Sesso, buio e pianto...

Ho deciso di scrivere per una situazione che sta mettendo in difficoltà la mia relazione con una donna che frequento da quattro mesi circa.

Da sempre ho difficoltà a farmi vedere nudo da una donna che non sia mia madre e riesco ad avere un rapporto sessuale completo soltanto se si svolge al buio. Questa situazione mi ha sempre creato problemi nelle relazioni, incomprensioni e spesso allontanamento. Ho avuto il mio primo rapporto sessuale quando avevo quasi 31 anni.

Con la donna che frequento attualmente il “problema” del buio sembrava superabile e forse superato, ma ora mi succede che alla fine del rapporto, passionale e appagante per entrambi, mi succede di provare una sensazione di solitudine, desolazione e abbandono, che mi provoca il desiderio di un pianto irrefrenabile.

Lei sta prendendo molto male questa situazione e sta mettendo in dubbio la solidità della nostra relazione e il mio essere uomo. Lei non concepisce che un uomo possa piangere e a maggior ragione dopo aver fatto sesso con lei.
Io tengo molto a questo rapporto e credo di essermi innamorato per la prima volta nella mia vita, ma ho il timore che il mio comportamento possa metterlo a rischio, ma non riesco a trattenermi e a comprenderne le ragioni.

Provo ad aggiungere altre informazioni per rendere più comprensibile il quadro.
Io ho 41 anni e vivo con mia madre di 60 anni. Mio padre ci ha lasciati quando io avevo solo un anno e praticamente non l’ho mai conosciuto. Con lei non ho problemi a farmi vedere nudo, facciamo spessissimo la sauna insieme, lei riesce a guardare con amore il mio corpo flaccido e il mio piccolo pene soffocato dal grasso, non mi giudica. Mi sono iscritto a Lettere, ma non ho terminato il percorso e sono disoccupato da 7 anni.
La donna di cui sono innamorato ha divorziato due anni fa. Non ha avuto figli perché non può. Ha 56 anni e lavora in banca. Tra noi abbiamo una buona intesa e io provo per lai anche una forte attrazione fisica. Prima di lei non ho avuto molte esperienze perché sono sempre stato timido e piuttosto imbranato...

Vi chiedo un aiuto per provare a non perderla…
Roberto
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Roberto,
La situazione è abbastanza complessa per aree dipanata online..

Primo rapoorto avanti negli anni.
Rapporto troppo intimo con sua madre.
Padre inesistente, ed inversione di ruoli.
La donna di adesso decisamente più grande di lei.
Difficoltà nel farsi vedere nudo
E sentimenti che le evocano il pianto dopo l'intimità

Le riporto alcuni spezzoni del suo consulto che mi hanno complita è che dovrebbe analizzare in seduta con un nostro collega

"Io ho 41 anni e vivo con mia madre di 60 anni."

"Mio padre ci ha lasciati quando io avevo solo un anno e praticamente non l’ho mai conosciuto"

" . Con lei non ho problemi a farmi vedere nudo, facciamo spessissimo la sauna insieme, lei riesce a guardare con amore il mio corpo flaccido e il mio piccolo pene soffocato dal grasso, non mi giudica"

Non le sembra strano fare la sauna con sua madre?

Dopo una certa età, da adulti, questa situazione di intimità corporea non è proprio frequente ..

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile dottoressa, intanto desidero ringraziarla per la sua disponibilità ad interessarsi alla mia situazione.
Comprendo che non sia possibile dipanare la mia situazione on line, anche se ho la sensazione che per me sia molto più semplice parlare di questi argomenti a distanza piuttosto che farlo in presenza.

Se me lo permette vorrei aggiungere qualcosa alle sue osservazioni.

