Problemi di coppia: io li vedo, lei non tanto

Buongiorno,

Scrivo in quanto ho delle difficoltà con la mia attuale compagna che mi perseguitano ormai da anni. Il rapporto a livello di coppia va bene, conviviamo, mediamente siamo felici e io, pur in presenza di un carattere non sempre facile, la ritengo comunque una buona compagna.

Già da parecchio tempo però abbiamo problemi (lato mio) come coppia e soprattutto a livello fisico/sessuale. La verità è che non sono più attratto sessualmente da lei, seppur una bella ragazza, e anche il contatto fisico intimo (quindi che non siano bacini sulle labbra o abbracci) mi infastidisce. Sessualmente si riesce ad avere qualche volta rapporti (molto sporadici) ma quando lei inizia a baciarmi con passione spesso mi verrebbe voglia di spintonarla via; percepisco questi baci come quasi uno “stupro”.

Temo che seppur sia una bravissima ragazza trovi in lei qualcosa che non va. Ho paura di aver interiorizzato un malessere nei suoi confronti che si riflette poi sulla sfera sessuale.

Siccome è una situazione che va avanti ormai tra alti e bassi da 3 anni non so come comportarmi. Ho provato a parlargliene (cioè del fatto che sembriamo quasi migliori amici che fidanzati) ma non abbiamo fatto grandi passi in avanti. Con lei è difficile parlare perché quando uno inizia, lei tende immediatamente a fare la faccia di chi soffre troppo e ,sinceramente, io non riesco ad andare avanti.

Lei vorrebbe fare terapia di coppia ma io preferirei forse fare terapia da solo perché non riuscirei a parlare con lei di fianco apertamente.

La verità è che dopo 3 anni mi ritrovo in una situazione dove da un lato ho una vita normale con casa comprata, pseudo felicità di coppia e stabilità e dall’altra una vita sessuale pressochè pari a 0 (che mi ha fatto anche pensare in passato che avessi problemi – cosa che non ho) e zero intimità.

So che dopo un po’ la passione scema però non immaginavo fino a questi livelli..
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

<<dopo un po' la passione scema<<
affermazione non così assoluta; il desiderio può essere sostenuto anche dalla mente..
L'erotismo è il frutto che può nutrire e rinnovare costantemente la passione.

Ma Lei è già oltre se
<<non sono più attratto sessualmente da lei, ..., e anche il contatto fisico intimo ... mi infastidisce.<<

Le ipotesi che Lei fa,
ad es. di aver interiorizzato un malessere nei suoi confronti che si riflette poi sulla sfera sessuale, è credibile, è possibile.

Ma occorre andare più a fondo per approfondire la vasta area della relazione e della sessualità. E, ancor più, cercarne le soluzioni.

Le consiglio di iniziare da una terapia individuale, che Le permetta di aprirsi e di capirsi maggiormente.
Sarà poi il/la Collega - meglio se anche psicoterapeuta, e magari perfesionato in sessuologia - a decidere/concordare un allargamento alla coppia.

Le allego qualche lettura specifica, sia sul desiderio, sia sulla "manutenzione" dello stesso (quando si parla di "matrimonio" può essere riferito anche alla convivenza).

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4909-desiderio-sessuale-maschile-assente-o-scarso-perche.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4697-matrimoni-senza-sesso-sempre-di-piu-perche.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5309-il-matrimonio-non-e-la-tomba-del-sesso.html

Saluti cordiali

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Lei vorrebbe fare terapia di coppia ma io preferirei forse fare terapia da solo perché non riuscirei a parlare con lei di fianco apertamente. "

Se il disagio nasce all'interno della relazione di coppia e c'è la disponibilità del partner ad affrontarlo all'interno di un percorso terapeutico, sarebbe auspicabile cogliere questa opportunità.
In psicoterapia di coppia, solitamente lo specialista propone anche colloqui individuali che integrano il percorso stesso.
Il linguaggio del corpo rivela una vulnerabilità che si è insinuata gradualmente nella quotidianità, a dispetto di un'apparente "equilibrio", ma è solo il modo con il quale il disagio si esprime, non va automaticamente identificato con la causa del disagio stesso.
Tuttavia sarebbe opportuno un contatto diretto con lo psicoterapeuta esperto in terapia di coppia per identificare la modalità d'intervento più adeguata.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Buongiorno vi ringrazio per le vostre risposte

ho solo un dubbio perchè effettivamente è quello che mi attanaglia di più: dando per scontato che i problemi fisici siano la diretta conseguenza di quelli mentali (sfortunatamente non ho specificato in precedenza che di recente è arrivata nella mia vita una mia persona con la quale c'è uno scambio di corrispodenza che mi ha fatto risentire "uomo" dopo molto tempo), è sempre possibile risolvere i conflitti in una coppia oppure ci sono proprio casi dove la separazione è la cosa migliore?

Ammetto che dopo anni la forza di volonta di sistemare le cose sta scemando un po ma che dall'altra parte ovviamente sistemare la situazione attuale è comunque (o almeno sembra) la cosa più semplice..
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597


<<è arrivata nella mia vita una mia persona con la quale c'è uno scambio di corrispodenza che mi ha fatto risentire "uomo" dopo molto tempo<<
e dunque la cosa è ancora più complessa di quanto appariva nel consulto iniziale...

Le rinnovo il consiglio di iniziare al più presto da una terapia individuale, che Le permetta di aprirsi e di capirsi maggiormente,
sia rispetto a sè, sia riguardo alle problematiche di coppia.