Relazione di coppia, siti hard e ricerca figlio
vi scrivo per un pensiero che mi affligge tutti i giorni.
Farò una premessa di modo che abbiate chiara la mia personale situazione.
Io e mio marito abbiamo sempre avuto grande complicità in tutto, grande passione,
stesse linee di pensiero. Stiamo insieme da 6 anni.
Quando ancora eravamo piu piccoli e fidanzati, mi accorsi che era sua abitudine frequentare siti porno e guardare donne in webcam.
Ne chiesi spiegazioni ma la sua risposta NON fu sincera: mi disse che era andato solo per curiosità
perché era un sito che gli fu suggerito dai suoi colleghi di lavoro.
Ero piccola, e lasciai correre la cosa.
Col tempo sono cresciuta, mi sono informata, ho letto molti articoli.
Non ne faccio una questione religione, ne di tradimento.
Capisco che Un uomo possa ritagliarsi dei momenti liberi per se e so che la sessualità va anche vissuta da soli.
Non lo contesto.
Di recente ho scoperto per casualità ( Lui mi passò il suo telefono per cercare una cosa )
che tutti i giorni naviga tra quei siti.... Cosa può spingerlo a farlo tutti i giorni?
Non mi capacito della frequenza. ( successivamente, ho chiaramente spiato tra la sua cronologia )
Oltretutto stiamo da poco cercando un figlio, questa cosa mi fa ancora più male.
Come può un uomo che forse potrebbe diventare padre, avere quello come pensiero fisso?
Mi logora dentro e mi ferisce come compagna di vita
So che dovrei affrontare il discorso con lui, ma quello che temo è una sua chiusura a riccio,
e un altra bugia come anni fa.
E ho paura anche di una sua risposta, potrebbe dirmi che non mi fido di lui e che lo spio.
Spero in un vostro gentile supporto. Grazie molte.
(...)Come può un uomo che forse potrebbe diventare padre, avere quello come pensiero fisso?(..)
un uomo che sta per diventare padre rimane sempre un uomo con gli stessi desideri e le stesse fantasie. NON c'è alcun motivo per il quale qualcosa dovrebbe cambiare.
Inoltre il cercare siti porno non è sintomo di nulla tranne di quella curiosità innata in ogni uomo che cerca stimoli sessuali anche se ben appagato all'interno della coppia.
Quindi...
non c'è da preoccuparsi perchè ciò che fa suo marito lo fa il resto dell'umanità maschile, l'unica differenze è che lei lo ha scoperto.
morale... stia serene a viva la sua vita come ha sempre fatto.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Ammetto che avendo la mente offuscata dalla tristezza e rabbia, mi ha aperto aperto le vedute sotto tale aspetto, ( un padre resta pur sempre un uomo ) e mi rendo conto che ha perfettamente ragione.
Resta il fatto che quello che non capisco, è come si possa avere il desiderio di visitare questi siti con frequenza giornaliera. Godiamo per fortuna di una più che buona sfera sessuale io e lui... eppure a quanto pare le donne oggetto attirano di più. Perché non godere semplicemente di quello che si ha, e concedersi a delle fantasie solo in modo sporadico?
Vorrei avere il coraggio di parlarne con lui e prospettargli la situazione inversa. Pensate possa essermi d'aiuto?
>>>
Un recente studio ha confermato quello che tutti sanno, ovvero che la sessualità per l'uomo ha un valore diverso e più critico che per la donna. Per una donna può essere più facile rimandare la gratificazione sessuale, ma per molti uomini è una necessità imperiosa, da soddisfare quando il bisogno si fa sentire.
Essendo lei donna, non sperimenta probabilmente ciò che sente suo marito, che è un uomo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Gentile utente,
tra bisogno naturale e dipendenza dal porno, ce ne corre... ma talvolta il passo è breve.
La diagnosi differenziale la fa il clinico, ma non online: nè attraverso rassicurazioni, nè attraverso spaventapasseri.
So che sembra una riflessione bacchettona, ma purtroppo è quanto riscontra chi di noi, sessuoligi clinici, si occupano quasi solo di ciò.
<<Perché non godere semplicemente di quello che si ha, e concedersi a delle fantasie solo in modo sporadico?
