E' giusto convivere?

Salve, ho 26 anni e sono fidanzata da quasi 7 con un ragazzo più grande di me di un anno. L'ultimo anno per la nostra relazione è stato molto duro. Lui è andato a lavorare fuori e mi ha chiesto di andare a convivere. Io ho preso tempo e gli ho espresso dei dubbi. Da lì tutto è cambiato. A mio parere lui, ferito dal mio temporeggiare, ha detto di condividere i miei stessi dubbi. Mi è sembrata una forma di difesa perchè, essendo abituato a "vedermi pendere dalle sue labbra" per la prima volta si è accorto che gli stavo sfuggendo. Dal canto suo, lui ovviamente sostiene che i suoi dubbi siano autentici. Un paio di settimane fa, giunta al limite, l'ho lasciato. Questi sono stati giorni di enorme sofferenza per entrambi. La situazione sta precipitando adesso in quanto io, per ragioni burocratiche, devo velocemente scegliere dove terminare il mio percorso di formazione. Dov'è il problema? Lui mi ha chiesto di terminarlo nella città in cui lui ora vive, andando a convivere! Mi spiego meglio: lui mi ha detto che sta soffrendo molto per la nostra separazione e per la mia mancanza e mi chiesto di andare a convivere nonostante non abbia ancora fatto chiarezza nei suoi sentimenti. E' come se la convivenza rappresentasse per lui un banco di prova, l'ultimo tentativo. Io dal mio canto, sto male senza di lui ma non mi sembrano delle buone basi per iniziare una convivenza e mi sembra di mancare di rispetto a me stessa accettando questa situazione. Dall'altro lato però non voglio perderlo o pensare di non aver fatto il possibile per la nostra relazione.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentile utente,

Vi mancate a vicenda.

D'altra parte la proposta di lui.<<mi chiesto di andare a convivere nonostante non abbia ancora fatto chiarezza nei suoi sentimenti. E' come se la convivenza rappresentasse per lui un banco di prova<<
non dà garanzie a Lei.

Che fare?

Se non ci sono vincoli per Lei, potrebbe trasferirsi nella città e andare a vivere autonomamente con altre studenti (modica spesa) in modo da non "perdervi", ma anche di non convivere con tali premesse.

Se passiamo da tali riflessioni psico-operative ad altre riguardanti la coppia, risulta chiaro che Voi dovreste farvi aiutare a chiarirvi.

Ma di persona, in un percorso di coppia, perchè on-line i limiti ci sono.





Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Brunialti, approfittando della settimana del benessere psicologico, ho provato a proporgli di provare un percorso del genere ma figurarsi se ha accettato.
Sono stupita che mi abbia consigliato di provare a trasferirmi, scrivendo il consulto mi aspettatavo solo risposte negative e questo mi dà da riflettere, forse la vedo troppo "bianco o nero "
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Sì, forse non tutte le flessibilità sono state ancora sperimentate.
D'altra parte una relazione di 7 anni non si "butta via" senza essere certi che sia l'unica scelta...

L'accenno al Suo possibile trasferimento era anche in relazione al fatto che <<adesso in quanto io, per ragioni burocratiche, devo velocemente scegliere "dove" terminare il mio percorso di formazione.<<
e non in relazione al Suo titolo del consulto: in assoluto non c'è un giusto/sbagliato per la convivenza.

Mi dispiace proprio che il Suo (ex?) ragazzo non abbia voluto sperimentarsi in una seduta di coppia...
Capirà se anche questo ha un significato e - forse - quale.

Saluti cordiali.



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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> forse la vedo troppo "bianco o nero"
>>>

Questo sta alla base di gran parte dei problemi psicologici e di coppia. Una visione troppo rigida e "per default" delle cose.

Con la fretta è difficile prendere buone decisioni. Perciò sentirsi addosso il peso del tempo che sta per scadere, non l'aiuta di certo.

Oltretutto se lei stessa riconosce che: "essendo abituato a 'vedermi pendere dalle sue labbra' per la prima volta si è accorto che gli stavo sfuggendo", questo potrebbe indicare un tipo di rapporto sbilanciato, dove il potere decisionale pendeva tutto dal lato di lui e ben poco dal suo.

Lui ha potuto scegliere di andare a lavorare fuori, mentre lei sta esitando nel decidere di fare altrettanto. Lui si aspetta che lei lo segua, non certo il contrario.

Un'alternativa per cercare di riequilibrare il vostro rapporto, se riuscisse a farlo, potrebbe consistere nel confermargli il suo amore, ma al tempo stesso fargli notare quali sono le sue (di lei) priorità dal punto di vista dello studio/professionali.

Date le premesse, ritengo improbabile che semplicemente chiedendogli di venirle incontro, senza metterlo di fronte a comportamenti diversi e a un diverso atteggiamento da parte sua, otterrà qualcosa di significativo.

>>> Dall'altro lato però non voglio perderlo o pensare di non aver fatto il possibile per la nostra relazione.
>>>

Certo, ma deve valutare bene se tiene più alla relazione o al suo amor proprio.

In ogni caso l'ideale sarebbe parlarne con uno psicologo di persona, anche lei sola se lui non vuole venirci. E informandolo che ci sta andando.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
La mia paura è che tornare insieme a lui, anzi fare un passo avanti come la convivenza, senza avere però ottenuto delle certezze sui suoi sentimenti, significhi vanificare il dolore provato in questi giorni e che la rottura sia stata inutile, perché torniamo al punto di partenza senza risultati in più.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Mi pare corretto, se ne è davvero convinta. Ma io le stavo solo venendo dietro mentre diceva:

>>> non voglio perderlo o pensare di non aver fatto il possibile per la nostra relazione.
>>>

I sentimenti di lui sono probabilmente di essere abituato ad avere la meglio nella vostra relazione. Perciò il suo mostrarsi ritirato potrebbe significare solo questo: tu devi venirmi dietro, non io. E come le dicevo, sarebbe illusorio aspettarsi che cambino improvvisamente.

È disposta ad accettarlo?

Tutto si riduce a questo, dal mio punto di vista.

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

<<fare un passo avanti come la convivenza, senza avere però ottenuto delle certezze sui suoi sentimenti,<<

Non so se abbia ben capito, ma non era proprio il suggerimento che ho dato, anzi, l'opposto.
Mi farebbe piacere che Lei rileggesse #1.