Come evitare di sentire il bisogno di un partner e come evitare di sentire stimoli sessuali
Buonasera,
sono un uomo di 24 anni e Vi scrivo dal Nord Italia.
Come da titolo, poiché per una serie di motivi (che non starò ad elencare ora in quanto non importanti ai fini della mia richiesta) non ho mai avuto una partner (né a livello emotivo, né a livello fisico) e non penso che potrò averne in futuro, vorrei cortesemente sapere:
- se esiste un modo per non sentire il bisogno di un compagno di vita;
- se esiste un modo per evitare di sentire stimoli sessuali
In pratica, mi piacerebbe riuscire a vivere tranquillamente, senza sentire la mancanza di qualcuno con cui condividere la vita... riuscendo, per esempio, a vivere le amicizie come tali, senza perdere sempre la testa per la maggior parte delle persone di sesso femminile che fa parte della mia vita (amiche, colleghe...).
Inoltre, per quanto riguarda la sfera sessuale, vorrei sapere se è possibile fare in modo che non si riesca più a provare desiderio, a provare stimoli: questo in quanto, dopo 24 anni di astinenza, la mancanza inizia a farsi pesante, e finisco per essere costantemente sovraeccitato. La cosa inizia ad essere scomoda, perché mi trovo spesso a disagio in compagnia di amiche.
Volevo capire se è possibile fare qualcosa a livello psicologico (ipnosi?) o propriamente fisico (mi chiedevo, ad esempio, se fosse possibile assumere l'Androcur e, se sì, chi potrebbe prescriverlo... ma mi rendo conto che questa probabilmente non è una domanda da rivolgere a Voi Psicologi).
Grazie per le Vs. risposte e cordiali saluti.
sono un uomo di 24 anni e Vi scrivo dal Nord Italia.
Come da titolo, poiché per una serie di motivi (che non starò ad elencare ora in quanto non importanti ai fini della mia richiesta) non ho mai avuto una partner (né a livello emotivo, né a livello fisico) e non penso che potrò averne in futuro, vorrei cortesemente sapere:
- se esiste un modo per non sentire il bisogno di un compagno di vita;
- se esiste un modo per evitare di sentire stimoli sessuali
In pratica, mi piacerebbe riuscire a vivere tranquillamente, senza sentire la mancanza di qualcuno con cui condividere la vita... riuscendo, per esempio, a vivere le amicizie come tali, senza perdere sempre la testa per la maggior parte delle persone di sesso femminile che fa parte della mia vita (amiche, colleghe...).
Inoltre, per quanto riguarda la sfera sessuale, vorrei sapere se è possibile fare in modo che non si riesca più a provare desiderio, a provare stimoli: questo in quanto, dopo 24 anni di astinenza, la mancanza inizia a farsi pesante, e finisco per essere costantemente sovraeccitato. La cosa inizia ad essere scomoda, perché mi trovo spesso a disagio in compagnia di amiche.
Volevo capire se è possibile fare qualcosa a livello psicologico (ipnosi?) o propriamente fisico (mi chiedevo, ad esempio, se fosse possibile assumere l'Androcur e, se sì, chi potrebbe prescriverlo... ma mi rendo conto che questa probabilmente non è una domanda da rivolgere a Voi Psicologi).
Grazie per le Vs. risposte e cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
non credo sia possibile raggiungere gli obiettivi di cui ci parla, anzi credo dovrebbe fare più attenzione a molti indicatori che mente e corpo Le suggeriscono, quali la sovraeccitazione (che avrà un senso) e "...senza perdere sempre la testa per la maggior parte delle persone di sesso femminile che fa parte della mia vita (amiche, colleghe...)."
Se Lei si invaghisce facilmente delle donne che ha attorno a sé, questo accade perché è solo da molto tempo e probabilmente è a questo che deve dare importanza e capire quale problematica c'è sotto.
Invece mi pare di capire da quello che scrive che ci sia una sorta di rassegnazione... ho capito bene?
non credo sia possibile raggiungere gli obiettivi di cui ci parla, anzi credo dovrebbe fare più attenzione a molti indicatori che mente e corpo Le suggeriscono, quali la sovraeccitazione (che avrà un senso) e "...senza perdere sempre la testa per la maggior parte delle persone di sesso femminile che fa parte della mia vita (amiche, colleghe...)."
