Sensazione che la vita sia finita a 30 anni
Salve egregi dottori,
volevo parlarvi di una situazione che ormai dura da 10 anni e che sinceramente mi ha sfinito.
Circa 10 anni fa ho cominciato ad avere problemi legati all'erezione; tutto è cominciato con un insuccesso con la mia nuova ragazza e da allora non sono più riuscito ad avere una vita serena. Non voglio dilungarmi molto sulle vagonate di visite dagli specialisti e sulle loro diagnosi: per farla breve, secondo loro soffro di DE psicogena nonostante non abbia più erezioni mattutine da una vita. Ho anche effettuato un monitoraggio delle erezioni notturne e in un tracciato ho avuto un'erezione con rigidità media alla base e alla punta dell' 80 % per circa 35 minuti. Statisticamente, significa che è tutto normale. Ora, dal momento che ho un approccio scientifico, ho confrontato il mio tracciato con altri di persone che non hanno problemi (presi da alcuni articoli scientifici) e sinceramente non vedo grosse differenze. Diciamo quindi che dal punto di vista prettamente statistico non ho alcun problema fisico.
Il vero problema è che la mancanza di erezioni mattutine valide e comunque il confronto di come fosse la risposta del mio pene prima di questa immensa odissea mi uccide. Io sono SICURO che c'è qualcosa e sono SICURO di essere INFERIORE agli altri. Ho usato il termine inferiore appositamente, proprio perché sono 10 anni che questa cosa mi sta ammazzando.
Ho girato tantissimi tra medici e psicologi e la mia situazione è semplicemente peggiorata al punto che ormai non ce la faccio più. La mia preoccupazione maggiore è che ormai questa cosa si è talmente radicata in me che ho difficoltà a guardare nel viso le persone e ancora più nascondere agli altri che mi sento MISERO e INADEGUATO. In pratica dottori, non riesco più a volermi bene e non riesco più a nascondere il sentimento di inferiorità che sento.
Per fortuna ho un lavoro e questo rappresenta la mia unica fonte di distrazione e l'unico ambiente in cui riesco a sentirmi adeguato e capace di sostenere un confronto.
Questa situazione mi porta anche a non avere solide amicizie. Ho infatti estrema paura dei legami forti perché non voglio che nessuno entri e giudichi quello che provo. Ecco perché sto sentendo la necessità di scappare dal posto in cui sto; sto per accettare un'offerta di lavoro proprio per ricominciare da zero e isolarmi. E tutto questo fa paura. Ultimamente poi le cose sono notevolmente peggiorate poiché osservo la vita delle persone della mia età evolversi tra matrimoni e figli. Mi sento accerchiato. Avere una persona accanto e una famiglia è per me un sogno che sento di non potermi permettere.
La cosa che più mi addolora è che in questi anni ho cercato in tutti i modi di combattere la cosa con tante visite e consulenze...nulla è servito, perché?
Dottori cosa devo fare? Non ho quasi più forze, voglio una vita normale come chiunque altro e voglio esserne protagonista.
volevo parlarvi di una situazione che ormai dura da 10 anni e che sinceramente mi ha sfinito.
Circa 10 anni fa ho cominciato ad avere problemi legati all'erezione; tutto è cominciato con un insuccesso con la mia nuova ragazza e da allora non sono più riuscito ad avere una vita serena. Non voglio dilungarmi molto sulle vagonate di visite dagli specialisti e sulle loro diagnosi: per farla breve, secondo loro soffro di DE psicogena nonostante non abbia più erezioni mattutine da una vita. Ho anche effettuato un monitoraggio delle erezioni notturne e in un tracciato ho avuto un'erezione con rigidità media alla base e alla punta dell' 80 % per circa 35 minuti. Statisticamente, significa che è tutto normale. Ora, dal momento che ho un approccio scientifico, ho confrontato il mio tracciato con altri di persone che non hanno problemi (presi da alcuni articoli scientifici) e sinceramente non vedo grosse differenze. Diciamo quindi che dal punto di vista prettamente statistico non ho alcun problema fisico.
Il vero problema è che la mancanza di erezioni mattutine valide e comunque il confronto di come fosse la risposta del mio pene prima di questa immensa odissea mi uccide. Io sono SICURO che c'è qualcosa e sono SICURO di essere INFERIORE agli altri. Ho usato il termine inferiore appositamente, proprio perché sono 10 anni che questa cosa mi sta ammazzando.
Ho girato tantissimi tra medici e psicologi e la mia situazione è semplicemente peggiorata al punto che ormai non ce la faccio più. La mia preoccupazione maggiore è che ormai questa cosa si è talmente radicata in me che ho difficoltà a guardare nel viso le persone e ancora più nascondere agli altri che mi sento MISERO e INADEGUATO. In pratica dottori, non riesco più a volermi bene e non riesco più a nascondere il sentimento di inferiorità che sento.
Per fortuna ho un lavoro e questo rappresenta la mia unica fonte di distrazione e l'unico ambiente in cui riesco a sentirmi adeguato e capace di sostenere un confronto.
Questa situazione mi porta anche a non avere solide amicizie. Ho infatti estrema paura dei legami forti perché non voglio che nessuno entri e giudichi quello che provo. Ecco perché sto sentendo la necessità di scappare dal posto in cui sto; sto per accettare un'offerta di lavoro proprio per ricominciare da zero e isolarmi. E tutto questo fa paura. Ultimamente poi le cose sono notevolmente peggiorate poiché osservo la vita delle persone della mia età evolversi tra matrimoni e figli. Mi sento accerchiato. Avere una persona accanto e una famiglia è per me un sogno che sento di non potermi permettere.
La cosa che più mi addolora è che in questi anni ho cercato in tutti i modi di combattere la cosa con tante visite e consulenze...nulla è servito, perché?
Dottori cosa devo fare? Non ho quasi più forze, voglio una vita normale come chiunque altro e voglio esserne protagonista.
[#1]
Gentile ragazzo,
sembra che fisicamente sia tutto a posto, le hanno diagnosticato un disturbo psicogeno, per cui dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta.
Dice di averne consultati diversi: che tipo di indirizzo seguivano e quali tematiche hanno affrontato? e come?
Queste informazioni sono cruciali.
Il suo disturbo viene risolto in genere brillantemente dall'approccio strategico breve. Inoltre presumo sarebbe il caso di interessarsi anche all'episodio che ha rivelato per la prima volta il problema e ovviamente al contesto o a esperienze immediatamente precedenti.
Una consulenza anche on line potrebbe gettare molta luce sulla diagnosi psicologica ovvero sulle problematiche psicologiche, sulla dinamica del disturbo, mentre una diagnosi di DE psicogena ci dice al riguardo praticamente nulla.
cordiali saluti
sembra che fisicamente sia tutto a posto, le hanno diagnosticato un disturbo psicogeno, per cui dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta.
Dice di averne consultati diversi: che tipo di indirizzo seguivano e quali tematiche hanno affrontato? e come?
Queste informazioni sono cruciali.
Il suo disturbo viene risolto in genere brillantemente dall'approccio strategico breve. Inoltre presumo sarebbe il caso di interessarsi anche all'episodio che ha rivelato per la prima volta il problema e ovviamente al contesto o a esperienze immediatamente precedenti.
