Senso di soffocamento
Salve sono un ragazzo di 26anni da un anno soffro di reflusso gastroesofageo e ho continui fastidi alla gola. Da dicembre ho perso il lavoro e in più sto vivendo una situazione familiare abbastanza pesante. Mio padre soffre di depressione ha tentato il suicidio più volte, ha alti e bassi purtroppo. Gli stiamo vicino sempre avvolte ce la facciamo altre no. Sta sotto cura con farmaci abbastanza pesanti. Purtroppo io da 15giorni soffro di attacchi di panico e da una settimana sto prendendo alprazolam. Ho fatto tutti gli accertamenti e fortunatamente è tutto apposto. L'unico fastidio e questo reflusso che mi sta privando di fare una vita tranquilla! Sembra sempre che mi soffoco ogni secondo qualsiasi cosa che faccio. Ho paura di uscire solo per paura di sentirmi male, ho paura di uscire con la mia ragazza per paura che mi sento male. Da 20 giorni la mia vita mi sta sfuggendo dalle mani non so più come amdare avanti. Ho avuto anche buone notizie per il lavoro ma mi manca quella grinda quella voglia di vivermi questa vita meravigliosa perchè so che questi sono anni che non arriveranno mai più. In tutto questo la mia ragazza non mi lascia mai solo mi è stata vicino ogni giorno ogni minuto nonostante lavora ogni giorno non mi lascia solo. Vorrei sapere come farò ad affrontare tutte queste situazioni stando bene? Come farò a reagire anche ai miei dolori al collo alla gola a tutto? Come farò ad uscire senza pensare che mi potrò sentire male? Grazie
[#1]
Gentile Utente,
presso le ASL è possibile incontrare uno psicologo di persona che potrà aiutarla a mettere ordine laddove la situazione sembra confusa e a risolvere le problematiche d'ansia, se di queste parliamo.
Ipotizzo che ci sia ansia, ma non necessariamente si tratta di una condizione patologica: il papà malato, i fastidi che avverte, la situazione lavorativa, ecc... sono tutte condizioni che certamente generano qualche ansia e timore.
Cordiali saluti,
presso le ASL è possibile incontrare uno psicologo di persona che potrà aiutarla a mettere ordine laddove la situazione sembra confusa e a risolvere le problematiche d'ansia, se di queste parliamo.
Ipotizzo che ci sia ansia, ma non necessariamente si tratta di una condizione patologica: il papà malato, i fastidi che avverte, la situazione lavorativa, ecc... sono tutte condizioni che certamente generano qualche ansia e timore.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gent.le ragazzo,
credo che il disagio attuale sia l'apice di un processo iniziato molto tempo fa in concomitanza di quello di tuo padre.
Finora ha cercato di "sopportare" tutto ora le tue emozioni stanno spingendo per venire fuori non sono più disposte a farsi soffocare.
Immagino che il farmaco sia stato prescritto dallo psichiatra tuttavia il supporto farmacologico va integrato con un intervento psicologico già rinviato troppo a lungo.
Puoi rivolgerti al Consultorio Familiare e prenotare un colloquio con lo psicologo, non è necessaria l'impegnativa del medico di base.
credo che il disagio attuale sia l'apice di un processo iniziato molto tempo fa in concomitanza di quello di tuo padre.
Finora ha cercato di "sopportare" tutto ora le tue emozioni stanno spingendo per venire fuori non sono più disposte a farsi soffocare.
Immagino che il farmaco sia stato prescritto dallo psichiatra tuttavia il supporto farmacologico va integrato con un intervento psicologico già rinviato troppo a lungo.