Se Lei si invaghisce facilmente delle donne che ha attorno a sé, questo accade perché è solo da molto tempo e probabilmente è a questo che deve dare importanza e capire quale problematica c'è sotto.
Invece mi pare di capire da quello che scrive che ci sia una sorta di rassegnazione... ho capito bene?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
Premetto che non si puo' risolvere i problemi partendo dalla coda.
Ora vorrei che cortesemente chiarisse a noi o a se' stesso le *cause* di questa situazione che ci descrive.
Senza capire come mai Lei si venga a trovare in questa situazione non possiamo risponderle.
I miei saluti.
Premetto che non si puo' risolvere i problemi partendo dalla coda.
Ora vorrei che cortesemente chiarisse a noi o a se' stesso le *cause* di questa situazione che ci descrive.
Senza capire come mai Lei si venga a trovare in questa situazione non possiamo risponderle.
I miei saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
"- se esiste un modo per non sentire il bisogno di un compagno di vita;
- se esiste un modo per evitare di sentire stimoli sessuali"
Fortunatamente no!
Il piacere, e per piacere si intende affettivo-relazionale e sessuale - è sentinella di vita, la sua mancanza va accuratamete analizzata e curata.
Le sedazioni e le anestesie, non appartengono alla dimensione della cura.
- se esiste un modo per evitare di sentire stimoli sessuali"
Fortunatamente no!
Il piacere, e per piacere si intende affettivo-relazionale e sessuale - è sentinella di vita, la sua mancanza va accuratamete analizzata e curata.
Le sedazioni e le anestesie, non appartengono alla dimensione della cura.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gentili Dottoresse,
innanzitutto grazie mille per le Vs. risposte.
Dott.ssa Pileci,
Le confermo che da parte mia c'è una sorta di rassegnazione. Non Le nascondo che io senta la mancanza di quanto sopra... ma vedo un sacco di problemi nel riuscire ad avere tutto ciò. Le sarà tutto chiaro tra poco.
Dott.ssa Esposito,
speravo di non dover elencare tutti i motivi che mi hanno spinto e mi spingono a non trovare una compagna di vita, ma eccoli.
Tanto per cominciare, io sono una persona molto solitaria. Non ho mai sentito il bisogno di conoscere nuove persone e, anzi, ho sempre cercato di stare il più in disparte possibile. Suppongo che sia questo il motivo che mi ha sempre spinto, e tuttora mi spinge, a perdere la testa per amiche, colleghe, vicine di casa eccetera.
In secondo luogo, ho sempre pensato che, se avessi avuto una ragazza, avrei avuto qualche problema a casa: temevo prese in giro da parte dei miei genitori, interrogatori vari (dove vai? Con chi sei? Cosa fate? A che ora torni?), e la situazione della casa stessa, sempre in disordine.
Ho da poco perso mia mamma, e se prima uno dei tanti problemi era la vergogna nei confronti dei miei, ora la cosa si è tramutata in vergogna nei soli confronti di mio padre E nella paura di lasciarlo solo. Di fatto, a me urterebbe dover dire a mio padre che ho una ragazza. E lo stesso valeva prima, anche con mia mamma. Ed ora, appunto, ho ancora più risentimento di prima anche solo ad uscire di casa per una cena, perché mio padre è un uomo molto solo (no amici, no hobbies) e l'unica sua distrazione (o, meglio, l'unico suo "bastone"), al momento, sono io.
Inoltre, io sono una persona molto pigra. Quando torno dal lavoro, mi piace mettermi in pigiama e starmene svaccato sul divano! Se potessi, vivrei in pigiama!!! Quindi l'idea di dover uscire spesso, non mi entusiasma affatto. Tra l'altro, penso di non averne nemmeno le forze... ma questo è un altro discorso.
Infine, ma potrei andare avanti per un'intera giornata, io ho molte paranoie. Rifuggo l'alcool e chi ne fa utilizzo, in quanto lo ritengo "il male", e mi ha sempre fatto piacere pensare che i miei genitori potessero dire "che bravo, lui non lo ha mai toccato!". E quanto sono curioso di sapere che sapore abbia una birra... ma quando gli amici mi propongono di provarla, io rispondo sempre "No!", manco ammazzassi qualcuno. Stesso discorso per la discoteca: non ho mai provato ad andarci ma, siccome ho paura che farei figuracce, e siccome la reputo "il male", evito di andarci. Con buona pace degli amici che mi dicono: "almeno prova una cosa prima di dire che non ti piace e non va bene". Ma, di nuovo, mi è sempre piaciuta l'idea che i miei potessero dire "che bravo lui che non ci va. Come siamo fortunati!". Sarà che ho sempre cercato di essere diverso dal cliché del normale adolescente che si ubriaca e balla tutta notte, tutte le notti. Manco ci fosse qualcosa di male.
