Procreazione assistita per coppia che non fa sesso tradizionale?
Sono un ragazzo di 27 anni e da tre anni sono fidanzato con una splendida ragazza.
Premetto che stiamo davvero bene insieme, che non abbiamo subito traumi di nessun tipo nel corso della nostra vita e che non abbiamo problemi con il nostro corpo e via dicendo.
Detto questo, né a me né a lei piace la penetrazione e non riusciamo a praticarla in nessun modo perché, appunto, non ci piace affatto e non riusciamo a fare qualcosa controvoglia.
Questo non è mai stato un problema per noi, anzi...
Il fatto è che sia io che lei adoriamo i bambini e, dato che ci troviamo così bene insieme, vorremmo averne uno.
Potremmo ricorrere alla procreazione assistita (seme mio, in caso di non sterilità, o di un altro uomo) o all'adozione direttamente?
Oppure possono ricorrere all'adozione o agli aiuti "esterni" solo persone sterili o con problemi di natura organica?
Eventualmente, a chi dovrei rivolgermi?
Premetto che stiamo davvero bene insieme, che non abbiamo subito traumi di nessun tipo nel corso della nostra vita e che non abbiamo problemi con il nostro corpo e via dicendo.
Detto questo, né a me né a lei piace la penetrazione e non riusciamo a praticarla in nessun modo perché, appunto, non ci piace affatto e non riusciamo a fare qualcosa controvoglia.
Questo non è mai stato un problema per noi, anzi...
Il fatto è che sia io che lei adoriamo i bambini e, dato che ci troviamo così bene insieme, vorremmo averne uno.
Potremmo ricorrere alla procreazione assistita (seme mio, in caso di non sterilità, o di un altro uomo) o all'adozione direttamente?
Oppure possono ricorrere all'adozione o agli aiuti "esterni" solo persone sterili o con problemi di natura organica?
Eventualmente, a chi dovrei rivolgermi?
[#1]
Gentile utente,
in attesa del parere degli specialisti dell'area che Lei ha ritenuto opportuno interpellare,
e che non tarderanno a giungere,
in qualità di Psicoterapeuta sessuologa che si occupa anche di PMA (procreazione medicalmente assistita)
faccio notare che
<<né a me né a lei piace la penetrazione<<
non è la stessa cosa che
<<non riusciamo a praticarla in nessun modo<<.
La prima è una preferenza,
La seconda una impossibilità.
Perchè non affrontare la seconda
anzichè passare direttamente al rimedio per le patologie?
Alcuni programmi di adozione ritengono inadatte
le coppie che non riescono ad avere rapporti sessuali penetrativi,
la PMA può presentare qualche problema se manca la possibilità di accedere alla vagina (questo il consulto non lo specifica).
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie mille per la Sua risposta.
La nostra impossibilità nel praticare la penetrazione sta nel fatto che non ci piace affatto.
Per noi è come l'alimento sgradito che non vorremmo mai mangiare.
C'è la possibilità di accedere alla vagina.
Noi vorremmo solo un aiuto esterno per arrivare alla gravidanza.
Questo almeno sarebbe il primo passo.
Quello che mi domando è...
Dire "A noi la penetrazione fa schifo." è sufficiente per poter ricorrere alla PMA?
O, essendo almeno apparentemente 'sani', ci verrebbe negato?
La nostra impossibilità nel praticare la penetrazione sta nel fatto che non ci piace affatto.
Per noi è come l'alimento sgradito che non vorremmo mai mangiare.
C'è la possibilità di accedere alla vagina.
Noi vorremmo solo un aiuto esterno per arrivare alla gravidanza.
Questo almeno sarebbe il primo passo.
Quello che mi domando è...
Dire "A noi la penetrazione fa schifo." è sufficiente per poter ricorrere alla PMA?
O, essendo almeno apparentemente 'sani', ci verrebbe negato?
[#3]
Questo dipende dai Centri.
C'è generalmtente anche uno/a Psicologo/a, a cui certamente non sfuggirebbe tale rifiuto.
Come penserebbe la lei di affrontare le visite ginecologiche penetrative che la gravidanza prevede?
E la fase dilatativa e espulsiva del parto altrettanto?
Non è teoria la mia,
è solo esperienza clinica.
Commento:
dire "non mi piace" è troppo semplificativo rispetto alle cose di fronte alle quali invece occorrerebbe semplicemente dire
"non ci riesco".
