Bugie croniche

Sono una ragazza di 20 anni che scrive per una questione che riguarda il suo compagno, un ragazzo di 25 anni. Stiamo insieme da un anno e mezzo, e in questo periodo ho imparato a riconoscere in lui alcune caratteristiche: è il primo di tre figli, in una famiglia in cui il padre, per motivi di lavoro, tende a stare molto fuori casa, e il mio ragazzo si è assunto, più o meno volontariamente, il ruolo di capofamiglia, badando ai fratelli, alla madre e anche ai nonni. E', in maniera evidente, una persona profondamente legata alla sua famiglia, ed è inoltre un uomo che ha molta paura di deludere le persone a cui vuole bene, facendo sempre di tutto per renderle felici, e per accontentarle sempre. Con il padre il rapporto non è ottimo, in quanto qust'ultimo è un soggetto molto autoritario, molto poco affettuoso, piuttosto facile all'ira e molto severo nei giudizi. Ora, il mio ragazzo ha mentito, per anni, sia alla sua famiglia, sia agli amici che infine anche a me, riguardo la sua laurea, arrivando a confessare la sua reale situazione di non laureando (in realtà gli mancano molti esami) solo il giorno prima della discussione della tesi, a me, che poi l'ho convinto a confessare tutto ai suoi genitori. E' stato in grado di mentire in perfetta naturalezza a tutti, senza far generare mai sospetti a nessuno, a me, alla famiglia, senza essere riuscito a trovare una scappatoia, o il coraggio di confessare la sua scontentezza per il percorso di laurea intrapreso, e per il fatto che avrebbe voluto far altro, schiacciato però a sua detta, dalle pressioni che la famiglia gli ha sempre fatto, il padre in particolar modo. Oltre a questo, a me ha detto anche altre bugie, relative ad un lavoro quando in realtà ne faceva un altro, e tutte altre piccolezze che, a sua detta, al momento della verità, mi ha raccontanto per rendersi più affascinante ai miei occhi, pensando che se invece si fosse svelato per quello che davvero è mi avrebbe persa. Ora, quello che non riesco a capire, e vorrei sapere, se il suo è un disturbo psicologico, se non psichiatrico, se è possibile che l'insicurezza possa portare a ciò, o se ha una malattia che ha un nome e può essere curata, senza rischi di ricadute così grandi.

Anticipatamente ringrazio.
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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

il problema che ci racconta è più diffuso di quanto crede. Andrebbe sicuramente approfondito con un bravo psicologo. Capire la natura e la causa di queste bugie croniche è essenziale.

Dietro questo comportamento superficiale si nasconde sicuralmente qualcosa di latente e profondo che va capito e gestito. Purtroppo non può servire un consulto online e sino a quando non sarà lo stesso suo ragazzo a rendersi conto del problema, lei non potrà farci nulla.

Il suo compito è quello di aiutarlo a rivolgersi verso delle figure di riferimento.

Cordialità,

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta rapida. So che è un problema abbastanza diffuso, ma quel che mi incuriosice è sapere che cosa può portare una persona a mentire così a lungo e così bene. Vorrei poi specificare che in realtà, lui ha già chiesto aiuto, e si sta già rivolgendo ad uno specialista, mercoledì ha avuto il terzo incontro. Da quel che lui mi racconta, il dottore non sembra aver individuato nessuna patologia specifica, ma una semplice eccessiva volontà di "rendere tutti felici e soddisfatti di lui", che lo ha portato a mentire con una disinvoltura davvero difficile da scoprire, come se nella sua testa si fosse costruito un'altra realtà. Per questo ho pensato di rivolgermi io per prima, da sola, a qualche specialista, magari per avere un qualche indizio, e capire se il suo problema si può inquadrare in una qualche patologia specifica, per sapere se può essere curato, insomma. Capisco ovviamente che non deve essere facile fare una cosa del genere on-line. Grazie ancora.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Non mi sorprende affatto che lo specialista che ha visitato il suo ragazzo non sia riuscito a ravvisare alcuna patologia.

La risposta alla sua domanda è esplicitamente visibile nella descrizione che fa: molto probabilmente il suo ragazzo ha mentito per paura di deludere la famiglia, il padre oppure per entrambi i motivi.

Quindi, se le cose stanno davvero così, piuttosto che chiedermi "come ha fatto a mentire così bene" avrebbe più senso, secondo me, meravigliarsi su "come ha fatto un padre a mettere delle pressioni così forti addosso a un figlio".

