Perdita di capelli, botta finale alla mia insicurezza.
Buonasera, gentili professionisti di Medicitalia.
Sono ormai tre settimane che sono caduto nello sconforto più totale, il quale mi impedisce di concentrarmi nello studio e mi sta rendendo infernale ogni giornata. La causa scatenante è stato l'accorgermi di un possibile, imminente, tremendo problema per una persona insicura come me: la perdita dei capelli. Non sto a fornire ulteriori informazioni che farebbero ricadere il consulto in una sezione diversa, dico solo che dopo una caduta abbondante di capelli durante una doccia, mi sono scosso e ho iniziato a controllarmi spasmodicamente l'attaccatura, la quale non è esattamente longilinea, ma è leggermente arretrata rispetto a ciò che mi ero aspettato di vedere. Non riuscendo a stabilire se fosse un pieno sintomo dell'AGA, di cui quasi sicuramente soffrirò prima o poi (e spero vivamente molto "poi"), sono corso al pc, come molti utenti fanno, e ho iniziato a spulciare l'internet da cima a fondo, forum dopo forum, arrivando ad ottenere in pochi giorni una preparazione sconsiderata sull'argomento.
Sono ormai tre settimane che non ho pace, ma purtroppo questo evento ha solamente messo in luce una parte di tutte le mie insicurezze. Dico subito che sono una persona molto socievole, ho tanti amici e conoscenti che credo mi stimino molto e si divertano a passare tempo con me (e io con loro). Purtroppo però, pur essendo l'emblema dell'estroversione, cambio completamente carattere quando si tratta di "far valere le mie ragioni" con gli sconosciuti. Non fraintendetemi, tra amici oppure nelle discussioni (virtuali o reali) non ho mai avuto paura di esprimere la mia opinione e dire la mia, e per questo mi sento rispettato. Ma quando si tratta di "arrabbiarmi" o far valere me stesso in altre situazioni, mi faccio mille problemi. Può essere qualunque situazione, anche molto stupida, come per esempio rinunciare a raggiungere un amico che mi aveva tenuto il posto in una fila per la paura di essere attaccato dalle altre persone, oppure la paura di fare a voci e litigare per strada (amici o sconosciuti), oppure ancora la paura di tenere il posto a qualcuno. In generale, io credo di avere una paura bestiale, al punto tale da definirsi "fobia", della vergogna e dell'imbarazzo.
Purtroppo questo è anche alla base del motivo per cui non ho mai avuto una ragazza, pur avendo tante amiche che frequento regolarmente (per amicizia, però), mancanza che, arrivato ai 21, si fa sentire tantissimo. Io ho sempre avuto la "paura del rifiuto", e per questo, per paura di essere deriso o preso in giro, non mi sono mai fatto avanti con nessuna, anche se ricevevo segnali di interesse. Pensavo che con l'età il problema sarebbe passato e invece non è così.
Lo spettro dell'AGA adesso mi ha gettato nel terrore. Come farei a gestire tutto questo addirittura senza capelli, dopo un mare di fatiche fatte per arrivare a piacermi esteticamente? Sto attuando un autopercorso di crescita personale, ma mi vedo tagliate le gambe. Sono terrorizzato.
Sono ormai tre settimane che sono caduto nello sconforto più totale, il quale mi impedisce di concentrarmi nello studio e mi sta rendendo infernale ogni giornata. La causa scatenante è stato l'accorgermi di un possibile, imminente, tremendo problema per una persona insicura come me: la perdita dei capelli. Non sto a fornire ulteriori informazioni che farebbero ricadere il consulto in una sezione diversa, dico solo che dopo una caduta abbondante di capelli durante una doccia, mi sono scosso e ho iniziato a controllarmi spasmodicamente l'attaccatura, la quale non è esattamente longilinea, ma è leggermente arretrata rispetto a ciò che mi ero aspettato di vedere. Non riuscendo a stabilire se fosse un pieno sintomo dell'AGA, di cui quasi sicuramente soffrirò prima o poi (e spero vivamente molto "poi"), sono corso al pc, come molti utenti fanno, e ho iniziato a spulciare l'internet da cima a fondo, forum dopo forum, arrivando ad ottenere in pochi giorni una preparazione sconsiderata sull'argomento.
