Ansia e paura che torni la depressione

Salve,
sono una donna di 37 anni, con una storia familiare un po' difficile alle spalle e reduce da una depressione reattiva nel 2009, curata poi con una psicoterapia durata due anni e che mi ha permesso di gestire l'ansia e i momenti bui per molto tempo. Poi ho cambiato città nel 2012 e quindi anche nei momenti di difficoltà non ho mai potuto più riprendere la terapia ma me la sono sempre cavata molto bene. Nel frattempo mi sono presa con successo una seconda laurea e ho vinto un anno fa un dottorato, mettendomi in aspettativa perché faccio l'insegnante. Il distacco da un lavoro che non mi è mai piaciuto perché non riesco a gestire bene lo stress e l'emotività (soffro di epilessia generalizzata in forma non grave e da qualche anno anche di endometriosi e il contatto continuo con il caos dei ragazzi e le loro emozioni mi peggioravano i sintomi) e studiare ciò che mi appassiona mi ha regalato un lungo momento di benessere. Invece sono tre mesi che sto attraversando un periodo difficile e sono in preda ad un'ansia quotidiana e ho paura. Innanzitutto devo rioperarmi di endometriosi, a febbraio, e questa volta sarà un intervento più invasivo, i disturbi intestinali ormai mi invalidano tanti momenti e il dolore sordo e continuo mi sta un po' snervando, così come gli esami invasivi che ho fatto. Ad inizio ottobre è morta mia nonna, malata di Alzheimer. Sono cresciuta solo con lei e mia madre e la sua morte mi ha gettato prima in uno stato di incredulità e ora, da un paio di settimane, in un stato di tristezza e senso di colpa. All'inizio ho reagito bene per stare vicino a mia madre, ora non ci riesco. La sogno sempre e mi poi misveglio e non mi sembra reale e mi viene da piangere e penso che avrei potuto starle più vicino. Pensate che negl iultimi tempi quando mi vedeva mi sorrideva e poi piangeva ed i o non riesco a togliermi di dosso tutti questi ricordi e la pena che mi faceva e il bene che le volevo (e le voglio). Tuttavia non ero sempre presente perché abitavo altrove e anche una volta ritornata nella mia città ero presa dai miei problemi di lavoro e di salute e questo non me lo perdonerò mai. Ora sono in Spagna per il mio dottorato e starò qui un mese. Dovrei essere felice e invece no. Mi sento stanca, ho presentato una relazione ai professori ma non è andata molto bene, mi sono resa conto di aver fatto errori grossolani e in un momento di avvilimento totale invece di difendere le mie tesi e le mie ragioni, davanti ad un professore che mi chiedeva e contestava alcune cose, io non vedevo l'ora di scappare e sono rimasta zitta, in preda ad un tumulto interiore di ansia che non mi faceva parlare. Ho paura che mi ritorni la depressione. Intanto ieri mi è venuto il raffreddore ed è la seconda volta in un mese e mi sento senza vitalità , senza energie fisiche. come se volessi mollare tutto per riposarmi. Pensate dovrei ricominciare una psicoterapia? O devo solo darmi tempo?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

visto che per un mese sarà ancora via dall'Italia in questo momento non può pensare a riprendere la psicoterapia, ma pensare al significato che il suo malessere può avere.
Da quanto riferisce si trova in pieno lutto e può considerare normale sia il senso di colpa che la tristezza, oltre al senso di incredulità per quello che è accaduto.
Ha probabilmente bisogno di tempo per elaborare la perdita di una persona con la quale è cresciuta ed è normale che non sia serena e che faccia errori anche grossolani, visto il tumulto emotivo che sta affrontando.

In ogni caso, visto che da qui non è possibile farsi un'idea chiara dela sua situazione né porre una diagnosi, le consiglio sicuramente di rivolgersi a un mio collega quando rientrerà.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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