Test intelligenza
buon giorno circa un anno fa feci il test wais r nel quale risultava un qi verbale di 122 ed un qi performance di 127
La settimana scorsa un mio amico psicologo mi rifece il test wais e sostanzialmente è risultata una differenza nel qi verbale che si appresta a 119.
Nel test fatto un anno fa il punteggio grezzo del vocabolario era di 63, invece nel test fatto la settimana scorsa il punteggio vocabolario risultava di 61. (premetto che il test e' stato fatto a mezzanotte e non ero al massimo). in pratica ho sbagliato un vocabolo
quale dei due punteggi è più affidabile?
che differenza c'e' tra qi 119 e qi 122?
qual'e' il criterio di attribuzione del punteggio nel test vocabolario ( 2 o 1 punto)?
La settimana scorsa un mio amico psicologo mi rifece il test wais e sostanzialmente è risultata una differenza nel qi verbale che si appresta a 119.
Nel test fatto un anno fa il punteggio grezzo del vocabolario era di 63, invece nel test fatto la settimana scorsa il punteggio vocabolario risultava di 61. (premetto che il test e' stato fatto a mezzanotte e non ero al massimo). in pratica ho sbagliato un vocabolo
quale dei due punteggi è più affidabile?
che differenza c'e' tra qi 119 e qi 122?
qual'e' il criterio di attribuzione del punteggio nel test vocabolario ( 2 o 1 punto)?
[#1]
Buon giorno,
in assenza di deficit ripetere la Wais non è consigliabile. Inoltre la somministrazione fatta a mezzanotte da un amico non possiamo considerarla valida. Lei stessa sembra consapevole che non è affidabile una somministrazione di questo tipo.
La differenza di punteggio del QI verbale tra 119 e 122 è poco rilevante.
Posso chiederle, se ha voglia di parlarne, come mai ha svolto i test e se sente una preoccupazione rispetto a se stessa e alla sua prestazione?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
in assenza di deficit ripetere la Wais non è consigliabile. Inoltre la somministrazione fatta a mezzanotte da un amico non possiamo considerarla valida. Lei stessa sembra consapevole che non è affidabile una somministrazione di questo tipo.
La differenza di punteggio del QI verbale tra 119 e 122 è poco rilevante.
Posso chiederle, se ha voglia di parlarne, come mai ha svolto i test e se sente una preoccupazione rispetto a se stessa e alla sua prestazione?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Gentile utente, i numeri in sé non consentono di fare deduzioni, soprattutto se la somministrazione è stata fatta da un amico a mezzanotte, perché la somministrazione è una procedura rigorosa e se non viene effettuata entro un contesto altrettanto rigoroso, compromette la validità dei dati raccolti.
Inoltre, il test wais è un test che delinea il profilo del funzionamento cognitivo, quindi non è finalizzato a "etichettare", ma a comprendere il funzionamento dei tuoi processi di memoria, percezione, problem-solving, ecc. Il "numeretto" finale non ha senso se avulso da una più ampia descrizione dei diversi sub-test di cui è composto il test.
Inoltre, per completezza, non si utilizza mai un unico test, ma una batteria, per poter "incrociare" i dati di più test, oltre a integrare poi i risultati con altre fonti di informazioni, come l'osservazione e il colloquio. Il tutto in base a uno specifico obiettivo. Se quindi manca l'obiettivo, manca il rigore nella somministrazione, manca l'integrazione con altri test e con altre fonti, manca la descrizione complessiva del profilo di funzionamento cognitivo globale, mancano tutti i dati per poter ragionare sui numeri e quindi i numeri stessi, invece di essere la sintesi di processo più ampio e complesso, utile a raggiungere un obiettivo, diventano fonte di equivoci.
Inoltre, il test wais è un test che delinea il profilo del funzionamento cognitivo, quindi non è finalizzato a "etichettare", ma a comprendere il funzionamento dei tuoi processi di memoria, percezione, problem-solving, ecc. Il "numeretto" finale non ha senso se avulso da una più ampia descrizione dei diversi sub-test di cui è composto il test.
Inoltre, per completezza, non si utilizza mai un unico test, ma una batteria, per poter "incrociare" i dati di più test, oltre a integrare poi i risultati con altre fonti di informazioni, come l'osservazione e il colloquio. Il tutto in base a uno specifico obiettivo. Se quindi manca l'obiettivo, manca il rigore nella somministrazione, manca l'integrazione con altri test e con altre fonti, manca la descrizione complessiva del profilo di funzionamento cognitivo globale, mancano tutti i dati per poter ragionare sui numeri e quindi i numeri stessi, invece di essere la sintesi di processo più ampio e complesso, utile a raggiungere un obiettivo, diventano fonte di equivoci.