Una consulenza anche on line potrebbe gettare molta luce sulla diagnosi psicologica ovvero sulle problematiche psicologiche, sulla dinamica del disturbo, mentre una diagnosi di DE psicogena ci dice al riguardo praticamente nulla.
cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Gentile utente,
La mancanza di erezione mattutina non depone affatto bene! E Lei avendo un approccio scientifico penso che lo sappia.
Ora, il mio suggerimento e' che Lei si rivolga ad uno psicoterapeuta dinamico che operi con metodologie psicosomatiche. Un professionista di provata esperienza che sia in grado di aiutarLa, disponendo di una casistica vasta.
Tutto cio' per approfondire cosa accada e non continuare a dibattersi senza riferimenti certi.
Auguri!
La mancanza di erezione mattutina non depone affatto bene! E Lei avendo un approccio scientifico penso che lo sappia.
Ora, il mio suggerimento e' che Lei si rivolga ad uno psicoterapeuta dinamico che operi con metodologie psicosomatiche. Un professionista di provata esperienza che sia in grado di aiutarLa, disponendo di una casistica vasta.
Tutto cio' per approfondire cosa accada e non continuare a dibattersi senza riferimenti certi.
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Salve,
Grazie per le risposte.
Certo, so che la mancanza di erezione mattutina è preoccupante altrimenti non sarei in questo stato emotivo e riuscirei facilmente a capire che si tratta di un problema psicologico.
Mi è stato detto che aver erezioni notturne ma non mattutine è indice di grave ossessione riguardo il problema, come se nel momento in cui lo stato conscio prendesse il sopravvento mi inibisse l'erezione.
Il mio problema è che crederci la vedo dura ma dall'altro lato è vero ho un tracciato rigiscan perfettamente normale (pensavo che avere i parametri di rigidità non al 100% non fosse normale ma dai paper letti in realtà anche chi dichiara di non aver problemi difficilmente supera il 90%).
Insomma 10 anni fa, soprattutto se mi alzavo tardi, avevo un'erezione perfetta..è chiaro che ho dei dubbi atroci ora.
Per come sono la mia unica fonte di rassicurazione può essere un confronto con casi simili al mio e superati.
Oltre a questo, in 10 anni si sono aggiunte: frustrazione, paura, timidezza, insicurezza, approccio al sesso con ansia, ecc ecc..
In cosa potrebbe aiutarmi la
Psicoterapia dinamica? Con me è veramente dura, io non credo sia psicologica la causa del mio problema; è questo il punto.
Grazie per le risposte.
Certo, so che la mancanza di erezione mattutina è preoccupante altrimenti non sarei in questo stato emotivo e riuscirei facilmente a capire che si tratta di un problema psicologico.
Mi è stato detto che aver erezioni notturne ma non mattutine è indice di grave ossessione riguardo il problema, come se nel momento in cui lo stato conscio prendesse il sopravvento mi inibisse l'erezione.
Il mio problema è che crederci la vedo dura ma dall'altro lato è vero ho un tracciato rigiscan perfettamente normale (pensavo che avere i parametri di rigidità non al 100% non fosse normale ma dai paper letti in realtà anche chi dichiara di non aver problemi difficilmente supera il 90%).
Insomma 10 anni fa, soprattutto se mi alzavo tardi, avevo un'erezione perfetta..è chiaro che ho dei dubbi atroci ora.
Per come sono la mia unica fonte di rassicurazione può essere un confronto con casi simili al mio e superati.
Oltre a questo, in 10 anni si sono aggiunte: frustrazione, paura, timidezza, insicurezza, approccio al sesso con ansia, ecc ecc..
In cosa potrebbe aiutarmi la
Psicoterapia dinamica? Con me è veramente dura, io non credo sia psicologica la causa del mio problema; è questo il punto.
[#4]
Può dire esattamente che tipo di psicoterapie ha fatto sinora?
Approccio del professionista, durata complessiva, eventuali istruzioni ricevute.
Approccio del professionista, durata complessiva, eventuali istruzioni ricevute.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Utente
Salve dottore,
Ho fatto tre cicli di psicoterapia con tre professionisti diversi.
Il primo si è concentrato più che altro su ciò che questo problema mi provocava in termini di paura della solitudine e depressione. Le sedute consistevano in una buona mezz'ora in cui io esponevo quelle che erano le mie inquietudini e lui cercava di focalizzare la mia attenzione sulle ansie immotivate che mi paralizzavano. È durata circa 4 mesi perché ho notato che non ottenevo più alcun risultato ed eravamo poco focalizzati sul problema erettivo (aveva poca esperienza in questo);
La seconda professionista mi è stata consigliata da un andrologo. Lei invece mirava dritto al problema cercando di combattere il mio stato di "osservazione" durante il rapporto. Sinceramente il ciclo è durato due mesi perché non credevo ad una singola parola di quello che mi diceva;
Il terzo ciclo è stato consigliato sempre da un andrologo. Il primo step è stato quello di capire cosa mi bloccasse così tanto giungendo alla conclusione che le diagnosi che mi erano state fatte non mi convincevano. Così, d'accordo con l'andrologo, mi ha consigliato di rifare il rigiscan arrivando al risultato che vi ho descritto. Purtroppo però questo non ha tolto i miei dubbi poiché anche nella masturbazione ho un'erezione che definirei all'80%..cioè andrebbe bene per la penetrazione ma non è per me ottimale o almeno non è quella di 10 anni fa.
Attualmente penso di chiudere anche con l'ultima professionista poiché mi da la sensazione di non sapere esattamente come affrontare il problema; all'ultimo "compito" è stato quello di capire quali situazioni mi mandino in ansia o comunque mi facciano pensare al problema e mi blocchino. Il problema è però che non esiste alcuna situazione; io sono perennemente in questo stato, penso al mio problema notte e giorno anche quando faccio sport. Ho sollievo soltanto quando dormo..
Scusi la confusione ma è ormai difficile cercare di esprimere i miei pensieri. Sono passati 10 anni..
Ho fatto tre cicli di psicoterapia con tre professionisti diversi.
Il primo si è concentrato più che altro su ciò che questo problema mi provocava in termini di paura della solitudine e depressione. Le sedute consistevano in una buona mezz'ora in cui io esponevo quelle che erano le mie inquietudini e lui cercava di focalizzare la mia attenzione sulle ansie immotivate che mi paralizzavano. È durata circa 4 mesi perché ho notato che non ottenevo più alcun risultato ed eravamo poco focalizzati sul problema erettivo (aveva poca esperienza in questo);
La seconda professionista mi è stata consigliata da un andrologo. Lei invece mirava dritto al problema cercando di combattere il mio stato di "osservazione" durante il rapporto. Sinceramente il ciclo è durato due mesi perché non credevo ad una singola parola di quello che mi diceva;
Il terzo ciclo è stato consigliato sempre da un andrologo. Il primo step è stato quello di capire cosa mi bloccasse così tanto giungendo alla conclusione che le diagnosi che mi erano state fatte non mi convincevano. Così, d'accordo con l'andrologo, mi ha consigliato di rifare il rigiscan arrivando al risultato che vi ho descritto. Purtroppo però questo non ha tolto i miei dubbi poiché anche nella masturbazione ho un'erezione che definirei all'80%..cioè andrebbe bene per la penetrazione ma non è per me ottimale o almeno non è quella di 10 anni fa.
