Disturbo dipendente della personalità?
Sono uno studente universitario di 20 anni, niente di più, niente di meno. Tutto sommato ho una vita normale, interessi svariati( non so se può aiutare, ma secondo il test MBTI la mia personalità appartiene al tipo ENFP; ho fatto il test per molti anni ed il risultato non è mai cambiato).
Il mio percorso universitario, tutto sommato, è iniziato bene, con voti molto alti, a dire il vero; però, devo dire sono stato influenzato moltissimo da alcuni avvenimenti che mi hanno impedito di studiare, per giorni e giorni e di preferire, piuttosto, altre attività meno impegnative.
Manco di motivazioni per studiare, non trovo una ragione sufficiente a farlo e, detto molto francamente, io non basto a me stesso. Ho bisogno di stimoli provenienti da fuori, da amici( stranamente, l'incitazione dei miei genitori non ha effetto, forse perché non ho un legame vero e proprio con loro, date le differenze di età, cultura, interessi, idee, seppure il rapporto non è mai stato particolarmente conflittuale) e da persone che mi sono care in generale.
Ho provato a chiedere a qualcuno di "studiare insieme a me", ma non ci sono molte persone che mi stanno vicine e che lo farebbero, o perché studiano cose diverse, o perché preferiscono studiare da soli, semplicemente. Ad ogni modo, mi sono reso conto che non riesco proprio a farlo.
Detto questo, mi sono reso conto che questa mancanza di forza di volontà non avviene solo in ambito universitario, ma in molti altri ambiti: mi sento letteralmente dipendente da alcuni miei amici e amiche con cui ho un rapporto intimo. Quando sono solo, mi sento "giù", mi viene il mal di testa facilmente( ogni 3-4 giorni, in media, prendo un OKI per farmi passare il dolore), e sento un malessere ed una pesantezza che mi rendono molto gravoso il passare del tempo. Distrazioni come la lettura, il guardare film ed il giocare al computer, non riescono a sollevarmi quando ciò avviene e cerco costantemente di incontrare persone con cui possa avere una conversazione più o meno profonda, con cui confidarmi.
Quando non posso uscire con i miei amici o non posso parlare con loro perché hanno altri impegni, mi sento ferito e tradito.
Sento il bisogno di instaurare un rapporto di coppia con qualcuno in modo da poter fare "tutto" insieme, nella maniera più assoluta, condividere qualsiasi cosa, perché è solo nell'altro che io sento di poter trovare la realizzazione di me stesso. Non so se tutto ciò è banale o meno, magari non ho inserito abbastanza dettagli, perché ce ne sono.
Esiste un modo per risolvere questi problemi? Ho provato a pensarci sopra più e più volte, ma non sono riuscito a venirne a capo.
In passato ho provato a chiedere ai miei genitori di farmi consultare uno psicologo, ma mi hanno detto di no perché ne proverebbero vergogna, così mi son ritrovato qui. Ringrazio in anticipo chiunque risponderà alla mia richiesta.
Il mio percorso universitario, tutto sommato, è iniziato bene, con voti molto alti, a dire il vero; però, devo dire sono stato influenzato moltissimo da alcuni avvenimenti che mi hanno impedito di studiare, per giorni e giorni e di preferire, piuttosto, altre attività meno impegnative.
Manco di motivazioni per studiare, non trovo una ragione sufficiente a farlo e, detto molto francamente, io non basto a me stesso. Ho bisogno di stimoli provenienti da fuori, da amici( stranamente, l'incitazione dei miei genitori non ha effetto, forse perché non ho un legame vero e proprio con loro, date le differenze di età, cultura, interessi, idee, seppure il rapporto non è mai stato particolarmente conflittuale) e da persone che mi sono care in generale.
Ho provato a chiedere a qualcuno di "studiare insieme a me", ma non ci sono molte persone che mi stanno vicine e che lo farebbero, o perché studiano cose diverse, o perché preferiscono studiare da soli, semplicemente. Ad ogni modo, mi sono reso conto che non riesco proprio a farlo.
Detto questo, mi sono reso conto che questa mancanza di forza di volontà non avviene solo in ambito universitario, ma in molti altri ambiti: mi sento letteralmente dipendente da alcuni miei amici e amiche con cui ho un rapporto intimo. Quando sono solo, mi sento "giù", mi viene il mal di testa facilmente( ogni 3-4 giorni, in media, prendo un OKI per farmi passare il dolore), e sento un malessere ed una pesantezza che mi rendono molto gravoso il passare del tempo. Distrazioni come la lettura, il guardare film ed il giocare al computer, non riescono a sollevarmi quando ciò avviene e cerco costantemente di incontrare persone con cui possa avere una conversazione più o meno profonda, con cui confidarmi.
Quando non posso uscire con i miei amici o non posso parlare con loro perché hanno altri impegni, mi sento ferito e tradito.
Sento il bisogno di instaurare un rapporto di coppia con qualcuno in modo da poter fare "tutto" insieme, nella maniera più assoluta, condividere qualsiasi cosa, perché è solo nell'altro che io sento di poter trovare la realizzazione di me stesso. Non so se tutto ciò è banale o meno, magari non ho inserito abbastanza dettagli, perché ce ne sono.
Esiste un modo per risolvere questi problemi? Ho provato a pensarci sopra più e più volte, ma non sono riuscito a venirne a capo.
In passato ho provato a chiedere ai miei genitori di farmi consultare uno psicologo, ma mi hanno detto di no perché ne proverebbero vergogna, così mi son ritrovato qui. Ringrazio in anticipo chiunque risponderà alla mia richiesta.
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Gentile utente,
Temo che Lei debba insistere con i Suoi genitori per potere iniziare un serio percorso psicoterapeutico dinamico o analitico.
I sintomi che descrive sono una indicazione significativa e non c'e davvero nulla che Lei possa fare da solo!
I miei auguri
Temo che Lei debba insistere con i Suoi genitori per potere iniziare un serio percorso psicoterapeutico dinamico o analitico.
I sintomi che descrive sono una indicazione significativa e non c'e davvero nulla che Lei possa fare da solo!
I miei auguri
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 21/10/2016.
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