Relazioni di coppia

Salve. Sono una ragazza di 27 anni. Circa due mesi fa mi sono fidanzata con un mio coetaneo. A settembre l’ho ricontattato con un messaggio e mi ha detto che voleva un’altra possibilità e che con la sua ex non poteva essere felice. Lui ad agosto aveva smesso di rispondere ai miei messaggi dopo che lo avevo messo alle strette chiedendogli quali fossero i suoi sentimenti. La mia idea in merito è che ad agosto abbia provato a riconciliarsi con la sua ex…ottenendo però il risultato di una chiusura definitiva con lei. A settembre quindi abbiamo ricominciato a sentirci regolarmente e poi anche a vederci ogni domenica per andare a messa ed altro. Ad ottobre ha voluto conoscere mia nonna ed andare a casa sua e poi ha voluto approfondire la conoscenza con mio padre. Poi mi ha portata a vedere casa sua ed a conoscere sua madre. Mi stava sempre accanto anche via cellulare se avevo un esame all’università o un problema affermando di essermi vicino e parlava spesso di futuro insieme a me…voleva farmi vedere la sua casa al mare e poi vedere la mia prospettando vacanze estive in entrambe le case. Purtroppo qualche giorno fa, a seguito di un esame che pensavo fosse andato male, uscita dall’aula mi ha contattata su whatsapp per sapere com’era andata ed io me la sono presa anche con lui dicendogli che ci dovevamo lasciare e che sarei andata all’estero interrompendo gli studi. Sono stata molto disfattista ed esagerata. Il risultato di questo mio comportamento è stato che lui ha pensato subito che non fossi in me…io quel giorno stesso mi sono scusata(dopo due ore), ma non ho ricevuto risposta…ho aspettato quindi che lui mi contattasse perché avevo paura che fosse arrabbiato fino a quando non ho notato che mi aveva cancellato da Facebook e mi è dispiaciuto molto. Presa dalla preoccupazione mi sono decisa a contattarlo e via sms mi ha detto che il mio comportamento è stato da bambina e che gli avevo mostrato un lato poco bello di me che lo preoccupava. In conseguenza di ciò mi ha suggerito di allontanarci per un po’ per poi chiamarmi in serata spiegandomi tante cose relative il mio comportamento e la vita in genere. A giudicare dalla telefonata (conclusasi con un ‘ci sentiamo’) mi era parso che fosse già passato sopra codesta faccenda. Dal momento che aveva chiesto questo ‘distacco’ io avevo deciso di non contattarlo, ma stasera ho ceduto chiamandolo tre volte e scrivendogli su messenger che l’esame che mi aveva fatto agitare l’avevo superato…gli ho anche scritto che mi mancava molto(ho il sentore che questo sia un errore, ma il messaggio era già stato inviato quando ho riflettuto al riguardo). Il mio pensiero è che lui adesso si stia guardando attorno e che non ha chiuso completamente con me....ha anche cercato di convincermi(durante la telefonata) che una volta che si riprende l’amore poi è ancora più forte ed ha inoltre affermato che mi ama, ma non se la sente di vedermi dopo l’accaduto del giorno dell’esame. Ma mi ama davvero oppure no? Non so cosa pensare.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Ma mi ama davvero oppure no? Non so cosa pensare."

Non è possibile dirglielo, questo puó saperlo solo lei.
Sembra invece, che entrambi non sappiate modulare le emozioni e gestire le frustrazioni.

Si può anche essere scortesi, sbagliare, ma di certo recuperare.

È sempre lo stesso ragazzo per il quale chiese un consulto?
Per il quale le risposi io?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Si. Purtroppo stamane mi ha scritto di lasciarci e che l'amore che provava per me è sfiorito. Ora mi ha proposto di restare amici ed ho accettato dicendogli che comprendo la sua scelta e che l'importante è che sia felice. Come ultima cosa gli ho chiesto di vederci per parlarci di persona perché lasciarsi via sms è abbastanza ridicolo. Il mio sesto senso mi dice che lui ha conosciuto qualcun'altra in chat (su badoo) e si è invaghito di lei. Penso questo perché è stato troppo precipitoso oggi, adducendo come motivi tutto quello di cui mi lamentavo. Inoltre ieri sera l'ho cercato su Badoo ed ho visto che aveva la lucina verde e che aveva aggiornato le sue informazioni....lui oggi mi ha negato tutto per poi dirmi 'complimenti'...sono quasi sicura che sia così. Vuole tenermi come amica per avere una sostituta nel momento in cui l'altra persona non lo voglia più o si studi lui di lei.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598


<<Vuole tenermi come amica per avere una sostituta nel momento in cui l'altra persona non lo voglia più o si stufi lui di lei<<

Può darsi.