Altre paranoie riguardano la sfera sessuale. Io, ad esempio, non credo nel sesso senza amore: per me i rapporti occasionali non dovrebbero esistere. Ed anche alcuni tipi di pratiche mi impauriscono e, per certi versi, mi "impressionano". Il sesso orale, per esempio. Anche se comune in una coppia, non so se lo vorrei praticare (attivamente e passivamente), perché mi fa un po' senso. Inoltre, ho molta paura del sesso in generale: non penso di essere all'altezza. E tra l'altro, se mai dovessi avere un bambino, mi vergognerei tantissimo a dirlo a chiunque, perché significherebbe ammettere di aver avuto un rapporto.
Quindi, Dott.ssa Esposito, queste sono alcune delle cose che mi spingono a voler smettere di sentire il bisogno di una partner, e che mi spingono a voler smettere di provare stimoli sessuali. La maggior parte di queste cose sarebbe probabilmente facilmente risolvibile, ma per me sono muri invalicabili e, aggiungerei, la mia proverbiale pigrizia mi spinge a cercare la soluzione più comoda... che, appunto, sarebbe quella di evitare di provare certe sensazioni. Lei non sa quante volte ho invidiato i robot, programmati per svolgere solo la loro funzione nella società senza bisogni e sentimenti di sorta.
Dott.ssa Randone,
che dire... prendo atto della Sua risposta! Immaginavo che la mia, oltre che essere strampalata, fosse anche una richiesta senza possibilità di risposta positiva. Anche se pensavo che, almeno a livello fisico, si potesse fare qualcosa.
Chiedo scusa per la lunghezza della risposta.
Cordiali Saluti,
innanzitutto grazie mille per le Vs. risposte.
Dott.ssa Pileci,
Le confermo che da parte mia c'è una sorta di rassegnazione. Non Le nascondo che io senta la mancanza di quanto sopra... ma vedo un sacco di problemi nel riuscire ad avere tutto ciò. Le sarà tutto chiaro tra poco.
Dott.ssa Esposito,
speravo di non dover elencare tutti i motivi che mi hanno spinto e mi spingono a non trovare una compagna di vita, ma eccoli.
Tanto per cominciare, io sono una persona molto solitaria. Non ho mai sentito il bisogno di conoscere nuove persone e, anzi, ho sempre cercato di stare il più in disparte possibile. Suppongo che sia questo il motivo che mi ha sempre spinto, e tuttora mi spinge, a perdere la testa per amiche, colleghe, vicine di casa eccetera.
In secondo luogo, ho sempre pensato che, se avessi avuto una ragazza, avrei avuto qualche problema a casa: temevo prese in giro da parte dei miei genitori, interrogatori vari (dove vai? Con chi sei? Cosa fate? A che ora torni?), e la situazione della casa stessa, sempre in disordine.
Ho da poco perso mia mamma, e se prima uno dei tanti problemi era la vergogna nei confronti dei miei, ora la cosa si è tramutata in vergogna nei soli confronti di mio padre E nella paura di lasciarlo solo. Di fatto, a me urterebbe dover dire a mio padre che ho una ragazza. E lo stesso valeva prima, anche con mia mamma. Ed ora, appunto, ho ancora più risentimento di prima anche solo ad uscire di casa per una cena, perché mio padre è un uomo molto solo (no amici, no hobbies) e l'unica sua distrazione (o, meglio, l'unico suo "bastone"), al momento, sono io.
Inoltre, io sono una persona molto pigra. Quando torno dal lavoro, mi piace mettermi in pigiama e starmene svaccato sul divano! Se potessi, vivrei in pigiama!!! Quindi l'idea di dover uscire spesso, non mi entusiasma affatto. Tra l'altro, penso di non averne nemmeno le forze... ma questo è un altro discorso.
