Ho tutto, ma sono stanco e confuso!
Buongiorno,
sono un ragazzo di 29 anni, ho un lavoro a tempo indeterminato e convivo con la mia ragazza nella mia città.
Sembrerebbe un quadro perfetto, ma in realtà mi sento insoddisfatto (e questo mi fa sentire ancora più in colpa! Proprio perchè ho tutto ciò che la maggior parte delle persone vorrebbe raggiungere!).
Dopo che ho terminato le scuole superiori, mi sono iscritto ad un'unviersità, ma le prime "sconfitte" mi hanno fatto desistere e ho lasciato gli studi con l'intento di lavorare autonomamente nel web (mi ritenevo piuttosto preparato e creativo). Purtroppo però l'inizio di un'attività in proprio richiede molti sforzi, tempo e denaro da investire e i miei genitori mi hanno fatto capire che, poichè mi trovavo ancora "mantenuto" da loro, avrebbero preferito che investissi il mio tempo in un'altra università o in un lavoro "vero e proprio", come quello a cui loro si sono dedicati sin dalla giovinezza.
Accantonai quindi il mio desiderio "imprenditoriale" e mi convinsi che, in fondo, un po' di gavetta in un'azienda del settore avrebbe potuto insegnarmi molto.
Ma, da quando iniziai questo lavoro, andavo in ufficio tutti i giorni piangendo, sia nella strada d'andata che in quella del ritorno: sentivo che stavo "perdendo tempo".. Mi sentivo più abile e creativo di tutte quelle semplici routine d'ufficio noiose ed inutili che mi trovavo a fare!
Ho continuato, però , con la convinzione che presto sarei andato a vivere all'estero (il mio sogno sarebbe stato vivere anche solo qualche mese in un paese europeo o extrra-europeo, per sfruttare la mia passione di lingue e viaggi).
Per un motivo o per l'altro (o forse è piu opportuno dire per una "scusa" o per l'altra) non sono mai partito, ma ho continuato a sognare sulle mappe.
Ho conosciuto la mia ragazza e, forse senza troppa convinzione (mi trovo benissimo, la amo e sono contento con lei, ma l'idea di proseguire in modo serio è sicuramente stata la sua) sono andato a convivere con lei.
Continuo da 10 anni lo stesso lavoro che si è trasformato in un lavoro (o meglio una trappola dorata) a tempo indeterminato; il lavoro è praticamente sempre lo stesso e non ci sono prospettive di crescita.
Mi sono iscritto di nuovo all'università, come lavoratore , studiando la sera, ma non ho il minimo stimolo o interesse a continuarla. Ho provato a lavorare "in proprio" la sera, dopo il mio lavoro, ma anche qui, non mi sento stimolato, solo più affaticato.
Anche la musica e la batteria, miei hobby, non mi appagano piu, cosi come le relazioni con gli amici mi sembrano sempre più 'fredde'.
E ora sono completamente confuso: i pochi momenti di "pausa" o "vacanza" che passo con la mia fidanzata li passo sempre con qualche malanno o nervoso. Se un amico trova un lavoro stimolante o vedendo i sempre più numerosi amici che si trasferiscono a vivere nei posti che ho sempre sognato, mi sento sempre più inadeguato. Non so più cosa mi piace, cosa voglio fare, chi voglio essere !
Grazie!!
sono un ragazzo di 29 anni, ho un lavoro a tempo indeterminato e convivo con la mia ragazza nella mia città.
Sembrerebbe un quadro perfetto, ma in realtà mi sento insoddisfatto (e questo mi fa sentire ancora più in colpa! Proprio perchè ho tutto ciò che la maggior parte delle persone vorrebbe raggiungere!).
Dopo che ho terminato le scuole superiori, mi sono iscritto ad un'unviersità, ma le prime "sconfitte" mi hanno fatto desistere e ho lasciato gli studi con l'intento di lavorare autonomamente nel web (mi ritenevo piuttosto preparato e creativo). Purtroppo però l'inizio di un'attività in proprio richiede molti sforzi, tempo e denaro da investire e i miei genitori mi hanno fatto capire che, poichè mi trovavo ancora "mantenuto" da loro, avrebbero preferito che investissi il mio tempo in un'altra università o in un lavoro "vero e proprio", come quello a cui loro si sono dedicati sin dalla giovinezza.
Accantonai quindi il mio desiderio "imprenditoriale" e mi convinsi che, in fondo, un po' di gavetta in un'azienda del settore avrebbe potuto insegnarmi molto.
Ma, da quando iniziai questo lavoro, andavo in ufficio tutti i giorni piangendo, sia nella strada d'andata che in quella del ritorno: sentivo che stavo "perdendo tempo".. Mi sentivo più abile e creativo di tutte quelle semplici routine d'ufficio noiose ed inutili che mi trovavo a fare!
Ho continuato, però , con la convinzione che presto sarei andato a vivere all'estero (il mio sogno sarebbe stato vivere anche solo qualche mese in un paese europeo o extrra-europeo, per sfruttare la mia passione di lingue e viaggi).
Per un motivo o per l'altro (o forse è piu opportuno dire per una "scusa" o per l'altra) non sono mai partito, ma ho continuato a sognare sulle mappe.
Ho conosciuto la mia ragazza e, forse senza troppa convinzione (mi trovo benissimo, la amo e sono contento con lei, ma l'idea di proseguire in modo serio è sicuramente stata la sua) sono andato a convivere con lei.
Continuo da 10 anni lo stesso lavoro che si è trasformato in un lavoro (o meglio una trappola dorata) a tempo indeterminato; il lavoro è praticamente sempre lo stesso e non ci sono prospettive di crescita.
Mi sono iscritto di nuovo all'università, come lavoratore , studiando la sera, ma non ho il minimo stimolo o interesse a continuarla. Ho provato a lavorare "in proprio" la sera, dopo il mio lavoro, ma anche qui, non mi sento stimolato, solo più affaticato.
Anche la musica e la batteria, miei hobby, non mi appagano piu, cosi come le relazioni con gli amici mi sembrano sempre più 'fredde'.
E ora sono completamente confuso: i pochi momenti di "pausa" o "vacanza" che passo con la mia fidanzata li passo sempre con qualche malanno o nervoso. Se un amico trova un lavoro stimolante o vedendo i sempre più numerosi amici che si trasferiscono a vivere nei posti che ho sempre sognato, mi sento sempre più inadeguato. Non so più cosa mi piace, cosa voglio fare, chi voglio essere !
Grazie!!
[#1]
Gentile Utente
Lei fa ruotare tutto attorno al lavoro perché si sente insoddisfatto. Ha provato a chiedere ad un consulente un bilancio delle competenze per verificare se può essere sensato guardarsi attorno con un progetto professionale in mano?
Lei fa ruotare tutto attorno al lavoro perché si sente insoddisfatto. Ha provato a chiedere ad un consulente un bilancio delle competenze per verificare se può essere sensato guardarsi attorno con un progetto professionale in mano?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 03/11/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.