Ho avuto il primo rapporto completo avanti negli anni, ma a dire il vero ho cominciato a provarci intorno ai 15 anni. Non sono mai stato molto sveglio in questo campo e le occasioni non sono state molte. In quelle poche la mia inesperienza e l’ansia di fallire ed essere giudicato male hanno fatto il resto…così sono arrivato a 31 anni.
Il rapporto con mia madre è molto intenso, forse anche perché la differenza di età non è molta e l’ho sempre vista come un’amica particolare. Facciamo spesso la sauna insieme perché l’abbiamo in casa e cerchiamo di scaldarla una volta sola per entrambi. La nudità in casa è sempre stata una cosa spontanea. Di fronte a mia madre non mi sento nudo…non percepisco quella sensazione di intimità corporea che ritiene strana per la mia età. Ho vissuto da solo per 13 anni, poi sono tornato a vivere con lei sette anni fa, quando l’impresa in cui ero impiegato ha chiuso la divisione italiana e, perdendo il lavoro, ho perso anche la mia autonomia finanziaria. Negli ultimi sette anni non sono più riuscito a lavorare con continuità.

Mio padre ci ha lasciati subito perché credo che non fosse pronto per quella vita, io non ero stato esattamente un progetto, ma piuttosto una svista, un errore…
Non ho capito, invece, che cosa intende con “inversione di ruoli”.

La donna di cui mi sono innamorato ha quasi l’età di mia madre, ma questo non è mai stato un problema tra noi, abbiamo molti interessi in comune e un affiatamento davvero particolare… In più ha un fisico speciale e molto curato, che la fa sembrare più giovane di me…

Per quanto riguarda l’intimità ho sempre avuto problemi ad accettare il mio fisico. Sono sempre stato in sovrappeso e questo non mi rende attraente. Il fatto di non aver mai percepito attrazione fisica da parte delle donne con cui sono stato mi ha sempre provocato un grande dispiacere. I loro sguardi mi mettono a disagio, mi sento giudicato e scartato…per questo ricerco la protezione del buio…
Il pianto, invece, è una sensazione nuova e piuttosto recente. E’ come se dopo l’orgasmo sfogassi con le lacrime la tensione accumulata e lanciassi una richiesta disperata di affetto e tenerezza. Purtroppo invece di essere accolto sono respinto e sminuito, svalutato e questo mi fa sentire male. Lei non sembra in grado di comprendere questa situazione e sembra non volerla accettare.
Temo che questo possa allontanarci e rovinare quell’affiatamento speciale che abbiamo sempre avuto.

Lei mi suggerisce di incontrare un collega dal vivo, ma come potrebbe lui aiutarmi ad accettare il mio fisico? Come potrei trovare il coraggio di aprirmi dal vivo su cose così intime e delicate con uno sconosciuto? L’on-line mi è di grande aiuto e il fatto di scrivere invece che parlarne mi piace molto…c’è più tempo per l’elaborazione e la riflessione.
In più mi sembra che l’elenco che lei fa di problematiche da affrontare mi sembra complesso. Non sono mai stato bravo a prendere impegni a lungo termine. Non sono riuscito neanche con l’università, malgrado avessi avuto anche degli ottimi risultati…

Non ci possono essere altre strade utili per affrontare la mia situazione e impedire che la relazione a cui tengo molto sia messa a dura prova?

Grazie per il suo tempo e per la sua pazienza.
Roberto
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Non ho capito, invece, che cosa intende con “inversione di ruoli”.

Significa che a livello inconscio vi siete confusi:
Lei É diventato un partner sostitutivo di sua madre, con tutte le ovvie problematiche connesse a questa dinamica.

La sua donna ha L'età di sua madre, non le viene niente in mente?
Nessuna scelta è casuale.

Online non si può fare altro, ne la terapia di cui, secondo me, lei necessita.

