Può nascere una coppia con tutti questi ostacoli?
Da circa tre mesi sto frequentando una donna di cui sento di essermi innamorato, ma i nostri rispettivi "piccoli mondi" sembrano rifiutare il nostro avvicinamento.
Io ho 53 anni e lei 47, io vivo ancora con i miei genitori e lei è divorziata con due figli, un maschio di 18 e una ragazza di 15 anni.
Mia madre ha deciso di ostacolare profondamente questa relazione per via dei due figli. Lei sognerebbe per me una donna ancora vergine e alla prima esperienza sentimentale. Dice che non sono pronto per prendermi cura dell’educazione di due ragazzi e che, comunque, non sarei mai il loro padre.
I figli di lei mi vedono come una nuvola nera che potrebbe entrare nella loro vita. Temono che possa portare via spazio al loro rapporto con la madre o peggio ancora offuscare la loro relazione con il padre.
La mia relazione con loro è stata difficile fin da subito perché hanno deciso di non accettarmi.
Il ragazzo sta studiando per prendere la patente e spesso mi schernisce perché io non guido e non so neanche andare in bicicletta. Una mancanza che ai suoi occhi mi rende meno uomo. In effetti non ho mai voluto prendere la patente perché l’idea che un mio errore, una distrazione, un’imprudenza possano ferire qualcuno mi terrorizza.
La figlia dice che non valgo niente perché alla mia età vivo ancora con i genitori e non capisce che cosa sua madre possa trovare in me. In effetti vivo in casa con i miei perché quando avevo l’età giusta per andare via di casa non avevo un progetto di vita di coppia con nessuno e l’idea di vivere da solo non mi attirava. Quando sono stato più grande ho avuto problemi con il lavoro in quanto l’impresa in cui lavoravo è fallita e trovare un altro impiego ha richiesto tempi lunghi. Ora che sono autonomo economicamente andarmene mi sembra quasi un tradimento nei confronti dei miei genitori in quanto sono sempre stato io a “prendere” da loro e ora che cominciano ad avere bisogno di “ricevere” non me la sento di lasciarli.
In tutto questo c’è Giulia, l’unica persona che mi accetta per quello che sono, che non mi ha chiesto di cambiare o di fare cose di cui non mi sento convinto, che sembra amare anche le mie debolezze e i miei limiti.
In quasi tre mesi non abbiamo ancora avuto rapporti sessuali perché io non mi sentivo pronto. Non lo faccio da alcuni anni e ho il timore di non essere più all’altezza, ma lei non mi ha forzato e siamo stati in una tenera intimità.
La cosa che più la preoccupa è la posizione negativa dei suoi figli nei miei confronti. Lei mi ha detto chiaramente che loro sono nettamente al primo posto nella sua scala di valori e che rinuncerebbe a qualsiasi cosa per la loro felicità. Spero che questo non voglia dire mettere fine alla nostra giovane relazione, penso che lei possa essere quella donna che ho tento aspettato in questi anni.
Non so come comportarmi, ma so che non vorrei perderla.
Grazie per il supporto
Gilberto
Io ho 53 anni e lei 47, io vivo ancora con i miei genitori e lei è divorziata con due figli, un maschio di 18 e una ragazza di 15 anni.
Mia madre ha deciso di ostacolare profondamente questa relazione per via dei due figli. Lei sognerebbe per me una donna ancora vergine e alla prima esperienza sentimentale. Dice che non sono pronto per prendermi cura dell’educazione di due ragazzi e che, comunque, non sarei mai il loro padre.
I figli di lei mi vedono come una nuvola nera che potrebbe entrare nella loro vita. Temono che possa portare via spazio al loro rapporto con la madre o peggio ancora offuscare la loro relazione con il padre.
La mia relazione con loro è stata difficile fin da subito perché hanno deciso di non accettarmi.
Il ragazzo sta studiando per prendere la patente e spesso mi schernisce perché io non guido e non so neanche andare in bicicletta. Una mancanza che ai suoi occhi mi rende meno uomo. In effetti non ho mai voluto prendere la patente perché l’idea che un mio errore, una distrazione, un’imprudenza possano ferire qualcuno mi terrorizza.
La figlia dice che non valgo niente perché alla mia età vivo ancora con i genitori e non capisce che cosa sua madre possa trovare in me. In effetti vivo in casa con i miei perché quando avevo l’età giusta per andare via di casa non avevo un progetto di vita di coppia con nessuno e l’idea di vivere da solo non mi attirava. Quando sono stato più grande ho avuto problemi con il lavoro in quanto l’impresa in cui lavoravo è fallita e trovare un altro impiego ha richiesto tempi lunghi. Ora che sono autonomo economicamente andarmene mi sembra quasi un tradimento nei confronti dei miei genitori in quanto sono sempre stato io a “prendere” da loro e ora che cominciano ad avere bisogno di “ricevere” non me la sento di lasciarli.