C'è generalmtente anche uno/a Psicologo/a, a cui certamente non sfuggirebbe tale rifiuto.
Come penserebbe la lei di affrontare le visite ginecologiche penetrative che la gravidanza prevede?
E la fase dilatativa e espulsiva del parto altrettanto?
Non è teoria la mia,
è solo esperienza clinica.
Commento:
dire "non mi piace" è troppo semplificativo rispetto alle cose di fronte alle quali invece occorrerebbe semplicemente dire
"non ci riesco".
[#4]
Caro lettore,
di fronta ad una coppia che non ha avuito rapporti sessuali penetratiuvi ci si deve chiedere se esistano problemi fisici alla base di tale problema . La castità è una scelta, magari pesante, di rinuncia al sesso ma non può essere la conseguenza di qualche problema magari occulto. Non è assolutamente normale che un maschio non riesca a penetrare la sua donna.
Nella mia vetusta esperienza andrologica ho avuto modo di seguire molte coppie di "matrimoni bianchi" e, sempre sono emerse cause in una impossibilità ad avere un pene rigido a sufficienza o una impossibilittà a farsi penetrare per problemi di imene o vaginali.
spesso la coppia si "adagia" a questa situazione, trova altri momenti di piacere, qualche volta ad elevato livello culturale, spesso hanno molti amici, fanno molte cose assieme ....ma il problema viene drammaticam,ente in evidenza quando cominciano le domande " cosa aspettate per avere un pupo? " da amici o parenti e non si può dire "non abbiamo rapporti sessuali"
A mio parere un maschio consapevole dovrebbe sottoporsi agli esami di base, clinico, ormoinale, rigiscan, ecodoppler..per vedere di "stare bene" e poi far vedere la donna da un ginecologo.
dopo tale verifica organica magari farsi una chiaccherata con uno psicologo.
Non vi adagiate, cari saluti
di fronta ad una coppia che non ha avuito rapporti sessuali penetratiuvi ci si deve chiedere se esistano problemi fisici alla base di tale problema . La castità è una scelta, magari pesante, di rinuncia al sesso ma non può essere la conseguenza di qualche problema magari occulto. Non è assolutamente normale che un maschio non riesca a penetrare la sua donna.
Nella mia vetusta esperienza andrologica ho avuto modo di seguire molte coppie di "matrimoni bianchi" e, sempre sono emerse cause in una impossibilità ad avere un pene rigido a sufficienza o una impossibilittà a farsi penetrare per problemi di imene o vaginali.
spesso la coppia si "adagia" a questa situazione, trova altri momenti di piacere, qualche volta ad elevato livello culturale, spesso hanno molti amici, fanno molte cose assieme ....ma il problema viene drammaticam,ente in evidenza quando cominciano le domande " cosa aspettate per avere un pupo? " da amici o parenti e non si può dire "non abbiamo rapporti sessuali"
A mio parere un maschio consapevole dovrebbe sottoporsi agli esami di base, clinico, ormoinale, rigiscan, ecodoppler..per vedere di "stare bene" e poi far vedere la donna da un ginecologo.
dopo tale verifica organica magari farsi una chiaccherata con uno psicologo.
Non vi adagiate, cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#5]
Utente
Di visite ginecologiche ne affronta a cadenza regolare, giusto per tenersi sotto controllo.
Non ne è sicuramente entusiasta, ma le fa e le vorrebbe fare anche e soprattutto per una gravidanza.
Dottoressa, non avrei alcun problema nel dire di non riuscirci per chissà quale ragione.
Mi sembra di essermi espresso chiaramente al riguardo.
Uomini e donne non sono macchine perfette, siamo umani e mai dire mai.
Se qualche cosa non andasse come dovrebbe, non crede che starei già tentando di risolverlo?
Sapevo che la questione "Normalità" sarebbe venuta fuori.
Perché non dovrebbe essere normale?
Mi sembra di scrivere a persone uscite dal Cinquecento.
Solo perché a noi non piace praticare la penetrazione siamo da considerare anormali?
Capisco che quello che vi sto dicendo non è di facile comprensione.
Capisco anche la Natura è 'una', ma c'è chi se ne discosta anche tanto.
Allora come sono gli asessuali? E gli omosessuali?
Secondo il Suo ragionamento dovrebbero essere anormali, dato che i primi non provano alcun interesse verso il sesso in generale e i secondi preferiscono lo stesso sesso anziché quello opposto.
