Lutto moglie ( madre per mio figlio )

Salve. Da due mesi ho perso mia moglie con la quale ho condiviso 34 anni della mia vita. E' morta per un carcinoma dopo 6 mesi di sofferenza. Credo che, a parte momenti di intensa disperazione che ogni tanto mi assalgono, io stia elaborando il lutto in maniera ideale, non chiudendomi in me stesso e cercando di fare ciò che facevo prima con mia moglie, come frequentare i nostri amici e fare sport, perchè so che questo lei avrebbe voluto.
Ovviamente la mia vita è drasticamente cambiata in peggio e sto cercando di riorganizzarla insieme a mio figlio di 17 anni che vive con me, cercando di non fargli pesare oltremodo l'assenza della madre. Dopo questa premessa, vorrei sottoporvi la mia preoccupazione proprio sull'atteggiamento di mio figlio, che sembra avere assorbito fin troppo bene la perdita della madre. L'ho visto piangere una sola volta in ospedale il giorno della morte di mia moglie. Lui ha un carattere solare, fa sport agonistico, è pieno di amici ed il suo atteggiamento verso gli altri, almeno apparentemente non è cambiato. Probabilmente il suo carattere lo aiuta? E' opportuno precisare che mia moglie è stata una madre esemplare, che viveva per il proprio figlio. Ora mi domando: è possibile reagire così bene a questa tragedia?
I miei amici e parenti mi dicono che dovrei essere contento di tutto ciò, perchè affrontare oltre la mia, anche la disperazione di mio figlio, sarebbe stato un ulteriore grande problema, ma a me sembra tutto ciò innaturale. Ho paura che il senso di quanto accaduto non sia stato ancora compreso ed assimilato da mio figlio e se ciò accadrà in seguito, possa avere conseguenze devastanti per la sua psiche. Mi auguro che le mie paure rimangano tali e spero di essere da Voi rassicurato in tal senso.
Nel ringraziarVi anticipatamente per un Vostro riscontro, porgo distinti ossequi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Probabilmente il suo carattere lo aiuta?
>>>

Sì, probabilmente è così.

Non tutti vivono - ed esprimono - allo stesso modo sofferenza e dolore. Fa parte di una certa subcultura non solo italiana, l'idea che se non si soffre e non si piange, vuol dire che ce ne importa poco. Ma non è affatto così. Non sempre.

>>> Ho paura che il senso di quanto accaduto non sia stato ancora compreso ed assimilato da mio figlio e se ciò accadrà in seguito, possa avere conseguenze devastanti per la sua psiche
>>>

No, non credo. Non cerchi di forzare su suo figlio una modalità di reagire che è soltanto sua.

Ha già provato a parlare con lui?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
L a ringrazio innanzitutto per la risposta pressochè immediata. Quanto da Lei scritto mi rasserena. Ho parlato con mio figlio, invitandolo a tenermi presente per un eventuale sfogo e di considerarmi un suo amico oltre che padre. Proprio oggi alle 14, all'uscita di scuola ho fatto questo discorso. Lui mi è sembrato sereno esortandomi a stare tranquillo.
Mi riprometto di non insistere più su questo argomento, di lasciare fare al tempo il suo " lavoro ", sperando che la vita mi riservi ancora qualche occasione per potere essere felice, cosa che reputo sicura nel caso di mio figlio vista la giovane età ed il carattere positivo.
Un grazie di cuore. Distinti saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Visto com'è stato semplice? A volte i nostri figli ci danno lezioni inaspettate di saggezza. E senza neanche chiedergliele.

Mi rendo conto tuttavia che la sua perdita è stata grave, due mesi sono pochi per poter dire di averla superata. Si dia del tempo, come ha già capito, e rimandi ogni valutazione a dopo.

Un saluto
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Utente
Utente
Sono certo che due mesi siano pochi per convircersi di avere superato un lutto così grave, infatti sto ancora male, ed in certi momenti così male da credere di non farcela. Il volere essere ancora felice è un auspicio proprio per superare questo momento così angosciante, ma so bene che è ancora troppo presto. Ho amato mia moglie per 34 anni ed ha rappresentato il mio costante punto di riferimento per superare ogni avversità. Con lei accanto mi sentivo forte.
Nessuna donna potrà sostituirla. E' spirata con me accanto con la sua mano stretta tra le mie. Non potrò mai scordare quel momento. Dottore scusi per questo sfogo e grazie ancora per la sua squisitezza. Il servizio che Lei offre insieme ai suoi colleghi è di grande importanza e utilità. Complimenti a Lei e a tutto lo staff di Medicitalia. Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Ho amato mia moglie per 34 anni ed ha rappresentato il mio costante punto di riferimento per superare ogni avversità. Con lei accanto mi sentivo forte."

Gent.le Utente,
non ha nulla di cui scusarsi e vorrei ringraziarla per aver dato una testimonianza così significativa e preziosa del legame affettivo che ha con sua moglie.
Viviamo in un'epoca in cui la deriva dell'individualismo ha reso evanescente la possibilità di costruire relazioni di coppia solide e consistenti, quindi è importante leggere storie come la sua.
Le auguro ogni bene.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa per le Sue belle parole. Le auguro una buona giornata. Distinti saluti