Forte ansia pre-laurea
Salve ho bisogno di un supporto psicologico. Tra due giorni mi laureo e io soffro già di ansia sociale
Di mio. Non frequento luoghi affollati, evito alcuni contatti ed evito sempre di stare al centro dell'attenzione. Fino a due anni fa ero la persona meno timida del mondo, mi sono sempre mostrata quanto più possibile sicura di me, adorando andare in giro solo per stare al centro dell'attenzione ( visto che i ragazzi mi hanno sempre notata in quanto a detta loro sono molto carina). Dopo un lutto per cui ho avuto un forte schock emotivo ( mia madre) è una forte delusione amorosa ho avuto un attacco di panico
In un luogo pubblico ( locale molto affollato). Poi ne ho avuti altri tutti all'improvviso. Stranamente poi si sono attenuati ma mi è rimasta la paura è ho evitato tutte le relazioni sociali possibili.
Ultimamente grazie alla psicoterapia e allo xanax al bisogno avevo ripreso in mano la mia vita.
Ora invece la laurea mi sta uccidendo, mi logora dentro il pensiero di stare così al centro dell'attenzione e dover anche parlare davanti a 300 persone. Ho paura di avere attacchi pre seduta o durante. Talmente questa paura che gli attacchi sono ritornati ma non sono inaspettati, in un certo senso me lo procuro io.
Mi succede solo in luoghi pubblici a casa
No.
Per questo mi sono rivolta ad uno psichiatra e sto
Prendendo 0,75 xanax da una quindicina di giorni per affrontare al meglio la seduta.
Ma se lo xanax mi calma il corpo non mi calma la
Mente. Ieri mi girava la testa, capogiri, ovattata dalla realtà e tutto questo dalla psicologa quindi parlare dei miei problemi Pregressi in questo momento non aiuta.
Cosa mi consigliate? Dove trovo la forza di non scappare durante l'attacco? Confido in voi.
PS. La diagnosi dello psichiatra non è panico ma crisi di ansia ( vista la durata minima, la non perdita di controllo ( anche se è ciò che tempo di più in quei momenti))...
Di mio. Non frequento luoghi affollati, evito alcuni contatti ed evito sempre di stare al centro dell'attenzione. Fino a due anni fa ero la persona meno timida del mondo, mi sono sempre mostrata quanto più possibile sicura di me, adorando andare in giro solo per stare al centro dell'attenzione ( visto che i ragazzi mi hanno sempre notata in quanto a detta loro sono molto carina). Dopo un lutto per cui ho avuto un forte schock emotivo ( mia madre) è una forte delusione amorosa ho avuto un attacco di panico
In un luogo pubblico ( locale molto affollato). Poi ne ho avuti altri tutti all'improvviso. Stranamente poi si sono attenuati ma mi è rimasta la paura è ho evitato tutte le relazioni sociali possibili.
Ultimamente grazie alla psicoterapia e allo xanax al bisogno avevo ripreso in mano la mia vita.
Ora invece la laurea mi sta uccidendo, mi logora dentro il pensiero di stare così al centro dell'attenzione e dover anche parlare davanti a 300 persone. Ho paura di avere attacchi pre seduta o durante. Talmente questa paura che gli attacchi sono ritornati ma non sono inaspettati, in un certo senso me lo procuro io.
Mi succede solo in luoghi pubblici a casa
No.
Per questo mi sono rivolta ad uno psichiatra e sto
Prendendo 0,75 xanax da una quindicina di giorni per affrontare al meglio la seduta.
Ma se lo xanax mi calma il corpo non mi calma la
Mente. Ieri mi girava la testa, capogiri, ovattata dalla realtà e tutto questo dalla psicologa quindi parlare dei miei problemi Pregressi in questo momento non aiuta.
Cosa mi consigliate? Dove trovo la forza di non scappare durante l'attacco? Confido in voi.
PS. La diagnosi dello psichiatra non è panico ma crisi di ansia ( vista la durata minima, la non perdita di controllo ( anche se è ciò che tempo di più in quei momenti))...