In tutto questo c’è Giulia, l’unica persona che mi accetta per quello che sono, che non mi ha chiesto di cambiare o di fare cose di cui non mi sento convinto, che sembra amare anche le mie debolezze e i miei limiti.
In quasi tre mesi non abbiamo ancora avuto rapporti sessuali perché io non mi sentivo pronto. Non lo faccio da alcuni anni e ho il timore di non essere più all’altezza, ma lei non mi ha forzato e siamo stati in una tenera intimità.
La cosa che più la preoccupa è la posizione negativa dei suoi figli nei miei confronti. Lei mi ha detto chiaramente che loro sono nettamente al primo posto nella sua scala di valori e che rinuncerebbe a qualsiasi cosa per la loro felicità. Spero che questo non voglia dire mettere fine alla nostra giovane relazione, penso che lei possa essere quella donna che ho tento aspettato in questi anni.
Non so come comportarmi, ma so che non vorrei perderla.
Grazie per il supporto
Gilberto
[#1]
Gentile utente,
forse il primo e primario problema è la contrarità di Sua madre.
Lei ha passato la mezza età,
Sua madre si era forse illusa che Lei sarebbe rimasto per sempre con loro nell'incombere della vecchiaia e nella "cura" e accudimento che essa esige (l'idea della donna vergine è un puro alibi, direi...).
E in ogni caso non accetta una Sua realizzazione affettiva senza di loro.
Che Lei senta di "tradirli" è il secondo grosso problema,
che La può portare a privilegiare il loro punto di vista
invece che i Suoi sentimenti. I sensi di colpa sono "palle al piede"
che rendono il passo impossibile o molto difficoltoso e lento.
I figli adolescenti di lei, sì certo, possono rappresentare uno scoglio,
ma maggiormente superabile, ritengo, rispetto ai due precedenti
considerato che la loro madre è molto decisa.
La prima cosa da fare, per Lei, consiste nel lavorare su di sè,
chiarendosi bene quale progetto di vita intende perseguire,
quale sente di maggiore autorealizzazione per sè.
Con occhi più "trasparenti" rifletterà sul fatto
che incontrare un amore a questa età,
per nessuno di Voi due è un'occasione da sprecare
che i genitori se ne"vanno",
che i figli "vanno" perchè si autonomizzano,
e che la vita rimane vuota e piena di rimpianti per cose non fatte,
per situazioni possibili ma non vissute per paura e e sensi di colpa.
Anche la sessulità trarrà beneficio da queste riflessioni interiori.
Non escluderi che in questo percorso Lei abbia bisogno di un aiuto psicologico "di persona".
forse il primo e primario problema è la contrarità di Sua madre.
Lei ha passato la mezza età,
Sua madre si era forse illusa che Lei sarebbe rimasto per sempre con loro nell'incombere della vecchiaia e nella "cura" e accudimento che essa esige (l'idea della donna vergine è un puro alibi, direi...).
E in ogni caso non accetta una Sua realizzazione affettiva senza di loro.
Che Lei senta di "tradirli" è il secondo grosso problema,
che La può portare a privilegiare il loro punto di vista
invece che i Suoi sentimenti. I sensi di colpa sono "palle al piede"
che rendono il passo impossibile o molto difficoltoso e lento.
I figli adolescenti di lei, sì certo, possono rappresentare uno scoglio,
ma maggiormente superabile, ritengo, rispetto ai due precedenti
considerato che la loro madre è molto decisa.
La prima cosa da fare, per Lei, consiste nel lavorare su di sè,
chiarendosi bene quale progetto di vita intende perseguire,
quale sente di maggiore autorealizzazione per sè.
Con occhi più "trasparenti" rifletterà sul fatto
che incontrare un amore a questa età,
per nessuno di Voi due è un'occasione da sprecare
che i genitori se ne"vanno",
che i figli "vanno" perchè si autonomizzano,
e che la vita rimane vuota e piena di rimpianti per cose non fatte,
per situazioni possibili ma non vissute per paura e e sensi di colpa.
Anche la sessulità trarrà beneficio da queste riflessioni interiori.
Non escluderi che in questo percorso Lei abbia bisogno di un aiuto psicologico "di persona".
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile utente,
Da come si racconta e anche, devo ipotizzare, da come ci racconta che gli altri La vedono, Lei e' un po' immaturo per la Sua eta' ormai adulta.
Questo sembra essere il nucleo della problematica che la riguarda.
Rimanere *giovane* e' un lusso stupendo se si accettano le conseguenze di esso.
