Ipocondria,disturbo ossessivo compulsivo e ansia
Salve a tutti dottori, ho 19 anni e soffro di ipocondria e di disturbo ossessivo compulsivo, o almeno ciò mi è stato detto da una psicologa presso la quale ero in terapia.
Quando avevo circa 6 anni mio zio mi inizio a far vedere filmati pornografici (ora indagato per ciò), cosa che all'epoca mi turbó molto, portandomi ad avere un senso di colpa incredibile tanto che a circa 7 anni di età ho iniziato a lavarmi compulsivamente le mani, lo facevo ogni volta che toccassi una qualsiasi superficie, per la paura di contrarre malattie mortali, le lavai al punto di provocarmi escoriazioni e abrasioni.
Nel frattempo, all'insaputa dei miei genitori, mio zio continuó a farmi visionare tali filmati (non ho mai subito violenze fisiche), tanto da provocarmi ripercussioni notevoli: quando piangevo tutto il giorno e non riuscivo più a parlare coi miei amici a causa del senso di colpa che mi attanagliava, tale dolore incredibile è "scomparso", se così si può dire, nel giro di qualche mese. ( ho più la sensazione di averlo seppellito dentro di me da qualche parte, in un angolo oscuro della mia testa).
Dopo tale periodo a circa 10 anni iniziai a manifestare i primi sintomi dell'ipocondria: iniziai a temere di essere ammalato di tumori vari, somatizzavo i sintomi, controllavo compulsivamente sul web la sintomatologia per assicurarmi di non essere ammalato.
Dopo un periodo relativamente lungo di stabilità, a 17 anni io e mia madre (all'oscuro dei comportamenti di suo fratello, cioè mio zio), scoprimmo che anche mia sorella minore era stata abusata FISICAMENTE da mio zio, da quel momento è stato un calvario infinito per la mia psiche: prima ho temuto di essere diventato improvvisamente omosessuale (nonostante le violenze psichiche subite da mio zio ho sempre avuto un forte interesse per l'altro sesso, mi sono innamorato perdutamente di una ragazza e ho avuto diverse esperienze sessuali), dopo aver superato il momento in cui credevo di essere diventato improvvisamente omosessuale le cose migliorarono: a 18 mi sono arruolato nell'Esercito Italiano, entrando nel corpo dei paracadutisti (mio sogno dall'infanzia), ho intrapreso una relazione con una ragazza alla quale tenevo veramente, sperimentando la felicità forse per la prima volta nella vita. Ma le cose belle sono durate poco, la relazione è finita (distruggendomi psicologicamente), e facendomi ripiombare nuovamente nell'oblio. Da un anno a questa parte l'ipocondria mi sta distruggendo: temo di essere malato di malattie neurodegenerative o di neoplasie, tutti i giorni credo di scoprire nuovi sintomi riguardanti tali patologie. Purtroppo sono stato recentemente congedato poiché il periodo di ferma prefissata è terminato, e ora mi trovo nuovamente nella vita civile solo e veramente depresso, dovrò attendere luglio dell'anno prossimo per poter tentare di entrare il concorso allievi marescialli. Ora la mia vita fa davvero schifo, credo che l'unico modo per redimermi sia morire per la bandiera e fare qualcosa di utile.
Quando avevo circa 6 anni mio zio mi inizio a far vedere filmati pornografici (ora indagato per ciò), cosa che all'epoca mi turbó molto, portandomi ad avere un senso di colpa incredibile tanto che a circa 7 anni di età ho iniziato a lavarmi compulsivamente le mani, lo facevo ogni volta che toccassi una qualsiasi superficie, per la paura di contrarre malattie mortali, le lavai al punto di provocarmi escoriazioni e abrasioni.
Nel frattempo, all'insaputa dei miei genitori, mio zio continuó a farmi visionare tali filmati (non ho mai subito violenze fisiche), tanto da provocarmi ripercussioni notevoli: quando piangevo tutto il giorno e non riuscivo più a parlare coi miei amici a causa del senso di colpa che mi attanagliava, tale dolore incredibile è "scomparso", se così si può dire, nel giro di qualche mese. ( ho più la sensazione di averlo seppellito dentro di me da qualche parte, in un angolo oscuro della mia testa).
Dopo tale periodo a circa 10 anni iniziai a manifestare i primi sintomi dell'ipocondria: iniziai a temere di essere ammalato di tumori vari, somatizzavo i sintomi, controllavo compulsivamente sul web la sintomatologia per assicurarmi di non essere ammalato.
Dopo un periodo relativamente lungo di stabilità, a 17 anni io e mia madre (all'oscuro dei comportamenti di suo fratello, cioè mio zio), scoprimmo che anche mia sorella minore era stata abusata FISICAMENTE da mio zio, da quel momento è stato un calvario infinito per la mia psiche: prima ho temuto di essere diventato improvvisamente omosessuale (nonostante le violenze psichiche subite da mio zio ho sempre avuto un forte interesse per l'altro sesso, mi sono innamorato perdutamente di una ragazza e ho avuto diverse esperienze sessuali), dopo aver superato il momento in cui credevo di essere diventato improvvisamente omosessuale le cose migliorarono: a 18 mi sono arruolato nell'Esercito Italiano, entrando nel corpo dei paracadutisti (mio sogno dall'infanzia), ho intrapreso una relazione con una ragazza alla quale tenevo veramente, sperimentando la felicità forse per la prima volta nella vita. Ma le cose belle sono durate poco, la relazione è finita (distruggendomi psicologicamente), e facendomi ripiombare nuovamente nell'oblio. Da un anno a questa parte l'ipocondria mi sta distruggendo: temo di essere malato di malattie neurodegenerative o di neoplasie, tutti i giorni credo di scoprire nuovi sintomi riguardanti tali patologie. Purtroppo sono stato recentemente congedato poiché il periodo di ferma prefissata è terminato, e ora mi trovo nuovamente nella vita civile solo e veramente depresso, dovrò attendere luglio dell'anno prossimo per poter tentare di entrare il concorso allievi marescialli. Ora la mia vita fa davvero schifo, credo che l'unico modo per redimermi sia morire per la bandiera e fare qualcosa di utile.
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Gentile ragazzo,
la storia che racconti è davvero densa di elementi dolorosi che meriterebbero un adeguato approfondimento in sede adeguata, ad esempio con uno psicologo psicoterapeuta.
Posso chiederti come mai adesso non sei più seguito dalla psicologa? Ho capito bene?
la storia che racconti è davvero densa di elementi dolorosi che meriterebbero un adeguato approfondimento in sede adeguata, ad esempio con uno psicologo psicoterapeuta.
Posso chiederti come mai adesso non sei più seguito dalla psicologa? Ho capito bene?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 01/11/2016.
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