Attualmente penso di chiudere anche con l'ultima professionista poiché mi da la sensazione di non sapere esattamente come affrontare il problema; all'ultimo "compito" è stato quello di capire quali situazioni mi mandino in ansia o comunque mi facciano pensare al problema e mi blocchino. Il problema è però che non esiste alcuna situazione; io sono perennemente in questo stato, penso al mio problema notte e giorno anche quando faccio sport. Ho sollievo soltanto quando dormo..
Scusi la confusione ma è ormai difficile cercare di esprimere i miei pensieri. Sono passati 10 anni..
[#6]
Si, posso capire la Sua demotivazione.
Ma la mancanza di erezione al mattino non e` compatibile con nulla. Si verifica anche in casi molto gravi.
Se non riesce, tramite un andrologo, ad appurare questo punto non credo che serva tentare altro.
I miei saluti e auguri!
Ma la mancanza di erezione al mattino non e` compatibile con nulla. Si verifica anche in casi molto gravi.
Se non riesce, tramite un andrologo, ad appurare questo punto non credo che serva tentare altro.
I miei saluti e auguri!
[#7]
Utente
Scusi, non ho capito. Che vuole dire?
-------------------
Vorrei solo capire cosa posso fare; sono andato dai medici come consigliato e, una volta diagnosticata una DE psicogena, da uno psicoterapeuta. Che posso fare? Avere una vita in questo modo è francamente difficile; il mio unico legame forte è quello con i miei genitori e si trovano a 1000km da me.
Vi chiedo: è francamente possibile non avere erezioni mattutine da 10 anni, avere (a quanto pare) un tracciato rigiscan normale e non avere problemi fisici? Può la testa provocare tutto questo? Ci sono studi scientifici concreti?
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Vorrei solo capire cosa posso fare; sono andato dai medici come consigliato e, una volta diagnosticata una DE psicogena, da uno psicoterapeuta. Che posso fare? Avere una vita in questo modo è francamente difficile; il mio unico legame forte è quello con i miei genitori e si trovano a 1000km da me.
Vi chiedo: è francamente possibile non avere erezioni mattutine da 10 anni, avere (a quanto pare) un tracciato rigiscan normale e non avere problemi fisici? Può la testa provocare tutto questo? Ci sono studi scientifici concreti?
[#8]
No, non credo sia possibile.
Ma questo e' il mio parere.
Io sono una psicologa e anche se ho un'ottima formazione in psicopatologie sessuali non posso sostituire un andrologo. Che e' un medico specialista nel ramo. E possiede competenza ed esperienza nei disturbi dell'erezione.
Sto parando di un medico, un andrologo che la sottoponga a tutte le procedure diagnostiche del caso.
Non si fossilizzi sulle problematiche *psicologiche*! Prima di tutto occorre verificare il funzionamento fisiologico del Suo apparato riproduttivo.
In seconda istanza dovra' vedere uno psicoterpeuta che operi nel campo della psicosomatica.
Le formulo i migliori auguri di trovare il *problema* che e' organico, per via diretta o per via psicosomatica. Ma si esprime sulla Sua fisiologia.
Spero di essere stata chiara ed esaustiva!
Buon week end!
Ma questo e' il mio parere.
Io sono una psicologa e anche se ho un'ottima formazione in psicopatologie sessuali non posso sostituire un andrologo. Che e' un medico specialista nel ramo. E possiede competenza ed esperienza nei disturbi dell'erezione.
Sto parando di un medico, un andrologo che la sottoponga a tutte le procedure diagnostiche del caso.
Non si fossilizzi sulle problematiche *psicologiche*! Prima di tutto occorre verificare il funzionamento fisiologico del Suo apparato riproduttivo.
In seconda istanza dovra' vedere uno psicoterpeuta che operi nel campo della psicosomatica.
Le formulo i migliori auguri di trovare il *problema* che e' organico, per via diretta o per via psicosomatica. Ma si esprime sulla Sua fisiologia.
Spero di essere stata chiara ed esaustiva!
Buon week end!
[#9]
Utente
Dottoressa, la prego di esprimersi con concetti semplici; non ho una base per poterla seguire.
Da quel che ho capito dal suo punto di vista il problema non può avere origine psicologica? Che altro dovrei fare'? Ho girato 10 andrologi e nessuno ha trovato problematiche organiche.
Cosa sto sbagliando?
Da quel che ho capito dal suo punto di vista il problema non può avere origine psicologica? Che altro dovrei fare'? Ho girato 10 andrologi e nessuno ha trovato problematiche organiche.
Cosa sto sbagliando?
[#11]
Gentile ragazzo,
ha girato 10 andrologi e 3 psicologi a quanto vedo, la proporzione non è pari. Perchè non cerca ancora tra gli psicologi? Ha lasciato completamente cadere le mie indicazioni.
Dice che non crede che il suo sia un problema psicologico, ma posta il consulto in psicologia. D'altra parte non ci sarebbe da stupirsi del suo scetticismo: le problematiche che si manifestano sul corpo sono sempre inconsce del tutto o in parte.
Tuttavia una tematica psicologica dovrebbe dare anche dei sintomi psicologici che uno psicologo esperto dovrebbe saper cogliere
ha girato 10 andrologi e 3 psicologi a quanto vedo, la proporzione non è pari. Perchè non cerca ancora tra gli psicologi? Ha lasciato completamente cadere le mie indicazioni.
Dice che non crede che il suo sia un problema psicologico, ma posta il consulto in psicologia. D'altra parte non ci sarebbe da stupirsi del suo scetticismo: le problematiche che si manifestano sul corpo sono sempre inconsce del tutto o in parte.
Tuttavia una tematica psicologica dovrebbe dare anche dei sintomi psicologici che uno psicologo esperto dovrebbe saper cogliere
[#12]
Gentile Utente,
forse non ha trovato il professionista giusto per lei, o le sue resistenze erano talmente elevate che, in quel momento della sua vita, non era pronto per la guarigione.
Ci tengo a precisare che l'erezione mattutina non correla con la salute sessuale.
Nel paziente psicogeno l'erezione mattutina spesso non è presente per svariati motivi, non organici.
Quella mattutina svanisce nel paziente con d.e psicogeno per svariati motivi:
Sonno che si superficializza
una scarsa qualità del sonno
sonno troppo breve
sonno agitato con incubi
situazioni di forte stress, e di ansia somatica, depressione
Se assume antidepressivi, ansiolitici
Iper controllo cosciente su una funzione spontanea (specatoring)
La sua mancanza non implica per forza l’avere un problema organico che impedisce i meccanismi psico-fisici dell’erezione, perchè quest’ultima è avvenuta prima che il paziente si svegliasse.
