Aggressività

Buonasera, vi scrivo per chiedervi aiuto in quanto ho due bambini una di 3 e uno di 4 anni e mezzo.
Entrambi hanno sempre frequentato l'asilo sia il nido che la materna dall'età di 1 anno. La situazione familiare è tranquilla senza problematiche di alcun genere. Da quest'anno il grande ha problemi all'asilo nel senso che spinge, reagisce alle provocazioni, da qualche manata ai compagni classe senza motivo reagisce se gli buttano giù le costruzioni e se gli tolgono di mano un gioco, ovviamente risponde se riceve uno spintone quindi praticamente sempre finisce in castigo. Lui a casa invece è ubbidiente bravo e molto dolce. Tutte le persone a cui racconto che mi dicono che è violento a scuola rimangono basite e stupefatte poiché è molto socievole. Certo come tutti ha i suoi momenti no, ma credo siano naturali. i capricci ogni tanto li fa ma durano al massimo un minuto qualche patta sul sederino l'ha presa ma nulla di più. Quando gioca ai giardini con gli amici c'è qualche scaramuccia ma molto lieve, basta dirgli di non usare le mani e finisce tutto. Non so se sono io che vedo le cose in maniera tropo lieve o se sono le maestre che sono troppo esigenti. il rapporto con la sorella è odio e amore. Quando fa qualcosa di sbagliato alzando le mani gli spiego che non si fa, che lui è un bravo bambino e che quindi non deve picchiare o spingere gli altri... insomma cerco di spiegargli le cose. non so cosa fare.... cerco consigli
Grazie
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
A mio avviso Lei dovrebbe cercare di comprendere l'ambiente dell"asilo di Suo figlio.
Se il bambino *reagisce* significa che qualcun altro *agisce*. E questo va assodato.
Solo Lei in quanto mamma puo' mettere in relazione il comportamento *reattivo* dell'asilo con cio' che Lei sa essere il compormento *fuori* dell'asilo.
Gli ambiti infantili sono molto *naif* come si suol dire e se l'ambito dell'asilo e' deteriorato dai contesti familiari di provenienza, be', forse Suo figlio si trova a dovere fronteggiare qualcosa di davvero difficile. E spetta a Lei comprendere di cosa si tratti.
I miei auguri!
Ci faccia sapere se crede!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Utente
Utente
Grazie Dottoressa, io l'unica differenza sostanziale che ho notato fra mio figlio e gli altri bambini a parere mio è il fatto che il mio ha frequentato il nido e gli altri hanno iniziato dalla materna. Al nido se vuoi qualcosa te lo devi conquistare in tutti i modi essendo l'età variabile da 1 a 3 anni nella stessa classe.
Potrebbe essere una reazione al fatto che da quest'anno giocano meno e sono più concentrati su lettere e numeri? se si, cosa posso fare per aiutarlo. In questi ultimi giorni gli è venuto un tic che strizza spesso gli occhi, cosa che era già successa quando la sorella ha iniziato ad interagire.
Nonostante questo all'asilo va volentieri, mai un pianto né un no anzi entra sempre in classe correndo. Non so che fare.
grazie
[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Non possiamo noi (intendo ne' Lei ne' noi psicoterapeuti di Medicitalia) indovinare come il Suo bimbo *viva* l'asilo.
Il particolare che strizzi gli occhi potrebbe indicare una notevole attivazione emozionale che lui *scarica* attraverso questo movimento inconsapevole .
Non si tratta di ansia, badi bene. I bambini non percepiscono l'ansia come la intendiamo noi, ma vive un'attivazione fisiologica che deve sfogare in qualche modo.
Se fosse di Suo interesse potrebbe condurre il bambino da uno psicoterapeuta dell'eta' evolutiva perche' aiuti Lei a decodificare il disagio del bimbo. Senza andare a tentoni!
Auguri!
[#4]
Utente
Utente
Grazie Mille
[#5]
Dr.ssa Francesca Lifranchi Psicologo, Psicoterapeuta 31 4
Buonasera.
Capita spesso che i bambini si comportino in modo diverso a casa rispetto a come si comportano a scuola perchè avvertono molto il cambiamento di contesto. Lei scrive che è sempre in punizione e questo sicuramente non lo farà stare bene; anche il fatto che gli sia tornato il tic, è un segno di disagio.
Per fortuna però il fatto che il bambino vada volentieri a scuola è un buon segno.
Quello che mi sentirei di consigliarle è di collaborare molto con le insegnanti di suo figlio... a volte per quella che è la mia esperienza, in questi casi si rischia di andare in conflitto, di non capirsi e di irrigidirsi nelle rispettive posizioni e questo poi si ripercuote soprattutto sul bambino, peggiorando la situazione.
Ha provato poi a parlare con suo figlio di quello che succede in classe? Lui le racconta spontaneamente qualcosa?
Rispetto alla sua domanda se suo figlio è molto vivace può essere che il fatto di giocare meno lo faccia innervosire di più, ma da come ce l'ha descritto non mi sembra un problema di non riuscire a concentrarsi su lettere e numeri.