Puoi rivolgerti al Consultorio Familiare e prenotare un colloquio con lo psicologo, non è necessaria l'impegnativa del medico di base.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
Grazie dell'attenzione è vero finora sono stato forte ora sto crollando main qualche modo cerco di reagire. Purtroppo mio padre è affetto da un ossessione di gelosia verso mia madree ogni volta che urla dentro di me si genera un mennacismo incontrollabile. Dalla tachicardia fino ad arrivare adun attacco di panico! Il farmaco è stato prescritto dal mio medico curante ma ne prendo una quantità minima! Il fatto che sto sempre dentro non sono impegnato e penso e penso.... fino all'anno scorso eravamo una famiglia perfetta unita in tutto ora sembra che tutto viene contro tutto si ritorce contro. Eppure sono una persona tranquilla mi piace fare del bene e non pretendo niente da nessuno. Non capisco perché non riesco a superare questa fase! Spero di superarla sapendo che ne uscirò più forte. Non riesco a piangere non so perché eppure sono tanto sensibile. La mia ragazza mi sta tanto vicino riesce a capirmi perché lei qualche anno fa ha perso il padre e non le fa paura più niente ha una forza d'animo incredibile! Spero riuscirò ad essere più forte! Grazie
[#4]
Sarebbe da prendere in considerazione un intervento psicologico rivolto anche ai suoi genitori dato che la problematica nasce all'interno della relazione di coppia.
La sopportazione non è mai parte della soluzione ma al contrario garantisce al disagio la possibilità di svilupparsi ulteriormente e coinvolgere l'intero nucleo familiare.
La sopportazione non è mai parte della soluzione ma al contrario garantisce al disagio la possibilità di svilupparsi ulteriormente e coinvolgere l'intero nucleo familiare.
[#6]
La fuga è un modo di difendersi ma contribuisce a rinviare il momento in cui ci si guarda dentro per individuare le proprie risorse con le quali affrontare la situazione per quanto critica possa essere.
Sarebbe consigliabile scegliere uno psicoterapeuta che utilizza tecniche di rilassamento per intervenire tempestivamente sull'ansia anticipatoria.
Sarebbe consigliabile scegliere uno psicoterapeuta che utilizza tecniche di rilassamento per intervenire tempestivamente sull'ansia anticipatoria.
[#7]
Utente
Salve sono stato da uno psichiatra e mi ha prescritto alprazolam 0.25 la mattina 0.25 dopo pranzo e 0.25 la sera in piu seuropin a partire da 2ml al giorno fino ad arrivare a 10ml. Ho iniziato la terapia da 4 giorni ma ho sempre forte tachicardia e sempre ansia che si manifesta con le urla di mio padre. Dopo di che ho sudore alle mani. Cosa mi consigliate come devo fare.non riesco a gestire le mie emozioni.. la vita mi sembra un incubo. Grazie
[#8]
Non possiamo dare indicazioni dirette da qui. Ma un intervento di tipo psicologico sembra indispensabile, oltre alla cura classica con ansiolitico + antidepressivo.
La situazione che ha descritto contiene vari aspetti fra loro intrecciati, partendo dalla situazione complicata dei genitori, passando per la sua difficoltà a non lasciarsene influenzare più di tanto (diventare adulti significa anche questo), fino alla predisposizione ansiosa personale e al tono dell'umore apparentemente abbassato, che le fanno vivere male tutto ciò.
Deve trovare un bravo psicologo psicoterapeuta nella sua zona e partire da lì.
La situazione che ha descritto contiene vari aspetti fra loro intrecciati, partendo dalla situazione complicata dei genitori, passando per la sua difficoltà a non lasciarsene influenzare più di tanto (diventare adulti significa anche questo), fino alla predisposizione ansiosa personale e al tono dell'umore apparentemente abbassato, che le fanno vivere male tutto ciò.
Deve trovare un bravo psicologo psicoterapeuta nella sua zona e partire da lì.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#11]
Utente
Infatti domani incontro una psicologa psicoterapeuta e inizio un percorso insieme a lei. Però il problema principale è che mio padre mi chiama che vuole togliersi la vita l ha fatto più volte ed uo ho reagito coni piedi a terra. Invece ora che la situazione è più calma, visto che le attenzioni si sono rivolte su di me perchè nn sto bene, io non riesco a trattenere queste emozioni che mi logorano dentro. Chiamo quasi ogni giorno il mio medico curante, fortunatamente mi sta vicino ma il giorno dopo mi sveglio e inizia un altra giornata buoia.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 1.7k visite dal 06/11/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.