Provi a consultare queste letture, troverà anche un canale salute redatto a quattro mani con un collega andrologo, dove troverà ben spiegata la differenza tra organico e psicogeno nel d.e.
http://www.valeriarandone.it/articoli/177-sessuologia-andrologia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6154-il-ruolo-delle-donne-nel-deficit-erettivo-dell-uomo.html
Auguri per tutto
forse non ha trovato il professionista giusto per lei, o le sue resistenze erano talmente elevate che, in quel momento della sua vita, non era pronto per la guarigione.
Ci tengo a precisare che l'erezione mattutina non correla con la salute sessuale.
Nel paziente psicogeno l'erezione mattutina spesso non è presente per svariati motivi, non organici.
Quella mattutina svanisce nel paziente con d.e psicogeno per svariati motivi:
Sonno che si superficializza
una scarsa qualità del sonno
sonno troppo breve
sonno agitato con incubi
situazioni di forte stress, e di ansia somatica, depressione
Se assume antidepressivi, ansiolitici
Iper controllo cosciente su una funzione spontanea (specatoring)
La sua mancanza non implica per forza l’avere un problema organico che impedisce i meccanismi psico-fisici dell’erezione, perchè quest’ultima è avvenuta prima che il paziente si svegliasse.
Provi a consultare queste letture, troverà anche un canale salute redatto a quattro mani con un collega andrologo, dove troverà ben spiegata la differenza tra organico e psicogeno nel d.e.
http://www.valeriarandone.it/articoli/177-sessuologia-andrologia/
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6154-il-ruolo-delle-donne-nel-deficit-erettivo-dell-uomo.html
Auguri per tutto
[#13]
>>> penso al mio problema notte e giorno anche quando faccio sport
>>>
Questa potrebbe essere un'indicazione importantissima, ai fini di un intervento psicoterapeutico realmente mirato sul problema. Un meccanismo rimuginatorio che rimane attivo 24/24 può causare logoramento prima mentale e, alla lunga, ripercuotersi sul fisico. Come le dice la collega Randone, se ad esempio il suo tono dell'umore ne avesse risentito e fosse un po' depresso a causa di questo problema di cui non è ancora riuscito a venire a capo, anche le erezioni spontanee ne potrebbero risentire.
Per inciso l'uomo normale può anche avere varie erezioni notturne di cui però è inconsapevole (sta dormendo) e poche o nessuna al risveglio.
Delle tre psicoterapie che ha sommariamente descritto forse solo la seconda si stava orientando verso una direzione utile.
Che cosa non la convinceva di ciò che la terapeuta le diceva?
>>>
Questa potrebbe essere un'indicazione importantissima, ai fini di un intervento psicoterapeutico realmente mirato sul problema. Un meccanismo rimuginatorio che rimane attivo 24/24 può causare logoramento prima mentale e, alla lunga, ripercuotersi sul fisico. Come le dice la collega Randone, se ad esempio il suo tono dell'umore ne avesse risentito e fosse un po' depresso a causa di questo problema di cui non è ancora riuscito a venire a capo, anche le erezioni spontanee ne potrebbero risentire.
Per inciso l'uomo normale può anche avere varie erezioni notturne di cui però è inconsapevole (sta dormendo) e poche o nessuna al risveglio.
Delle tre psicoterapie che ha sommariamente descritto forse solo la seconda si stava orientando verso una direzione utile.
Che cosa non la convinceva di ciò che la terapeuta le diceva?
[#14]
Utente
Per la dott.ssa Sciubba:
chiaramente non mi arrendo e cambierò specialista. Mi ha parlato dell'approccio strategico breve. Di cosa si tratta? Ha delle letture da consigliarmi?
Per quanto riguarda l'evento che ha scatenato tutto...lo ricordo bene: avevo intrapreso la mia prima vera relazione con una mia ex compagna di classe (e mia amica) che veniva da una storia di 4 anni. Ricordo benissimo quanto mi sentissi sotto pressione e ricordo bene la paura del confronto. Ricordo anche perfettamente la mia "fretta" nell'avere un rapporto con lei per affrontare la situazione e la successiva e tremenda ansia quando questo è successo. Questi sono chiari segni che tendono verso la DE psicogena.
Per la dott.ssa Randone...
Quello che davvero non comprendo è che, da subito, in seguito a questo insuccesso sono andato cosi' in palla...da subito non sono riuscito ad avere un'erezione come prima all'atto della masturbazione e da subito ho cominciato a sperimentare la mancanza di erezione al mattino. Quando leggo di uomini che hanno un problema di DE psicogena ma riescono ad avere erezione alla masturbazione e al risveglio mi scoraggio; non capisco perché il mio corpo dovrebbe farmi questi brutti scherzi..mi basterebbe un singolo evento di questo tipo per riacquistare forza e convincermi. Chiaramente questo non fa che alimentare i miei dubbi.
Non so se il sonno sia agitato o meno; so solo che non mi sveglio mai nel cuore della notte e quando dormo è l'unico momento della giornata in cui sono sereno. So anche però che appena mi sveglio il mio pensiero è sempre li.
Quello che mi turba è che sento di non avere la potenza di un tempo, sento che se prima la mattina avevo delle erezioni fortissime, ora non ne ho nemmeno l'ombra.
Purtroppo sono passati 10 lunghi anni in cui ho anche avuto una relazione di 4. Con questa persona ero riuscito a mettermi a mio agio e non usavamo pillole o altro. Insomma avevo dei rapporti anche se, devo dire, ho continuato a non avere erezione al mattino e la potenza sessuale di un tempo. L'amore però ci faceva superare tutto ma sinceramente penso che lei abbia avuto l'orgasmo solo una volta. Insomma, so bene che stava facendo dei sacrifici per me e questo non va bene.
La nostra storia è finita da più di un anno e il ritrovarmi solo ha chiaramente aumento la mia attenzione verso il problema, come è giusto che sia visto che non se ne è mai andato.
La cosa che più mi fa paura è che mi trovo in una fase della vita importante e il peso del problema sta diventando sempre più grosso e ora si fa sentire in tutti i campi, tranne che al lavoro.
Ho difficoltà a guardare una ragazza negli occhi, non riesco a tener testa alle sfide con un'altra persona, faccio estrema fatica a non parlare di quanto mi senta insignificante. Non posso davvero continuare cosi.
Ho speso tanti soldi in questi anni senza risultati, ho davvero bisogno che qualcuno mi aiuti veramente e prenda a cuore il mio caso. Ogni volta che scrivo o leggo del mio problema è per me fonte di grande dolore, ho bisogno di umanità e approccio scientifico al mio problema. Questa cosa è troppo radicata in me, non sarà affatto facile sconfiggerla.
chiaramente non mi arrendo e cambierò specialista. Mi ha parlato dell'approccio strategico breve. Di cosa si tratta? Ha delle letture da consigliarmi?
Per quanto riguarda l'evento che ha scatenato tutto...lo ricordo bene: avevo intrapreso la mia prima vera relazione con una mia ex compagna di classe (e mia amica) che veniva da una storia di 4 anni. Ricordo benissimo quanto mi sentissi sotto pressione e ricordo bene la paura del confronto. Ricordo anche perfettamente la mia "fretta" nell'avere un rapporto con lei per affrontare la situazione e la successiva e tremenda ansia quando questo è successo. Questi sono chiari segni che tendono verso la DE psicogena.