Lei ora, forse, si trova a doversi cofrontare con la scarsa *autorevolezza* che l'essere rimasto cosi' giovane Le ha *regalato* come *effetto secondario*.
Che consigliarLe? Se se la sentisse qualche colloquio con uno psicoterapeuta dinamico potrebbe condurLa a *comprendersi* meglio. A comprendere le cause di questo Suo volere permanere nella *giovinezza* a prescindere dall'eta`.
Ci pensi!
I miei auguri.
Da come si racconta e anche, devo ipotizzare, da come ci racconta che gli altri La vedono, Lei e' un po' immaturo per la Sua eta' ormai adulta.
Questo sembra essere il nucleo della problematica che la riguarda.
Rimanere *giovane* e' un lusso stupendo se si accettano le conseguenze di esso.
Lei ora, forse, si trova a doversi cofrontare con la scarsa *autorevolezza* che l'essere rimasto cosi' giovane Le ha *regalato* come *effetto secondario*.
Che consigliarLe? Se se la sentisse qualche colloquio con uno psicoterapeuta dinamico potrebbe condurLa a *comprendersi* meglio. A comprendere le cause di questo Suo volere permanere nella *giovinezza* a prescindere dall'eta`.
Ci pensi!
I miei auguri.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Ex utente
Gentile dr.ssa la ringrazio per le sue riflessioni.
Ha perfettamente ragione quando scrive che il problema primario è l'opposizione di mia madre.
Lei ha sempre avuto un ruolo centrale nella mia vita e ha innescato un rapporto di mia dipendenza nei suoi confronti che continua da tutta la vita. Ho imparato a vivere così e oggi ho il dubbio di non riuscire a farne a meno.
Credo che lei, più o meno consapevolmente, abbia alimentato le mie fragilità e le mie insicurezze tenendomi legato a lei in maniera indissolubile.
La paura a prendere la patente credo che nasca da lei.
Ho avuto il mi primo rapporto sessuale a 31 anni perchè lei era sempre "immanente" nelle mie relazioni, come ginecologa e paladina del sesso protetto e consapevole.
Sono stato per molto tempo economicamente dipendente da lei e questo le permetteva di mettere voce in ogni mio acquisto o decisione.
Negli anni ha guadagnato uno spazio enorme nella mia vita e io non ho mai avuto la forza e la volontà di affermare la mia indipendenza.
Pensare, adesso, di avere una mia realizzazione affettiva senza di lei è un qualcosa che lei combatte e a me spaventa...
Capisco che avrei dovuto combattere per la mia indipendenza molti anni fa, ma le cose sono andate così e ormai sono qui...
L'occasione di un amore a questa età è ghiotta, ma l'idea di cambiare le abitudini di 54 anni di vita non è banale, soprattutto se ci sono anche persone che si stanno ponendo come ostacoli.
Credo di essere un debole, che non ha la forza di combattere per quello che vuole e di difendere la propria personalità, ammesso che ne abbia sviluppata una. In fondo ho il timore che i figli di Giulia abbiano ragione, che cosa avrei da offrire loro?
Da un altro lato la sua frase mi spaventa e mi fa pensare molto:
"la vita rimane vuota e piena di rimpianti per cose non fatte,
per situazioni possibili ma non vissute per paura e e sensi di colpa."
In qualche modo sento già il rimpianto per quello che sono oggi. Un uomo di 54 anni con i timori e le paure di un ragazzino che cammina da solo per la prima volta. E' come se stessi cominciando a vivere con più di 30-40 anni di ritardo...
Sono assalito da mille dubbi e domande.
E' ancora possibile? Sarò forte abbastanza? Giulia avrà la pazienza di aspettarmi? I suoi figli riusciranno a vedere qualcosa di buono in me e avranno la forza di accettarmi? Sarò ancora in grado di avere rapporti sessuali appaganti per entrambi oppure ho sciupato gli anni migliori? Dal sesso non ho mai avuto grandi soddisfazioni e la mia prestanza non era eccezionale neanche da giovane...
E mia madre? Non so come gestire la sua opposizione. Non mi sono mai trovato in questa situazione. Lei ha sempre fatto in odo che non facessi nulla senza di lei...
Lei mi chiede di chiarire quale progetto di vita voglio perseguire. La mia vita attuale è una apatica comodità, fatta di abitudini consolidate e routine. Di fronte potrei avere la vita vera, fatta di alti e bassi, passioni e delusioni. Montagne russe a cui non sono mai stato abituato. E poi l'amore di una donna che sembra volere proprio me, con tutte le mie contraddizioni, una donna che comprerebbe il pacchetto completo...
