genitori, pizzicato loro anche la pelle sulle mani e sui gomiti, era come un gioco per me perché si formavano delle increspature che sembravano degli esserini viventi, che erano un po come degli amici immaginari, avevo una comunità nella mente formata da queste creature. Inizialmente non mi piaceva su me stessa, poi ne sono diventata dipendente. Mi causa un leggero fastidio alla spalla sinistra nonché imbarazzo a volte quando lo faccio in pubblico. Non è una cosa che non posso controllare, ma ne sento il bisogno, mi rilassa, mi fa evadere (a volte mi fa venire sonno). Il gesto è accompagnato a volte da parole tipiche che mi dico nella testa come "vieni qui, amore" oppure "piccolo interno" (interno è il nome che ho dato a quella parte anatomica), insomma espressioni di affetto e protezione che è come mi sento quando mi rifugio in questo tic. È evidentemente un residuo di infanzia compreso il desiderio di protezione e coccole ch vi è sotteso. Spero che questi post siano anonimi agli occhi di terzi e che non appaiano le mie informazioni personali in modo che si possa risalire a me perché sono cose che non avrei mai il coraggio di confessare a nessuno. Per intenderci, non sono una persona eccessivamente ansiosa e non penso il mio tic risulti strano a chi non ci è abituato. Solo le mie amiche sanno che mi accompagna fin dalle medie. Sono pronta a fornire altre informazioni e spero che abbiate un'idea su cosa vuol dire tutto ciò. Grazie a Arrivederci
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Gent.le Utente,
le sue informazioni personali non sono visibili all'utenza altrimenti gli amministratori del portale violerebbero la normativa sulla privacy.
Dallasua descrizione più che di tic sembrerebbe trattarsi di "rituali" che nel tempo di sono consolidati poiché gratificano dei bisogni affettivi che forse non restano insoddisfatti nella vita relazionale. A tal proposito potrebbe dirci qualcosa in più riguardo alle relazioni di amicizia, affettive e familiari?
le sue informazioni personali non sono visibili all'utenza altrimenti gli amministratori del portale violerebbero la normativa sulla privacy.
Dallasua descrizione più che di tic sembrerebbe trattarsi di "rituali" che nel tempo di sono consolidati poiché gratificano dei bisogni affettivi che forse non restano insoddisfatti nella vita relazionale. A tal proposito potrebbe dirci qualcosa in più riguardo alle relazioni di amicizia, affettive e familiari?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta, dottoressa!
Ho molti amici e due genitori che sono molto affettuosi con me, soprattutto mio padre, che mi tratta ancora come se fossi una bambina. Eppure cerco sempre più attenzioni e più affetto, è protezione quella che cerco nei ragazzi. Ora sono single, ho avuto due fidanzati veri nella mia vita, non penso di essere mai stata davvero innamorata,eppure ricercaVo in loro una sorta di protezione paterna che pure non mi manca, come le ho detto. Ho ipotizzato che questo bisogno di protezione come anche di accettazione e ammirazione sia sintomo di insicurezza. Comunque non sempre il gesto si accompagna a quei pensieri, e poi c'è da dire che lo compio compulsivamente nei momenti di indecisione, sono capace di stare quakche minuto in piedi ferma col mio tic a cercare di decidere cosa fare o semplicemente di convincermi a fare quello che devo. Avevo ricondotto anche la mia indecisione a una forma di insicurezza. Non so...Sono tante informazioni insieme, lo so
Ho molti amici e due genitori che sono molto affettuosi con me, soprattutto mio padre, che mi tratta ancora come se fossi una bambina. Eppure cerco sempre più attenzioni e più affetto, è protezione quella che cerco nei ragazzi. Ora sono single, ho avuto due fidanzati veri nella mia vita, non penso di essere mai stata davvero innamorata,eppure ricercaVo in loro una sorta di protezione paterna che pure non mi manca, come le ho detto. Ho ipotizzato che questo bisogno di protezione come anche di accettazione e ammirazione sia sintomo di insicurezza. Comunque non sempre il gesto si accompagna a quei pensieri, e poi c'è da dire che lo compio compulsivamente nei momenti di indecisione, sono capace di stare quakche minuto in piedi ferma col mio tic a cercare di decidere cosa fare o semplicemente di convincermi a fare quello che devo. Avevo ricondotto anche la mia indecisione a una forma di insicurezza. Non so...Sono tante informazioni insieme, lo so
[#3]
"mio padre, che mi tratta ancora come se fossi una bambina. "
Gent.le Ragazza,
forse questo è un aspetto che merita di essere approfondito all'interno di un colloquio con uno psicologo, è possibile che in questo modo l'insicurezza e il bisogno di protezione siano stati alimentati da tuo padre, più o meno consapevolmente e, di conseguenza tali bisogni possono interferire con il modo in cui entri in relazione con l'eventuale partner nel quale cerchi un sostituto della figura paterna, che ti garantisca di restare "bambina".
Gent.le Ragazza,
forse questo è un aspetto che merita di essere approfondito all'interno di un colloquio con uno psicologo, è possibile che in questo modo l'insicurezza e il bisogno di protezione siano stati alimentati da tuo padre, più o meno consapevolmente e, di conseguenza tali bisogni possono interferire con il modo in cui entri in relazione con l'eventuale partner nel quale cerchi un sostituto della figura paterna, che ti garantisca di restare "bambina".
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 10/12/2016.
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