Lasciare se sia ama ancora
Buongiorno dottori, sono una ragazza di 27 anni che sta vivendo un periodo difficilissimo.
due settimane fa il mio ragazzo con cui sto da tre anni ha iniziato ad esternare un malcontento nei confronti della nostra coppia e dopo una breve pausa di riflessione mi ha lasciata definitivamente.
Come anticipavo stiamo insieme da tre anni e mezzo, io ho 27 anni lui 30.Io sognatrice, ambiziosa, profonda, sensibile, creativa e amante dello studio, lui all'apparenza duro ma sensibile e fragile, grande lavoratore, pragmatico e progettualista.
Dopo tutti questi anni in cui le nostre diversità hanno rappresentato un punto di forza sul quale migliorarci a vicenda all'improvviso dal suo punto di vista sono diventati un ostacolo per lo stare insieme.
Io mi sono laureata a dicembre 2015 in materie umanistiche ed ho avuto grandi difficoltà a trovare un lavoro appagante, dopo varie ricerche ho deciso recentemente di iniziare due anni di specialistica mantenendo comunque il lavoro part-time che ho da tre anni per far fronte alle piccole spese quotidiane vivendo con la mia famiglia.
Lui ha un lavoro full-time del quale non è completamente soddisfatto da ormai cinque anni e vive ancora con il padre
Da quanto dice negli ultimi tempi ha maturato l'idea ossessiva che io non potessi essere la donna della sua vita, complice anche la scelta dei due anni in più di specialistica. Dice che siamo troppo diversi e che cambiandomi finirei per odiarlo, mentre se rimanesse tutto così esploderebbe lui perché non sopporterebbe più di vedermi fare la vita della studentessa. Io gli ho spiegato che la scelta di continuare a studiare è anche un investimento per garantire un futuro migliore ad entrambi ma non vuole sentire ragioni. Viene da una famiglia nella quale si finisce il liceo, si va a lavorare ed a trent'anni si mette su famiglia, mentalità che ha acquisito anche lui, anche se come ho scritto prima è una persona curiosa ed aperta.
Io sono molto innamorata e penso veramente di non poter vedere nessun altro come marito e padre dei miei figli.
Gli ho proposto di andargli in contro trovando un lavoro con più ore di modo da poter eventualmente iniziare una convivenza pur continuando a studiare ma dice che non si fida, che non riesce a dimenticare alcune mie frasi (dette in un momento di rabbia) in cui poiché venivo attaccata pesantemente sulle mie scelte di vita asserivo di tenere in primis alla mia realizzazione personale che ai progetti di coppia, cose però che non penso veramente perché per me costruire una famiglia è veramente importante.
Quando mi ha lasciata gli ho chiesto se non fossero tutte scuse, se per caso si fosse accorto che non mi amava più, e mi ha risposto che sarebbe stato molto più semplice se fosse stato così, che mi ama ma ha paura di stare male in futuro per via delle nostre differenze.
Mi sembra di stare nel romanzo di Romeo e Giulietta, come posso fare per tentare una comunicazione costruttiva?
due settimane fa il mio ragazzo con cui sto da tre anni ha iniziato ad esternare un malcontento nei confronti della nostra coppia e dopo una breve pausa di riflessione mi ha lasciata definitivamente.
Come anticipavo stiamo insieme da tre anni e mezzo, io ho 27 anni lui 30.Io sognatrice, ambiziosa, profonda, sensibile, creativa e amante dello studio, lui all'apparenza duro ma sensibile e fragile, grande lavoratore, pragmatico e progettualista.
Dopo tutti questi anni in cui le nostre diversità hanno rappresentato un punto di forza sul quale migliorarci a vicenda all'improvviso dal suo punto di vista sono diventati un ostacolo per lo stare insieme.
Io mi sono laureata a dicembre 2015 in materie umanistiche ed ho avuto grandi difficoltà a trovare un lavoro appagante, dopo varie ricerche ho deciso recentemente di iniziare due anni di specialistica mantenendo comunque il lavoro part-time che ho da tre anni per far fronte alle piccole spese quotidiane vivendo con la mia famiglia.