Per la dott.ssa Randone...
Quello che davvero non comprendo è che, da subito, in seguito a questo insuccesso sono andato cosi' in palla...da subito non sono riuscito ad avere un'erezione come prima all'atto della masturbazione e da subito ho cominciato a sperimentare la mancanza di erezione al mattino. Quando leggo di uomini che hanno un problema di DE psicogena ma riescono ad avere erezione alla masturbazione e al risveglio mi scoraggio; non capisco perché il mio corpo dovrebbe farmi questi brutti scherzi..mi basterebbe un singolo evento di questo tipo per riacquistare forza e convincermi. Chiaramente questo non fa che alimentare i miei dubbi.
Non so se il sonno sia agitato o meno; so solo che non mi sveglio mai nel cuore della notte e quando dormo è l'unico momento della giornata in cui sono sereno. So anche però che appena mi sveglio il mio pensiero è sempre li.
Quello che mi turba è che sento di non avere la potenza di un tempo, sento che se prima la mattina avevo delle erezioni fortissime, ora non ne ho nemmeno l'ombra.
Purtroppo sono passati 10 lunghi anni in cui ho anche avuto una relazione di 4. Con questa persona ero riuscito a mettermi a mio agio e non usavamo pillole o altro. Insomma avevo dei rapporti anche se, devo dire, ho continuato a non avere erezione al mattino e la potenza sessuale di un tempo. L'amore però ci faceva superare tutto ma sinceramente penso che lei abbia avuto l'orgasmo solo una volta. Insomma, so bene che stava facendo dei sacrifici per me e questo non va bene.
La nostra storia è finita da più di un anno e il ritrovarmi solo ha chiaramente aumento la mia attenzione verso il problema, come è giusto che sia visto che non se ne è mai andato.
La cosa che più mi fa paura è che mi trovo in una fase della vita importante e il peso del problema sta diventando sempre più grosso e ora si fa sentire in tutti i campi, tranne che al lavoro.
Ho difficoltà a guardare una ragazza negli occhi, non riesco a tener testa alle sfide con un'altra persona, faccio estrema fatica a non parlare di quanto mi senta insignificante. Non posso davvero continuare cosi.
Ho speso tanti soldi in questi anni senza risultati, ho davvero bisogno che qualcuno mi aiuti veramente e prenda a cuore il mio caso. Ogni volta che scrivo o leggo del mio problema è per me fonte di grande dolore, ho bisogno di umanità e approccio scientifico al mio problema. Questa cosa è troppo radicata in me, non sarà affatto facile sconfiggerla.
[#15]
Utente
Per il dott. Santonocito
Il rigiscan ha dimostrato che durante la notte ho avuto un episodio erettivo importante (secondo il medico) con rigidità 80-85 % base e 80 % al tip per 36 minuti circa.
Ora, la mia ossessione verso il problema mi fa dubitare anche del test stesso; in particolare:
1- E se il mio problema fosse proprio quello di non raggiungere l'erezione piena? Questa rigidità indica un'erezione piena o ancora parziale?;
2- Esiste la possibilità di falsi negativi? Il rigiscan misura una rigidità radiale e non quella assiale del pene. Insomma, tale rigidità è sufficiente ad avere un rapporto soddisfacente per me e per la partner?
Per quanto riguarda la seconda psicoterapeuta...ho abbandonato perché non mi convinceva il metodo. Ad esempio un esercizio era quello di massaggiarmi e cercare di concentrarmi sulle sensazioni che questo massaggio mi dava tralasciando tutti gli altri pensieri.
Ma sinceramente, ritenevo l'esercizio noioso e inutile. Poi in quel periodo stavo iniziando a frequentarmi con la mia nuova ragazza e ho ritenuto molto più utile affrontare il problema solo con lei.
Il rigiscan ha dimostrato che durante la notte ho avuto un episodio erettivo importante (secondo il medico) con rigidità 80-85 % base e 80 % al tip per 36 minuti circa.
Ora, la mia ossessione verso il problema mi fa dubitare anche del test stesso; in particolare:
1- E se il mio problema fosse proprio quello di non raggiungere l'erezione piena? Questa rigidità indica un'erezione piena o ancora parziale?;
2- Esiste la possibilità di falsi negativi? Il rigiscan misura una rigidità radiale e non quella assiale del pene. Insomma, tale rigidità è sufficiente ad avere un rapporto soddisfacente per me e per la partner?
Per quanto riguarda la seconda psicoterapeuta...ho abbandonato perché non mi convinceva il metodo. Ad esempio un esercizio era quello di massaggiarmi e cercare di concentrarmi sulle sensazioni che questo massaggio mi dava tralasciando tutti gli altri pensieri.
Ma sinceramente, ritenevo l'esercizio noioso e inutile. Poi in quel periodo stavo iniziando a frequentarmi con la mia nuova ragazza e ho ritenuto molto più utile affrontare il problema solo con lei.
[#16]
>>> Quando leggo di uomini che hanno un problema di DE psicogena ma riescono ad avere erezione alla masturbazione e al risveglio mi scoraggio; non capisco perché il mio corpo dovrebbe farmi questi brutti scherzi
>>>
Glielo abbiamo già detto in due: possono esserci vari motivi. Ad esempio l'umore depresso.
Nel suo caso sembra comunque decisamente presente una dose massiccia di ossessività, ovvero rimuginazione, tentativi di controllo e di mettersi alla prova. Ovvero quanto di più controproducente vi sia ai fini del normale atto sessuale.
>>> un esercizio era quello di massaggiarmi e cercare di concentrarmi sulle sensazioni che questo massaggio mi dava tralasciando tutti gli altri pensieri
>>>
In effetti sembra un esercizio inutile. Avevo capito che la collega stesse cercando di:
>>> combattere il mio stato di "osservazione" durante il rapporto
>>>
ma quello della semplice distrazione dai pensieri disturbanti è ciò che molti ansiosi fanno già di suo. E raramente funziona in modo risolutivo.
In sintesi, il mio parere è che l'ansia (ossessività) la stia ostacolando e che le gioverebbe probabilmente una forma di psicoterapia realmente attiva e focalizzata, come la suddetta breve strategica.
>>>
Glielo abbiamo già detto in due: possono esserci vari motivi. Ad esempio l'umore depresso.
Nel suo caso sembra comunque decisamente presente una dose massiccia di ossessività, ovvero rimuginazione, tentativi di controllo e di mettersi alla prova. Ovvero quanto di più controproducente vi sia ai fini del normale atto sessuale.
>>> un esercizio era quello di massaggiarmi e cercare di concentrarmi sulle sensazioni che questo massaggio mi dava tralasciando tutti gli altri pensieri
>>>
In effetti sembra un esercizio inutile. Avevo capito che la collega stesse cercando di:
>>> combattere il mio stato di "osservazione" durante il rapporto
>>>
ma quello della semplice distrazione dai pensieri disturbanti è ciò che molti ansiosi fanno già di suo. E raramente funziona in modo risolutivo.
In sintesi, il mio parere è che l'ansia (ossessività) la stia ostacolando e che le gioverebbe probabilmente una forma di psicoterapia realmente attiva e focalizzata, come la suddetta breve strategica.