Infine, ma potrei andare avanti per un'intera giornata, io ho molte paranoie. Rifuggo l'alcool e chi ne fa utilizzo, in quanto lo ritengo "il male", e mi ha sempre fatto piacere pensare che i miei genitori potessero dire "che bravo, lui non lo ha mai toccato!". E quanto sono curioso di sapere che sapore abbia una birra... ma quando gli amici mi propongono di provarla, io rispondo sempre "No!", manco ammazzassi qualcuno. Stesso discorso per la discoteca: non ho mai provato ad andarci ma, siccome ho paura che farei figuracce, e siccome la reputo "il male", evito di andarci. Con buona pace degli amici che mi dicono: "almeno prova una cosa prima di dire che non ti piace e non va bene". Ma, di nuovo, mi è sempre piaciuta l'idea che i miei potessero dire "che bravo lui che non ci va. Come siamo fortunati!". Sarà che ho sempre cercato di essere diverso dal cliché del normale adolescente che si ubriaca e balla tutta notte, tutte le notti. Manco ci fosse qualcosa di male.
Altre paranoie riguardano la sfera sessuale. Io, ad esempio, non credo nel sesso senza amore: per me i rapporti occasionali non dovrebbero esistere. Ed anche alcuni tipi di pratiche mi impauriscono e, per certi versi, mi "impressionano". Il sesso orale, per esempio. Anche se comune in una coppia, non so se lo vorrei praticare (attivamente e passivamente), perché mi fa un po' senso. Inoltre, ho molta paura del sesso in generale: non penso di essere all'altezza. E tra l'altro, se mai dovessi avere un bambino, mi vergognerei tantissimo a dirlo a chiunque, perché significherebbe ammettere di aver avuto un rapporto.
Quindi, Dott.ssa Esposito, queste sono alcune delle cose che mi spingono a voler smettere di sentire il bisogno di una partner, e che mi spingono a voler smettere di provare stimoli sessuali. La maggior parte di queste cose sarebbe probabilmente facilmente risolvibile, ma per me sono muri invalicabili e, aggiungerei, la mia proverbiale pigrizia mi spinge a cercare la soluzione più comoda... che, appunto, sarebbe quella di evitare di provare certe sensazioni. Lei non sa quante volte ho invidiato i robot, programmati per svolgere solo la loro funzione nella società senza bisogni e sentimenti di sorta.
Dott.ssa Randone,
che dire... prendo atto della Sua risposta! Immaginavo che la mia, oltre che essere strampalata, fosse anche una richiesta senza possibilità di risposta positiva. Anche se pensavo che, almeno a livello fisico, si potesse fare qualcosa.
Chiedo scusa per la lunghezza della risposta.
Cordiali Saluti,
[#5]
(...), mi piacerebbe riuscire a vivere tranquillamente, senza sentire la mancanza di qualcuno con cui condividere la vita... (..)
è questa pretesa che dovrebbe spingerla a chiedere una consulto psicologico poichè è, in tutta la sua essenza, una pretesa disfunzionale che copre delle difficoltà relazionali.
saluti
è questa pretesa che dovrebbe spingerla a chiedere una consulto psicologico poichè è, in tutta la sua essenza, una pretesa disfunzionale che copre delle difficoltà relazionali.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#6]
Gentile ragazzo,
Da quello che ci racconta di Lei i suoi problemi non sono solo di nartura sessuale.
Lei ha dei problemi a 360 gradi e il sesso penso sia il minore.
Sa, pensando alla Sua vita mi e' venuto in mente un pensiero che Le dedico:
*per fortuna esiste un qualche stimolo sessuale che di tanto in tanto irrompe nel suo nulla. Oppure penso che la sua non potrebbe neanche chiamarsi *vita*. Lei potrebbe essere preso ad esempio vivente del *disturbo di personalita' evitante* .
Che dirLe? Le auguro di avere ad un certo punto un barlume di voglia di vivere. Potrebbe essere una novita` entusiasmante!
Da quello che ci racconta di Lei i suoi problemi non sono solo di nartura sessuale.
Lei ha dei problemi a 360 gradi e il sesso penso sia il minore.
Sa, pensando alla Sua vita mi e' venuto in mente un pensiero che Le dedico:
*per fortuna esiste un qualche stimolo sessuale che di tanto in tanto irrompe nel suo nulla. Oppure penso che la sua non potrebbe neanche chiamarsi *vita*. Lei potrebbe essere preso ad esempio vivente del *disturbo di personalita' evitante* .