Però, sia dal precedente consulto sia da questo, sembra emergere una modalità comunicativa adolescenziale di gestire le relazioni affettive.
Consideri tutti questi messaggi..
Ma Lei ha xx anni!

Già nel precedente consulto la Collega Stentella Le scriveva:
""è un peccato che questo confronto non sia avvenuto dal vivo perché virtualmente si perdono molte informazioni. Il linguaggio non verbale è importantissimo quando quello verbale non è sufficientemente esplicito e chiaro."...

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa,
Purtroppo è vero, ma lui non vuole il confronto dal vivo (a parole) e credo abbia paura o si vergogni. Ho inoltre tristemente dovuto considerare che non è l'uomo della mia vita, bensì un uomo soggetto a numerosi allontanamenti e ritorni...ho l'impressione che anche stavolta (da fidanzati e poi lasciati) se non gli parlo e non lo cerco ritornerà dopo un tot di tempo. Credo faccia parte di quella categoria che ha paura di impegnarsi seriamente ed a un certo punto, per un motivo o per un altro, "stacca". In psicologia credo che questo modo di approcciarsi alle relazioni si definisca 'attaccamento evitante'. Sono arrivata a ipotizzare che si tratti di un soggetto 'evitante' perché ha adottato questo modo di approcciarsi anche con la sua ex.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598


La diagnosi di "evitante" lasciamola a chi di dovere, tanto non servè nè a capire, nè ad aiutare la situazione; solo a etichettare LUI.

Il problema infatti è quello che vuole fare LEI.

Se non è in grado di capirlo "guardandosi dentro", La oriento a farsi aiutare di persona da un nostro Collega.

Saluti cordiali.

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Utente
Utente
Salve dottoressa.

Io vorrei tornare col mio ex ragazzo perché con lui mi trovavo bene. Adesso però ci siamo appena lasciati e sarebbe controproducente andargli dietro. Anche perché l'ultima volta che ci siamo sentiti mi ha detto di non amarmi più mentre fino a due giorni prima mi diceva che mi amava. Mi ha detto di rimanere amici ed io ho accettato ed anche che la scintilla può riaccendersi più forte di prima dopo una separazione, ma io vorrei che tornassimo come prima e non credo che dopo una separazione accada questo di solito (semmai spesso accade il contrario ).
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Ragazza,
la relazione di coppia costruita in funzione dell'ormai logoro gioco delle parti non consente a nessuno dei due di conoscervi davvero e di sentirvi voi stessi nella relazione con l'altro.
Focalizzarsi sui comportamenti (ad es.aggiorna le informazioni sul profilo) dell'altro alimenta solo la costruzione di " strategie" che compromettono sul nascere qualsiasi possibilità di una relazione affettiva autentica.
Infine entrambi come sottolinea la Collega avete notevoli difficoltà ad affrontare le frustrazioni che producono reazioni amplificate ad una situazione stressogena.
Sarebbe importante approfondire questi aspetti all'interno di un percorso di crescita personale con uno psicologo.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Salve dottoressa,
Il percorso di crescita personale dovrebbe riguardare entrambi e quindi dovremmo andare contemporaneamente da uno psicologo?
Io inoltre temo che non torneremo insieme perché lui mi ha detto che l'amore che nutriva per me si è "spento" dato che l'ho trattato a pesci in faccia (non era mia intenzione farlo).
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Credo faccia parte di quella categoria che ha paura di impegnarsi seriamente ed a un certo punto, per un motivo o per un altro, "stacca". In psicologia credo che questo modo di approcciarsi alle relazioni si definisca 'attaccamento evitante'.
>>>

Con tutti i limiti della comunicazione a distanza, l'impressione che avuto leggendo il suo racconto è diversa. Soprattutto perché mi è parso che, fra i due, sia stata lei a generare allontanamento, in modo anche brusco e apparentemente inspiegabile:

>>> Purtroppo qualche giorno fa, a seguito di un esame che pensavo fosse andato male, uscita dall’aula mi ha contattata su whatsapp per sapere com’era andata ed io me la sono presa anche con lui dicendogli che ci dovevamo lasciare e che sarei andata all’estero interrompendo gli studi. Sono stata molto disfattista ed esagerata
>>>

Che motivo avrebbe avuto di trattarlo così e causare una rottura, dicendogli addirittura che sarebbe emigrata, se l'esame era andato bene e specie dopo che nei giorni passati lui era stato così premuroso nei suoi confronti?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Purtroppo non ho capito più nulla...ero scoraggiata per l'esame ed ho mandato a rotoli un bel rapporto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Appunto. Se lei stessa non capisce cos'è successo, potrebbe essere fuorviante cercare di capire cosa vuole o com'è lui. Rifletta prima su ciò che vuole lei.