Lui ha un lavoro full-time del quale non è completamente soddisfatto da ormai cinque anni e vive ancora con il padre
Da quanto dice negli ultimi tempi ha maturato l'idea ossessiva che io non potessi essere la donna della sua vita, complice anche la scelta dei due anni in più di specialistica. Dice che siamo troppo diversi e che cambiandomi finirei per odiarlo, mentre se rimanesse tutto così esploderebbe lui perché non sopporterebbe più di vedermi fare la vita della studentessa. Io gli ho spiegato che la scelta di continuare a studiare è anche un investimento per garantire un futuro migliore ad entrambi ma non vuole sentire ragioni. Viene da una famiglia nella quale si finisce il liceo, si va a lavorare ed a trent'anni si mette su famiglia, mentalità che ha acquisito anche lui, anche se come ho scritto prima è una persona curiosa ed aperta.
Io sono molto innamorata e penso veramente di non poter vedere nessun altro come marito e padre dei miei figli.
Gli ho proposto di andargli in contro trovando un lavoro con più ore di modo da poter eventualmente iniziare una convivenza pur continuando a studiare ma dice che non si fida, che non riesce a dimenticare alcune mie frasi (dette in un momento di rabbia) in cui poiché venivo attaccata pesantemente sulle mie scelte di vita asserivo di tenere in primis alla mia realizzazione personale che ai progetti di coppia, cose però che non penso veramente perché per me costruire una famiglia è veramente importante.
Quando mi ha lasciata gli ho chiesto se non fossero tutte scuse, se per caso si fosse accorto che non mi amava più, e mi ha risposto che sarebbe stato molto più semplice se fosse stato così, che mi ama ma ha paura di stare male in futuro per via delle nostre differenze.
Mi sembra di stare nel romanzo di Romeo e Giulietta, come posso fare per tentare una comunicazione costruttiva?
[#1]
Gentile Utente,
credo che Lei abbia già fatto di tutto per promuovere una comunicazione efficace e persuasiva con questo uomo, ma evidentemente lui ha già preso la decisione di chiudere.
Che cosa significa, infatti, che non si fida di Lei se cercherà un lavoro full time?
Lui ha dei progetti insieme a Lei? Mi pare di capire che non ne ha...
Allora, per quanto può sembrare dura, vale la pena guardare in faccia la realtà e capire che quando si propongono tali scuse, la relazione è già finita.
Piuttosto rivedrei la sua convinzione di non poter vedere nessun altro al Suo fianco in futuro: non si affezioni a questa convinzione piuttosto rigida e radicale, perché Le creerà solo problemi a chiudere e ad andare avanti.
Cordiali saluti,
credo che Lei abbia già fatto di tutto per promuovere una comunicazione efficace e persuasiva con questo uomo, ma evidentemente lui ha già preso la decisione di chiudere.
Che cosa significa, infatti, che non si fida di Lei se cercherà un lavoro full time?
Lui ha dei progetti insieme a Lei? Mi pare di capire che non ne ha...
Allora, per quanto può sembrare dura, vale la pena guardare in faccia la realtà e capire che quando si propongono tali scuse, la relazione è già finita.
Piuttosto rivedrei la sua convinzione di non poter vedere nessun altro al Suo fianco in futuro: non si affezioni a questa convinzione piuttosto rigida e radicale, perché Le creerà solo problemi a chiudere e ad andare avanti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buongiorno dottoressa la ringrazio per la celere risposta, cosa veramente fondamentale in questi momenti di crisi.
Lui con me aveva il progetto di andare a convivere e mettere su famiglia nel più breve tempo possibile perché teme una sorta di "orologio biologico" legato alla sua età ormai avanzata (cosa per me assurda perché ha solo 30 anni!).Il problema è che queste necessità le ha palesate solo negli ultimi 2-3 mesi e senza mai mettermi nelle condizioni di capire veramente che facesse sul serio, mi sembrava una semplice presa di posizione finché non mi ha lasciata per questo, e quindi io ho inizialmente reagito facendomi vedere sicura del fatto che aspirassi prima alla mia realizzazione personale.
Solo quando nelle ultime settimane ho capito quanto fosse grave la situazione ho provato a porre rimedio proponendo di trovare un lavoro più "serio".