Cordiali saluti!

Dr.ssa Francesca Lifranchi
Psicologa, Psicoterapeuta

[#6]
Utente
Utente
Buonasera, innanzitutto grazie per la Sua Risposta. Ho parlato con le insegnanti e tutte le volte che i bambino fa qualcosa che non deve, gli parliamo per spiegargli che certe cose non si fanno. la punizione a scuola è intesa come stare seduto senza poter partecipare per 5-10 minuti a casa è lo stesso. Spontaneamente non mi dice nulla ma quando gli chiedo se è stato bravo o no risponde sinceramente "si no così così". Però quando io gli chiedo il motivo, se reagisce mi spiega altrimenti se sbaglia lui dice semplicemente "boh non me lo ricordo". Lui ha un estremo bisogno di correre, cosa che da quest'anno è limitata così ho deciso di sopperire con gli sport calcio e tennis in cui trova benissimo. Inoltre cerco di trascorrerci più tempo insieme da soli e in questi momenti mi dice sempre "mamma domani sarò più bravo, posso riuscirci perché io sono un bravo bambino". Sicuramente la mia situazione non è grave però vorrei cercare il modo giusto per fargli assumere lo stesso comportamento nelle diverse situazioni. Fra maschi spesso si mettono le mani addosso ogni tanto anche alla sorella ma vorrei sapere se esiste un modo per potergli placare questo istinto.
Grazie anticipatamente
[#7]
Dr.ssa Francesca Lifranchi Psicologo, Psicoterapeuta 31 4
Personalmente credo che stia già facendo molto per aiutare suo figlio: il fatto di parlare tanto con le insegnanti, di adottare lo stesso sistema sia a casa che a scuola, di dargli la possibilità di scaricarsi con lo sport, e di ritagliare dei momenti da soli dove lui possa parlarle tranquillamente.
Un ulteriore consiglio che però immagino già facciate sia a casa che a scuola è quello di non lavorare solo sulle "punizioni" ma anche su "premi" e "gratificazioni", per cui se ci sono dei giorni in cui si comporta bene, o delle situazioni in cui qualcuno lo provoca e lui riesce a non reagire va rinforzato molto sottolineando come sia stato bravo.
Poi se fosse possibile e compatibilmente con i vari impegni, si potrebbe organizzare con le altre mamme qualche pomeriggio insieme con qualche compagno con cui magari litiga di più in classe... vedere così se fuori da quel contesto, in un ambiente più intimo e con lei presente riesce a controllarsi di più. Magari il fatto poi di essere più amico e di aver vissuto momenti divertenti lo aiuta a essere meno aggressivo.

Cordiali saluti!
[#8]
Utente
Utente
La ringrazio molto, premi e gratificazioni ci sono già, proverò nelle occasioni in cui riesce a trattenersi, a rendere importante il momento. Per il resto quando è fuori con i compagni di scuola accade sempre qualche litigio ma spesso lo risolvono da soli, raramente noi mamme interveniamo.
Grazie ancora