Amore senza attrazione...dipendenze!
Gentili dottori.
Mi trovo a vivere da anni un’ambivalenza e dei conflitti interni assai logoranti.
Ho 37 anni, ho vissuto una splendida storia d’amore anni fa. Ho conosciuto una ragazza nel 2010. Innamoratissimi entrambi, subito convivenza. Col passare del tempo è arrivato però un certo logoramento,sono affiorati aspetti che hanno minato la nostra iniziale serenità.Gli ultimi tempi (parlo della fine 2013) le problematiche hanno anche incontrato, da parte mia, un forte calo di attrazione fisica nei suoi confronti, anche perché il rapporto non lo avvertivo più come sano. Infatti nel tempo io mi sono trasformato per lei in un “padre” (di cui, tra l’altro, lei è orfana), tutta la situazione e tutte le responsabilità ricadevano su di me. Lei non aveva un lavoro, amicizie importanti o particolari passioni da coltivare, dunque era totalmente dipendente da me.
Sentivo un forte desiderio di indipendenza, di riprendere i miei spazi, e in più riaffiorava imperante l’attrazione fisica per altre donne.
Il problema è che nonostante questo sentivo, nel profondo, un sentimento enorme verso di lei, a cui non sapevo più dare un nome, non so se era amore, un grandissimo affetto, un senso di fortissima protezione. Questi conflitti mi provocavano profondo malessere, che ovviamente diventava anche suo.
L’estate 2014 abbiamo deciso di lasciarci, ma da qui è iniziata una fase assurda di tira e molla, in cui la confusione regnava sovrana. In quel periodo un terapeuta, dopo aver valutato i miei racconti, mi ha detto che il rapporto col tempo si era plasmato esclusivamente su un mio senso di accudimento, di protezione, che nel mio immaginario lei era diventata una sorta di “figlia” e questo spiegava il fatto che non riuscissi più a fare sesso con lei. Dunque dovevamo fare no-contact.
Dopo una paio di mesi di difficilissimo no-contact abbiamo ripreso a risentirci, ogni tanto. E da lì (siamo alla primavera 2015) ad oggi la situazione è la seguente: ci sentiamo sempre, quasi quotidianamente. Lei ha le sue nuove storie, io le mie (che mi appagano dal punto di vista sessuale)ma…c’è un ENORME ma…Sento che nei miei abissi c’è ancora lei. più passa il tempo più ne sento la mancanza, l’affettività che l’abbraccia è un qualcosa di totalizzante, viscerale, uno spazio interiore che non riesco a condividere con nessun’altra. Sento ancora il lutto del distacco.. Credo di amarla ancora..
Mi chiedo come ci possa essere un sentimento così grande senza un'attrazione fisica importante..
Sono frammentato, scisso, la cosa non mi fa vivere bene, e anche i rapporti che vivo nel frattempo con le altre donne li vivo a metà, sento di indossare una maschera con loro. Nessuna è entrata veramente nelle mie profondità come lei… la sogno spesso la notte, sogno i suoi gradi occhi luminosi, la sua vicinanza. Sogni che mi fanno svegliare come un naufrago in un mare di dolore. E' solo nostalgia? Sento di nuovo il bisogno, come due anni fa, di chiedere aiuto.
Ogni vostro parere sarà prezioso per me.
Mi trovo a vivere da anni un’ambivalenza e dei conflitti interni assai logoranti.
Ho 37 anni, ho vissuto una splendida storia d’amore anni fa. Ho conosciuto una ragazza nel 2010. Innamoratissimi entrambi, subito convivenza. Col passare del tempo è arrivato però un certo logoramento,sono affiorati aspetti che hanno minato la nostra iniziale serenità.Gli ultimi tempi (parlo della fine 2013) le problematiche hanno anche incontrato, da parte mia, un forte calo di attrazione fisica nei suoi confronti, anche perché il rapporto non lo avvertivo più come sano. Infatti nel tempo io mi sono trasformato per lei in un “padre” (di cui, tra l’altro, lei è orfana), tutta la situazione e tutte le responsabilità ricadevano su di me. Lei non aveva un lavoro, amicizie importanti o particolari passioni da coltivare, dunque era totalmente dipendente da me.
Sentivo un forte desiderio di indipendenza, di riprendere i miei spazi, e in più riaffiorava imperante l’attrazione fisica per altre donne.
Il problema è che nonostante questo sentivo, nel profondo, un sentimento enorme verso di lei, a cui non sapevo più dare un nome, non so se era amore, un grandissimo affetto, un senso di fortissima protezione. Questi conflitti mi provocavano profondo malessere, che ovviamente diventava anche suo.