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[#3]
Ex utente
Dopo aver effettuato il test la seconda volta mi è venuta una turba. Come un blocco . Che non riesco a togliere. È' come se mi fossi convinto di non parlare bene come prima. Mi sono venuti molti dubbi. Mi faccio delle domande come mai tempo fa avevo raggiunto un punteggio grezzo di 63 alla prova vocabolario e adesso 61?
[#4]
Ex utente
Può essere la stanchezza? E poi ho sbagliato su un vocabolo relativamente semplice ( ponderare ) e il bello che la mattina seguente mi sono dato la risposta giusta . C'è differenza tra un punteggio di 61 ed uno di 63 ? Ho visto che con 61 sì ha un punteggio di 13 medio-superiore . Con 63 sì ha un punteggio superiore .
[#5]
Salve, purtroppo se le somministrazioni non hanno rispettato gli standard necessari, perché fatte da un amico, a mezzanotte, i risultati non sono validi.
E' come se andassi a fare due volte le analisi del sangue, ma una volta mi prelevano il sangue con una siringa non sterilizzata, una seconda volta lo mettono in una provetta con residui di altre sostanze. Quindi in entrambe le volte i risultati, ad esempio, del colesterolo, risulterebbero sballati. Se mi chiedo: "perché la prima volta risultava un livello di colesterolo X e la seconda volta Y?". La risposta è nelle modalità di analisi: non sono state fatte secondo gli standard medici necessari, neanche minimi.
Le procedure psicodiagnostiche sono rigorosissime, quanto quelle mediche. Le modalità di somministrazione e analisi di un test come la Wais sono rigorosissime. I "vizi di forma" invalidano il contenuto. Tra l'altro, anche rispettando tutti gli standard procedurali, un singolo punteggio a un singolo subtest non ha mai valore assoluto: tutto deve essere rapportato a tutti gli altri punteggi. Anzi, un test deve essere rapportato anche ad altri test (mai da solo), oltre che a colloqui, osservazioni e a tanti altri dati, entro un percorso specifico, con un obiettivo specifico.
Infatti la psicodiagnostica è una specializzazione complessa e interdisciplinare: non si riduce ad attribuire un significato secco a un numero specifico e isolato (magari fosse così schematico e sbrigativo!).
Se però queste somministrazioni ti hanno suscitato ansia, perplessità, dubbi su te stesso, fino a farti bloccare e arrovellare, può essere utile una consulenza con uno psicologo , per elaborarle e contenerle. Una consulenza da vivo, non online, con un professionista, non con un amico. Infatti già questa esperienza ha evidenziato che alcuni interventi, fuori da un contesto professionale specifico, rischiano di fare danno.
E' come se andassi a fare due volte le analisi del sangue, ma una volta mi prelevano il sangue con una siringa non sterilizzata, una seconda volta lo mettono in una provetta con residui di altre sostanze. Quindi in entrambe le volte i risultati, ad esempio, del colesterolo, risulterebbero sballati. Se mi chiedo: "perché la prima volta risultava un livello di colesterolo X e la seconda volta Y?". La risposta è nelle modalità di analisi: non sono state fatte secondo gli standard medici necessari, neanche minimi.
Le procedure psicodiagnostiche sono rigorosissime, quanto quelle mediche. Le modalità di somministrazione e analisi di un test come la Wais sono rigorosissime. I "vizi di forma" invalidano il contenuto. Tra l'altro, anche rispettando tutti gli standard procedurali, un singolo punteggio a un singolo subtest non ha mai valore assoluto: tutto deve essere rapportato a tutti gli altri punteggi. Anzi, un test deve essere rapportato anche ad altri test (mai da solo), oltre che a colloqui, osservazioni e a tanti altri dati, entro un percorso specifico, con un obiettivo specifico.
Infatti la psicodiagnostica è una specializzazione complessa e interdisciplinare: non si riduce ad attribuire un significato secco a un numero specifico e isolato (magari fosse così schematico e sbrigativo!).
Se però queste somministrazioni ti hanno suscitato ansia, perplessità, dubbi su te stesso, fino a farti bloccare e arrovellare, può essere utile una consulenza con uno psicologo , per elaborarle e contenerle. Una consulenza da vivo, non online, con un professionista, non con un amico. Infatti già questa esperienza ha evidenziato che alcuni interventi, fuori da un contesto professionale specifico, rischiano di fare danno.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.8k visite dal 01/11/2016.
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