Sono ormai tre settimane che non ho pace, ma purtroppo questo evento ha solamente messo in luce una parte di tutte le mie insicurezze. Dico subito che sono una persona molto socievole, ho tanti amici e conoscenti che credo mi stimino molto e si divertano a passare tempo con me (e io con loro). Purtroppo però, pur essendo l'emblema dell'estroversione, cambio completamente carattere quando si tratta di "far valere le mie ragioni" con gli sconosciuti. Non fraintendetemi, tra amici oppure nelle discussioni (virtuali o reali) non ho mai avuto paura di esprimere la mia opinione e dire la mia, e per questo mi sento rispettato. Ma quando si tratta di "arrabbiarmi" o far valere me stesso in altre situazioni, mi faccio mille problemi. Può essere qualunque situazione, anche molto stupida, come per esempio rinunciare a raggiungere un amico che mi aveva tenuto il posto in una fila per la paura di essere attaccato dalle altre persone, oppure la paura di fare a voci e litigare per strada (amici o sconosciuti), oppure ancora la paura di tenere il posto a qualcuno. In generale, io credo di avere una paura bestiale, al punto tale da definirsi "fobia", della vergogna e dell'imbarazzo.
Purtroppo questo è anche alla base del motivo per cui non ho mai avuto una ragazza, pur avendo tante amiche che frequento regolarmente (per amicizia, però), mancanza che, arrivato ai 21, si fa sentire tantissimo. Io ho sempre avuto la "paura del rifiuto", e per questo, per paura di essere deriso o preso in giro, non mi sono mai fatto avanti con nessuna, anche se ricevevo segnali di interesse. Pensavo che con l'età il problema sarebbe passato e invece non è così.
Lo spettro dell'AGA adesso mi ha gettato nel terrore. Come farei a gestire tutto questo addirittura senza capelli, dopo un mare di fatiche fatte per arrivare a piacermi esteticamente? Sto attuando un autopercorso di crescita personale, ma mi vedo tagliate le gambe. Sono terrorizzato.
[#1]
Gentile Utente,
sembra che tu voglia costruire un mondo perfetto e una tua immagine perfetta, in modo tale da poterti poi "buttare" per vivere e magari per proporti con una ragazza.
Tu scrivi: " Io ho sempre avuto la "paura del rifiuto", e per questo, per paura di essere deriso o preso in giro, non mi sono mai fatto avanti con nessuna, anche se ricevevo segnali di interesse. Pensavo che con l'età il problema sarebbe passato e invece non è così."
Queste problematiche si risolvono solo se vengono affrontate direttamente e in maniera seria, non fuggendo.
La paura del rifiuto si supera provando e correndo il rischio di essere rifiutati. Sperimentare il rifiuto, per quanto doloroso, potrebbe aiutare ad andare oltre, a perfezionarsi cercando modalità più funzionali per diventare davvero competente.
Infine, l'autopercorso non funziona, perché dall'esterno si vedono più chiaramente certi aspetti con i quali magari rischiamo di colludere e perché il percorso psicologico è l'incontro di due menti.
Lo psicologo, poi, è competente e guida il pz su questi aspetti.
Cordiali saluti,
sembra che tu voglia costruire un mondo perfetto e una tua immagine perfetta, in modo tale da poterti poi "buttare" per vivere e magari per proporti con una ragazza.
Tu scrivi: " Io ho sempre avuto la "paura del rifiuto", e per questo, per paura di essere deriso o preso in giro, non mi sono mai fatto avanti con nessuna, anche se ricevevo segnali di interesse. Pensavo che con l'età il problema sarebbe passato e invece non è così."
Queste problematiche si risolvono solo se vengono affrontate direttamente e in maniera seria, non fuggendo.
La paura del rifiuto si supera provando e correndo il rischio di essere rifiutati. Sperimentare il rifiuto, per quanto doloroso, potrebbe aiutare ad andare oltre, a perfezionarsi cercando modalità più funzionali per diventare davvero competente.
Infine, l'autopercorso non funziona, perché dall'esterno si vedono più chiaramente certi aspetti con i quali magari rischiamo di colludere e perché il percorso psicologico è l'incontro di due menti.
Lo psicologo, poi, è competente e guida il pz su questi aspetti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la pronta risposta.
È esattamente come dice lei: io sto cercando di plasmarmi al meglio delle mie possibilità. Non sono come certi tipi di persone che imputano agli altri o a fattori esterni i propri insuccessi: tutto ciò che mi manca dipende unicamente da me stesso.
Certo è che se lungo la strada incontrassi ostacoli insormontabili come l'AGA, sarebbe veramente finita.
È esattamente come dice lei: io sto cercando di plasmarmi al meglio delle mie possibilità. Non sono come certi tipi di persone che imputano agli altri o a fattori esterni i propri insuccessi: tutto ciò che mi manca dipende unicamente da me stesso.
Certo è che se lungo la strada incontrassi ostacoli insormontabili come l'AGA, sarebbe veramente finita.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.5k visite dal 22/10/2016.
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