Confusione caratteriale
Salve a tutti, pongo questo "problema" se così si può chiamare perché vorrei capire determinate cose sul mio modo di essere insomma.
Sono un ragazzo di 19 anni, molto introverso e riflessivo, i miei sono separati da quando avevo 11 anni. L'adolescenza è stata una fase molto cruda e difficile per me, ho dovuto creare una "corazza" per sopprimere la mia forte emotività, e per tutti questi anni ho indossato "maschere sociali" per riuscire ad adattarmi agli altri nascondendo così il mio carattere reale.
Ma crescendo mi sono accorto che le cose non andavano bene come speravo, sentivo che il mio carattere si faceva sempre più lontano, e nonostante ciò ho continuato a rifiutare di imporlo.
Nell'età adulta ho trovato molti ostacoli, soprattutto mentali, come l'insicurezza, il disagio sociale (derivato dalla mancata espressione del proprio reale modo di essere, e di conseguenza la mancata spontaneità), e molti altri.
Tra l'altro c'è una cosa che mi tormenta in particolare, i "ricordi", di quando stavo bene, o semplicemente di quando ero allegro o felice con me stesso e con gli altri...
Sono cambiato senza accorgermene, e questa cosa mi preoccupa, oltretutto sono anche un ragazzo molto orgoglioso e realista....quindi liberarmi o sfogarmi sarebbe un torto con il mio modo di essere.
Non so proprio come risanare quelle ferite, ma non credo sia possibile, forse dovrei soltanto portarmele dietro e resistere alla tentazione dei ricordi per quanto sia improbabile riuscirci..
Sono un ragazzo di 19 anni, molto introverso e riflessivo, i miei sono separati da quando avevo 11 anni. L'adolescenza è stata una fase molto cruda e difficile per me, ho dovuto creare una "corazza" per sopprimere la mia forte emotività, e per tutti questi anni ho indossato "maschere sociali" per riuscire ad adattarmi agli altri nascondendo così il mio carattere reale.
Ma crescendo mi sono accorto che le cose non andavano bene come speravo, sentivo che il mio carattere si faceva sempre più lontano, e nonostante ciò ho continuato a rifiutare di imporlo.
Nell'età adulta ho trovato molti ostacoli, soprattutto mentali, come l'insicurezza, il disagio sociale (derivato dalla mancata espressione del proprio reale modo di essere, e di conseguenza la mancata spontaneità), e molti altri.
Tra l'altro c'è una cosa che mi tormenta in particolare, i "ricordi", di quando stavo bene, o semplicemente di quando ero allegro o felice con me stesso e con gli altri...
Sono cambiato senza accorgermene, e questa cosa mi preoccupa, oltretutto sono anche un ragazzo molto orgoglioso e realista....quindi liberarmi o sfogarmi sarebbe un torto con il mio modo di essere.
Non so proprio come risanare quelle ferite, ma non credo sia possibile, forse dovrei soltanto portarmele dietro e resistere alla tentazione dei ricordi per quanto sia improbabile riuscirci..
[#1]
Caro Utente,
è vero che lei è cambiato - anche perchè negli anni è cresciuto -, ma sono soprattutto la sua vita e la sua famiglia ad essere cambiate da quando i suoi si sono separati.
Immagino che prima di prendere questa decisione il clima fosse come minimo teso, o forse è successo qualcosa, come un tradimento, che ha portato a questa conclusione.
Com'era la situazione prima che si separassero?
Probabilmente lei ha accumulato parecchie emozioni negative mai espresse, se sente di aver indossato per anni una maschera e dice questo:
"ho dovuto creare una "corazza" per sopprimere la mia forte emotività".
Si è mai sfogato per quello che ha passato in quanto figlio?
è vero che lei è cambiato - anche perchè negli anni è cresciuto -, ma sono soprattutto la sua vita e la sua famiglia ad essere cambiate da quando i suoi si sono separati.
Immagino che prima di prendere questa decisione il clima fosse come minimo teso, o forse è successo qualcosa, come un tradimento, che ha portato a questa conclusione.
Com'era la situazione prima che si separassero?
Probabilmente lei ha accumulato parecchie emozioni negative mai espresse, se sente di aver indossato per anni una maschera e dice questo:
"ho dovuto creare una "corazza" per sopprimere la mia forte emotività".
Si è mai sfogato per quello che ha passato in quanto figlio?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Si lo è stato. È avvenuta perché non ce la facevano più a stare insieme, troppi litigi e disaccordi.
Non mi è stata annunciata, diciamo che ero sempre presente nelle situazione che avvenivano. All'inizio ho odiato entrambi per ciò che avevano causato, soprattutto in me.
Oggi sono indifferente verso tutti quindi non nutro particolare interesse per loro, penso più a me stesso, anche perché non ho voglia di beccarmi un'altra cicatrice.