[#1]
Gentile ragazza,
attualmente sei in terapia ancora (psicoterapia)?
Se sì, ne hai parlato con il terapeuta?
In psicologia e psicoterapia non esistono cure per tamponare un momento di ansia come può essere il momento della discussione della propria tesi di laurea, ma soprattutto mi pare di capire che il problema sia diverso e più esteso e quindi è quel problema che deve essere affrontato seriamente, non al bisogno.
Cordiali saluti,
attualmente sei in terapia ancora (psicoterapia)?
Se sì, ne hai parlato con il terapeuta?
In psicologia e psicoterapia non esistono cure per tamponare un momento di ansia come può essere il momento della discussione della propria tesi di laurea, ma soprattutto mi pare di capire che il problema sia diverso e più esteso e quindi è quel problema che deve essere affrontato seriamente, non al bisogno.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Seguo un percorso di terapia cognitiva comportamentale da mesi più training autogeno. Stavo sinceramente meglio. Piano piano stavo riprendendo in mano la mia vita. Adesso questo evento mi ha ucciso. Giuro. Temo di avere una crisi di ansia davanti a 300 persone e non so come tamponare! Farmaco a parte la psicologa ha detto che devo essere forte quel giorno.. ma è così difficile. Mi sento diversa dagli altri perché oltre ad avere l'ansia classica che hanno loro ho anche un'ansia sociale Alle spalle che si somma al resto e quindi mi sento più debole e diversa.......
[#3]
"la psicologa ha detto che devo essere forte quel giorno.. "
Mi sembra strano che una psicologa abbia questo approccio davanti alla problematica che porti.
Ribadisco che la psicologia e la psicoterapia non si occupano di "urgenze".
Tu scrivi: "Temo di avere una crisi di ansia davanti a 300 persone e non so come tamponare"
Ma il punto NON è tamponare, semmai gestire.
Dal momento che hai fatto una psicoterapia cognitivo-comportamentale e che dici che stavi meglio, non ti viene in mente niente di ciò che hai imparato in terapia per GESTIRE la paura della crisi o una eventuale crisi e come si manifesterà?
Mi sembra strano che una psicologa abbia questo approccio davanti alla problematica che porti.
Ribadisco che la psicologia e la psicoterapia non si occupano di "urgenze".
Tu scrivi: "Temo di avere una crisi di ansia davanti a 300 persone e non so come tamponare"
Ma il punto NON è tamponare, semmai gestire.
Dal momento che hai fatto una psicoterapia cognitivo-comportamentale e che dici che stavi meglio, non ti viene in mente niente di ciò che hai imparato in terapia per GESTIRE la paura della crisi o una eventuale crisi e come si manifesterà?
[#4]
Ex utente
Veramente con la dottoressa abbiamo capito che se sono sicura di me ( quelle poche volte) l'ansia non c'è. Ha fatto l'esempio di metterla in soffitta in quelle ore e lasciare una scala. Sapere che c'è ma metterla da parte e lasciarla un attimo per fatti suoi. Ma più facile a dirsi che a farsi.
Non mi ha insegnato tecniche a parte il respiro. Il training. Però quando sto male male ( cose così grosse insomma) non riesco a ragionare e se faccio training in quei momenti mi sento ancora più nervosa a dire calma serena ma calma cosa? Non faccio terapia in per le Urgenze ( come questa) ma per uscirne. Per l'urgenza ( questa) assumo xanax da 15 giorni.....( sotto parere psichiatrico).
Ma non è abbastanza, l'ansia e' forte e in quei momenti vorrei scappare perché mi sento diversa dagli altri ( che si staranno pure in ansia ma mai come me che ci combatto già da un anno con questi crisi in luoghi sociali)..
Consigli?!
Non mi ha insegnato tecniche a parte il respiro. Il training. Però quando sto male male ( cose così grosse insomma) non riesco a ragionare e se faccio training in quei momenti mi sento ancora più nervosa a dire calma serena ma calma cosa? Non faccio terapia in per le Urgenze ( come questa) ma per uscirne. Per l'urgenza ( questa) assumo xanax da 15 giorni.....( sotto parere psichiatrico).
