Non trovo informazioni su una sorta di "sindrome" diagnosticata dal mio psicologo.
Buonasera.
La premessa di questa richiesta di consulto è che il motivo della stessa è poco più che semplice curiosità. Prego quindi i gentili professionisti di dare la precedenza a consulti più urgenti.
Mi presento: sono un ragazzo di 23 anni attualmente in cura da uno psicologo per ansia generalizzata, attacchi di panico e depressione.
Circa 3 anni fa, in seguito ad un lungo periodo di isolamento e di fortissimo stress emotivo, ho cominciato a poco a poco a sperimentare uno stato che definirei "confusionale", in modo assolutamente persistente. Mi riesce difficile descriverlo, mi sento sempre distaccato dalla realtà, dal mio corpo, da ciò che faccio. Sono passato dall'avere una memoria di ferro al ripensare ad azioni commesse solamente 48 ore prima ed avere l'impressione di averle fatte settimane addietro, ho difficoltà di concentrazione, di attenzione, mi sembra di non riuscire più a parlare con la stessa padronanza di linguaggio, la facilità di pensiero e di articolazione di concetti che prima sperimentavo adesso è un lontanissimo ricordo: mi sembra di essere sempre un passo indietro agli altri.
In poche parole, sono continuamente sconnesso dalla realtà, vivo come se avessi le orecchie otturate ed il cervello incapace di percepire lo stesso numero di stimoli esterni che prima recepivo
In questo lasso di tempo (i primi sintomi a febbraio 2014) mi sono sottoposto a svariate visite ed esami per escludere qualsiasi patologia di origine organica, anche eccedendo in prudenza secondo il mio medico di base. Ad ogni modo, nessun esame ha mai rivelato nulla di anomalo.
Nell'ultima seduta, parlandone con il mio psicologo, è saltata fuori una definizione che faccio fatica a ricordare. Mi sembra che abbia detto "demenza da resistenza", ma non trovo nulla su internet.
Questo nome Vi dice qualcosa? Potrebbe trattarsi di derealizzazione o depersonalizzazione?
Cordiali saluti.
La premessa di questa richiesta di consulto è che il motivo della stessa è poco più che semplice curiosità. Prego quindi i gentili professionisti di dare la precedenza a consulti più urgenti.
Mi presento: sono un ragazzo di 23 anni attualmente in cura da uno psicologo per ansia generalizzata, attacchi di panico e depressione.
Circa 3 anni fa, in seguito ad un lungo periodo di isolamento e di fortissimo stress emotivo, ho cominciato a poco a poco a sperimentare uno stato che definirei "confusionale", in modo assolutamente persistente. Mi riesce difficile descriverlo, mi sento sempre distaccato dalla realtà, dal mio corpo, da ciò che faccio. Sono passato dall'avere una memoria di ferro al ripensare ad azioni commesse solamente 48 ore prima ed avere l'impressione di averle fatte settimane addietro, ho difficoltà di concentrazione, di attenzione, mi sembra di non riuscire più a parlare con la stessa padronanza di linguaggio, la facilità di pensiero e di articolazione di concetti che prima sperimentavo adesso è un lontanissimo ricordo: mi sembra di essere sempre un passo indietro agli altri.
In poche parole, sono continuamente sconnesso dalla realtà, vivo come se avessi le orecchie otturate ed il cervello incapace di percepire lo stesso numero di stimoli esterni che prima recepivo
In questo lasso di tempo (i primi sintomi a febbraio 2014) mi sono sottoposto a svariate visite ed esami per escludere qualsiasi patologia di origine organica, anche eccedendo in prudenza secondo il mio medico di base. Ad ogni modo, nessun esame ha mai rivelato nulla di anomalo.
Nell'ultima seduta, parlandone con il mio psicologo, è saltata fuori una definizione che faccio fatica a ricordare. Mi sembra che abbia detto "demenza da resistenza", ma non trovo nulla su internet.
Questo nome Vi dice qualcosa? Potrebbe trattarsi di derealizzazione o depersonalizzazione?
Cordiali saluti.
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Gentile utente,
come già Lei ha intuito,
non è l'area giusta per le "semplici curiosità".
Anche perchè - non ricordando il nome della sindrome -
COME potremmo aiutarLa?
Inoltre Lei è già seguito, e la domanda va correttamente posta al Suo psicologo, che ha espresso il parere.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 08/12/2016.
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