Che dirLe? Le auguro di avere ad un certo punto un barlume di voglia di vivere. Potrebbe essere una novita` entusiasmante!
[#7]
Ha perso la mamma..
Si sente in colpa per suo padre.,.
Si vergogna per più cose..
È solitario, come chiaro meccanismo di difesa...
Non si sente all'altezza della sssusalita...ha paura..
Il sesso orale non le piace, immagino ci sia qualche nucleo fobico....
E così via....
Non crede che sarebbe il caso, più che di elencare le svariate cause della sua sofferenza, pensare di affrontarle? Davvero?
Si sente in colpa per suo padre.,.
Si vergogna per più cose..
È solitario, come chiaro meccanismo di difesa...
Non si sente all'altezza della sssusalita...ha paura..
Il sesso orale non le piace, immagino ci sia qualche nucleo fobico....
E così via....
Non crede che sarebbe il caso, più che di elencare le svariate cause della sua sofferenza, pensare di affrontarle? Davvero?
[#8]
Utente
Buonasera e grazie a tutti per le risposte.
Dott. De Vincentiis,
Lei non sa quante volte gli amici mi hanno consigliato di rivolgermi ad uno specialista per affrontare i miei problemi. Quante volte mi sono sentito dire "fatti una chiacchierata con un professionista". Ma, vede, vorrei evitare. Forse perché non voglio ammettere a me stesso di averne bisogno... forse perché non ho molto tempo... forse perché dovrei giustificarmi... forse perché mi vergognerei a parlare di persona di tante cose. Con la tastiera ed il freddo schermo di un PC, senza fissare qualcuno negli occhi, è tutto molto più semplice.
Dott.ssa Esposito,
la Sua risposta così diretta mi ha colto di sorpresa!
Mi son messo a leggere qualcosa in merito al "disturbo di personalità evitante". Devo dire che mi ci ritrovo abbastanza: sensazione di valere poco, scarsa autostima, timore delle critiche (e, aggiungerei, delle figuracce e delle prese in giro), paura di essere incapaci nell’approccio e nel mantenere un discorso, l’idea di non avere nulla di interessante da proporre agli altri e di non essere attraenti (tutto ciò preso da un sito che ho consultato).
Però, c'è un però: io non mi sento inferiore agli altri. O, almeno, non in tutto. Certo, la mia condizione fisica non mi aiuta: non sono né bello, né prestante. Ma non mi ritengo un rifiuto umano: sono altri i motivi che mi spingono a non vivere la mia via appieno. Sono quelli che Vi ho elencato oggi.
E, a dirla tutta, io un gruppetto di amici ce l'ho. Oltre a qualche amico "singolo", se mi passa il termine. E con essi esco, di tanto in tanto, e mi ci trovo anche bene!!! Solo che non è una cosa che faccio spesso. Un po' per pigrizia, un po' per stanchezza, un po' per mancanza di tempo, un po' per le mie innumerevoli paranoie. Ma con queste persone sto bene... senza sentire il bisogno di altre.
Apprezzo il Suo augurio e La ringrazio, ma Le assicuro che sarebbe davvero più comodo continuare a vivere come sto facendo ora... con i miei amici, i miei colleghi, il mio lavoro, i miei familiari e senza, però, tutte le complicazioni dovute all'aspetto sentimentale.
Dott.ssa Randone,
preciso che io sono sempre stato solitario, fin da piccolo. Non c'entra la recente perdita di mia mamma. Quando i miei compagni di scuola delle elementari andavano in giro a rincorrere i gatti, a scavalcare i fossi e ad arrampicarsi sugli alberi, io preferivo stare a casina invece che "fare simili stupidate". Sono sempre stato molto critico e molto selettivo: se etichettavo una cosa come "sbagliata", ne stavo alla larga. E così ho fatto anche con l'uscire spesso, con l'alcool, con la discoteca, con le relazioni (anche se per queste cose non si tratta solo di considerarle come sbagliate, ma anche di avere paura di giudizi e commenti).
Per quanto concerne la sessualità, sì, ho paura. Ho paura di non essere in grado. Ed anche di avere qualche problema a livello fisico, a dire il vero.