Credo che se non riuscirò a convincermi di quanto valgo e di quanto questa occasione possa essere importante non riuscirò a convincere mia madre e i figli di Giulia, ma ho bisogno di un atto di coraggio che che non so se sia nelle mie possibilità...
Ha perfettamente ragione quando scrive che il problema primario è l'opposizione di mia madre.
Lei ha sempre avuto un ruolo centrale nella mia vita e ha innescato un rapporto di mia dipendenza nei suoi confronti che continua da tutta la vita. Ho imparato a vivere così e oggi ho il dubbio di non riuscire a farne a meno.
Credo che lei, più o meno consapevolmente, abbia alimentato le mie fragilità e le mie insicurezze tenendomi legato a lei in maniera indissolubile.
La paura a prendere la patente credo che nasca da lei.
Ho avuto il mi primo rapporto sessuale a 31 anni perchè lei era sempre "immanente" nelle mie relazioni, come ginecologa e paladina del sesso protetto e consapevole.
Sono stato per molto tempo economicamente dipendente da lei e questo le permetteva di mettere voce in ogni mio acquisto o decisione.
Negli anni ha guadagnato uno spazio enorme nella mia vita e io non ho mai avuto la forza e la volontà di affermare la mia indipendenza.
Pensare, adesso, di avere una mia realizzazione affettiva senza di lei è un qualcosa che lei combatte e a me spaventa...
Capisco che avrei dovuto combattere per la mia indipendenza molti anni fa, ma le cose sono andate così e ormai sono qui...
L'occasione di un amore a questa età è ghiotta, ma l'idea di cambiare le abitudini di 54 anni di vita non è banale, soprattutto se ci sono anche persone che si stanno ponendo come ostacoli.
Credo di essere un debole, che non ha la forza di combattere per quello che vuole e di difendere la propria personalità, ammesso che ne abbia sviluppata una. In fondo ho il timore che i figli di Giulia abbiano ragione, che cosa avrei da offrire loro?
Da un altro lato la sua frase mi spaventa e mi fa pensare molto:
"la vita rimane vuota e piena di rimpianti per cose non fatte,
per situazioni possibili ma non vissute per paura e e sensi di colpa."
In qualche modo sento già il rimpianto per quello che sono oggi. Un uomo di 54 anni con i timori e le paure di un ragazzino che cammina da solo per la prima volta. E' come se stessi cominciando a vivere con più di 30-40 anni di ritardo...
Sono assalito da mille dubbi e domande.
E' ancora possibile? Sarò forte abbastanza? Giulia avrà la pazienza di aspettarmi? I suoi figli riusciranno a vedere qualcosa di buono in me e avranno la forza di accettarmi? Sarò ancora in grado di avere rapporti sessuali appaganti per entrambi oppure ho sciupato gli anni migliori? Dal sesso non ho mai avuto grandi soddisfazioni e la mia prestanza non era eccezionale neanche da giovane...
E mia madre? Non so come gestire la sua opposizione. Non mi sono mai trovato in questa situazione. Lei ha sempre fatto in odo che non facessi nulla senza di lei...
Lei mi chiede di chiarire quale progetto di vita voglio perseguire. La mia vita attuale è una apatica comodità, fatta di abitudini consolidate e routine. Di fronte potrei avere la vita vera, fatta di alti e bassi, passioni e delusioni. Montagne russe a cui non sono mai stato abituato. E poi l'amore di una donna che sembra volere proprio me, con tutte le mie contraddizioni, una donna che comprerebbe il pacchetto completo...
Credo che se non riuscirò a convincermi di quanto valgo e di quanto questa occasione possa essere importante non riuscirò a convincere mia madre e i figli di Giulia, ma ho bisogno di un atto di coraggio che che non so se sia nelle mie possibilità...
[#4]
Gentile utente,
la Sua analisi è molto molto lucida! Indice di una capacità introspettiva collaudata da anni di solitudine affettiva.
Condivido la difficoltà della nuova situazione.
Ma ne vedo anche l'incredibile bellezza e poesia.
Ai figli di Giulia Lei non deve dimostrare nulla,
non è possibile "conquistarli" se loro non vogliono (anche loro, come Sua madre del resto, vogliono l'esclusiva. Egoisti/egocentrici tutti tre..).
Verso i figli é la loro mamma che "garantisce" per Lei. E ciò La deve nutrire a sufficienza.
La incoraggio caldamente ad intraprendere al più presto un percorso psicologico :
la Sua città offre innumerevoli e competenti risorse in questo ambito. Alcune sono anche su questo portale.
Non lasci trascorrere altro tempo.
Di persona è tutto più veloce ed efficace.
(Percorso naturalmente autonomo da Sua madre, a cui è bene non parlare ulteriormente della situazione affettiva; ciò al fine di:
favorire in Lei la nascita di una propria maggiore autonomia
evitare nella madre ogni possibilità di voyerismo, controllo, influenzamento.)