Ma non è abbastanza, l'ansia e' forte e in quei momenti vorrei scappare perché mi sento diversa dagli altri ( che si staranno pure in ansia ma mai come me che ci combatto già da un anno con questi crisi in luoghi sociali)..
Consigli?!
[#5]
Gentile ragazza,
tu chiedi cosa fare, ma questa è una indicazione da psicoterapia e NON da consulto on line, semplicemente perché non ti conosco e non posso sapere quale diagnosi è stata posta.
Ora, mi sembra strano che l'unica indicazione sia quella del training autogeno o respirare in un certo modo. Per carità, possono aiutare un pochino, ma la psicoterapia cognitivo-comportamentale è un'altra cosa.
E ribadisco che dire al pz. "Cerca di essere forte quel giorno", per quanto incoraggiante, non è un' indicazione da psicoterapia.
Neppure il training come lo hai descritto è corretto, perché ripetersi "stai calma" non funziona.
Invece, ciò che può essere molto utile in casi simili al tuo (ma non so se in qualche modo è stato fatto in terapia) è la desensibilizzazione sistematica, l'esposizione, piuttosto che indicazioni mirate e fatte apposta per il tuo specifico caso. E' necessario declinare bene queste paure e queste situazioni.
Dal momento che mancano poche ore alla discussione della tua tesi di laurea, è inutile cercare un rimedio dell'ultimo minuto.
Quello che è importante sapere è che dovrai fare il punto della situazione con la terapeuta o eventualmente sentire un altro parere.
La psicoterapia, infatti, avrebbe dovuto metterti nella condizione di sapere gestire anche situazioni come questa. Quando mi riferivo alle urgenze, intendevo che la psicoterapia è un lavoro continuato nel tempo, fino a giungere a fare a meno sia dello xanax sia del terapeuta stesso. Quindi non è previsto che, in preda alla preoccupazione, ci sia un accesso alla psicoterapia.
Questo perché, ripeto, devi imparare due cose. La prima e più importante è che di ansia non si muore, per quanto possa sembrarci spaventoso. La seconda è che difatti non c'è un'urgenza. Puoi farcela. Puoi laurearti e attendere la prossima seduta. Per quando è prevista?
Infine, per quello che scrivi, come "Veramente con la dottoressa abbiamo capito che se sono sicura di me ( quelle poche volte) l'ansia non c'è. "
Mi pare ovvio, perché l'ansia insorge nelle situazioni che tu ritieni pericolose e spaventose per te e che temi di non poter gestire o controllare. Ma qui si collega la seconda parte del tuo racconto, e cioè: "Ha fatto l'esempio di metterla in soffitta in quelle ore e lasciare una scala. Sapere che c'è ma metterla da parte e lasciarla un attimo per fatti suoi. Ma più facile a dirsi che a farsi."
Hai ragione. Infatti non mi sembra un buon metodo.
Bisogna imparare a riconoscere, modulare, gestire l'ansia.
Lasciare l'ansia (o una qualunque emozione) un attimo per i fatti suoi potrebbe addirittura essere nocivo, perché l'ansia, come tutte le emozioni, servono come indicatori del nostro stato interno.
Cordiali saluti,
tu chiedi cosa fare, ma questa è una indicazione da psicoterapia e NON da consulto on line, semplicemente perché non ti conosco e non posso sapere quale diagnosi è stata posta.
Ora, mi sembra strano che l'unica indicazione sia quella del training autogeno o respirare in un certo modo. Per carità, possono aiutare un pochino, ma la psicoterapia cognitivo-comportamentale è un'altra cosa.
E ribadisco che dire al pz. "Cerca di essere forte quel giorno", per quanto incoraggiante, non è un' indicazione da psicoterapia.
Neppure il training come lo hai descritto è corretto, perché ripetersi "stai calma" non funziona.
