Pene insensibile e problemi erezione
Da qualche anno ho problemi a mantenere un'erezione e a questo si aggiunge il fatto che non provo quasi nulla dalla penetrazione.
In passato ho avuto alcuni rapporti con persone conosciute da poco, ma per mia natura non riuscivo ad avere un rapporto soddisfacente, o almeno cosi credevo e per questo non ho preso provvedimenti.
Ora che ho una relazione ho ancora gli stessi problemi. Recentemente sono riuscito ad avere un'erezione appena sufficiente alla penetrazione, ma non riesco a provare piacere.
Vorrei rendermi conto se sia solo un problema mentale o anche fisico.
Se dovesse essere necessaria una terapia con uno psicologo, non sarebbe utile l'uso di un prodotto come il cialis nel frattempo ?
Grazie in anticipo
Gentile utente,
innanzi tutto la oriento verso una visita urologica (effettuabile tramite il servizio pubblico), per verificare il "corretto funzionamento delle apparecchiature" e al contempo la causa della scarsa sensibilità oltre che del deficit erettile.
La soluzione "Cialis" da Lei ipotizzata va presentata all'urologo, senza "fai-da-te" nel frattempo.
<<Vorrei rendermi conto se sia solo un problema mentale o anche fisico.<<, lo si può raggiungere proprio escludendo le cause fisiche.
Successivamente, se tutto fisicamente è OK, si parlerà di psico-sessuologo.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
prima di pensare al Cialis o a terapie di qualunque tipo è indispensabile capire qual è il problema, quindi avere una diagnosi chiara.
Per questa ragione, sebbene potremmo ipotizzare problematiche psicologiche legate semplicemente all'età molto giovane e all'inesperienza o all'ansia delle prime volte, la prima cosa da fare sempre è sentire un medico andrologo per verificare che sia tutto ok. Solo dietro le indicazioni del medico potrai sapere che cosa devi FARE.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
caro ragazzo,
Il pene insensibile non esiste, ed il pene non è disgiunto da tutto il resto, per fortuna.
Consulti questo materiale. troverà parecchi spunti di riflessione
1- come lavorano psico-sessuologo ed andrologo, le terapie combinate di cui parlava
http://www.valeriarandone.it/articoli/177-sessuologia-andrologia/
2- https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
il ruolo delle donne nel d.e, la coppia va sempre analizzata
3- articolo scientifico sul d.e e le sue cure
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html-
4- https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6154-il-ruolo-delle-donne-nel-deficit-erettivo-dell-uomo.html
ed un canale salute redatto a quattro mani con un collega andrologo.
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
ha abbastanza materiale per decidere il da farsi.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
per il pene insensibile o poco sensibile, la rimando all'andrologo, per porre la domanda specifica anche in quell'area sempre su questo portale.
Infatti la sensibilità ridotta al pene può avere
sia cause neurologiche o altro di tipo medico
sia psicologiche.
Escludiamo le prime attraverso la visita uro/andrologica.
Inoltre, quando dice<<non riesco a provare piacere.<<,
per "piacere" intende l'orgasmo in vagina, oppure un generico piacere?
Saluti cordiali.
Lei mette un titolo angoscioso - immagino perché è in pensiero per la sua salute - e poi nel conuslro scrive:
"Da qualche anno ho problemi a mantenere un'erezione e a questo si aggiunge il fatto che non provo quasi nulla dalla penetrazione."
Se ha problemi erettivi, è ovvio che ha problemi di scarso piacere.
Per avare un'insensibilità su base organica, cosa che teme, dovrebbe avere anche altre problematiche, oltre quelle psichiche.
Quindi andrologo e psicologo in maniera congiunta, perché l'ansia non trattata in tempo, peggiora il quadro clinico.
Se invece, le difficoltà orgasmiche ed eiaculatorie sono pregresse alla problematica erettiva, stiamo parlando ancora di altro.
In questo caso legga qua:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
Per stabilire di cosa si tratta dovrà fare la visita, ma da quanto scrive - con i limiti del mezzo telematico e vista la sua giovane età - sembra altro.
Fatta la visita andrologica, come le è stato consigliato anche nelle letture, avrà un chiaro inquadramento diagnostico, congiunto - e mai disgiunto - dall'aspetto psichico, e della relazione in cui la sessualità abita.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo è un problema di cui ne avevo già parlato con uno psicologo. Tendo a sentire molto di più le cose negative che quelle positive.
In ogni caso la mia ragazza si è dimostrata molto comprensiva riguardo al problema.
Per quanto riguarda il rapporto il rapporto con la famiglia, non potrei chiedere di più.
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Potrebbe essere l'indicazione di un tono dell'umore un po' abbassato, che potrebbe a sua volta influire sull'erezione.
Nel complesso potrebbe trattarsi di un problema a base psicologica, ma faccia prima una visita andrologica per escludere il resto.
Ed eviti le autoprescrizioni nel frattempo, perché oltre ai rischi dell'assunzione di farmaci senza controllo medico, potrebbe aggravare uno stato psicologico già sfavorevole. Nel senso che i farmaci per i disturbi erettivi, anche quando funzionano, devono essere prescritti a ragion veduta.
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