La incoraggio anche ad intraprendere scambi sessuali, che saranno graduali come da suoi desideri e incertezze. Con una donna innamorato il sesso non è un esame, è "far l'amore".
Saluti cordiali.
la Sua analisi è molto molto lucida! Indice di una capacità introspettiva collaudata da anni di solitudine affettiva.
Condivido la difficoltà della nuova situazione.
Ma ne vedo anche l'incredibile bellezza e poesia.
Ai figli di Giulia Lei non deve dimostrare nulla,
non è possibile "conquistarli" se loro non vogliono (anche loro, come Sua madre del resto, vogliono l'esclusiva. Egoisti/egocentrici tutti tre..).
Verso i figli é la loro mamma che "garantisce" per Lei. E ciò La deve nutrire a sufficienza.
La incoraggio caldamente ad intraprendere al più presto un percorso psicologico :
la Sua città offre innumerevoli e competenti risorse in questo ambito. Alcune sono anche su questo portale.
Non lasci trascorrere altro tempo.
Di persona è tutto più veloce ed efficace.
(Percorso naturalmente autonomo da Sua madre, a cui è bene non parlare ulteriormente della situazione affettiva; ciò al fine di:
favorire in Lei la nascita di una propria maggiore autonomia
evitare nella madre ogni possibilità di voyerismo, controllo, influenzamento.)
La incoraggio anche ad intraprendere scambi sessuali, che saranno graduali come da suoi desideri e incertezze. Con una donna innamorato il sesso non è un esame, è "far l'amore".
Saluti cordiali.
[#5]
Ex utente
Anni di solitudine affettiva e immaturità...probabilmente sono vere entrambe.
Comprendo il suggerimento di intraprendere un percorso con uno specialista dal vivo, ma credo di non essere in grado di farlo senza il coinvolgimento di mia madre, che conosce ogni mio orario, abitudine, spostamento...e che già una volta non ero riuscito a tenere lontana.
Circa dodici anni fa, quando l'impresa in cui lavoravo è fallita e sono rimasto disoccupato, ho fatto alcuni incontri con uno psicoterapeuta perchè avevo problemi di ansia e non riuscivo ad accettare di essere dipendente da mia madre anche dal punto di vista economico.
Durante gli incontri era emerso rapidamente un quadro più ampio in cui dover inquadrare il rapporto con mia madre. Il medico era diventato per mia madre qualcuno che si intrometteva tra di noi, qualcuno da combattere, non qualcuno che mi stava aiutando.
Dopo un periodo di tensioni in famiglia ho preferito interrompere gli incontri. Continuo tutt'ora ad assumere il farmaco per l'ansia che mi aveva prescritto il medico.
Temo che riprendere la psicoterapia potrebbe riaprire il capitolo...
Oggi sono a casa dal lavoro perchè ho la febbre e sono a letto. Percepisco il disagio di mia madre per il fatto che non sa a chi stia scrivendo (sono su questo sito) e non ne ho parlato con lei...Ormai credo che rimarrò per sempre il suo bambino e "i bambini devono dire tutto alla loro mamma!". Forse il detto non dovrebbe più valere per un "bambino" di 54 anni...
Per quanto riguarda gli scambi sessuali i miei timori nascono dalla scarsa pratica e dal fatto che quando avevo avuto problemi di ansia e avevo cominciato ad assumere il farmaco avevo avuto spesso problemi di perdita di erezione, che avevano compromesso le relazioni sessuali dell'epoca. Da molto tempo non ho più erezioni mattutine e, francamente, non saprei dire se sono in grado di mantenere un'erezione per un tempo sufficiente alla penetrazione. Ho sempre praticato poco la masturbazione e l'ultimo rapporto sessuale risale a quasi 5 anni fa.
Mi piace il suo punto di vista: "il sesso non è un esame, è "far l'amore"". Non sarà facile, ma cecherò di sposare questa visione...e vedere " l'incredibile bellezza e poesia" di questa mia nuova situazione.
Devo dire che con la sessualità non ho mai avuto un rapporto facile: ho cominciato molto tardi, ho avuto spesso episodi di passaggi a vuoto e ho dovuto superare il periodo imbarazzantissimo delle conversazioni con mia madre in cui mi spiegava come avrei dovuto imparare a valorizzare la buona dotazione che lei mi aveva fornito...quando mi comprava i preservativi e mi spiegava come avrei dovuto fare per proteggere al meglio me e la mia partner... Credo che farsi infilare il preservativo dalla madre a 15 anni sia un'esperienza che nessun ragazzo dovrebbe vivere... Forse è anche per questo motivo che non ho avuto rapporti fino a 31 anni...