Come risolvere glielo dirà chi avrà il piacere di averla in carico.
[#4]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Mia madre in effetti non ha più avuto un compagno da quando mio padre se ne è andato. Sono 40 anni che è sola e ha solo me.
Non so se io sia diventato per lei un partner sostitutivo, certo è che lei è sempre stata molto presente nella mia vita, anche in aspetti molto intimi che mi riguardano.
Mi ricordo quando ho cominciato a tentare di avere le prime esperienze sessuali ed ero pieno di timori e insicurezze per via del mio fisico e per il complesso di avere il pene piccolo.
Ricordo che spesso mi guardava mentre ero nudo, per controllare che le mie insicurezze non avessero un fondamento fisico. Spesso mi mostrava come senza il grasso adiposo addominale avrei potuto mostrare un pene più lungo e avere maggiore fiducia in me stesso. Il problema del peso, però, è un qualcosa che non sono mai riuscito a gestire, malgrado l'impegno che ho cercato di mettere in molte occasioni.
Lei era molto protettiva e cercava in tutti i modi di evitarmi sofferenze. Probabilmente vedeva anche quelle mie prime esperienze come una sorta di tradimento nei suoi confronti, ma cercava ugualmente di incoraggiarmi ad averle.
Tante volte ci siamo trovati a parlare di che cosa andava bene e che cosa era andato male, che cosa mi bloccava.
Credo che ancora oggi, fare la sauna insieme, sia un modo per mantenere questa nostra intimità.
Oggi mi sono innamorato di una donna che ha quasi la sua età, è vero, ma è completamente diversa da mia madre, sia nel fisico, sia nel carattere, sia nel modo di pensare, sia per le cose che facciamo insieme...non so se effettivamente ci sia una relazione con il rapporto che ho con mia madre. Non mi sembra di cercare una seconda mamma...
Forse l'unica cosa di mia madre, che cerco anche nella donna che amo, è il senso di protezione, di dolcezza e affetto che solo lei ha saputo offrirmi. Mia madre ha sempre accettato tutto di me, non ha mai provato a cambiarmi, cosa che le donne che ho conosciuto hanno sempre provato a fare.
Quello che posso aggiungere e che forse è importante è che tra di loro il rapporto non è buono. Mia madre ha il timore che non sia una donna adatta a me, per il matrimonio che ha alle spalle e per i rapporti con l'ex marito che continua ad avere a causa di lui, che non accetta la fine della loro storia. Una volta mi sono trovato in mezzo e me le sono anche prese...non sono proprio portato per fare a pugni.
Lei ha capito che mia madre la guarda con diffidenza e quindi se può cerca di evitarla. Diciamo che ci vediamo a casa mia quando la casa è libera.

Ora lei mi sta mettendo con le spalle al muro perché dice che non possiamo continuare ad avere rapporti così.
Non mi ha mai visto nudo e non sopporta che io pianga.
Dice che devo dimostrare di essere uomo, dice che se tengo a lei devo riuscire a cambiare, dice che è ora che io prenda in mano la mia vita, dice che devo uscire dal mio guscio...

Ora anche lei, dottoressa, dice che ho la necessità di intraprendere una terapia, ma non so se sarò in grado di farlo.

Roberto è così, perché dovrebbe cambiare per piacere agli altri? Per essere normale?

Ho la sensazione che anche questa storia finirà e rimarrò ancora da solo con mia madre...
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Ho la sensazione che anche questa storia finirà e rimarrò ancora da solo con mia madre"

Si chieda se è davvero questo quello che vuole.

Sua madre, evidentemente si!

Vada in terapia. La vita è una sola, ed è sua.
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Cercare aiuto senza esporsi, come sta facendo qui, la fa cadere nella stessa illusione di protezione che le danno il buio e il grasso corporeo. Se non impara a svezzarsi, resterà per sempre come il piccolo bambino bisognoso di protezione che riconosce di essere stato.

Svezzarsi ormai non tanto da sua madre, che immagino sarà stata tutto per lei e avrà fatto il possibile per assicurarle un esistenza dignitosa, ma dall'immagine che le è rimasta addosso di persona bisognosa di protezione e conforto. Che include <anche> la relazione con sua madre, ma il problema non sembra essere tanto sua madre, quanto ciò che nel frattempo lei è diventato.

È abbastanza normale che la donna che frequenta si stia spazientendo:

>>> Dice che devo dimostrare di essere uomo, dice che se tengo a lei devo riuscire a cambiare, dice che è ora che io prenda in mano la mia vita, dice che devo uscire dal mio guscio
>>>

Difficile darle torto.

Ma non possiamo fornirle online l'aiuto di cui ha così tanto bisogno. Deve decidere di trovare un aiuto professionale di persona, anche se non necessariamente "a lungo termine".

Legga questi articoli:

http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Ora anche lei, dottoressa, dice che ho la necessità di intraprendere una terapia, ma non so se sarò in grado di farlo."

Le ribadisco quello che le ho già detto e che lei mi conferma aggiungendo tasselli della sua vita psichica e familiare.

