Convivenza o ritorno a casa?
Salve,
vi scrivo in cerca di un consiglio su una decisione che devo prendere.
Vi racconto in breve la mia storia: sono una ragazza di 29 anni originaria di un piccolo paese del nord. Da 6 anni mi sono trasferita in una città del sud. Vivo con il mio attuale compagno (mio coetaneo) e i suoi genitori anziani.
Nei primi anni di convivenza mi sono trovata bene, ma poi il mio ragazzo ha cominciato a diventare geloso e possessivo nei miei riguardi. Anche uscire da casa a piedi era un problema o recarmi a lavoro. Con sua madre il rapporto ha cominciato a diventare sempre più teso. Difendeva sempre il figlio anche quando aveva torto e parlava male di me agli altri parenti. Più volte ho chiesto al mio ragazzo di andare a vivere da soli (sempre al sud perchè lui non vuole trasferirsi lontano dai suoi - in una casa di sua proprietà già ammobiliata e attualmente vuota). Ma visto che lui non aveva lavoro e stava studiando, ha sempre rimandato. Ad oggi vivo ancora nella casa insieme ai suoi genitori, ma ormai non resisto più. Anche con lui il rapporto si è raffreddato visto le sue continue accuse di tradimento, la poca libertà, le molteplici domande per ogni mio minimo spostamento. Ora non so più se lo amo e l'idea di farmi una famiglia con lui mi spaventa. Lui giura di cambiare carattere e lasciarmi più spazio. Mi ha anche detto (dopo un mio breve allontanamento) di andare finalmente a convivere, ma sono spaventata e per nulla entusiasta. Ho paura di commettere uno sbaglio. Non so se tornare a casa dai miei e rifarmi una vita o provare ad andare a vivere con lui e vedere se ritorna la passione, la complicità, il sorriso che condividevamo una volta.
Ringrazio per l'attenzione e mi scuso per aver scritto così tanto.
Sabrina T.
vi scrivo in cerca di un consiglio su una decisione che devo prendere.
Vi racconto in breve la mia storia: sono una ragazza di 29 anni originaria di un piccolo paese del nord. Da 6 anni mi sono trasferita in una città del sud. Vivo con il mio attuale compagno (mio coetaneo) e i suoi genitori anziani.
Nei primi anni di convivenza mi sono trovata bene, ma poi il mio ragazzo ha cominciato a diventare geloso e possessivo nei miei riguardi. Anche uscire da casa a piedi era un problema o recarmi a lavoro. Con sua madre il rapporto ha cominciato a diventare sempre più teso. Difendeva sempre il figlio anche quando aveva torto e parlava male di me agli altri parenti. Più volte ho chiesto al mio ragazzo di andare a vivere da soli (sempre al sud perchè lui non vuole trasferirsi lontano dai suoi - in una casa di sua proprietà già ammobiliata e attualmente vuota). Ma visto che lui non aveva lavoro e stava studiando, ha sempre rimandato. Ad oggi vivo ancora nella casa insieme ai suoi genitori, ma ormai non resisto più. Anche con lui il rapporto si è raffreddato visto le sue continue accuse di tradimento, la poca libertà, le molteplici domande per ogni mio minimo spostamento. Ora non so più se lo amo e l'idea di farmi una famiglia con lui mi spaventa. Lui giura di cambiare carattere e lasciarmi più spazio. Mi ha anche detto (dopo un mio breve allontanamento) di andare finalmente a convivere, ma sono spaventata e per nulla entusiasta. Ho paura di commettere uno sbaglio. Non so se tornare a casa dai miei e rifarmi una vita o provare ad andare a vivere con lui e vedere se ritorna la passione, la complicità, il sorriso che condividevamo una volta.
Ringrazio per l'attenzione e mi scuso per aver scritto così tanto.
Sabrina T.
[#1]
Gentile ragazza,
bisognerebbe considerare diverse variabili come l'attrazione tra voi, le prospettive per il suo ragazzo di trovare lavoro, la sua disponibilità a mantenerlo o mantenervi se lui in un primo periodo non lavorerà ecc., per cui èsempre consigliabile un consulto di persona, per non correre il rischio di trascurare alcune di queste variabili che potrebbero essere fondamentali.