Questa sera sarei dovuto uscire con Giulia, ma a causa della febbre non ci vedremo, con grande gioia di mia madre che mi avrà tutto per sè!
Credo che la delusione di oggi sia quella di non sentirmi ancora un uomo, pur avendo l'età per esserlo da un bel pezzo.
Spero di riuscire a non perdere questa nuova occasione che la vita mi ha regalato...credo, però, che ci sia molto lavoro da fare per rimettere in sesto la mia vita, che da troppi anni lascio scorrere senza un vero scopo.
Credo di avere bisogno di aiuto, non credo di riuscirci da solo e mi ferisce molto che mia madre non se ne accorga o faccia finta di non vedere la mia sofferenza accecata dal suo desiderio di esclusiva.
Come posso fare per farle accettare il mio desiderio di autonmia? Non credo che riuscirei a vivere bene sapendo di averla contro...
Gilberto
Comprendo il suggerimento di intraprendere un percorso con uno specialista dal vivo, ma credo di non essere in grado di farlo senza il coinvolgimento di mia madre, che conosce ogni mio orario, abitudine, spostamento...e che già una volta non ero riuscito a tenere lontana.
Circa dodici anni fa, quando l'impresa in cui lavoravo è fallita e sono rimasto disoccupato, ho fatto alcuni incontri con uno psicoterapeuta perchè avevo problemi di ansia e non riuscivo ad accettare di essere dipendente da mia madre anche dal punto di vista economico.
Durante gli incontri era emerso rapidamente un quadro più ampio in cui dover inquadrare il rapporto con mia madre. Il medico era diventato per mia madre qualcuno che si intrometteva tra di noi, qualcuno da combattere, non qualcuno che mi stava aiutando.
Dopo un periodo di tensioni in famiglia ho preferito interrompere gli incontri. Continuo tutt'ora ad assumere il farmaco per l'ansia che mi aveva prescritto il medico.
Temo che riprendere la psicoterapia potrebbe riaprire il capitolo...
Oggi sono a casa dal lavoro perchè ho la febbre e sono a letto. Percepisco il disagio di mia madre per il fatto che non sa a chi stia scrivendo (sono su questo sito) e non ne ho parlato con lei...Ormai credo che rimarrò per sempre il suo bambino e "i bambini devono dire tutto alla loro mamma!". Forse il detto non dovrebbe più valere per un "bambino" di 54 anni...
Per quanto riguarda gli scambi sessuali i miei timori nascono dalla scarsa pratica e dal fatto che quando avevo avuto problemi di ansia e avevo cominciato ad assumere il farmaco avevo avuto spesso problemi di perdita di erezione, che avevano compromesso le relazioni sessuali dell'epoca. Da molto tempo non ho più erezioni mattutine e, francamente, non saprei dire se sono in grado di mantenere un'erezione per un tempo sufficiente alla penetrazione. Ho sempre praticato poco la masturbazione e l'ultimo rapporto sessuale risale a quasi 5 anni fa.
Mi piace il suo punto di vista: "il sesso non è un esame, è "far l'amore"". Non sarà facile, ma cecherò di sposare questa visione...e vedere " l'incredibile bellezza e poesia" di questa mia nuova situazione.
Devo dire che con la sessualità non ho mai avuto un rapporto facile: ho cominciato molto tardi, ho avuto spesso episodi di passaggi a vuoto e ho dovuto superare il periodo imbarazzantissimo delle conversazioni con mia madre in cui mi spiegava come avrei dovuto imparare a valorizzare la buona dotazione che lei mi aveva fornito...quando mi comprava i preservativi e mi spiegava come avrei dovuto fare per proteggere al meglio me e la mia partner... Credo che farsi infilare il preservativo dalla madre a 15 anni sia un'esperienza che nessun ragazzo dovrebbe vivere... Forse è anche per questo motivo che non ho avuto rapporti fino a 31 anni...
Questa sera sarei dovuto uscire con Giulia, ma a causa della febbre non ci vedremo, con grande gioia di mia madre che mi avrà tutto per sè!
Credo che la delusione di oggi sia quella di non sentirmi ancora un uomo, pur avendo l'età per esserlo da un bel pezzo.
Spero di riuscire a non perdere questa nuova occasione che la vita mi ha regalato...credo, però, che ci sia molto lavoro da fare per rimettere in sesto la mia vita, che da troppi anni lascio scorrere senza un vero scopo.
Credo di avere bisogno di aiuto, non credo di riuscirci da solo e mi ferisce molto che mia madre non se ne accorga o faccia finta di non vedere la mia sofferenza accecata dal suo desiderio di esclusiva.