Non mi è stata annunciata, diciamo che ero sempre presente nelle situazione che avvenivano. All'inizio ho odiato entrambi per ciò che avevano causato, soprattutto in me.
Oggi sono indifferente verso tutti quindi non nutro particolare interesse per loro, penso più a me stesso, anche perché non ho voglia di beccarmi un'altra cicatrice.
[#5]
Non ha mai detto ai suoi genitori cos'ha provato per loro in quel momento e cosa pensa della loro decisione?
Di solito quando si reprimono le emozioni spiacevoli non si ottiene un risultato positivo, soprattutto se si tratta di rimuovere una sofferenza che ci si illude di confinare in un angolo della mente e che, da lì, continua a generare malessere sotto la corazza di indifferenza.
E' comprensibile che lei abbia provato per anni insicurezza, se la sicurezza di base derivante da una famiglia unita si è frantumata senza preavviso, e che provi disagio con gli altri, se ha imparato che è meglio reprimere quello che pensa e che sente: questo non le consente di sicuro di essere nè sereno nè spontaneo e quindi di stare bene con le altre persone.
Lei dice questo:
"sono anche un ragazzo molto orgoglioso e realista....quindi liberarmi o sfogarmi sarebbe un torto con il mio modo di essere."
ma l'orgoglio è solo un intralcio, quando porta a non chiedere l'aiuto che serve, e il realismo è un concetto relativo. Se per "realismo" intende la consapevolezza del fatto che quei tempi che ricorda con nostalgia, tanto da sentirsene addirittura perseguitato, non torneranno più, mi sembra che parliamo di un concetto ovvio che però non le preclude la possibilità di essere di nuovo felice, in tempi e modi diversi da quelli dell'infanzia.
Basta che metta da parte l'orgoglio e trovi il coraggio e l'intelligenza necessari per farsi aiutare da chi può permetterle di reintegrare fra loro le diverse emozioni e le diverse parti della sua storia, per diventare una persona più serena e più forte di prima.
Di solito quando si reprimono le emozioni spiacevoli non si ottiene un risultato positivo, soprattutto se si tratta di rimuovere una sofferenza che ci si illude di confinare in un angolo della mente e che, da lì, continua a generare malessere sotto la corazza di indifferenza.
E' comprensibile che lei abbia provato per anni insicurezza, se la sicurezza di base derivante da una famiglia unita si è frantumata senza preavviso, e che provi disagio con gli altri, se ha imparato che è meglio reprimere quello che pensa e che sente: questo non le consente di sicuro di essere nè sereno nè spontaneo e quindi di stare bene con le altre persone.
Lei dice questo:
"sono anche un ragazzo molto orgoglioso e realista....quindi liberarmi o sfogarmi sarebbe un torto con il mio modo di essere."
ma l'orgoglio è solo un intralcio, quando porta a non chiedere l'aiuto che serve, e il realismo è un concetto relativo. Se per "realismo" intende la consapevolezza del fatto che quei tempi che ricorda con nostalgia, tanto da sentirsene addirittura perseguitato, non torneranno più, mi sembra che parliamo di un concetto ovvio che però non le preclude la possibilità di essere di nuovo felice, in tempi e modi diversi da quelli dell'infanzia.
Basta che metta da parte l'orgoglio e trovi il coraggio e l'intelligenza necessari per farsi aiutare da chi può permetterle di reintegrare fra loro le diverse emozioni e le diverse parti della sua storia, per diventare una persona più serena e più forte di prima.
[#6]
Utente
Non ho mai detto nulla a nessuno del mio stato d'animo, ma sono sicuro che i miei genitori lo sappiano già, forse per per metà.
So già che facendolo non recupererei niente che possa rimarginare quel tipo di ferite, creerei solo altro disagio e compassione....emozioni che odio non poco.
Quelle ferite rimarranno impresse per sempre in me, nei miei ricordi, ogni volta che punterò lo sguardo su qualcosa di familiare mi si offuscherà la mente e si aprirà una voragine di ricordi che saranno sempre lì ad aspettarmi. Non sono neanche sicuro di aver fatto bene a credere che ci sia un modo per cambiare le cose, forse sarò costretto a sopportare fino alla fine, tanto sono sicuro che ci sarà un giorno in cui tornerò ad essere felice come un tempo.
So già che facendolo non recupererei niente che possa rimarginare quel tipo di ferite, creerei solo altro disagio e compassione....emozioni che odio non poco.
Quelle ferite rimarranno impresse per sempre in me, nei miei ricordi, ogni volta che punterò lo sguardo su qualcosa di familiare mi si offuscherà la mente e si aprirà una voragine di ricordi che saranno sempre lì ad aspettarmi. Non sono neanche sicuro di aver fatto bene a credere che ci sia un modo per cambiare le cose, forse sarò costretto a sopportare fino alla fine, tanto sono sicuro che ci sarà un giorno in cui tornerò ad essere felice come un tempo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.5k visite dal 29/11/2016.
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