Spesso ci sono dei "vanataggi secondari" dati dai sintomi che generano la paura di non farcela, la voglia di non farcela, la paura del cambiamento...

Nel suo caso il vantaggio secondario sarebbe rimanere con sua madre, intimo ed al sicuro..
Non diventare adulto..
Sessualmente adulto..
Autonomo..
Scegliere la sua donna e "tradire" sua madre..
Scegliere la donna che sua madre non ama e che ha anche picchiato...
La sciare sua madre alla sua vita, alla sua solitidine..

Come vede ci sono svariati elementi da dover analizzare con cura, competenza e senza fretta.

Se ha scritto a noi, evidentemente cerca una mano a cui aggrapparsi, altrimenti non si sarebbe nemmeno posto il problema.

Adoperi questa sofferenza per avere il coraggio di attivare un cambiamento, almeno un inizio...di percorso.

Auguri per tutto.

[#8]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Vi ringrazio entrambi per le osservazioni e gli spunti che mi avete proposto.
Evidentemente una situazione appare molto più chiara da parte di chi la vede da fuori rispetto a chi la sta vivendo, visto il completo accordo in cui vi trovate.

Questa sera ero a cena dalla donna che frequento e prima di cenare abbiamo parlato molto di me, di noi e delle mie paure.
Ho voluto provare a farle un regalo e ho cominciato a spogliarmi senza spegnere la luce. Lei è rimasta molto sorpresa dal mio gesto, ha percepito che ero a disagio e ha cercato di essere molto delicata, anche se i suoi sguardi parlavano più delle parole. Che io sono grasso lo sapeva, ma penso che vedermi nudo sia peggio che vestito. In più, per l'agitazione non sono riuscito ad avere l'erezione e le mie misure da moscio sono davvero imbarazzanti. Insomma, è stato un disastro, ma lei è stata più amorevole e affettuosa questa sera che tante altre volte in cui il rapporto era andato bene. Non sono riuscito a fermarmi per la cena, avevo solo voglia di andare via, ma lei mi ha detto una cosa che ora mi fa pensare: "so quanto deve esserti costato farlo e ho apprezzato molto che tu lo abbia fatto per me".
Ho anche resistito alla tentazione di raccontare tutto a mia madre, che mi ha tempestato di domande vedendomi rientrare presto.
Ora mi sento agitato e confuso, ma anche pieno di rabbia per le mie debolezze. Vorrei essere più uomo, come mi vorrebbe lei, ma ora ho solo voglia di piangere e mangiare, come sempre mi succede in queste situazioni.

Perché é così difficile amare ed essere amati?
Perchè essere me stesso non basta mai, perchè non sono adeguato? Perchè bisogna soffrire così tanto per cercare la felicità?

Si, avete ragione, scrivendo qui ho cercato aiuto...
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Inizi con il considerare che la vita inizia nell'istante in cui smettiamo di chiederci perché e iniziamo a chiederci come.

Poi tenga presente l'opportunità di un aiuto professionale di persona, come già detto.

[#10]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
ok...

COME fare ad amare ed essere amati?
COME fare per sentirsi adeguati?
COME fare per cercare la felicità?

...mi perdoni per la provocazione, ma sono frustrato perché è tutta la vita che c'è qualcuno che mi dice che cosa dovrei dire, fare, pensare e nessuno che si interessi a me per quello che sono, dico, faccio e penso.

Io non vorrei cambiare, vorrei semplicemente essere accettato per quello che sono...vorrei riuscire a non affogare nel cibo se qualcosa non va come avrei voluto, vorrei essere desiderato, malgrado le mie forme e le mie misure, vorrei sentire passione e sincero interesse per la mia persona.

Dovrei avere la fortuna di trovare un professionista appassionato e sensibile, tecnicamente preparato e profondamente umano, perché credo di aver bisogno, sopra ogni cosa, di rapporti umani...
...mi spiace molto dover ammettere di aver bisogno di aiuto e riuscire a trovarlo solo pagando...
[#11]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Dovrei avere la fortuna di trovare un professionista appassionato e sensibile, tecnicamente preparato e profondamente umano, perché credo di aver bisogno, sopra ogni cosa, di rapporti umani..."