[#12]
Utente
Utente
Io vorrei onestamente ritornarci insieme, ma so che non è possibile. Inoltre non posso contattarlo se non mi contatta lui...sarebbe controproducente se lo cercassi io.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sarebbe controproducente oppure più confondente. Un atteggiamento ambivalente potrebbe avergli fatto decidere che le "montagne russe" (sbalzi d'umore imprevisti e incontrollati) non sono ciò che vuole vedere in una relazione.

Due mesi possono essere pochi per conoscersi, ma sufficienti per riconoscere qualcosa che non si vuole.

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Purtroppo non ho capito più nulla...ero scoraggiata per l'esame ed ho mandato a rotoli un bel rapporto."

Come le ha suggerito il Collega bisognerebbe innanzi tutto fare chiarezza su questa reazione "sopra le righe" perché in assenza si una buona autoconsapevolezza è possibile che possa verificarsi di nuovo.

Inoltre i rapporti di coppia si costruiscono e quando basta un soffio per "mandarli a rotoli" forse erano solo "castelli di carte", perdoni la brutalità ma è sempre meglio chiamare le cose per nome piuttosto che alimentare autoinganni o idealizzare un'esperienza.
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Utente
Utente
Salve.
Io purtroppo (da quando avevo 19-20 anni) ho un problema che riguarda delle crisi isteriche o momenti in cui mi autodistruggo da sola (anche con le parole) e me la prendo anche con chi mi sta intorno anche se veramente non vorrei. Mivergogno molto di ciò, ma purtroppo è così e riconosco che se non elimino questo aspetto del mio carattere e queste "crisi" non potrò mettermi in coppia nè vivere bene. Vorrei precisare però che col mio ragazzo non ho mai avuto questo genere di crisi, anzi stavo molto bene, però il giorno dell'esame me la sono presa con lui tramite WhatsApp anche se era l'ultima cosa che volevo. Credo che il mio problema sia l'incapacità di controllarmi in certi momenti....come alcune crisi forse isteriche che ho avuto in ambito familiare. Credo che alla base delle "crisi" ci potrebbe essere una profonda mancanza di fiducia in me stessa e forse dovrei lavorare su quella per risolvere il mio problema alla radice. A parte questo il mio carattere è anche dolce, solare, a tratti simpatico, sono anche un tipo semplice. Penso di essere piaciuta per questi aspetti del mio carattere al mio ragazzo ed ai miei amici.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Le cose ci vuole tempo a costruirle, ma basta un attimo a distruggerle. Vale anche per le relazioni.

Perciò se riconosce di avere un problema di controllo degli impulsi, la cosa migliore è che si faccia aiutare, perché altrimenti le sarà difficile costruire delle relazioni valide e durature. Non basta avere lati dolci, se in un accesso di rabbia si nega tutto ciò di fronte all'altro.

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Utente
Utente
Salve
Ma secondo lei non è possibile nel mio caso cercare di aiutarmi da sola...provando a controllarmi quando avverto che qualcosa del genere sta per succedermi
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se ne fosse stata capace ci sarebbe già riuscita, non le pare?

C'è qualcosa che la trattiene dal cercare un aiuto professionale?

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Utente
Utente
Non ho mai preso consapevolezza di questa cosa prima perché pensavo che non fosse così grave ora purtroppo mi rendo conto che lo è perché ha inciso negativamente sulla mia vita. Inoltre non credo molto nell'aiuto di uno specialista perché penso che l'aiuto dobbiamo darcelo noi stessi, lo specialista può dare una mano, ma di fatto è la persona stessa che può risolvere il suo problema.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Legga qui per capire il paradosso in cui si trova imprigionata, è in buona compagnia:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"lo specialista può dare una mano, ma di fatto è la persona stessa che può risolvere il suo problema"

Lo psicoterapeuta non deve essere una "stampella" al quale appoggiarsi né qualcuno che si sostituisce a noi nel mettersi in discussione in un percorso di crescita personale.
Al contrario il ruolo dello specialista inizialmente è quello di offrire uno spazio dia ascolto e di contenimento del nostro vissuto ma questa è solo la fase iniziale di un percorso che ci consente di attingere alle risorse personali recuperando così il potere personale.
L'aiuto non consiste nell'insegnare a controllare le emozioni, al contrario si tratta di entrare in contatto con esse in modo che possano diventare la bussola che ci aiuta ad orientarci e gratificare i nostri bisogni affettivi in modo consapevole e funzionale.