[#17]
Sul mio sito professionale o su internet può trovare molte informazioni sulla terapia Strategica Breve il cui caposcuola in Italia G. Nardone da solo o assieme ad altri ha pubblicato molti libri sul trattamento di diversi disturbi, compresi quelli sessuali. Anche queste pubblicazioni può trovarle facilmente su internet digitando le parole specifiche.
Penso comunque che dovrebbe informarsi sull'indirizzo seguito dalla attuale psicologa che potrebbe essere forse proprio quello Strategico Breve.
Ovviamente anche uno psicologo di questo indirizzo può fallire e, come tutti gli psicologi psicoterapeuti, è tenuto a riconoscerlo ed eventualmente inviare ad un collega quando il trattamento non ha dato risultati ed è presumibile che non ne dia per il futuro.
Penso comunque che dovrebbe informarsi sull'indirizzo seguito dalla attuale psicologa che potrebbe essere forse proprio quello Strategico Breve.
Ovviamente anche uno psicologo di questo indirizzo può fallire e, come tutti gli psicologi psicoterapeuti, è tenuto a riconoscerlo ed eventualmente inviare ad un collega quando il trattamento non ha dato risultati ed è presumibile che non ne dia per il futuro.
[#18]
Utente
Ok, mi informerò allora.
Quello che mi scoraggia è che quando chiedo una spiegazione più scientifica alla cosa o esempi di chi ce l'ha fatta non ottengo mai nulla. Mi fa capire che sono condannato a stare cosi.
Ho veramente bisogno di aiuto; penso che si tende a minimizzare un po' troppo il problema e in 10 anni non ho mai avuto un trattamento adeguato. Lo dico con molto rammarico ma se sono arrivato a questo punto di profonda depressione è anche dovuto al fatto che gli specialisti che ho consultato, molti dei quali ritenuti luminari della materia, non hanno capito veramente il mio disagio e non hanno capito le risposte di cui avevo bisogno.
La verità è che sto tanto male, mi sento solo e la mia vita è indossare continuamente una maschera. Capite che cosi non si può andare avanti per molto, 10 anni sono tanti e francamente sono stanco.
Se quindi avete qualsiasi strumento per aiutarmi, anche consigli su qualche specialista, vi prego di aiutarmi. Ve lo chiedo davvero col cuore.
Tornando al discorso: esistono studi scientifici sulla correlazione tra DE psicogena e erezioni mattutine?
Grazie, a presto
Quello che mi scoraggia è che quando chiedo una spiegazione più scientifica alla cosa o esempi di chi ce l'ha fatta non ottengo mai nulla. Mi fa capire che sono condannato a stare cosi.
Ho veramente bisogno di aiuto; penso che si tende a minimizzare un po' troppo il problema e in 10 anni non ho mai avuto un trattamento adeguato. Lo dico con molto rammarico ma se sono arrivato a questo punto di profonda depressione è anche dovuto al fatto che gli specialisti che ho consultato, molti dei quali ritenuti luminari della materia, non hanno capito veramente il mio disagio e non hanno capito le risposte di cui avevo bisogno.
La verità è che sto tanto male, mi sento solo e la mia vita è indossare continuamente una maschera. Capite che cosi non si può andare avanti per molto, 10 anni sono tanti e francamente sono stanco.
Se quindi avete qualsiasi strumento per aiutarmi, anche consigli su qualche specialista, vi prego di aiutarmi. Ve lo chiedo davvero col cuore.
Tornando al discorso: esistono studi scientifici sulla correlazione tra DE psicogena e erezioni mattutine?
Grazie, a presto
[#19]
>>> Quello che mi scoraggia è che quando chiedo una spiegazione più scientifica alla cosa o esempi di chi ce l'ha fatta non ottengo mai nulla. Mi fa capire che sono condannato a stare cosi
>>>
E sarà condannato a rimanere così finché non cambierà atteggiamento.
Lei vuol capire prima di cambiare. E invece è proprio il contrario: prima si cambia, poi si capisce.
Il suo concetto di "scientifico" va rivisto. In psicologia le cose funzionano diversamente che in matematica, o anche in medicina. Finché si accanirà a tentare di risolvere il suo problema con la logica, si infosserà ancora di più. È ciò che in terapia strategica si chiama "tentata soluzione" o "ipersoluzione", per dirla con Watzlawick. Ciò che si tenta per risolvere un problema, quando non funziona, lo alimenta.
A proposito, questo potrebbe valere anche per la ricerca di terapeuti: la psicoterapia non funziona sempre, né con tutti. In TBS specialmente occorre essere motivati affinché la terapia abbia successo. E non è detto che se lei si rivolgerà a un terapeuta breve strategico il suo problema si risolva.
>>>
E sarà condannato a rimanere così finché non cambierà atteggiamento.
Lei vuol capire prima di cambiare. E invece è proprio il contrario: prima si cambia, poi si capisce.
Il suo concetto di "scientifico" va rivisto. In psicologia le cose funzionano diversamente che in matematica, o anche in medicina. Finché si accanirà a tentare di risolvere il suo problema con la logica, si infosserà ancora di più. È ciò che in terapia strategica si chiama "tentata soluzione" o "ipersoluzione", per dirla con Watzlawick. Ciò che si tenta per risolvere un problema, quando non funziona, lo alimenta.
A proposito, questo potrebbe valere anche per la ricerca di terapeuti: la psicoterapia non funziona sempre, né con tutti. In TBS specialmente occorre essere motivati affinché la terapia abbia successo. E non è detto che se lei si rivolgerà a un terapeuta breve strategico il suo problema si risolva.
[#20]
Lei non deve ricevere spiegazioni scientifiche, non è un medico, o un collega, ma un paziente.
Deve ricevere cure e non dovrebbe controllare il clinico, ma fidarsi ed affidarsi a lui (sempre se è valido e di fiducia).
Nella mia formazione quello che le accade si chiama "intellettualizzazione" ed è un meccanismo di difesa della psiche.
Per intellettualizzazione si intende una tendenza a "teorizzare le proprie esperienze emotive" - per difendersi dal loro contenuto - nel tentativo di controllarle.
Lei controlla - erezione, clinico, diagnosi, rigiscan, dcc…- e non vive la sessualità che, in realtà, la spaventa.
Spero di essere stata chiara, se volesse approfondire nel mio sito e blog può trovare tanto altro, ma, secondo me, non le serve ancora capire..deve "sentire" e curarsi.
Se non ha funzionato in passato, come le dicevo, forse non era pronto per la guarigione o il clinico non era adatto a lei, succede.
Ci riprovi adesso,anche alla luce di quanto ci siamo detti in questo lunghissimo consulto, e delle letture che le abbiamo allegato.
Deve ricevere cure e non dovrebbe controllare il clinico, ma fidarsi ed affidarsi a lui (sempre se è valido e di fiducia).
Nella mia formazione quello che le accade si chiama "intellettualizzazione" ed è un meccanismo di difesa della psiche.
Per intellettualizzazione si intende una tendenza a "teorizzare le proprie esperienze emotive" - per difendersi dal loro contenuto - nel tentativo di controllarle.