Vorrei avere il coraggio di parlarne con lui e prospettargli la situazione inversa. <<
Ci provi;
parlarne certamente non va male, soprattutto se fatto per capire, più che per giudicare.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Personalmente non credo che ci sia un "differenza di genere tra sessualità maschile e femminile", tra impellenza/urgenza maschile, e capacità di procrastinare femminile...
Questa datata scissione era da ricondurre a studi del passato quando si pensava che il desiderio maschile fosse ormonale, e quello femminile oggettuale (relativo alla coppia in cui la sessualità abita)
Quindi come se ci fosse una scissione tra amore e sesso, tra testosterone e relazione d'amore...
Penso invece che l'eventuale dipendenza da sesso online sia da diagnosticare con cura e competenza.
Potrebbe trattarsi - ma siamo online e lo prenda con le pinze - di una dipendenza senza sostanza - quindi uno scarso controllo degli impulsi e tanto altro...- oppure di una semplice apprensione da parte sua.
A tal proposito, in attesa di una consulenza de visu, la invito a leggere queste letture, nel mio sito personale mettendo la parola chiave, ne troverà tante altre.
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4391-e-se-la-pornografia-non-facesse-poi-cosi-male.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1518-sesso-e-rete.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1548-sesso-e-rete-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/647-pornografia-dipendenza-senza-sostanza-e-calo-del-desiderio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2985-pornografia-ed-immaginario-erotico-come-internet-ha-stravolto-le-fantasie.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
vi ringrazio molto tutti per il Vostro intervento.
Personalmente non riesco a capire questo fatto che " lo fanno tutti gli uomini allora è ok "
Piuttosto che " la donna può rimandare la gratificazione sessuale e l'uomo no " . Probabilmente è un mio limite, ma non riesco ad entrare nell'ottica di questo pensiero.
Gentile Dott.ssa Randone, il suo intervento mi è stato di conforto... Sarà mia premura leggere quanto mi ha consigliato, e magari solo questo mi farà capire che forse è solo una mia apprensione.
Spero comunque di riuscire a trovare la forza di confrontarmi con mio marito.
Le faccio un ultima domanda, spero di non approfittare troppo:
Se avrò questo confronto con mio marito, crede possa essere d'aiuto dirgli che ho già chiesto un aiuto a degli specialisti come voi?
( In passato in famiglia, dei parenti hanno avuto bisogno di un confronto con uno psicologo, e lui si è sempre dimostrato favorevole e promuoveva questi incontri. )
Ringrazio ancora.
So che dovrei affrontare il discorso con lui, ma quello che temo è una sua chiusura a riccio, e un altra bugia come anni fa.>>
Gentile Signora,
dal mio punto di vista ritengo sarebbe utile concentrarsi maggiormente sul suo sentire, sul suo star male e sentirsi ferita da questi comportamenti.
Faccia chiarezza prima di tutto con se stessa rispetto a quali siano i suoi "livelli di tolleranza" e la sua disponibilità a condividere un progetto di vita insieme.
Certo che c'è la possibilità che le cose si svolgano come Lei ha prospettato, ma ce ne sono anche altre: sarà in base a ciò che potrà trarre le sue conclusioni e prendere le sue decisioni.
Trascurare il suo attuale disagio e tacere -a mio avviso- non solo non risolverebbe nulla, anzi, la renderebbe a sua volta responsabile di quanto accadrà tra di voi nei giorni a venire.
Saluti cordiali.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
>>>
Che sia ok o meno, questo lo deve decidere lei. Io non l'ho detto, quello che stavo cercando era soltanto fornire informazioni affinché lei stessa potesse decidere.
Non si tratta di fare valutazioni morali. Si tratta del fatto che il comportamento di suo marito la preoccupa e la disturba e quindi lei vuole sapere se questo è normale. Infatti ci ha chiesto:
>>> Come può un uomo che forse potrebbe diventare padre, avere quello come pensiero fisso?
>>>
Allora, la risposta al "come può" potrebbe stare in quanto segue.
Qui (testo in inglese):
https://www.psychologytoday.com/blog/cultural-animal/201012/the-reality-the-male-sex-drive
Baumeister (l'autore) conclude da una rassegna di circa 150 differenti studi sull'argomento:
"Tutti gli indicatori che siamo riusciti a escogitare portano alla stessa conclusione: gli uomini pensano al sesso più spesso delle donne [...] Gli uomini hanno più fantasie sessuali, che comprendono atti diversi e con partner differenti [...] Gli uomini si masturbano più delle donne - molto di più."