Sono da rinchiudere?
Non ne è sicuramente entusiasta, ma le fa e le vorrebbe fare anche e soprattutto per una gravidanza.
Dottoressa, non avrei alcun problema nel dire di non riuscirci per chissà quale ragione.
Mi sembra di essermi espresso chiaramente al riguardo.
Uomini e donne non sono macchine perfette, siamo umani e mai dire mai.
Se qualche cosa non andasse come dovrebbe, non crede che starei già tentando di risolverlo?
Sapevo che la questione "Normalità" sarebbe venuta fuori.
Perché non dovrebbe essere normale?
Mi sembra di scrivere a persone uscite dal Cinquecento.
Solo perché a noi non piace praticare la penetrazione siamo da considerare anormali?
Capisco che quello che vi sto dicendo non è di facile comprensione.
Capisco anche la Natura è 'una', ma c'è chi se ne discosta anche tanto.
Allora come sono gli asessuali? E gli omosessuali?
Secondo il Suo ragionamento dovrebbero essere anormali, dato che i primi non provano alcun interesse verso il sesso in generale e i secondi preferiscono lo stesso sesso anziché quello opposto.
Sono da rinchiudere?
[#7]
<<Potremmo ricorrere alla procreazione assistita... o all'adozione direttamente?
Eventualmente, a chi dovrei rivolgermi?<<
Nel primo caso ai Centri per la PMA privati o dell'Azienda Sanitaria,
nel secondo all'assistente sociale del Comune.
[#8]
"Sapevo che la questione "Normalità" sarebbe venuta fuori.
Perché non dovrebbe essere normale?
Mi sembra di scrivere a persone uscite dal Cinquecento.
Solo perché a noi non piace praticare la penetrazione siamo da considerare anormali?"
Gent.le Utente,
la penetrazione non è una "pratica sessuale" è parte di un rapporto sessuale adulto , l'avversione che entrambi provate esprime un modo particolare di vivere la sessualità che andrebbe approfondito all'interno di un colloquio diretto con lo psicologo-psicoterapeuta.
Il nostro corpo non sa mentire e spesso si incarica di esprimere dei segnali che a parole cerchiamo di censurare.
Non si tratta di assegnarvi un'etichetta diagnostica ma di offrirvi uno spazio di ascolto empatico che lasci affiorare i vostri vissuti e bisogni affettivi.
La penetrazione non va estrapolata come "azione fine a se stessa" ma come parte di un processo in cui intimità e sentimenti si fondono e si evolvono nel tempo.
Perché non dovrebbe essere normale?
Mi sembra di scrivere a persone uscite dal Cinquecento.
Solo perché a noi non piace praticare la penetrazione siamo da considerare anormali?"
Gent.le Utente,
la penetrazione non è una "pratica sessuale" è parte di un rapporto sessuale adulto , l'avversione che entrambi provate esprime un modo particolare di vivere la sessualità che andrebbe approfondito all'interno di un colloquio diretto con lo psicologo-psicoterapeuta.
Il nostro corpo non sa mentire e spesso si incarica di esprimere dei segnali che a parole cerchiamo di censurare.
Non si tratta di assegnarvi un'etichetta diagnostica ma di offrirvi uno spazio di ascolto empatico che lasci affiorare i vostri vissuti e bisogni affettivi.
La penetrazione non va estrapolata come "azione fine a se stessa" ma come parte di un processo in cui intimità e sentimenti si fondono e si evolvono nel tempo.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#9]
Utente
Grazie mille, Dottoressa Brunialti.
Dottoressa Camplone...
E se anche approfondendo con uno psicologo psicoterapeuta non dovesse risultare nulla di anormale in me e nella mia compagna?
Nessun vissuto particolare né bisogno affettivo di cui manchiamo?
Lei, personalmente, che cosa ci direbbe?
Che siamo malati?
Dottoressa Camplone...
E se anche approfondendo con uno psicologo psicoterapeuta non dovesse risultare nulla di anormale in me e nella mia compagna?
Nessun vissuto particolare né bisogno affettivo di cui manchiamo?
Lei, personalmente, che cosa ci direbbe?
Che siamo malati?
[#10]
Genrile Utente,
Se si rivolgesse al centro di riproduzione assistita dove sono referente scientifica, le direi di "no"
Sarebbe utile capire, ed anche comprendere a fondo, le tematiche che abitano la vostra sesualita ,
Cosa non vi piace della penetrazione ?