Come posso fare per farle accettare il mio desiderio di autonmia? Non credo che riuscirei a vivere bene sapendo di averla contro...
Gilberto
[#6]
<<Credo di avere bisogno di aiuto, non credo di riuscirci da solo<<
E' proprio così.
<<mi ferisce molto che mia madre non se ne accorga o faccia finta di non vedere la mia sofferenza accecata dal suo DESIDERIO DI ESCLUSIVA.<<
E' proprio così.
Allucinanti i dettagli dell'ingerenza materna nella sessualità (presenvativo compreso)... ma il capitolo si può riaprire con una donna che La ama e che dunque
La accetta per come è (che forse, al contrario, apprezza la Sua ingenuità).
Psicoterapia:
<<credo di non essere in grado di farlo senza il coinvolgimento di mia madre ...<< come è già avvenuto.
Ora però non si tratta più di ansia, di lavoro. Ora si tratta di una amore. E dunque la posta in gioco è immensamente differente e molto più decisiva per la Sua vita. E Lei lo sa, anche se ne ha paura.
Prova ne è che ci sta scrivendo di ciò autonomamente, senza far trapelare nulla alla madre controllante.
Mi sembra un buon inizio.
Saluti cari.
E' proprio così.
<<mi ferisce molto che mia madre non se ne accorga o faccia finta di non vedere la mia sofferenza accecata dal suo DESIDERIO DI ESCLUSIVA.<<
E' proprio così.
Allucinanti i dettagli dell'ingerenza materna nella sessualità (presenvativo compreso)... ma il capitolo si può riaprire con una donna che La ama e che dunque
La accetta per come è (che forse, al contrario, apprezza la Sua ingenuità).
Psicoterapia:
<<credo di non essere in grado di farlo senza il coinvolgimento di mia madre ...<< come è già avvenuto.
Ora però non si tratta più di ansia, di lavoro. Ora si tratta di una amore. E dunque la posta in gioco è immensamente differente e molto più decisiva per la Sua vita. E Lei lo sa, anche se ne ha paura.
Prova ne è che ci sta scrivendo di ciò autonomamente, senza far trapelare nulla alla madre controllante.
Mi sembra un buon inizio.
Saluti cari.
[#7]
Ex utente
Ancora una volta ha profondamente ragione:
"Ora si tratta di un amore. E dunque la posta in gioco è immensamente differente e molto più decisiva per la Sua vita. E Lei lo sa, anche se ne ha paura."
Ho una paura che mi fa tremare i polsi, che non mi lascia dormire la notte, che non mi fa mangiare.
Riavvolgendo il film della mia vita mi accorgo che non ho mai dormito fuori casa senza i miei genitori, non ho mai fatto una vacanza da solo, non ho mai preso nessuna decisione importante per la mia vita senza mia madre, lavoro in un'impresa che ha trovato lei e non ho mai avuto rapporti con ragazze che lei non conoscesse e non avesse prima approvato.
Ora, per amore, dovrei andare contro a tutto questo.
Come posso esserne capace?
Quando mia madre mi dice che non sarei in grado di prendermi cura dell'educazione di due ragazzi adolescenti sento che ha ragione. Quando i ragazzi vedono in me un fallito hanno ragione.
Poi c'è Giulia. Probabilmente ha anche ragione quando dice che magari apprezza la mia ingenuità. Nessuno vede in me qualcosa che abbia valore, solo lei...
Lei scrive che scrivere qui in autonomia è un primo passo. Che un professionista mi potrebbe aiutare...spero con tutto il cuore che abbia ragione, spero di avere la forza di scalare queste montagne che mi sembrano invalicabili, spero di riuscire a convincere mia madre che è un passo obbligato per la mia felicità, spero che non sia troppo tardi per imparare a camminare da solo, spero che la paura che provo possa un giorno lasciare spazio all'amore, spero e prego.
Non so s sia possibile farlo qui, on line. Ma provo a farle una domanda: secondo lei che cosa si è inceppato in me che mi ha portato a vivere così fino alla mia età? Perchè non ho avuto la forza di fare i passi che tutti fanno per affermare la propria autonomia?
Quanto può essere responsabilità di mia madre e quanto mia?
Grazie per tutto il supporto che mi ha offerto. Probabilmente mi è salita la febbre, ma credo di avere cominciato a fare chiarezza!
"Ora si tratta di un amore. E dunque la posta in gioco è immensamente differente e molto più decisiva per la Sua vita. E Lei lo sa, anche se ne ha paura."
Ho una paura che mi fa tremare i polsi, che non mi lascia dormire la notte, che non mi fa mangiare.