Uno psicologo può anche indicarle strategie di comunicazione per migliorare i rapporti sia col partner che con i familiari. Penso che pochi colloqui dovrebbero essere sufficienti per chiarire le dinamiche e aiutarvi a prendere le decisioni più opportune.
bisognerebbe considerare diverse variabili come l'attrazione tra voi, le prospettive per il suo ragazzo di trovare lavoro, la sua disponibilità a mantenerlo o mantenervi se lui in un primo periodo non lavorerà ecc., per cui èsempre consigliabile un consulto di persona, per non correre il rischio di trascurare alcune di queste variabili che potrebbero essere fondamentali.
Uno psicologo può anche indicarle strategie di comunicazione per migliorare i rapporti sia col partner che con i familiari. Penso che pochi colloqui dovrebbero essere sufficienti per chiarire le dinamiche e aiutarvi a prendere le decisioni più opportune.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
gentile ragazza, si è già messa in gioco in una situazione non semplice( vivere con i genitori di lui) se davvero c'è la possibilità di andare a vivere, finalmente, da soli perchè non provarci? Alla fine potrà sempre decidere di andar via. E' forse, il caso di valutare la vita di coppia come si deve senza influenze dei genitori. Alla fine le darà la possibilità di dirsi: ho provato di tutto, senza rimpianti
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
>>> Anche con lui il rapporto si è raffreddato visto le sue continue accuse di tradimento, la poca libertà, le molteplici domande per ogni mio minimo spostamento
>>>
Questo potrebbe essere da tener presente, perché sia con i suoceri di mezzo oppure da soli, se la tendenza del suo compagno è verso la gelosia ossessiva, potrebbe ritrovarsi comunque tale tendenza di mezzo.
Quanto è durato il periodo di allontanamento? Cosa è successo in quel periodo?
>>>
Questo potrebbe essere da tener presente, perché sia con i suoceri di mezzo oppure da soli, se la tendenza del suo compagno è verso la gelosia ossessiva, potrebbe ritrovarsi comunque tale tendenza di mezzo.
Quanto è durato il periodo di allontanamento? Cosa è successo in quel periodo?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
Entrambi lavoriamo e le spese non dovrebbero essere eccessive visto che abbiamo deciso di continuare i pasti (pranzo e cena) a casa di lui. Sia per non lasciarli da soli (visto che sono abbastanza anziani) e anche per un supporto economico. Le abitazioni distano 6km l'una dall'altra.
>>>Quanto è durato il periodo di allontanamento? Cosa è successo in quel periodo?>>>
Un primo periodo di allontamento è stato ad agosto, dove aveva promesso di diminuire la sua gelosia e la promessa di andare a vivere per conto nostro. Al mio ritorno sono stata io a non volere trasferirmi, perchè non me la sentivo di affrontare un passo del genere non essendo più sicura di ciò che provavo per lui. Con il passare del tempo però, vivere in quella abitazione con i suoi genitori era diventato sempre più una sofferenza (sua madre ha discusso con me quando mi sono allontanata dicendo che non avevo mai amato il figlio e il rapporto fra noi è diventato ancora più teso). Poi un giorno ho scoperto che il mio ragazzo mi spiava tutte le conversazioni che avevo con i miei famigliari e datori di lavoro. A detta di lui lo aveva fatto perchè era spaventato di non trovarmi a casa al suo rientro e leggeva le mie conversazioni solo per capire se avevo in mente di lasciarlo così da intervenire. Ho deciso quindi di ritornare nuovamente a casa (questo è accaduto 15gg fa). In questo tempo ci siamo sentiti e lui ha cominciato a promettere che sarebbe migliorato nella sua gelosia e nei suoi comportamenti. Ho deciso quindi di ritornare da lui, e domani parto. Ho anche deciso di andare a vivere per conto nostro (ho qualcosa da parte e sono pronta a spendere qualcosina per provare a recuperare il nostro rapporto). Vorrei metterlo alla prova e vedere se davvero mantiene le due promesse che ha fatto... anche se l'idea di andare a vivere con lui mi mette ansia. In questi giorni che sono stata a casa dei miei genitori non sono riuscita a capire bene se ancora provo qualcosa per lui. Passavo da momenti in cui non mi mancava ad altri che sentivo il bisogno di sentirlo. Ricominciare una nuova vita al nord a casa dei miei genitori mi fa stare male letteralmente (ho male la pancia, ho nausea, il cuore a mille), e temo che ritornare da lui sia stata la scelta più "semplice", perchè sicura di un futuro in cui avrò un fidanzato, un lavoro che amo, una casa, una sicurezza economica; e non perchè provo un vero desiderio di amore e di voler farmi una famiglia con lui... ho paura che ritornare sia l'ennesimo sbaglio e che andare a vivere per conto nostro ne sia un altro...
