depressione dovuta alla morte del padre

ciao,
ho bisogno di un grande aiuto, la mia migliore amica (22 anni) ha perso il padre circa 4 anni fa, ha sofferto moltissimo e continua ancora a soffrirne molto.
Non parla mai con nessuno di suo padre, ne con sua madre ne con il fratello, i quali cominciano ad abituarsi all'assenza.
Io cerco sempre di farla aprire con me, e a volte riesce a confidarsi.
Fin'ora sono riuscita a tranquillizzarla il più delle volte e ad aiutarla ad affrontare la cosa, ma ultimamente la sua condizione è peggiorata, ho trovato dei segni sul suo corpo dovuti ad un atteggiamento autolesionista, ho scoperto l'esistenza di delle lettere ai più cari, i quali dovranno aprirle quando lei sarà morta.
Non so a chi rivolgermi, lei mi minaccia di farsi ancora più del male se io chiedo aiuto a qualcuno.
Ho paura per lei, e non so come fare a convincerla a farsi aiutare.
Mi sto rivolgendo a voi perché la settimana scorsa mi ha dato una lettera con su scritto "non ce la faccio più, spesso penso alla morte e non mi fa paura, ultimamente in ogni momento il mio pensiero si rivolge alla morte, penso spesso di andare fuori strada in auto, tanto l'unica persona che ci starebbe male sarebbe mia mamma, gli altri sopravviverebbero tutti, io invece non riesco a sopravvivere alla morte del mio babbo" .
Non so veramente come fare, non so come comportarmi, cerco di starle il più possibile vicina, infatti io sono la sua "valvola di sfogo", ma non riesco ad andare avanti a sentirmi parlare di un suo "ipotetico" suicidio.
Grazie, spero mi possiate aiutare in qualche modo.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

a Lei possiamo dare aiuto solo come "amica di una persona che soffre".
Diverso sarebbe se a scrivere fosse l'interessata.

Dopo ben quattro anni dal lutto, tale attuale livello di sofferenza segnala una elaborazione difficile, che fatica a compiersi.
E per questa non basta una amica, per quanto importante preziosa e affettuosa, ma occorrono specialisti ad hoc: Psicologo psicoterapeuta e Psichiatra.

E dunque è verso questa strada che occorre stimolare la Sua amica ed "accompagnarla".

Altrimenti compaioni nuovi sintomi (ad es. segni sul suo corpo autolesionistici).

Compito difficile e delicato il Suo, dunque.

Nel caso Lei sia interessata a comprendere con empatia la situazione che la Sua amica sta vivendo, può leggere:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2328-eventi-di-perdita-quando-il-lutto-diventa-complicato.html

Saluti cordiali.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta,
vorrei inoltre un altro consiglio, secondo lei devo parlare con la madre? Ho davvero paura che lei si faccia del male.
Magari insieme potremmo riuscire a convincerla a chiedere aiuto ad uno specialista, visto che da sola non ce l'ho ancora fatta.
Grazie
cordiali saluti
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598


E' difficile rispondere alla Sua ultima domanda, perchè implica la conoscenza di dati che noi non abbiamo, che riguardano non solo
la relazione della ragazza con la madre, ma anche
tratti di carattere della seconda quali l'"intelligenza" della madre nel comprendere la situazione, nonchè la sua eventuale ansia e implusività.

Se non ne è certa, si astenga: la Sua amica potrebbe sentirsi "svelata" e dunque tradita anche dall'unica amica.



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