Danni fisici della depressione
Salve dottori,
Vorrei chiedervi un consulto su una paranoia che mi sto facendo recentemente (non che sia nuovo a queste cose). Cercando di sintetizzare al massimo e omettendo qualsiasi dettaglio superfluo, qualche hanno fa ho avuto un episodio di depressione (e correlata ansia) abbastanza serio, mentre negli ultimi 4/5 anni sono andato avanti tutto sommato abbastanza bene, seppure ogni tanto ho degli episodi di ansia, depressione e ossessioni che mi verrebbe da definire lievi o in ogni caso momentanei e circoscritti, da cui ho imparato a non lasciarmi "sopraffare" anche grazie alla psicoterapia.
Ieri però mi è capitato di sfogliare in libreria un libro di psicologia e "auto-aiuto" (non l'avessi mai fatto), e per caso sono incappato in una pagina dove si discuteva della probabile relazione tra uno stato depressivo prolungato e l'insorgenza di malattie cardiovascolari, nonché l'infarto la "morte improvvisa". Da lì sono entrato in un loop assurdo, ho cercato di tutto online (meccanismi che conosco bene e che so dovrei evitare), ma non sono riuscito a trovare smentite; penso, se la depressione e l'ansia possono uccidermi, allora ho ragione ad avere paura e a "deprimermi", e quindi mi sto deprimendo sul serio... ragionamento paradossale e diabolico, mi rendo conto, ma che non riesco a spezzare. D'altra parte, una consolazione che per me fu fondamentale per uscire da quel malessere già anni fa fu che in fondo quelle cose erano solo sensazioni, che non potevano danneggiarmi fisicamente in nessun modo, ma ora che questa consapevolezza mi è crollata mi ritrovo abbastanza spaventato e abbattuto... Voi cosa mi consigliate di fare?
Vorrei chiedervi un consulto su una paranoia che mi sto facendo recentemente (non che sia nuovo a queste cose). Cercando di sintetizzare al massimo e omettendo qualsiasi dettaglio superfluo, qualche hanno fa ho avuto un episodio di depressione (e correlata ansia) abbastanza serio, mentre negli ultimi 4/5 anni sono andato avanti tutto sommato abbastanza bene, seppure ogni tanto ho degli episodi di ansia, depressione e ossessioni che mi verrebbe da definire lievi o in ogni caso momentanei e circoscritti, da cui ho imparato a non lasciarmi "sopraffare" anche grazie alla psicoterapia.
Ieri però mi è capitato di sfogliare in libreria un libro di psicologia e "auto-aiuto" (non l'avessi mai fatto), e per caso sono incappato in una pagina dove si discuteva della probabile relazione tra uno stato depressivo prolungato e l'insorgenza di malattie cardiovascolari, nonché l'infarto la "morte improvvisa". Da lì sono entrato in un loop assurdo, ho cercato di tutto online (meccanismi che conosco bene e che so dovrei evitare), ma non sono riuscito a trovare smentite; penso, se la depressione e l'ansia possono uccidermi, allora ho ragione ad avere paura e a "deprimermi", e quindi mi sto deprimendo sul serio... ragionamento paradossale e diabolico, mi rendo conto, ma che non riesco a spezzare. D'altra parte, una consolazione che per me fu fondamentale per uscire da quel malessere già anni fa fu che in fondo quelle cose erano solo sensazioni, che non potevano danneggiarmi fisicamente in nessun modo, ma ora che questa consapevolezza mi è crollata mi ritrovo abbastanza spaventato e abbattuto... Voi cosa mi consigliate di fare?
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eviti di lasciarsi trascinare nella catena di pensieri negativi a cui è facilmente soggetto: ricordi che molte delle cose che leggiamo su giornali e web non si riferiscono personalmente alla propria condizione, oltre ad essere spesso scientificamente infondate. Innanzi tutto le notizie di cui lei ha letto si riferiscono a persone che non si curano e trascinano una situazione di malessere, trascuratezza di sè e isolamento sociale per tempi prolungati, dunque ben diversamente da lei che già in passato si è sottoposto a cure. Inoltre i manuali di autocura spesso ingigantiscono le situazioni per stimolare la persona e incentivarne la motivazione a seguire il percorso... provi a prendersi con maggior autoironia, a sorridere con se stesso delle proprie paure e lasciarsi scivolare i pensieri negativi.. potrebbe provare con tecniche di traini autogeno o di rilassamento, provando a recuperare il contatto con la parte più profonda e autentica di sè, al di là di timori e pensieri accellerati che la mandando in ansia.. stia sereno: se ha superato già in passato situazioni ben più gravi, non sarà un articolo di giornale o un libro qualsiasi ad ucciderla.. recuperi la fiducia in se stesso e nella possibilità di governare pensieri ed emozioni senza lasciarsi sopraffare... se necessario può effettuare un colloquio specialistico, o adottare da solo tecniche di rilassamento e affrontamento dell'ansia (immagino che già nel percorso svolto in precedenza abbia potuto imparare delle tecniche per gestire i momenti critici..)
se ha difficoltà può tornare a scrivere.. ma sono certa che non le sarà difficiile ritrovarsi.
se ha difficoltà può tornare a scrivere.. ma sono certa che non le sarà difficiile ritrovarsi.
Dr.ssa sara ingrosso
[#2]
Gentile utente,
forse a distanza di 5 anni una verifica della situazione ansioso-depressiva andrebbe fatta, se così facilmente le è accaduto di cadere in un loop di pensieri oltremodo ingombranti.
Era stato curato con i farmaci oppure con la psicoterapia, o ambedue?
Perchè non riprendere contatto con chi a suo tempo l'ha avuta in cura con esiti <<tutto sommato<< buoni?
Tutto ciò non perchè la depressione causi quanto ha letto in Internet
(ciascuno vi può scrivere quello che che vuole, tranne sui portali documentati, come questo ad es., dove lo specialista ci mette curriculum, faccia e luogo concreto di lavoro...)
quanto per verificare se è possibile migliorare <<gli episodi di ansia, depressione e ossessioni ogni tanto, che mi verrebbe da definire lievi o in ogni caso momentanei e circoscritti <<.
Saluti cordiali
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 10/10/2016.
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