A volte spero che lui faccia l'ennesimo sbaglio, così da darmi la prova che ho ragione io, che non potrà mai cambiare e rendermi felice, così da ritornare a casa dei miei genitori e ricominciare; altre volte la sola idea del fallimento della nostra relazione mi fa stare male e vorrei che tutto andasse bene...
>>>Quanto è durato il periodo di allontanamento? Cosa è successo in quel periodo?>>>
Un primo periodo di allontamento è stato ad agosto, dove aveva promesso di diminuire la sua gelosia e la promessa di andare a vivere per conto nostro. Al mio ritorno sono stata io a non volere trasferirmi, perchè non me la sentivo di affrontare un passo del genere non essendo più sicura di ciò che provavo per lui. Con il passare del tempo però, vivere in quella abitazione con i suoi genitori era diventato sempre più una sofferenza (sua madre ha discusso con me quando mi sono allontanata dicendo che non avevo mai amato il figlio e il rapporto fra noi è diventato ancora più teso). Poi un giorno ho scoperto che il mio ragazzo mi spiava tutte le conversazioni che avevo con i miei famigliari e datori di lavoro. A detta di lui lo aveva fatto perchè era spaventato di non trovarmi a casa al suo rientro e leggeva le mie conversazioni solo per capire se avevo in mente di lasciarlo così da intervenire. Ho deciso quindi di ritornare nuovamente a casa (questo è accaduto 15gg fa). In questo tempo ci siamo sentiti e lui ha cominciato a promettere che sarebbe migliorato nella sua gelosia e nei suoi comportamenti. Ho deciso quindi di ritornare da lui, e domani parto. Ho anche deciso di andare a vivere per conto nostro (ho qualcosa da parte e sono pronta a spendere qualcosina per provare a recuperare il nostro rapporto). Vorrei metterlo alla prova e vedere se davvero mantiene le due promesse che ha fatto... anche se l'idea di andare a vivere con lui mi mette ansia. In questi giorni che sono stata a casa dei miei genitori non sono riuscita a capire bene se ancora provo qualcosa per lui. Passavo da momenti in cui non mi mancava ad altri che sentivo il bisogno di sentirlo. Ricominciare una nuova vita al nord a casa dei miei genitori mi fa stare male letteralmente (ho male la pancia, ho nausea, il cuore a mille), e temo che ritornare da lui sia stata la scelta più "semplice", perchè sicura di un futuro in cui avrò un fidanzato, un lavoro che amo, una casa, una sicurezza economica; e non perchè provo un vero desiderio di amore e di voler farmi una famiglia con lui... ho paura che ritornare sia l'ennesimo sbaglio e che andare a vivere per conto nostro ne sia un altro...
A volte spero che lui faccia l'ennesimo sbaglio, così da darmi la prova che ho ragione io, che non potrà mai cambiare e rendermi felice, così da ritornare a casa dei miei genitori e ricominciare; altre volte la sola idea del fallimento della nostra relazione mi fa stare male e vorrei che tutto andasse bene...
[#5]
Direi che ha espresso bene il dilemma in cui si trova imprigionata: non è sicura di voler stare con lui per via del suo atteggiamento asfissiante e geloso. Ma non vuole nemmeno tornare a stare dai suoi al nord e il solo pensiero le fa venire ansia e nausea.
Ha mai pensato che potrebbero esserci altre possibilità che l'attendono, oltre a queste due?
In ogni caso è superfluo raccomandarle di pensarci bene, prima di formare una famiglia con qualcuno solo per ripiego a qualcos'altro che le piace ancora meno.
Scelte come queste andrebbero fatte perché lo vogliamo, non perché dobbiamo.
Ha mai pensato che potrebbero esserci altre possibilità che l'attendono, oltre a queste due?
In ogni caso è superfluo raccomandarle di pensarci bene, prima di formare una famiglia con qualcuno solo per ripiego a qualcos'altro che le piace ancora meno.
Scelte come queste andrebbero fatte perché lo vogliamo, non perché dobbiamo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.8k visite dal 24/11/2016.
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