Mentre per il sesso orale, non ho detto che non mi piaccia. Ovviamente mi eccita. Il problema è che mi fa "senso" l'atto in sé. Ovviamente parlo per visto fare, visto che non ho mai avuto un rapporto.
Alla sua domanda rispondo, non so se a sorpresa, con un NO: non credo che sia il caso di affrontarle. Sono troppe, ed io non ho nessuna voglia di impegnarmi per risolverle. Sarebbe molto più semplice continuare a vivere come ora... solo senza i problemi di natura sentimentale. Da qui la mia decisione di porVi il mio quesito.
Cordiali Saluti,
Dott. De Vincentiis,
Lei non sa quante volte gli amici mi hanno consigliato di rivolgermi ad uno specialista per affrontare i miei problemi. Quante volte mi sono sentito dire "fatti una chiacchierata con un professionista". Ma, vede, vorrei evitare. Forse perché non voglio ammettere a me stesso di averne bisogno... forse perché non ho molto tempo... forse perché dovrei giustificarmi... forse perché mi vergognerei a parlare di persona di tante cose. Con la tastiera ed il freddo schermo di un PC, senza fissare qualcuno negli occhi, è tutto molto più semplice.
Dott.ssa Esposito,
la Sua risposta così diretta mi ha colto di sorpresa!
Mi son messo a leggere qualcosa in merito al "disturbo di personalità evitante". Devo dire che mi ci ritrovo abbastanza: sensazione di valere poco, scarsa autostima, timore delle critiche (e, aggiungerei, delle figuracce e delle prese in giro), paura di essere incapaci nell’approccio e nel mantenere un discorso, l’idea di non avere nulla di interessante da proporre agli altri e di non essere attraenti (tutto ciò preso da un sito che ho consultato).
Però, c'è un però: io non mi sento inferiore agli altri. O, almeno, non in tutto. Certo, la mia condizione fisica non mi aiuta: non sono né bello, né prestante. Ma non mi ritengo un rifiuto umano: sono altri i motivi che mi spingono a non vivere la mia via appieno. Sono quelli che Vi ho elencato oggi.
E, a dirla tutta, io un gruppetto di amici ce l'ho. Oltre a qualche amico "singolo", se mi passa il termine. E con essi esco, di tanto in tanto, e mi ci trovo anche bene!!! Solo che non è una cosa che faccio spesso. Un po' per pigrizia, un po' per stanchezza, un po' per mancanza di tempo, un po' per le mie innumerevoli paranoie. Ma con queste persone sto bene... senza sentire il bisogno di altre.
Apprezzo il Suo augurio e La ringrazio, ma Le assicuro che sarebbe davvero più comodo continuare a vivere come sto facendo ora... con i miei amici, i miei colleghi, il mio lavoro, i miei familiari e senza, però, tutte le complicazioni dovute all'aspetto sentimentale.
Dott.ssa Randone,
preciso che io sono sempre stato solitario, fin da piccolo. Non c'entra la recente perdita di mia mamma. Quando i miei compagni di scuola delle elementari andavano in giro a rincorrere i gatti, a scavalcare i fossi e ad arrampicarsi sugli alberi, io preferivo stare a casina invece che "fare simili stupidate". Sono sempre stato molto critico e molto selettivo: se etichettavo una cosa come "sbagliata", ne stavo alla larga. E così ho fatto anche con l'uscire spesso, con l'alcool, con la discoteca, con le relazioni (anche se per queste cose non si tratta solo di considerarle come sbagliate, ma anche di avere paura di giudizi e commenti).
Per quanto concerne la sessualità, sì, ho paura. Ho paura di non essere in grado. Ed anche di avere qualche problema a livello fisico, a dire il vero.
Mentre per il sesso orale, non ho detto che non mi piaccia. Ovviamente mi eccita. Il problema è che mi fa "senso" l'atto in sé. Ovviamente parlo per visto fare, visto che non ho mai avuto un rapporto.
Alla sua domanda rispondo, non so se a sorpresa, con un NO: non credo che sia il caso di affrontarle. Sono troppe, ed io non ho nessuna voglia di impegnarmi per risolverle. Sarebbe molto più semplice continuare a vivere come ora... solo senza i problemi di natura sentimentale. Da qui la mia decisione di porVi il mio quesito.
Cordiali Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.5k visite dal 23/10/2016.
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