Blocco nell'esprimere i sentimenti
Salve, vorrei chiedere un aiuto, ho letto molte domande di persone che trattano le proprie patologie,ma nessuna a riguardo di come amici,partner e parenti possano comportarsi con loro . Il mio ragazzo soffre di un blocco nell'esprimere i sentimenti , perchè, a suo dire ' non ha una relazione da molti molti anni e quindi si è chiuso'. Abbiamo avuto una discussione, e in seguito a due giorni di silenzio, lui non sapeva più cosa fare con me, perchè ci tiene molto a me , e non sopporta più di vedermi stare male per via di questa sua chiusura e difficoltà nel rapportarsi. Frasi spesso dette sono state " ti meriti di meglio, puoi averne altri 1000 che ti trattano meglio di me, io faccio fatica a dirti ti voglio bene, e tu ti meriteresti un ragazzo che ti dica mille cose belle , se ti mollassi starei malissimo e mi pentirei sicuramente,ma almeno so che senza di me tu saresti felice" . In seguito a varie frasi di rassicurazione abbiamo deciso di continuare a uscire. Come potrei comportarmi per aiutarlo a superare questo problema di autostima/sensi di colpa/blocco di espressione? Dovrei stargli accanto e essere più rassicurante e dolce o dovrei lasciargli più spazio e non farlo sentire chiuso in una 'gabbia di sentimenti'? Grazie mille
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>>> Dovrei stargli accanto e essere più rassicurante e dolce o dovrei lasciargli più spazio e non farlo sentire chiuso in una 'gabbia di sentimenti'?
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Dovresti fare un po' di entrambe le cose, ovvero: dolce (non per forza rassicurante), ma risoluta. E lasciargli spazio per far sì che sia lui a decidere di stare con te. Qualcosa del tipo: "Se vuoi io sono qui. Ma devi essere tu a scegliere". Altrimenti lo manterresti in un ruolo immaturo e poco chiaro: io vorrei tanto starti vicino, ma siccome sono chiuso, devi essere tu a fare tutto il lavoro. E questo non andrebbe bene. La carretta va tirata da entrambi.
Ma soprattutto, dovresti consigliargli di vedere uno specialista. Sarebbe già tantissimo.
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Dovresti fare un po' di entrambe le cose, ovvero: dolce (non per forza rassicurante), ma risoluta. E lasciargli spazio per far sì che sia lui a decidere di stare con te. Qualcosa del tipo: "Se vuoi io sono qui. Ma devi essere tu a scegliere". Altrimenti lo manterresti in un ruolo immaturo e poco chiaro: io vorrei tanto starti vicino, ma siccome sono chiuso, devi essere tu a fare tutto il lavoro. E questo non andrebbe bene. La carretta va tirata da entrambi.
Ma soprattutto, dovresti consigliargli di vedere uno specialista. Sarebbe già tantissimo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Utente
Grazie mille. Lo ha già fatto,anni fa,ma il problema nonostante si sia attenuato non è superato. Non conoscendo nel dettaglio il problema non posso dire se è risolvibile o meno. Con una persona con un disturbo simile è meglio mostrare i propri sentimenti o farlo in modo molto moderato ? E , noi ci vediamo solitamente 4 giorni a settimana ,dovrei diminuire o continuare a mostrargli la mia presenza? Io tengo molto a lui e al suo carattere, ma dall'ultima discussione ho notato che lui soffre per questo blocco e vorrei fare il possibile per farlo stare bene con me , come io sto con lui !
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Utente
mi dispiace ma questo non glielo so dire. Mi sembra depressione ,ma il suo problema ( da esterna all'ambiente non so se essi possano essere collegati) sembra essere l'incapacità di esprimere i sentimenti , grandi sensi di colpa, e poca autostima. Lui a me dice ti voglio bene, e lo dimostra molto a fatti,per questo per me non è un problema l'assenza della dimostrazione a parole. Romanticismo, attenzione e ascolto alle parole e ai miei dettagli, sa come farmi felice, mi fa regali,tutto presente. Ma comunque a lui sembra sempre di non darmi abbastanza... e io non voglio perdere un ragazzo, che io considero perfetto, per una sua idea ,falsata e non vera!
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Se non di depressione potrebbe trattarsi di distimia, uno stato più lieve di depressione e continuato nel tempo.
Sarebbe utile che cercassi di farti dire che tipo di psicoterapia aveva fatto, e soprattutto se aveva ricevuto indicazioni precise su cosa fare o non fare per il suo problema.
Quando avrai queste informazioni, potremo riparlarne.
Per il resto la strategia che ti ho suggerito è quella che credo valga la pena adottare. Se il tuo ragazzo ha questo senso di passività e incapacità, la cosa peggiore che puoi fare è assecondarlo, rassicurarlo, dargli pacche sulle spalle. Perché questo lo manterrebbe ancor più nel suo ruolo. Dolcezza e fermezza, piuttosto, per far sì che si muova, si responsabilizzi e cresca.
Sarebbe utile che cercassi di farti dire che tipo di psicoterapia aveva fatto, e soprattutto se aveva ricevuto indicazioni precise su cosa fare o non fare per il suo problema.
Quando avrai queste informazioni, potremo riparlarne.
Per il resto la strategia che ti ho suggerito è quella che credo valga la pena adottare. Se il tuo ragazzo ha questo senso di passività e incapacità, la cosa peggiore che puoi fare è assecondarlo, rassicurarlo, dargli pacche sulle spalle. Perché questo lo manterrebbe ancor più nel suo ruolo. Dolcezza e fermezza, piuttosto, per far sì che si muova, si responsabilizzi e cresca.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.7k visite dal 15/11/2016.
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