Lei controlla - erezione, clinico, diagnosi, rigiscan, dcc…- e non vive la sessualità che, in realtà, la spaventa.
Spero di essere stata chiara, se volesse approfondire nel mio sito e blog può trovare tanto altro, ma, secondo me, non le serve ancora capire..deve "sentire" e curarsi.
Se non ha funzionato in passato, come le dicevo, forse non era pronto per la guarigione o il clinico non era adatto a lei, succede.
Ci riprovi adesso,anche alla luce di quanto ci siamo detti in questo lunghissimo consulto, e delle letture che le abbiamo allegato.
[#21]
Utente
Salve dottori,
onestamente è un po come un cane che si morde la coda. La mia paura è quella di avere effettivamente qualcosa e, in tal caso, un percorso di psicoterapia mi ammazzerebbe completamente mandandomi in continua confusione. Ecco quello che mi blocca, non sono convinto della diagnosi dei medici. Ma ne ho girati già 10 e solo uno approssimativamente mi ha detto che potrei avere problemi fisici. Non so veramente più come affrontare il problema. Fatto sta che se è davvero colpa della psiche, beh devo dire che mi ha fatto brutti scherzi.
E' vero, dovrei cambiare atteggiamento, ma sono passati 10 lunghi anni. Comprendetemi quando vi dico che la cosa si è radicata in me ed è diventata pericolosa per il mio benessere. E avete ragione: la sessualità ormai mi spaventa e ogni rapporto interpersonale lo ritengo inutile. Infatti, tendo a non avere rapporti di amicizia stretta perché prima o poi si finisce col parlare di donne e del perché sia da solo. Tendo a limitarmi a conoscenze superficiali o al primo appuntamento quando si tratta di donne poiché non ho il coraggio di affrontare questa situazione per paura che poi si sappia in giro. Non mi fido chiaramente di nessuno, insomma, è veramente difficile cosi'.
La possibile strada della psicoterapia breve strategica sembra interessante e ovviamente sono disposto a provare. Dove posso trovare informazioni e elenco degli specialisti in zona? Oppure può essere effettuata anche con consulti online?
onestamente è un po come un cane che si morde la coda. La mia paura è quella di avere effettivamente qualcosa e, in tal caso, un percorso di psicoterapia mi ammazzerebbe completamente mandandomi in continua confusione. Ecco quello che mi blocca, non sono convinto della diagnosi dei medici. Ma ne ho girati già 10 e solo uno approssimativamente mi ha detto che potrei avere problemi fisici. Non so veramente più come affrontare il problema. Fatto sta che se è davvero colpa della psiche, beh devo dire che mi ha fatto brutti scherzi.
E' vero, dovrei cambiare atteggiamento, ma sono passati 10 lunghi anni. Comprendetemi quando vi dico che la cosa si è radicata in me ed è diventata pericolosa per il mio benessere. E avete ragione: la sessualità ormai mi spaventa e ogni rapporto interpersonale lo ritengo inutile. Infatti, tendo a non avere rapporti di amicizia stretta perché prima o poi si finisce col parlare di donne e del perché sia da solo. Tendo a limitarmi a conoscenze superficiali o al primo appuntamento quando si tratta di donne poiché non ho il coraggio di affrontare questa situazione per paura che poi si sappia in giro. Non mi fido chiaramente di nessuno, insomma, è veramente difficile cosi'.
La possibile strada della psicoterapia breve strategica sembra interessante e ovviamente sono disposto a provare. Dove posso trovare informazioni e elenco degli specialisti in zona? Oppure può essere effettuata anche con consulti online?
[#22]
Può scrivere a qualcuno di noi in privato per suggerimenti di professionisti TBS nella sua zona, oppure cercare qui e fare qualche telefonata:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
[#23]
Salve a lei,
accanto alle opinioni dei colleghi, desidero aggiungere il mio punto di vista, a seguito della lettura del suo consulto.
In particolar modo, in questa sede, mi preme lasciarle una mia suggestione. Lei ha comunicato un problema legato all'erezione e, accanto a questo, ha sottolineato dei vissuti personali che meritano la massima attenzione.
Mi riferisco a quando parla di un senso di inferiorità, che sembra essere fonte di sofferenza per lei, tanto che lo scrive in maiuscolo, come a dirci quanto grande lo sente dentro di sé.
Parla di un senso di inferiorità e di inadeguatezza e fornisce un elemento prezioso, quando parla di una certa difficoltà a stringere amicizie, e cioè un senso del giudizio che, non so se mi sbaglio, sembrerebbe essere distruttivo. Questo andrebbe approfondito dal vivo, perché potrebbe essere coerente con i suoi stati d'animo.
Prosegue poi la sua narrazione accennando alla sua vita, alla sua storia. Come se per certi versi mettesse per un momento tra parentesi gli aspetti più strettamente legati al problema dell'erezione, tanto che tra le righe sembra emergere, mi corregga pure se mi sbaglio, un senso doloroso di solitudine. Per questo mi sono chiesto se una parte di lei desiderasse focalizzarsi non solo sull'aspetto sessuale, ma anche sulla sua persona nella sua interezza.
Non so cosa ne pensa, potremmo dire che le difficoltà legate all'erezione hanno compromesso la sua vita. Ma potremmo forse dire anche il contrario, cioè che alcuni vissuti così profondi, come il senso di inferiorità di cui ci parla, condizionino le sue relazioni e la sua esistenza. L'erezione non è potente perché lei si sente "insignificante", potremmo dire impotente come persona?
In tal senso dev'essere approfondita la sua storia personale, familiare e relazionale.
Questa mia suggestione nasce dal suo raccontarsi e da alcuni suoi interrogativi, che a me sembrano importanti. Ad esempio si chiede se è giusta la diagnosi che le è stata fatta? E si chiede di che cosa ha bisogno davvero?
Ecco, ho trovato particolarmente emblematiche le sue parole in merito, quando afferma: "Ho davvero bisogno che qualcuno mi aiuti veramente e prenda a cuore il mio caso. Ogni volta che scrivo o leggo del mio problema è per me fonte di grande dolore, ho bisogno di umanità e approccio scientifico al mio problema. Questa cosa è troppo radicata in me, non sarà affatto facile sconfiggerla".
Mi sono chiesto se sta cercando qualcuno di cui finalmente potersi fidare, che la accolga e la comprenda, rispettandola umanamente. E le dia quella considerazione e quel valore, che lei dice di non sentire.
Relativamente ai tipi di psicoterapia, anche io le lascio il mio pensiero. Credo che non ci sia un intervento specifico in relazione a un sintomo. Nel mio modo di lavorare, legato al mio orientamento teorico che è psicoanalitico, si prende in considerazione la persona nella sua interezza e umanità.
È un trattamento che può essere lungo e richiede costanza e continuità. Questo perché il cambiamento è a livello emotivo e l'obiettivo riguarda l'emergere dell'autenticità della persona, che potrebbe essere stata soffocata e annientata nel corso della propria vita. Il recupero della propria autenticità consente alla persona di sentirsi finalmente "protagonista" della propria esistenza, come lei sente di desiderare. Il trattamento è lungo perché a volte l'autenticità spaventa, la propria vitalità paradossalmente può generare un senso di pericolo, di angoscia, e potenti sentimenti di vergogna.