L'intimità?
La profondità?
Altro?
Siete una coppia bianca?
Collusiva?
Vi siete scelti in funzione delle rispettive problematiche, che lei chiama "non piacere" ?
C'è un vaginismo?
Un nucleo fobico?
In entrambi?
Una sua eiaculazione ritardata?
Ha mai avuto un eiaculazione intra vaginale nella sua vita?
Altro?
Come vede dietro la sua domanda c'è davvero tanto da fare e su cui lavorare.
La genitorialità è ben altro dalla sessualità, sarebbe utile che ci fossero entrambe nella vita di una coppia.
Nel mio sito, nella sessione PMA, o infertilità, troverà tanto materiale da poter consultare sul legame infertilità e sessualità
Se si rivolgesse al centro di riproduzione assistita dove sono referente scientifica, le direi di "no"
Sarebbe utile capire, ed anche comprendere a fondo, le tematiche che abitano la vostra sesualita ,
Cosa non vi piace della penetrazione ?
L'intimità?
La profondità?
Altro?
Siete una coppia bianca?
Collusiva?
Vi siete scelti in funzione delle rispettive problematiche, che lei chiama "non piacere" ?
C'è un vaginismo?
Un nucleo fobico?
In entrambi?
Una sua eiaculazione ritardata?
Ha mai avuto un eiaculazione intra vaginale nella sua vita?
Altro?
Come vede dietro la sua domanda c'è davvero tanto da fare e su cui lavorare.
La genitorialità è ben altro dalla sessualità, sarebbe utile che ci fossero entrambe nella vita di una coppia.
Nel mio sito, nella sessione PMA, o infertilità, troverà tanto materiale da poter consultare sul legame infertilità e sessualità
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#11]
Gent.le Utente,
la sessualità è un universo sfaccettato che merita di essere esplorato non per mettere la persona sul "banco degli imputati", al contrario per offrirle la possibilità di uscire da un atteggiamento giudicante verso se stessi e verso l'altro.
Purtroppo temo che sia questo condizionamento ad interferire con la possibilità di parlare direttamente con uno psicologo-psicoterapeuta.
Non è un caso che Lei e sua moglie avete instaurato una relazione affettiva nella quale nessuno dei due chiede all'altro di mettersi in discussione.
la sessualità è un universo sfaccettato che merita di essere esplorato non per mettere la persona sul "banco degli imputati", al contrario per offrirle la possibilità di uscire da un atteggiamento giudicante verso se stessi e verso l'altro.
Purtroppo temo che sia questo condizionamento ad interferire con la possibilità di parlare direttamente con uno psicologo-psicoterapeuta.
Non è un caso che Lei e sua moglie avete instaurato una relazione affettiva nella quale nessuno dei due chiede all'altro di mettersi in discussione.
[#12]
Utente
Dottoressa Randone, mi permetto di dirLe che Lei, secondo il mio modesto parere, commetterebbe un grave errore.
Negherebbe qualcosa di importante ai suoi pazienti solo perché la situazione va al di là della sua comprensione.
Ciò che Lei (e parte delle persone con cui ho avuto il piacere di confrontarmi sull'argomento) non capisce, perché semplicemente non è una realtà che vive, o una realtà che si discosta più o meno sufficientemente dagli standard, non è automaticamente da rigettare, non è da tacciare come anormale.
Come Lei stessa dice, la genitorialità è altro dalla sessualità.
Per il futuro figlio non è importante in nessun senso sapere che tra i genitori c'è penetrazione o altro.
A me non importa assolutamente sapere cosa fanno i miei genitori (o mia sorella o mio fratello) quando chiudono la porta della loro stanza.
Non è questo che i miei genitori dovevano darmi.
Mi hanno dato ben altro e non mi hanno mai fatto mancare nulla.
Non so esattamente cosa non ci piace della penetrazione, ma né a me né a lei dà piacere (né fisico né mentale), cosa che invece accade con il sesso orale e con la masturbazione reciproca, con l'intimità in generale (abbracci, baci, carezze e via dicendo).
Non c'è vaginismo, non c'è fobia, non ci sono né eiaculazioni precoci né ritardate.
E sì, certo che ho avuto eiaculazioni intravaginali in precedenza, ma ribadisco che mai sono state belle ed intense come quelle avvenute per mezzo della masturbazione o del sesso orale.
