Derealizzazione / depersonalizzazione, ansia costante
Buongiorno,
sono un ragazzo di quasi 22 anni..
In seguito a svariate circostanze negative, soffro di disturbi di derealizzazione e depersonalizzazione (o almeno credo) da 3 / 4 anni...
Sono distaccato, in un certo senso, dalle parti del mio corpo che non riesco a sentire mie.
La mente è come offuscata, annebbiata, chiusa in un guscio; fatico a concentrarmi ed ho problemi di memoria...
Anche la vista è 'compromessa'...
La carica emozionale è pari a 0, pertanto lo è anche la percezione del rischio.
Non riesco, quindi, a dare alle altre persone - a lavoro o in altre circostanze - quel distacco 'naturale'.
Sto vivendo da troppo tempo in un loop che mi sta creando una sofferenza enorme.
3 / 4 anni addietro c'è stata la separazione dei miei ed io sono rimasto con mia madre e mio fratello.
Mia madre è sempre stata legata morbosamente a mio fratello, mentre io sono sempre stato l'anello debole a cui, per nulla, ha sempre scaricato
rabbia, ansia, etc. (temo per un trauma che ha avuto da adolescente e ipotizzo possa averlo associato alla mia persona fin da quando sono piccolo)
Purtroppo anche mio padre ha adottato un comportamento molto negativo nei miei confronti.
Mi ritrovo, dunque, da anni a cavarmela da solo.
Non riesco ad uscirne... Non so cosa fare per sbloccarmi, per 'svegliarmi' da questo stato di passività...
e con questi 'disturbi' non me la sono sentita di fare un eventuale trasloco.
Ho bisogno di un consiglio, di azioni da adottare per riprendere piena lucidità.
sono un ragazzo di quasi 22 anni..
In seguito a svariate circostanze negative, soffro di disturbi di derealizzazione e depersonalizzazione (o almeno credo) da 3 / 4 anni...
Sono distaccato, in un certo senso, dalle parti del mio corpo che non riesco a sentire mie.
La mente è come offuscata, annebbiata, chiusa in un guscio; fatico a concentrarmi ed ho problemi di memoria...
Anche la vista è 'compromessa'...
La carica emozionale è pari a 0, pertanto lo è anche la percezione del rischio.
Non riesco, quindi, a dare alle altre persone - a lavoro o in altre circostanze - quel distacco 'naturale'.
Sto vivendo da troppo tempo in un loop che mi sta creando una sofferenza enorme.
3 / 4 anni addietro c'è stata la separazione dei miei ed io sono rimasto con mia madre e mio fratello.
Mia madre è sempre stata legata morbosamente a mio fratello, mentre io sono sempre stato l'anello debole a cui, per nulla, ha sempre scaricato
rabbia, ansia, etc. (temo per un trauma che ha avuto da adolescente e ipotizzo possa averlo associato alla mia persona fin da quando sono piccolo)
Purtroppo anche mio padre ha adottato un comportamento molto negativo nei miei confronti.
Mi ritrovo, dunque, da anni a cavarmela da solo.
Non riesco ad uscirne... Non so cosa fare per sbloccarmi, per 'svegliarmi' da questo stato di passività...
e con questi 'disturbi' non me la sono sentita di fare un eventuale trasloco.
Ho bisogno di un consiglio, di azioni da adottare per riprendere piena lucidità.
[#1]
Gentile ragazzo,
di suggerimenti per azioni utili da qui purtroppo non possiamo darne, perché vietato dalle nostre linee guida e dalla Legge, dal momento che in prima battuta serve una diagnosi accurata.
E' mica stata posta tale diagnosi? Se sì, quale? Da chi?
In caso contrario, Farebbe bene a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona perché mi pare che la problematica sia di tipo ansioso e quindi è possibile trattarla in tempi anche brevi.
Infatti la derealizzazione e depersonalizzazione potrebbero essere compatibili con un problema di natura ansiosa.
Doverosa, ovviamente, la valutazione diretta.
Cordiali saluti,
di suggerimenti per azioni utili da qui purtroppo non possiamo darne, perché vietato dalle nostre linee guida e dalla Legge, dal momento che in prima battuta serve una diagnosi accurata.
E' mica stata posta tale diagnosi? Se sì, quale? Da chi?
In caso contrario, Farebbe bene a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta di persona perché mi pare che la problematica sia di tipo ansioso e quindi è possibile trattarla in tempi anche brevi.
Infatti la derealizzazione e depersonalizzazione potrebbero essere compatibili con un problema di natura ansiosa.
Doverosa, ovviamente, la valutazione diretta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 30/10/2016.
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