Per il fatto della non fiducia, temo sia perché è arrivato a delle strane conclusioni sulla mia persona. Il fatto che io sia abbastanza selettiva sui lavori e fortemente contraria allo sfruttamento lavorativo dei giovani, soprattutto in questo momento di crisi, deve avergli fatto pensare che io non mi sarei mai accontentata di un lavoro umile pur di costruire una famiglia ma non è così, il mio, con la specialistica ,era solo un ultimo tentativo per qualificarmi di più.
Quando mi ha lasciata ha detto di non essere sicuro ma che non sarebbe stato giusto tenermi incatenata attendendo una decisione definitiva. Ci sono state scene da panico, pianti, abbracci, tentativi di arrampicarsi sul cancello di casa per vedermi andare via un'ultima volta, tutte cose che mi hanno fatto pensare che mi amasse ancora ma che queste sue paure fossero troppo preponderanti.
Lui con me aveva il progetto di andare a convivere e mettere su famiglia nel più breve tempo possibile perché teme una sorta di "orologio biologico" legato alla sua età ormai avanzata (cosa per me assurda perché ha solo 30 anni!).Il problema è che queste necessità le ha palesate solo negli ultimi 2-3 mesi e senza mai mettermi nelle condizioni di capire veramente che facesse sul serio, mi sembrava una semplice presa di posizione finché non mi ha lasciata per questo, e quindi io ho inizialmente reagito facendomi vedere sicura del fatto che aspirassi prima alla mia realizzazione personale.
Solo quando nelle ultime settimane ho capito quanto fosse grave la situazione ho provato a porre rimedio proponendo di trovare un lavoro più "serio".
Per il fatto della non fiducia, temo sia perché è arrivato a delle strane conclusioni sulla mia persona. Il fatto che io sia abbastanza selettiva sui lavori e fortemente contraria allo sfruttamento lavorativo dei giovani, soprattutto in questo momento di crisi, deve avergli fatto pensare che io non mi sarei mai accontentata di un lavoro umile pur di costruire una famiglia ma non è così, il mio, con la specialistica ,era solo un ultimo tentativo per qualificarmi di più.
Quando mi ha lasciata ha detto di non essere sicuro ma che non sarebbe stato giusto tenermi incatenata attendendo una decisione definitiva. Ci sono state scene da panico, pianti, abbracci, tentativi di arrampicarsi sul cancello di casa per vedermi andare via un'ultima volta, tutte cose che mi hanno fatto pensare che mi amasse ancora ma che queste sue paure fossero troppo preponderanti.
[#3]
Gentile utente,
Credo che la comunicazione *costruttiva* fra voi ci sia stata. E lui ha tratto le sue conclusioni.
Potrebbe darsi che essendo lui un tipo *pragmatico* abbia indovinato! Laddove invece Lei si e' un po arenata ai Suoi desideri.
Purtroppo come vede l'amore non basta da slo a strutturare una vita insieme! Forse in queste conclusioni noi donne siamo piu' sognatrici! Ma la vita di una coppia la si fa in due!
Coraggio!
Credo che la comunicazione *costruttiva* fra voi ci sia stata. E lui ha tratto le sue conclusioni.
Potrebbe darsi che essendo lui un tipo *pragmatico* abbia indovinato! Laddove invece Lei si e' un po arenata ai Suoi desideri.
Purtroppo come vede l'amore non basta da slo a strutturare una vita insieme! Forse in queste conclusioni noi donne siamo piu' sognatrici! Ma la vita di una coppia la si fa in due!
Coraggio!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
<<Ci sono state scene da panico, pianti, abbracci, tentativi di arrampicarsi sul cancello di casa per vedermi andare via un'ultima volta, tutte cose che mi hanno fatto pensare che mi amasse ancora ma che queste sue paure fossero troppo preponderanti.<<
Talvolta le paure non permettono di vedere correttamente la realtà.
Ma NON è come nel romanzo di Romeo e Giulietta;
lì le difficoltà era FUORI dai due;
qui sono DENTRO di lui.
Ci chiede:
<<come posso fare per tentare una comunicazione costruttiva?<<
Cercando uno spiraglio per entrare "dentro".
Ma non sarà facile.
Talvolta le paure non permettono di vedere correttamente la realtà.
Ma NON è come nel romanzo di Romeo e Giulietta;
lì le difficoltà era FUORI dai due;
qui sono DENTRO di lui.