Invece, ciò che può essere molto utile in casi simili al tuo (ma non so se in qualche modo è stato fatto in terapia) è la desensibilizzazione sistematica, l'esposizione, piuttosto che indicazioni mirate e fatte apposta per il tuo specifico caso. E' necessario declinare bene queste paure e queste situazioni.
Dal momento che mancano poche ore alla discussione della tua tesi di laurea, è inutile cercare un rimedio dell'ultimo minuto.
Quello che è importante sapere è che dovrai fare il punto della situazione con la terapeuta o eventualmente sentire un altro parere.
La psicoterapia, infatti, avrebbe dovuto metterti nella condizione di sapere gestire anche situazioni come questa. Quando mi riferivo alle urgenze, intendevo che la psicoterapia è un lavoro continuato nel tempo, fino a giungere a fare a meno sia dello xanax sia del terapeuta stesso. Quindi non è previsto che, in preda alla preoccupazione, ci sia un accesso alla psicoterapia.
Questo perché, ripeto, devi imparare due cose. La prima e più importante è che di ansia non si muore, per quanto possa sembrarci spaventoso. La seconda è che difatti non c'è un'urgenza. Puoi farcela. Puoi laurearti e attendere la prossima seduta. Per quando è prevista?
Infine, per quello che scrivi, come "Veramente con la dottoressa abbiamo capito che se sono sicura di me ( quelle poche volte) l'ansia non c'è. "
Mi pare ovvio, perché l'ansia insorge nelle situazioni che tu ritieni pericolose e spaventose per te e che temi di non poter gestire o controllare. Ma qui si collega la seconda parte del tuo racconto, e cioè: "Ha fatto l'esempio di metterla in soffitta in quelle ore e lasciare una scala. Sapere che c'è ma metterla da parte e lasciarla un attimo per fatti suoi. Ma più facile a dirsi che a farsi."
Hai ragione. Infatti non mi sembra un buon metodo.
Bisogna imparare a riconoscere, modulare, gestire l'ansia.
Lasciare l'ansia (o una qualunque emozione) un attimo per i fatti suoi potrebbe addirittura essere nocivo, perché l'ansia, come tutte le emozioni, servono come indicatori del nostro stato interno.
Cordiali saluti,
[#6]
Ex utente
Ha ragione. Purtroppo altro non ho imparato in questi 9 mesi..
Non è colpa mia purtroppo, io non so gestirla, se viene ( in alcune situazioni sociali) sto male, la trattengo e sinceramente non mi godo il momento, altre volte scappo ma alla laurea non posso.
La laurea e' venerdì. Sicuramente sentirò a questo punto un secondo parere come dice lei.. nel frattempo le chiedo: in quei momenti 'sociali' in cui ci penso e mi sento i capogiri, il cuore a mille, ovattata e con la Voglia di fuggire ( ma stavolta non posso) oltre allo xanax che magari mi terrà il corpo un po' più saldo, cosa potrei fare secondo lei? Quale sarebbe un buon metodo al momento? Il non pensarci aiuta poco ed è difficile. C'è qualche tecinica veloce che potrebbe aiutarmi?
La ringrazio.
Non è colpa mia purtroppo, io non so gestirla, se viene ( in alcune situazioni sociali) sto male, la trattengo e sinceramente non mi godo il momento, altre volte scappo ma alla laurea non posso.
La laurea e' venerdì. Sicuramente sentirò a questo punto un secondo parere come dice lei.. nel frattempo le chiedo: in quei momenti 'sociali' in cui ci penso e mi sento i capogiri, il cuore a mille, ovattata e con la Voglia di fuggire ( ma stavolta non posso) oltre allo xanax che magari mi terrà il corpo un po' più saldo, cosa potrei fare secondo lei? Quale sarebbe un buon metodo al momento? Il non pensarci aiuta poco ed è difficile. C'è qualche tecinica veloce che potrebbe aiutarmi?
La ringrazio.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.9k visite dal 11/10/2016.
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