Riavvolgendo il film della mia vita mi accorgo che non ho mai dormito fuori casa senza i miei genitori, non ho mai fatto una vacanza da solo, non ho mai preso nessuna decisione importante per la mia vita senza mia madre, lavoro in un'impresa che ha trovato lei e non ho mai avuto rapporti con ragazze che lei non conoscesse e non avesse prima approvato.
Ora, per amore, dovrei andare contro a tutto questo.
Come posso esserne capace?
Quando mia madre mi dice che non sarei in grado di prendermi cura dell'educazione di due ragazzi adolescenti sento che ha ragione. Quando i ragazzi vedono in me un fallito hanno ragione.
Poi c'è Giulia. Probabilmente ha anche ragione quando dice che magari apprezza la mia ingenuità. Nessuno vede in me qualcosa che abbia valore, solo lei...
Lei scrive che scrivere qui in autonomia è un primo passo. Che un professionista mi potrebbe aiutare...spero con tutto il cuore che abbia ragione, spero di avere la forza di scalare queste montagne che mi sembrano invalicabili, spero di riuscire a convincere mia madre che è un passo obbligato per la mia felicità, spero che non sia troppo tardi per imparare a camminare da solo, spero che la paura che provo possa un giorno lasciare spazio all'amore, spero e prego.
Non so s sia possibile farlo qui, on line. Ma provo a farle una domanda: secondo lei che cosa si è inceppato in me che mi ha portato a vivere così fino alla mia età? Perchè non ho avuto la forza di fare i passi che tutti fanno per affermare la propria autonomia?
Quanto può essere responsabilità di mia madre e quanto mia?
Grazie per tutto il supporto che mi ha offerto. Probabilmente mi è salita la febbre, ma credo di avere cominciato a fare chiarezza!
[#8]
Gentile utente,
non si carichi di pesi che non spettano a Lei, ad es.:
<<non sarei in grado di prendermi cura dell'educazione di due ragazzi adolescenti sento che ha ragione. <<.
L'educazione dei ragazzi spetta ai loro genitori;
Lei non è il vice-padre, è (può essere) il compagno della loro madre.
Temo che convincere Sua madre sia un'impresa impossibile: sia per quanto riguarda la psicoterapia, sia per la relazione con Giulia.
Ritengo che per diventare autonomi talvolta occorra un passo "contro",
o indipendentemente,
al parere genitoriale. Lo fanno i tardo-adolescenti, potrebbe farcela anche Lei...
Metta in conto anche una certa sofferenza di Sua madre: quella che non ha affrontato quando Lei figlio aveva 20 anni,
ostacolando e impedendo il taglio del cordone ombelicale.
Ma le cose evitate al tempo giusto si ripresentano inevitabilmente con gli interessi.
E dunque non è "colpa" Sua.
<<cosa si è inceppato in me <<
Online si può fare solo una montagna di ipotesi, che servono a poco.
Di persona invece, il fatto di provare a identificare le cause viene accompagnato dal sostegno per superarle. O anche viceversa: dall'agire al capire.
<<Probabilmente mi è salita la febbre,
ma credo di avere cominciato a fare chiarezza!<<
La seconda cosa mi fa molto piacere.
La prima passa. Forse è il prezzo della chiarezza...
Se ritiene, nel tempo ci tenga al corrente.
Saluti cari.
non si carichi di pesi che non spettano a Lei, ad es.:
<<non sarei in grado di prendermi cura dell'educazione di due ragazzi adolescenti sento che ha ragione. <<.
L'educazione dei ragazzi spetta ai loro genitori;
Lei non è il vice-padre, è (può essere) il compagno della loro madre.
Temo che convincere Sua madre sia un'impresa impossibile: sia per quanto riguarda la psicoterapia, sia per la relazione con Giulia.
Ritengo che per diventare autonomi talvolta occorra un passo "contro",
o indipendentemente,
al parere genitoriale. Lo fanno i tardo-adolescenti, potrebbe farcela anche Lei...
Metta in conto anche una certa sofferenza di Sua madre: quella che non ha affrontato quando Lei figlio aveva 20 anni,
ostacolando e impedendo il taglio del cordone ombelicale.
Ma le cose evitate al tempo giusto si ripresentano inevitabilmente con gli interessi.
E dunque non è "colpa" Sua.
<<cosa si è inceppato in me <<
Online si può fare solo una montagna di ipotesi, che servono a poco.
Di persona invece, il fatto di provare a identificare le cause viene accompagnato dal sostegno per superarle. O anche viceversa: dall'agire al capire.
<<Probabilmente mi è salita la febbre,
ma credo di avere cominciato a fare chiarezza!<<
La seconda cosa mi fa molto piacere.
La prima passa. Forse è il prezzo della chiarezza...
Se ritiene, nel tempo ci tenga al corrente.
Saluti cari.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.3k visite dal 14/10/2016.
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