Ansia insonnia
Salve a tutti, sono Ivano ho 30 anni e vi scrivo perché ultimamente sto soffrendo di attacchi di ansia e insonnia. Ringrazio tutti anticipatamente... Tutto è cominciato quasi due mesi fa come un fulmine a ciel sereno, ero in ufficio e stava per finire il turno, probabilmente per quella fretta di finire perché il mio attuale lavoro non mi piace, mi venne un giramento di testa forte che mi fece pensare di svenire, così uscii fuori di scatto dall'ufficio e all'esterno mi sentii meglio respirando un po' più lentamente e stando da solo all'aria aperta. Dato che questo episodio è' avvenuto dopo tanti altri intercorsi negli anni più o meno simili che mi hanno fatto fare mille analisi in cui non è uscito nulla mi sono automaticamente accorto che non era altro che un'attacco di ansia. Premetto però che sono operato di tiroide, asportazione sub totale da morbo di basedow quindi i capogiri forse li ho anche per questo. Comunque Subito dopo questo episodio andai in farmacia, mi presi una valeriana e la notte dormii, in quel periodo ero completamente da solo a casa perché i miei erano in vacanza e la mia ragazza a lavoro fuori, quindi in solitudine totale ( una cosa completamente inedita per me ) e riusci' tutto abbastanza bene. Pensavo fosse una cosa passeggera e invece, il pensiero che potesse recapitarmi nuovamente a lavoro ha cominciato a non farmi dormire più, quindi l'insonnia più l'ansia hanno cominciato a rendermi impossibile lavorare. Lingua impastata, sensazione di claustrofobia come se volessi sempre fuggire, sudorazione ecc mi hanno fatto stare così male da farmi crollare la concentrazione, tanto che ho cominciato prima a chiedere qualche giorno di ferie ( cosa che non ho chiesto ad agosto perché ho avuto un'incidente al piede con rottura legamento che mi ha fatto stare un mese paralizzato a casa, quindi per non essere troppo assenteista ho lavorato senza sosta tutta l'estate ) per staccare un po', fino a mettermi prima una settimana, poi altri 10 giorni e dopo aver fatto due settimane di lavoro sono di nuovo oggi e domani in malattia, anche andando in posti tipo in montagna non sono riuscito a rilassarmi del tutto, non dormo ( inteso che non chiudo completamente occhio ) da 4 giorni e il solo pensiero di tornare a lavoro e ragionare su come risolvere i problemi delle persone ( faccio assistenza telefonica per clienti di nota azienda di energia ) mi fa stare troppo male, con il terrore che possa recapitarmi . Il mese scorso questa mia incapacita' acquisita mi faceva scoppiare a piangere come un bambino per la paura di non tornare più come prima. Sono in cura da uno psicologo che dopo che mi ha visto 3 volte mi ha sempre assicurato che non ho disturbi psichiatrici, che non devo prendere farmaci, ma io intanto non dormo la notte, a lavoro non riesco ad andarci e tutto ciò mi rende triste, con il morale a terra... senza farmaci ci vuole tempo, prendendo tempo però rischio il lavoro.... e non so più come fare.. come la posso risolvere questa cosa?
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(...), il pensiero che potesse recapitarmi nuovamente a lavoro ha cominciato a non farmi dormire più, (..)
gentile utente è la classica dinamica che fa scaturire ansia e ossessioni.
prosegua la terapia con il suo psicologo, tre sedute sono poche per avere risultati. tuttavia una integrazione farmacologica non è da escludere. Può farsi seguire da uno psichiatra contemporaneamente allo psicologo.
saluti
gentile utente è la classica dinamica che fa scaturire ansia e ossessioni.
prosegua la terapia con il suo psicologo, tre sedute sono poche per avere risultati. tuttavia una integrazione farmacologica non è da escludere. Può farsi seguire da uno psichiatra contemporaneamente allo psicologo.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
Grazie mille della risposta dottore. Quel " può farsi seguire anche da uno psichiatra " lei lo intende come necessario o come un'opzione da considerare ? Sa, di questi psicofarmaci c'e un terrore generale da parte di tutti, medici compresi che tentennano al pensiero di prescriverli. Quindi prima di arrivare a tanto se c'è una reale possibilità di farcela senza utilizzarli cerco di sfruttarla, lei pensa sia possibile o che sia controproducente andare avanti così sfornzandomi ?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 24/10/2016.
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