Disordine

Avevo perso me stesso , fine di una relazione causata dal mio male interno , ero in preda al panico, non mi rendevo conto di come una serie di avvenimenti personali mi avessero trasformato in una persona vuota e senza stimoli , in quel momento da solo con riuscivo a uscirne da solo, e mi aggrappavo alla mia ragazza, ovviamente lei non capiva o cmq non poteva farci nulla, e entrai in un vortice malato, persi di vista i miei obiettivi e feci diventare lei il mio problema, invidioso dei suoi risultati, geloso dei suoi amici e conoscenti e degli ex, ma la cosa peggiore era che nonostante sapessi di non riuscire più a starci insieme perché s era rotto qualcosa , dipendevo affettivamente dalla sua presenza. Fortunatamente non sono mai stato un tipo aggressivo, ma soffrivo , ero pieno di sospetti e paranoie e spesso la coinvolgevo, pensavo che parlando potessimo risolvere, ma questo creò in lei la paura di essere giudicata, ero diventato un genitore severo , a cui non raccontare le cazzate che si fanno quando si ha voglia di trasgredire.
Quando fini ci rimasi malissimo, io presi la decisione quando capii che rapporto s era creato, lei a fasi alterne mi ricerco' ma io no , riuscii a chiudere, la volevo ancora fortemente ma dovevo ricrearmi una vita , ripartire da me, ritrovare le passioni gli hobby , ritornare a studiare; ero una persona da riformattare.
Nel corso di un anno solare, mi diedi alla politica , a riprendere gli amici e parenti , frequentare nuove e vecchie ragazze, sport , riprendere i 8 kg persi, riuscire a guardare un film, una semplice partita di calcetto, riuscire a sorrideree scherzare, combattendo il pensiero che lei potesse stare tra le braccia di un altro.
Il mio percorso di recupero è stato lungo e tortuoso, ho guardato dentro di me e ripreso il coraggio di vivere, il tutto è culminato qualche mese fa, la rividi casualmente, ci guardammo negli occhi pochi istanti e entrambi senza un saluto prendemmo strade diverse, in quel momento ho capito di quanto l ho voluta bene, ma apparteneva al passato, le augurai tra me e me Buona fortuna per quel che sarà.
Adesso ho ripreso gli studi , sostenendo un esame, mi sono concesso un viaggetto, ho iniziato una relazione in cui cerco di essere un buon fidanzato e cerco di dare il meglio nei rapporti con le persone che reputo amici, ritrovando la fiducia negli altri che per lungo tempo ho visto tutti nemici, ma credo che qualcosa ancora resta in sospeso, adesso vorrei avere quel ordine mentale per raggiungere i miei veri obiettivi e non rischiare di perdere tutto di nuovo, vorrei mettere me stesso al primo posto, senza la paura di ricadere, per troppo tempo ho cercato di sentirmi dire che andavo bene da amici familiari dottori conoscenti e partner, ma vorrei sentirmelo da me stesso, sostenermi con le mie sole forze!
Spero di essere stato chiaro , vorrei vostri pareri, su cosa è meglio fare a questo punto , per impegnarmi e allo stesso tempo combattere le future delusioni.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Lei ci chiede:
<<vorrei vostri pareri, su cosa è meglio fare a questo punto.<<

Ma poco prima aveva scritto che <<per troppo tempo ho cercato di sentirmi dire che andavo bene da amici familiari dottori conoscenti e partner, vorrei sentirmelo da me stesso, sostenermi con le mie sole forze!<<
E' proprio quello che sta facendo oggi nel Suo percorso.
Ha ripreso gli studi, sostenuto un esame, si è concesso un viaggetto, ha iniziato una relazione ... percorso cercato e perseguito faticosamente ma con costanza.

E dunque perchè cercare altre ulteriori rassicurazioni?
Lei già sta cercando dentro di sè la propria via, già si sta impegnando per realizzarla.
Mi sembra che la "Confusione" del titolo appartenga a fasi precedenti, no?

E dunque, continui serenamente.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Laura De Martino Psicologo, Psicoterapeuta 25 1
Caro utente,
sento che ha scritto questa richiesta di consulto spinto dalla paura, paura di riperdere tutto ciò che a fatica ha conquistato. Mi arriva, inoltre, anche la sensazione che ha fatto un lavoro di grande consapevolezza, ha saputo guardarsi e mettersi in discussione, capirsi e crescere. Proprio perché il suo cambiamento non mi sembra casuale o fortuito, ma segno di un lavoro credo che non sia tanto facile perderlo, tuttavia, non la voglio rassicurare a riguardo. Credo infatti che proprio la paura che ora mi sembra che lei stia provando può essere per lei una cara amica, da mettere a fianco e interrogarla di volta in volta. Nel suo percorso ha fatto un'esperienza molto importante, ha sperimentato cosa vuol dire perdere se stesso, ha capito che per poter essere in due occorre prima di tutto saper stare da solo e quanto sia importante non perdere di vista le proprie passioni e ricchezze. Ora solo la paura di risperimentare tutto può consentirle di restare sveglio e di non perdersi più.

Resto a disposizione per eventuali approfondimenti,
un caro saluto,

Dr.ssa Laura De Martino
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Familiare
tel 3280273833 - Napoli

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Utente
Utente
Vi sarete chiesti perché ieri ho scritto questo post, nonostante io stesso abbia ammesso di avere superato con estrema Sofferenza il mio dolore?
Bene sono riuscito a ritrovare la gioia di vivere, superare la perdita , capire i miei errori e attuare un cambiamento ma adesso tocca l ultimo passo...
In questi giorni sto studiando un esame uno degli ultimi, esso si lega con il mio passato, lo preparai anni fa e non riuscii a prendermelo e la fiducia in me stesso vacillo' , quando lo sostenne la mia ex con i suoi amici, e se lo presero tutti, nacque in me un senso di inferiorità, accusai il colpo e criticai la mia ex di essere stata egoista di non aver fatto in modo di farlo insieme e distrussi la nostra storia.
So di aver sbagliato , ma quando riapro' il libro mi ritorna tutto in mente , il tempo perso, gli sbagli fatti, la paura di essere bocciato, le tanti liti, lei laureata .
Ho pochi giorni e adesso non posso che studiare; ma faccio fatica a stare concentrato, e sarei di tutto per non sostenerlo, non per la difficoltà ma per quello che rappresenta.
vorrei consigli pratici , per evitare di riaprire certe ferite, mi sento stupido soltanto a guardare il libro.
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Dr.ssa Laura De Martino Psicologo, Psicoterapeuta 25 1
Caro utente, purtroppo non ho un suggerimento pratico che possa valere in assoluto. Le dico solo che imporci di "non pensare" è inutile, anzi più chiediamo questo al nostro cervello più ci pensiamo. qui a Napoli diciamo che occorre "farlo fesso" e quindi piuttosto Non pensare, occorre pensare ad altro. La invito a trovare un "piccolo mantra" una frase slogan di effetto per lei che la carichi e soprattutto la distolga dal continuo ripensare al passato. Non so ad esempio "la vita è adesso" o altre, deve essere la sua frase! Non posso, tuttavia, aggiungere che forse questo le da la misura di quanto può essere per lei utile ritornare su questa vicenda del passato per chiuderla definitivamente, farci effettivamente pace. Qualche incontro con un terapeuta della sua zona potrà aiutarla a completare questo lavoro che ha già ben iniziato da solo.

Un caro saluto