Dottoressa Camplone, è ovvio che nessuno dei due chieda all'altro di mettersi in discussione.
Noi ci troviamo divinamente così, se non fosse per il concepimento stesso.
Negherebbe qualcosa di importante ai suoi pazienti solo perché la situazione va al di là della sua comprensione.
Ciò che Lei (e parte delle persone con cui ho avuto il piacere di confrontarmi sull'argomento) non capisce, perché semplicemente non è una realtà che vive, o una realtà che si discosta più o meno sufficientemente dagli standard, non è automaticamente da rigettare, non è da tacciare come anormale.
Come Lei stessa dice, la genitorialità è altro dalla sessualità.
Per il futuro figlio non è importante in nessun senso sapere che tra i genitori c'è penetrazione o altro.
A me non importa assolutamente sapere cosa fanno i miei genitori (o mia sorella o mio fratello) quando chiudono la porta della loro stanza.
Non è questo che i miei genitori dovevano darmi.
Mi hanno dato ben altro e non mi hanno mai fatto mancare nulla.
Non so esattamente cosa non ci piace della penetrazione, ma né a me né a lei dà piacere (né fisico né mentale), cosa che invece accade con il sesso orale e con la masturbazione reciproca, con l'intimità in generale (abbracci, baci, carezze e via dicendo).
Non c'è vaginismo, non c'è fobia, non ci sono né eiaculazioni precoci né ritardate.
E sì, certo che ho avuto eiaculazioni intravaginali in precedenza, ma ribadisco che mai sono state belle ed intense come quelle avvenute per mezzo della masturbazione o del sesso orale.
Dottoressa Camplone, è ovvio che nessuno dei due chieda all'altro di mettersi in discussione.
Noi ci troviamo divinamente così, se non fosse per il concepimento stesso.
[#13]
La sessualità non può essere ridotta ad un repertorio di comportamenti tra i quali scegliere quelli da mettere in atto, è una dimensione complessa e sfaccettata nella quale due persone si incontrano.
Dato che siete così sicuri di non avere alcuna difficoltà, sarebbe importante cogliere l'occasione per avere un confronto diretto con lo psicoterapeuta, magari potreste scoprire che la sospensione del giudizio è una delle peculiarità più significative nella relazione terapeutica e che in psicoterapia non si affrontano solo condizioni psicopatologiche ma anche processi di cambiamento e di crescita personale e di coppia.
Dato che siete così sicuri di non avere alcuna difficoltà, sarebbe importante cogliere l'occasione per avere un confronto diretto con lo psicoterapeuta, magari potreste scoprire che la sospensione del giudizio è una delle peculiarità più significative nella relazione terapeutica e che in psicoterapia non si affrontano solo condizioni psicopatologiche ma anche processi di cambiamento e di crescita personale e di coppia.
[#14]
"Dottoressa Randone, mi permetto di dirLe che Lei, secondo il mio modesto parere, commetterebbe un grave errore."
Si, commetterei un grave erose se avallassi la sua richiesta, se diventassi sua complice, ma io sono un clinico, non un amico.
Le dirò inoltre che i centri di riproduzione assistita a cui dovreste rivolgervi, pubblici o privati, hanno un team di specialisti che valutano a 360 gradi la coppia, e la presunta infertilità.
Psico-sessuologo incluso che effettuerà una disamina della vostra sessualità. si chiama infatti "anamnesi sessuale" per verificare che non ci siano problematiche a molte che impediscono il coito, strumento pro-concepimento.
La regione paga e controlla!
"Negherebbe qualcosa di importante ai suoi pazienti solo perché la situazione va al di là della sua comprensione".
Forse la mia comprensione va al di la della sua richiesta, ed in clinica si chiama "analisi della domanda"
vi auguro di risolvere.
Si, commetterei un grave erose se avallassi la sua richiesta, se diventassi sua complice, ma io sono un clinico, non un amico.
Le dirò inoltre che i centri di riproduzione assistita a cui dovreste rivolgervi, pubblici o privati, hanno un team di specialisti che valutano a 360 gradi la coppia, e la presunta infertilità.
Psico-sessuologo incluso che effettuerà una disamina della vostra sessualità. si chiama infatti "anamnesi sessuale" per verificare che non ci siano problematiche a molte che impediscono il coito, strumento pro-concepimento.
La regione paga e controlla!
"Negherebbe qualcosa di importante ai suoi pazienti solo perché la situazione va al di là della sua comprensione".