L’estate 2014 abbiamo deciso di lasciarci, ma da qui è iniziata una fase assurda di tira e molla, in cui la confusione regnava sovrana. In quel periodo un terapeuta, dopo aver valutato i miei racconti, mi ha detto che il rapporto col tempo si era plasmato esclusivamente su un mio senso di accudimento, di protezione, che nel mio immaginario lei era diventata una sorta di “figlia” e questo spiegava il fatto che non riuscissi più a fare sesso con lei. Dunque dovevamo fare no-contact.
Dopo una paio di mesi di difficilissimo no-contact abbiamo ripreso a risentirci, ogni tanto. E da lì (siamo alla primavera 2015) ad oggi la situazione è la seguente: ci sentiamo sempre, quasi quotidianamente. Lei ha le sue nuove storie, io le mie (che mi appagano dal punto di vista sessuale)ma…c’è un ENORME ma…Sento che nei miei abissi c’è ancora lei. più passa il tempo più ne sento la mancanza, l’affettività che l’abbraccia è un qualcosa di totalizzante, viscerale, uno spazio interiore che non riesco a condividere con nessun’altra. Sento ancora il lutto del distacco.. Credo di amarla ancora..
Mi chiedo come ci possa essere un sentimento così grande senza un'attrazione fisica importante..
Sono frammentato, scisso, la cosa non mi fa vivere bene, e anche i rapporti che vivo nel frattempo con le altre donne li vivo a metà, sento di indossare una maschera con loro. Nessuna è entrata veramente nelle mie profondità come lei… la sogno spesso la notte, sogno i suoi gradi occhi luminosi, la sua vicinanza. Sogni che mi fanno svegliare come un naufrago in un mare di dolore. E' solo nostalgia? Sento di nuovo il bisogno, come due anni fa, di chiedere aiuto.
Ogni vostro parere sarà prezioso per me.
[#1]
Gentile utente,
Mi chiedo come Lei abbia potuto tollerare un coacervo di sentimenti cosi' atroci e contrastanti in Lei senza iniziare una analisi seria del Suo profondo.
Non si prova un desiderio cosi' lacerante fra liberta' e responsabilita', fra desiderio di vivere storie sessuali e *bisogno di accudire*. Immagino quanto Le debba costare.!
Il mio consiglio e' ipotizzare un serio percorso introspettivo e analitico .
I miei auguri: sta per iniziare un bellissimo viaggio dentro di se'!
Mi chiedo come Lei abbia potuto tollerare un coacervo di sentimenti cosi' atroci e contrastanti in Lei senza iniziare una analisi seria del Suo profondo.
Non si prova un desiderio cosi' lacerante fra liberta' e responsabilita', fra desiderio di vivere storie sessuali e *bisogno di accudire*. Immagino quanto Le debba costare.!
Il mio consiglio e' ipotizzare un serio percorso introspettivo e analitico .
I miei auguri: sta per iniziare un bellissimo viaggio dentro di se'!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile utente,
<<Credo di amarla ancora..
Mi chiedo come ci possa essere un sentimento così grande senza un'attrazione fisica importante..<<
Da quanto spiega e descrive, non è possibile qui capire se si tratta di amore o di affetto, distinzione fondamentale.
E se si tratta del primo, come si spiega l'assenza di attrazione.
Siamo però in grado di dire che evidentemente il "lutto" non è stato ancora elaborato,
anche se siamo fuori tempo "fisiologico"
( https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html )
è lì a mezz'aria e lancia costantemente segnali.
Segnali di ripresa della relazione?
Segnali di maggiore determinazione nel chiudere?
In ogni caso la necessità di "metter mano" a questi contenuti è massima,
a fronte dell'impossibilità/incapacità di stare dentro una nuova storia completamente.
E dunque concordo con la Collega sulla necessità di un percorso (non di una seduta...) di persona con un/a nostro/a Collega anche psicoterapeuta.
<<Credo di amarla ancora..
Mi chiedo come ci possa essere un sentimento così grande senza un'attrazione fisica importante..<<
Da quanto spiega e descrive, non è possibile qui capire se si tratta di amore o di affetto, distinzione fondamentale.
E se si tratta del primo, come si spiega l'assenza di attrazione.
Siamo però in grado di dire che evidentemente il "lutto" non è stato ancora elaborato,
anche se siamo fuori tempo "fisiologico"
( https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html )
è lì a mezz'aria e lancia costantemente segnali.
Segnali di ripresa della relazione?
Segnali di maggiore determinazione nel chiudere?
In ogni caso la necessità di "metter mano" a questi contenuti è massima,
a fronte dell'impossibilità/incapacità di stare dentro una nuova storia completamente.
E dunque concordo con la Collega sulla necessità di un percorso (non di una seduta...) di persona con un/a nostro/a Collega anche psicoterapeuta.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 15.2k visite dal 16/10/2016.
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