Lei sente che il suo malessere ha radici profonde. Dice di avere svolto terapie comportamentali e di breve durata. Mi sono chiesto quindi se può essere interessante per lei riflettere anche su questo altro tipo di intervento, che toccherebbe gli aspetti più profondi di sé.
In sintesi, penso che il tipo di terapia che lei possa scegliere dipenda da vari fattori, tra cui i suoi obiettivi e il modo in cui intende raggiungerli. Per capirci, se cerca esclusivamente la potenza erettile e desidera superare il problema il più velocemente possibile, penso sia sconsigliabile un intervento di tipo psicoanalitico e più eleggibile un intervento comportamentale, focalizzato o farmacologico. Non esiste un intervento migliore di un altro, dipende dal sentire della persona, dai suoi obiettivi e dalle sue convinzioni.
Se invece desidera toccare le corde più sensibili di sé e punta a un cambiamento profondo e stabile, in cui emergere con la sua soggettività, può valutare un intervento psicoanalitico.
Bisogna anche dire che in fase di consultazione un terapeuta dovrebbe poterla aiutare in questo senso, consigliandole il trattamento migliore al suo caso.
So che è difficile, soprattutto dopo tanti anni in cui ha tentato vari percorsi, che non le hanno dato fiducia né risultati. La "sensazione", dal titolo del consulto, "che la vita sia finita a 30 anni" è un carico grande che vive dentro di sé, e immagino sia per lei doloroso. Eppure una parte di lei non vuole rinunciare e questo è il segno positivo del suo interesse a coltivare nuove "sensazioni", e ripartire a 30 anni.
D'altronde mi sembra voglia intendere che sia troppo presto, a 30 anni, rassegnarsi. Allora potremmo dire che può concepire un'ambiziosa alternativa.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
accanto alle opinioni dei colleghi, desidero aggiungere il mio punto di vista, a seguito della lettura del suo consulto.
In particolar modo, in questa sede, mi preme lasciarle una mia suggestione. Lei ha comunicato un problema legato all'erezione e, accanto a questo, ha sottolineato dei vissuti personali che meritano la massima attenzione.
Mi riferisco a quando parla di un senso di inferiorità, che sembra essere fonte di sofferenza per lei, tanto che lo scrive in maiuscolo, come a dirci quanto grande lo sente dentro di sé.
Parla di un senso di inferiorità e di inadeguatezza e fornisce un elemento prezioso, quando parla di una certa difficoltà a stringere amicizie, e cioè un senso del giudizio che, non so se mi sbaglio, sembrerebbe essere distruttivo. Questo andrebbe approfondito dal vivo, perché potrebbe essere coerente con i suoi stati d'animo.
Prosegue poi la sua narrazione accennando alla sua vita, alla sua storia. Come se per certi versi mettesse per un momento tra parentesi gli aspetti più strettamente legati al problema dell'erezione, tanto che tra le righe sembra emergere, mi corregga pure se mi sbaglio, un senso doloroso di solitudine. Per questo mi sono chiesto se una parte di lei desiderasse focalizzarsi non solo sull'aspetto sessuale, ma anche sulla sua persona nella sua interezza.
Non so cosa ne pensa, potremmo dire che le difficoltà legate all'erezione hanno compromesso la sua vita. Ma potremmo forse dire anche il contrario, cioè che alcuni vissuti così profondi, come il senso di inferiorità di cui ci parla, condizionino le sue relazioni e la sua esistenza. L'erezione non è potente perché lei si sente "insignificante", potremmo dire impotente come persona?
In tal senso dev'essere approfondita la sua storia personale, familiare e relazionale.
Questa mia suggestione nasce dal suo raccontarsi e da alcuni suoi interrogativi, che a me sembrano importanti. Ad esempio si chiede se è giusta la diagnosi che le è stata fatta? E si chiede di che cosa ha bisogno davvero?
Ecco, ho trovato particolarmente emblematiche le sue parole in merito, quando afferma: "Ho davvero bisogno che qualcuno mi aiuti veramente e prenda a cuore il mio caso. Ogni volta che scrivo o leggo del mio problema è per me fonte di grande dolore, ho bisogno di umanità e approccio scientifico al mio problema. Questa cosa è troppo radicata in me, non sarà affatto facile sconfiggerla".
Mi sono chiesto se sta cercando qualcuno di cui finalmente potersi fidare, che la accolga e la comprenda, rispettandola umanamente. E le dia quella considerazione e quel valore, che lei dice di non sentire.
Relativamente ai tipi di psicoterapia, anche io le lascio il mio pensiero. Credo che non ci sia un intervento specifico in relazione a un sintomo. Nel mio modo di lavorare, legato al mio orientamento teorico che è psicoanalitico, si prende in considerazione la persona nella sua interezza e umanità.
È un trattamento che può essere lungo e richiede costanza e continuità. Questo perché il cambiamento è a livello emotivo e l'obiettivo riguarda l'emergere dell'autenticità della persona, che potrebbe essere stata soffocata e annientata nel corso della propria vita. Il recupero della propria autenticità consente alla persona di sentirsi finalmente "protagonista" della propria esistenza, come lei sente di desiderare. Il trattamento è lungo perché a volte l'autenticità spaventa, la propria vitalità paradossalmente può generare un senso di pericolo, di angoscia, e potenti sentimenti di vergogna.
Lei sente che il suo malessere ha radici profonde. Dice di avere svolto terapie comportamentali e di breve durata. Mi sono chiesto quindi se può essere interessante per lei riflettere anche su questo altro tipo di intervento, che toccherebbe gli aspetti più profondi di sé.
In sintesi, penso che il tipo di terapia che lei possa scegliere dipenda da vari fattori, tra cui i suoi obiettivi e il modo in cui intende raggiungerli. Per capirci, se cerca esclusivamente la potenza erettile e desidera superare il problema il più velocemente possibile, penso sia sconsigliabile un intervento di tipo psicoanalitico e più eleggibile un intervento comportamentale, focalizzato o farmacologico. Non esiste un intervento migliore di un altro, dipende dal sentire della persona, dai suoi obiettivi e dalle sue convinzioni.
Se invece desidera toccare le corde più sensibili di sé e punta a un cambiamento profondo e stabile, in cui emergere con la sua soggettività, può valutare un intervento psicoanalitico.
Bisogna anche dire che in fase di consultazione un terapeuta dovrebbe poterla aiutare in questo senso, consigliandole il trattamento migliore al suo caso.
So che è difficile, soprattutto dopo tanti anni in cui ha tentato vari percorsi, che non le hanno dato fiducia né risultati. La "sensazione", dal titolo del consulto, "che la vita sia finita a 30 anni" è un carico grande che vive dentro di sé, e immagino sia per lei doloroso. Eppure una parte di lei non vuole rinunciare e questo è il segno positivo del suo interesse a coltivare nuove "sensazioni", e ripartire a 30 anni.
D'altronde mi sembra voglia intendere che sia troppo presto, a 30 anni, rassegnarsi. Allora potremmo dire che può concepire un'ambiziosa alternativa.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 23 risposte e 10.8k visite dal 29/10/2016.
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