Madre anaffettiva
gentilissimi,
credo di avere una madre anaffettiva. Ho 21 anni e sento un grande vuoto affettivo e non so come risolverlo. Cerco sempre affetto dall'esterno: ho avuto una madre instabile mentalmente, molto fredda e credo di personalità borderline.
Sono seguito da una psicoterapeuta: il mio problema è che io vorrei parlare di questa mia ricerca ossessiva di affetto derivante dalla mancanza dell' affetto materno e di una figura materna stabile però, essendo donna la mia psicoterapeuta, ho grande vergogna poichè so che sfrutterei l'occasione per chiedere alla mia psicoterapeuta, essendo lei donna,quell'affetto che io cerco da mia madre facendo di lei ''mia madre'' (cosa già successa con molte mia professoresse del liceo:cercavo ossessivamente da loro affetto).
Ho paura che così facendo io distrugga quel rapporto tra psicoterapeuta e paziente che si dovrebbe avere poichè so che invece tenterei la strada della ricerca d'affetto in lei e questo ''rovinerebbe'' la professionalità del nostro rapporto. Allora, se da una parte sono tentato a parlarne, dall'altra ho paura, timore che la cosa scada, che io non riesca a gestire la mia emotività e che tenti approcci che non posso avere con la mia psicoterapeuta: per esempio so che, dicendole questa cosa, mi verrebbe di abbracciarla per avere quel caloroso abbraccio che chiedo a mia madre.
Come potrei muovermi? Il punto-è questo il problema- è che per ora con lei ho trattato argomenti che non inficiano il rapporto tra me e lei: so che però questo argomento renderebbe il rapporto tra me e lei difficile da vivere poichè io farei di tutto per cercare in lei quella madre che volevo una volta espressale il mio problema. è come se, dicendole questo problema, mi venisse spontaneo di chiedere da lei la pratica soluzione di farmi lei da madre e quindi sento che mi verrebbe la tendenza a volerla abbracciare, a renderla mia madre.
Non so cosa fare, non so come dirglielo, non so come non inficiare il rapporto tra me e lei parlando di questo eppure non posso non dirglielo!Non so come prevenire comportamenti poco professionali e inadatti alla sede e alle circostanze.
Cosa mi consigliate di fare?Come mi conviene muovermi?
grazie in anticipo
credo di avere una madre anaffettiva. Ho 21 anni e sento un grande vuoto affettivo e non so come risolverlo. Cerco sempre affetto dall'esterno: ho avuto una madre instabile mentalmente, molto fredda e credo di personalità borderline.
Sono seguito da una psicoterapeuta: il mio problema è che io vorrei parlare di questa mia ricerca ossessiva di affetto derivante dalla mancanza dell' affetto materno e di una figura materna stabile però, essendo donna la mia psicoterapeuta, ho grande vergogna poichè so che sfrutterei l'occasione per chiedere alla mia psicoterapeuta, essendo lei donna,quell'affetto che io cerco da mia madre facendo di lei ''mia madre'' (cosa già successa con molte mia professoresse del liceo:cercavo ossessivamente da loro affetto).
Ho paura che così facendo io distrugga quel rapporto tra psicoterapeuta e paziente che si dovrebbe avere poichè so che invece tenterei la strada della ricerca d'affetto in lei e questo ''rovinerebbe'' la professionalità del nostro rapporto. Allora, se da una parte sono tentato a parlarne, dall'altra ho paura, timore che la cosa scada, che io non riesca a gestire la mia emotività e che tenti approcci che non posso avere con la mia psicoterapeuta: per esempio so che, dicendole questa cosa, mi verrebbe di abbracciarla per avere quel caloroso abbraccio che chiedo a mia madre.
Come potrei muovermi? Il punto-è questo il problema- è che per ora con lei ho trattato argomenti che non inficiano il rapporto tra me e lei: so che però questo argomento renderebbe il rapporto tra me e lei difficile da vivere poichè io farei di tutto per cercare in lei quella madre che volevo una volta espressale il mio problema. è come se, dicendole questo problema, mi venisse spontaneo di chiedere da lei la pratica soluzione di farmi lei da madre e quindi sento che mi verrebbe la tendenza a volerla abbracciare, a renderla mia madre.
Non so cosa fare, non so come dirglielo, non so come non inficiare il rapporto tra me e lei parlando di questo eppure non posso non dirglielo!Non so come prevenire comportamenti poco professionali e inadatti alla sede e alle circostanze.
Cosa mi consigliate di fare?Come mi conviene muovermi?
grazie in anticipo
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Certamente può parlarne con la sua terapeuta in quando è preparata a situazioni del genere e a gestirle nel migliore dei modi.
Anzi, le suggerirei di esprimere anche i suoi timori a riguardo perché possono essere di grande aiuto alla terapia e i suoi precedenti tentativi di ottenere affetto in passato.
Il rapporto con la mamma potrebbe infatti essere centrale in questa modalità relazionale ed è bene parlarne per lavorarci su.
Cordiali saluti
Anzi, le suggerirei di esprimere anche i suoi timori a riguardo perché possono essere di grande aiuto alla terapia e i suoi precedenti tentativi di ottenere affetto in passato.
Il rapporto con la mamma potrebbe infatti essere centrale in questa modalità relazionale ed è bene parlarne per lavorarci su.
Cordiali saluti
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 30/10/2016.
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