Se ne accorgerà subito se è il clinico adatto a lei, vedrà..

Effettui qualche colloquio preliminare, valuti come si sente davvero: se compreso, accettato, contenuto, non giudicato..e poi potrà scegliere a chi affidarsi, e di chi fidarsi per mettersi in cammino.

È giusto prendersi del tempo prima di decidere; quando un paziente viene da me, per esempio, mi prefiggo sempre due colloqui preliminari per decidere - e per far sì che lui decida con camla - così valutiamo entrambi il da farsi.

Essere bravi sul piano scientifico, talvolta, non equivale ad essere perfetti per tutti i tipi di pazienti.

Nella "relazione" entrano in gioco davvero tante variabili.

Auguri per tutto.

[#12]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Provocazione accolta.

Ma la sua domanda è viziata, perché sta facendo confusione fra l'essere accolto in senso materno e l'essere accolto in senso professionale.

La mamma, gli amici e tutti coloro che ci vogliono bene possono darci "consigli", ma sempre da una posizione non professionale. Il famoso consiglio della nonna, che fa tanto buon senso ma alla fine non risolve.

Quello invece di cui lei ha bisogno è un intervento professionale, pagando, certo, perché se lei ha bisogno di far accomodare la macchina la porta dal meccanico e poi lo ricompensa per il suo lavoro. Com'è giusto che sia.

Deve mantenere distinti il suo bisogno di essere accolto come essere umano "per quello che è" - qualunque cosa significhi; se legge altri miei post saprà che considero la spontaneità una qualità largamente sopravvalutata - e il bisogno di essere aiutato a funzionare come essere umano normale. Quando avrà risolto il secondo, il primo verrà di conseguenza.

>>> Dovrei avere la fortuna di trovare un professionista appassionato e sensibile, tecnicamente preparato e profondamente umano, perché credo di aver bisogno, sopra ogni cosa, di rapporti umani
>>>

Sono d'accordo con quanto le dice la collega Randone in proposito. Se c'è feeling con un terapeuta, lo si deve vedere molto presto.

In ogni caso, ogni psicoterapeuta è formato per offrire tutto questo al paziente, quando ce n'è bisogno. Ma rimane sempre un rapporto professionale.

Non è un caso che la deontologia vieta allo psicologo di lavorare con parenti, amici e conoscenti stretti.

[#13]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
"Essere aiutato a funzionare come essere umano normale"

...credo che sia proprio questo a spaventarmi dei professionisti, non mi voglio sentire come una macchina rotta che ha bisogno del meccanico...

Vi ringrazio molto entrambi per le parole che mi avete dedicato, ma non mi sento ancora pronto a iniziare un percorso di psicoterapia.

Per il momento credo che mi accontenterò di fare piccoli passi per aiutare la nostra storia d'amore a sopravvivere...
Quando l'altra sera mi sono aperto con la mia compagna ho scoperto in lei una sensibilità che non conoscevo e che mi fa ben sperare, anche se credo che avrò bisogno del buio e della mia ciccia ancora per molto tempo, come anche di mia madre, ma ora ho le idee più chiare su quello che voglio: sperimentare l'amore in un modo nuovo.
Vale la pena correre anche dei rischi...

[#14]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
In tal caso fa bene a non decidersi. La psicoterapia non è adatta a chiunque, iniziarne una senza convinzione è un buon modo per rimanere delusi e chiudersi ancora di più a qualunque prospettiva di cambiamento aiutati da un professionista.

Le faccio molti auguri

[#15]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Io invece credo che dovrebbe adoperare questa indecisione, questo spiraglio di desiderio...

Un professionista de visu, saprà accoglierla, non spaventarla, ed accompagnarla per mano - e per gradi -, i sintomi, secondo alcuni orientamenti, non vanno tolti subito, ma quando il paziente sarà pronto per liberarsene.

La sua ciccia - rassicurante - il suo buio e sua madre, non verranno toccati, fino a quando non sarà lei stesso a desiderare altro.

Lei non è una macchina rotta - metafora a parte - ma un essere umano che va rispettato, ed aiutato a "rischiare" ...di amare davvero.