Diversamente da quello che comunemente si crede, mentire bene non è poi così difficile: basta avere un buon motivo per farlo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Utente
Utente
Lei ha ragione: per quanto riguarda la questione della laurea è stato probabilmente il rapporto che ha con la famiglia tutta ad averlo portato ad una situazione del genere. Mi sono potuta accorgere anche io che quasi nessuno lo tratta con l'accondiscendenza di un figlio, ma anzi quasi tutti si affidano su di lui, che sembra voler dimostrare continuamente, non so se per un suo atteggiamento o anche perchè molto responsabilizzato dalla famiglia, di essere sempre all'altezza della situazione, di potersi occupare di tutti, è lui stesso a non avere un atteggiamento di figlio. Per questo io l'avrei capito se si fosse confidato almeno con me. Invece non lo ha fatto. Per un anno e mezzo ha mentito anche a me, che di sicuro su di lui non facevo nessuna pressione, e tutto quello che ha saputo dirmi è che, secondo lui, se io avessi saputo che a 25 non è ancora riuscito a laurearsi (c'è da contare anche il fatto che bene o male ha sempre lavorato), io lo avrei lasciato. E anche in questo ho ravvisato l'atteggiamento del padre che non fa altro che sciorinargli tutto quello che lui, alla sua età, aveva già fatto. Cioè, lui ha il terrore di non piacermi per quello che è. Per questo, anche all'inizio della nostra storia mi ha raccontato anche altre bugie, comunque più comprensibili e giustificabili, ma arrivare ad un giorno prima della discussione della tesi per dire che in realtà non è nemmeno lontanamente pronto a laurearsi, mi sembra eccessivo per rincondurre il tutto ad una semplice paura dell'opinione della sua famiglia (e anche della mia, a quanto pare). O forse non è così eccessivo.
Comunque la ringrazio per il parere, speriamo che qualcosa migliori.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Lei dice:

> sembra voler dimostrare continuamente, non so se per un
> suo atteggiamento o anche perchè molto responsabilizzato
> dalla famiglia, di essere sempre all'altezza della
> situazione

Ma con un padre così, secondo lei, era così improbabile aspettarsi che ciò accadesse?

Badi bene: non sto discolpando il suo ragazzo né colpevolizzandone il padre. Le sto solo dicendo che prima di emettere giudizi verso qualcuno che ha mentito, è opportuno prima esaminare le *intenzioni* che stavano dietro alla menzogna.

E se ha mentito anche a lei per tutto questo tempo, è stato perché una bugia di questo genere, per essere credibile, ha bisogno di essere il più realistica possibile. Anche per lo stesso mentitore.

Quindi, se volesse lasciare il suo ragazzo avrebbe tutto il diritto di farlo, sentendosene tradita: se l'ha fatto una volta, potrebbe farlo ancora. Ma le suggerisco di evitare di continuare a chiedersi ulteriormente "perché" e soprattutto di cercare di spiegare l'accaduto con "qualcosa che non va" nella testa del suo ragazzo, perché non sarebbe produttivo.

Se il ragazzo sentirà (o sente già) il bisogno di affrontare il rapporto problematico col padre e/o con la famiglia attraverso dei consulti psicologici, questo sarà un capitolo a parte e dovrà comunque essere lui a deciderlo. Ma non si aspetti che una psicoterapia o altro possano garantirle che un domani qualcuno non le mentirà più, perché sarebbe poco realistico.

Cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
Lei ha perfettamente ragione, ma per me, cercare di capire in tutti i modi i motivi che lo hanno portato a questo, che magari possono essere riconducibili anche ad altro oltre che il padre può essere una maniera per darmi la forza di stargli accanto, perchè, nonostante quello che è successo, mi sento legata a lui da un sentimento molto profondo, e non me la sento nè di lasciarlo, nè di abbandonarlo in questo cammino. E per farlo dovrei dargli una seconda possibilità. Ovviamente è utopico pensare che qualcuno potrà darmi la garanzia che non lo farà più, ma vorrei sapere se magari c'è un qualcosa che posso fare io per aiutarlo a diventare una persona diversa, o meglio, per liberarsi da questa sua cronica insicurezza, se di questo si tratta poi, in fondo. Grazie ancora comunque, per il tempo che mi sta dedicando, cercherò di essere più serena, io per prima.