Forse la mia comprensione va al di la della sua richiesta, ed in clinica si chiama "analisi della domanda"
vi auguro di risolvere.
[#15]
Utente
Nessuno Le chiederebbe di essere un'amica, per carità.
E dato che Lei è un clinico, allora deve esserlo nel bene e nel male.
Onestamente, non mi rivolgerei a Lei per sentirmi dire che sono anormale, né per farmi imporre a tutti i costi il Suo modo di vedere le cose o di vivere la sessualità.
Un confronto è sempre ben accetto ed altresì utile, e sono il primo a farlo sempre con chiunque, ma nessuno, neanche il "clinico" più illustre ed esperto, può venirmi a dire cosa, nella mia vita, è giusto o sbagliato.
Nessuno può pretendere di conoscermi meglio di quanto mi conosca io stesso.
Ma noi saremo felici di poter 'affrontare' questo team di specialisti, specialmente il tanto temuto psico-sessuologo.
Saremo felici di ammettere i nostri problemi, se ne dovessero venire fuori, così come saremo felici di controbattere in caso di castronerie ed imposizioni.
Queste sembrano proprio abbondare tra voi.
No, Dottoressa Randone.
Gentilmente, veda di ridimensionarsi perché la Sua comprensione non va da nessuna parte in questo caso.
Piuttosto prenda esempio dalla collega Camplone, che già si pone in maniera totalmente differente, e che personalmente ringrazio.
"Sarebbe importante cogliere l'occasione per avere un confronto diretto con lo psicoterapeuta... "
"In psicoterapia non si affrontano solo condizioni psicopatologiche ma anche processi di cambiamento e di crescita personale e di coppia."
Dottoressa Camplone, questo è quello che faremo.
Questo è quello che, da potenziale paziente, vorrei sentirmi dire, senza essere crocifisso ancora prima di iniziare.
Colgo l'occasione per avere un confronto diretto con una persona che, in teoria, dovrebbe essere disposto ad ascoltare e a valutare senza giudicare o voler imporre a tutti i costi.
Grazie per il consiglio.
E dato che Lei è un clinico, allora deve esserlo nel bene e nel male.
Onestamente, non mi rivolgerei a Lei per sentirmi dire che sono anormale, né per farmi imporre a tutti i costi il Suo modo di vedere le cose o di vivere la sessualità.
Un confronto è sempre ben accetto ed altresì utile, e sono il primo a farlo sempre con chiunque, ma nessuno, neanche il "clinico" più illustre ed esperto, può venirmi a dire cosa, nella mia vita, è giusto o sbagliato.
Nessuno può pretendere di conoscermi meglio di quanto mi conosca io stesso.
Ma noi saremo felici di poter 'affrontare' questo team di specialisti, specialmente il tanto temuto psico-sessuologo.
Saremo felici di ammettere i nostri problemi, se ne dovessero venire fuori, così come saremo felici di controbattere in caso di castronerie ed imposizioni.
Queste sembrano proprio abbondare tra voi.
No, Dottoressa Randone.
Gentilmente, veda di ridimensionarsi perché la Sua comprensione non va da nessuna parte in questo caso.
Piuttosto prenda esempio dalla collega Camplone, che già si pone in maniera totalmente differente, e che personalmente ringrazio.
"Sarebbe importante cogliere l'occasione per avere un confronto diretto con lo psicoterapeuta... "
"In psicoterapia non si affrontano solo condizioni psicopatologiche ma anche processi di cambiamento e di crescita personale e di coppia."
Dottoressa Camplone, questo è quello che faremo.
Questo è quello che, da potenziale paziente, vorrei sentirmi dire, senza essere crocifisso ancora prima di iniziare.
Colgo l'occasione per avere un confronto diretto con una persona che, in teoria, dovrebbe essere disposto ad ascoltare e a valutare senza giudicare o voler imporre a tutti i costi.
Grazie per il consiglio.
[#16]
La invito a moderare i toni, nessuno le dice cosa è giusto o cosa è sbagliato, ne è stato adoperato un tono giudicante con lei.
Quello che è g"giusto" per lei, non è compatibile con la fecondazione assistita, a meno che non trovi dei medici conniventi con le vostre difficoltà
Quello che è g"giusto" per lei, non è compatibile con la fecondazione assistita, a meno che non trovi dei medici conniventi con le vostre difficoltà
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 7.8k visite dal 16/10/2016.
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