Ci chiede:
<<come posso fare per tentare una comunicazione costruttiva?<<
Cercando uno spiraglio per entrare "dentro".
Ma non sarà facile.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Utente
Buongiorno dottori, grazie a tutti per le risposte.
Volevo aggiornarvi un attimo sulle dinamiche degli ultimi giorni.
E' stata una settimana veramente difficile ma in un modo o nell'altro ho portato avanti la mia vita uscendo con le mie amiche e ponderando nuovi progetti per migliorare.
Nel fine settimana, complice anche il consiglio della dott.ssa Brunialti di "cercare uno spiraglio per entrare dentro", ho valutato l'idea di spedirgli una lettera, poche righe non lamentose ma molto propositive riguardanti il fatto di non mandare all'aria ciò che di bello c'è stato ma di riprovare perché le basi ci sono tutte.
Ero indecisa sulla spedire o meno quando lunedì con una scusa banalissima lui mi ha cercata.
La scusa è che gli è arrivata una mail di spam dal mio indirizzo di posta ed ha creduto fosse una lettera d'insulti anche se avrebbe voluto una lettera d'amore.
L'ho trovato un segno del destino e l'ho spedita.So che è arrivata perché quel giorno ci stavamo sentendo (ho scelto un invio rapido in poche ore tramite corriere espresso).
La lettera si conclude con una sorta di "gioco".Lo aspetterò per tre mercoledì alle 22 in un posto a noi caro.Se allo scadere dei giorni non lo vedrò arrivare capirò da me l'esito della cosa.(l'ho scongiurato di non darmi risposte via sms e si sta attenendo alla mie volontà)
Oggi è il primo mercoledì e sono in trepidante attesa, non so proprio cosa aspettarmi.
E' quasi certo che in momenti come questi sarebbe stato preferibile fargli sentire la mia assenza sparendo ma non sono tipa da rispettare troppo le strategie, non mi sarei sentita me stessa, ed anche se questa mossa da romanzo russo dell' '800 potrebbe risultare sbagliata ho fatto quello che mi diceva il cuore, perché non potrei mai perdonarmi il fatto di vivere di rimpianti.
Grazie ancora di tutto e vi tengo aggiornati.
Volevo aggiornarvi un attimo sulle dinamiche degli ultimi giorni.
E' stata una settimana veramente difficile ma in un modo o nell'altro ho portato avanti la mia vita uscendo con le mie amiche e ponderando nuovi progetti per migliorare.
Nel fine settimana, complice anche il consiglio della dott.ssa Brunialti di "cercare uno spiraglio per entrare dentro", ho valutato l'idea di spedirgli una lettera, poche righe non lamentose ma molto propositive riguardanti il fatto di non mandare all'aria ciò che di bello c'è stato ma di riprovare perché le basi ci sono tutte.
Ero indecisa sulla spedire o meno quando lunedì con una scusa banalissima lui mi ha cercata.
La scusa è che gli è arrivata una mail di spam dal mio indirizzo di posta ed ha creduto fosse una lettera d'insulti anche se avrebbe voluto una lettera d'amore.
L'ho trovato un segno del destino e l'ho spedita.So che è arrivata perché quel giorno ci stavamo sentendo (ho scelto un invio rapido in poche ore tramite corriere espresso).
La lettera si conclude con una sorta di "gioco".Lo aspetterò per tre mercoledì alle 22 in un posto a noi caro.Se allo scadere dei giorni non lo vedrò arrivare capirò da me l'esito della cosa.(l'ho scongiurato di non darmi risposte via sms e si sta attenendo alla mie volontà)
Oggi è il primo mercoledì e sono in trepidante attesa, non so proprio cosa aspettarmi.
E' quasi certo che in momenti come questi sarebbe stato preferibile fargli sentire la mia assenza sparendo ma non sono tipa da rispettare troppo le strategie, non mi sarei sentita me stessa, ed anche se questa mossa da romanzo russo dell' '800 potrebbe risultare sbagliata ho fatto quello che mi diceva il cuore, perché non potrei mai perdonarmi il fatto di vivere di rimpianti.
Grazie ancora di tutto e vi tengo aggiornati.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.5k visite dal 16/10/2016.
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