Persino all'interno del clero la sproporzione è evidente: in uno studio, il 62% dei preti ha ammesso di avere una qualche forma di attività sessuale, contro il 49% delle suore.
Volendo essere sul serio moralisti potremmo dunque chiederci: come può un prete o una suora, pensare al sesso? E come può un prete, pensarci più di una suora?
Quest'altro è un studio (testo in inglese) condotto su quasi 700 soggetti maschi e femmine danesi, riportato da un noto sito che combatte <contro> la diffusione dell'uso di pornografia, quindi non certo sospettabile di fomentarne l’uso:
http://yourbrainonporn.com/gender-differences-pornography-consumption-among-young-heterosexual-danish-adults-2006
dove si rileva che dall'86% al 98% degli uomini farebbe uso di pornografia, contro il 54–85% delle donne.
Inoltre - dato molto importante - il 54% circa degli uomini farebbe uso di pornografia in solitudine, contro circa il 17% delle donne. Ovvero, per la donna può essere accettabile far uso di pornografia insieme al partner, mentre per l'uomo è accettabile farne uso anche da solo.
Il moralista che è in noi potrebbe ad esempio suggerire: come può il 54% delle donne aver voglia o far uso di pornografia, se è già sposata?
Questo mio articolo scritto alcuni anni fa:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1137-deficit-erettile-e-mancanza-del-desiderio-quanto-e-dannosa-la-pornografia-online.html
Avverte contro i possibili danni di un uso compulsivo e indiscriminato di pornografia online, quindi non sono fra quelli che ne incentivano l'uso. Ma il problema che lei ci ha posto sembra riguardare più lei che suo marito. È più probabile che suo marito sia un utente "normale" di pornografia, più dipendente in senso patologico. Dunque, a proporgli di andare da uno psicologo per una diagnosi, personalmente ci andrei cauto.
A lei trarre valutazioni e conclusioni.
Mi rendo perfettamente conto che tutto ciò sia molto poco romantico e altrettanto poco rassicurante. Lei però dovrebbe, a mio avviso, essere più prudente nell'esprimere giudizi di tipo morale verso suo marito (o verso gli uomini in generale).
Avere certi pensieri o desideri NON vuol dire assolutamente che non si possa essere un buon padre. Non significa necessariamente, in particolare, che suo marito la tradirà con la prima che le capiterà a tiro dopo essere diventato padre, se è questo che teme.
Un conto è ciò che vorremmo, altra cosa ciò che facciamo davvero.
qualche ragguaglio ulteriore lo troverà in questa news:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5204-sesso-porno-amore-ai-tempi-di-internet.html.
Saluti cordiali.
per quanto riguarda la mia iniziale domanda riguardo al fatto di diventare padre, il suo collega alla prima risposta mi aveva aperto le vedute: ho capito subito che avevo la mente offuscata dalla tristezza e rabbia e avevo "corso troppo" con i pensieri negativi.
Un padre giustamente resta un uomo, come una madre resta donna.
Non ne faccio una questione morale.
Restava solo il dubbio della frequenza.
Ringrazio ancora lei per il suo nuovo intervento e per le letture consigliate, che presto leggerò. Averne parlato con qualcuno mi ha alleggerito parecchio la mente.
Probabilmente tenendo tutto dentro, stavo ingigantendo il problema.
Spero infine che parlarne con mio marito, mi aiuterà ulteriormente.
Dr. Annarita Raschillà
Psicologa-Psicoterapeuta
Riguardo al parlarne con suo marito, il mio parere è che l'opportunità di farlo andrebbe valutata in base a come siete fatti entrambi e soprattutto alle modalità che di solito usate per discutere dei problemi.
Se per ipotesi foste persone dalla "testa calda", che godono ad alzare i toni e incentivare la discussione con accuse, recriminazioni e rinfacciamenti reciproci, discutere potrebbe peggiorare le cose e creare problemi e malintesi dove prima non ce n'erano.
Diverso il caso in cui si riesca a conversare da persone mature, esponendo le proprie preoccupazioni senza perdere di vista sensibilità e dignità dell'altro.
Inoltre, parlando di quantità, ci sono differenze individuali. Un uso quotidiano di pornografia può essere troppo e creare problemi per alcuni, viceversa essere normale per altri.
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