Rapporto difficile con mia madre
Buongiorno,
ho 40 anni, sposata, con due figlie di 5 e 8 anni.
Da alcuni anni, e precisamente dal periodi della seconda gravidanza, purtroppo non facilissima, ho iniziato a capire che qualcosa nel rapporto con mia madre non andava. A malapena telefonava (abita a 50m da casa mia) non si è mai presentata per una visita ne' ha mai mostrato preoccupazione. E' stato un duro e triste periodo per me, per fortuna conclusosi con la nascita di una bellissima bimba sana. Contrariamente alla 1 gravidanza, la 2 mi diede una forza immensa, e riuscii, pur nella solitudine ( dopo il parto non si è fatta viva per una settimana, neppure al telefono) a condurre una vita equilibrata per me e le due bimbe, e a sapermi gestire con calma le numerose incombenze.
Lavorando entrambi, i 4 nonni ci hanno sempre aiutato, ma in maniera proporzionale ed equa, senza sovraccarichi e soprattutto non ho mai chiesto ne' preteso nulla che non fosse stare con le bambine nelle ore extra asilo e nido.
Succede però che ho una sorella, che abita sotto di me, alla quale, senza che lei chieda nulla, mia madre fa costantemente da baby sitter e colf. Lei non deve neppure chiedere, basta uno sguardo e mia madre corre a tenerle i bambini e farle lavori in casa. Pur lavorando la metà delle mie ore e a pochi metri da casa (io faccio tutti i giorni 50km e lavoro par time al 90%) mia sorella è sempre quella più oberata, quella che lavora di più, quella più stanca. Le rare volte che mia madre parla con me l'argomente è sempre mia sorella e quanto sia poverina. Se le persone chiedono a mia madre cosa fanno le sue figlie di lavoro, di una dice che è libera professionista, dell'altra (che ovviamente sarei io) che non l'ha ancora capito (ndr, io lavoro nella ricerca). Mi mortifica sempre, l'altro giorno è arrivata persino a dirmi che sono brutta. Per lei è normale trattarmi male. Mia madre è sempre a casa di mia sorella, mentre nelle nostre case neppure ci entra malgrado i ripetuti inviti. Per fortuna abbiamo la nostra vita, e questo suo estraniarsi da noi non pesa molto dal lato pratico. Del resto lo vuole lei. Io però da una decina di giorni, mi trovo a vivere in uno stato di dolore molto forte, perchè è successo quello che mi aspettavo da tempo. E cioè che mia madre, pur di passare ancora più tempo con i miei nipotini, ha detto che le mie figlie le avrebbe tenute solo 3 ore a settimana, e che questo per lei bastava. Oltre all'emergenza (che ho tamponato per ora chiedendo l'aiuto dei miei suoceri 80enni per almeno un giorno/sett) mi trovo in uno stato d'ansia continuo, faccio fatica a dormire, mi sveglio con la tachicardia, piango di nulla. Le mie figlie inoltre mi chiedono perchè la nonna non stia più con loro, e mi devo inventare delle scuse fingendo che sia tutto a posto. Non mi dite di parlarle perchè ci ho provato 1k volte e ogni volta ho peggiorato la situazione perchè secondo lei sono solo un'ingrata a farle notare l'ingiustizia che è lampante e agli occhi di tutti. Grazie tante.
ho 40 anni, sposata, con due figlie di 5 e 8 anni.
Da alcuni anni, e precisamente dal periodi della seconda gravidanza, purtroppo non facilissima, ho iniziato a capire che qualcosa nel rapporto con mia madre non andava. A malapena telefonava (abita a 50m da casa mia) non si è mai presentata per una visita ne' ha mai mostrato preoccupazione. E' stato un duro e triste periodo per me, per fortuna conclusosi con la nascita di una bellissima bimba sana. Contrariamente alla 1 gravidanza, la 2 mi diede una forza immensa, e riuscii, pur nella solitudine ( dopo il parto non si è fatta viva per una settimana, neppure al telefono) a condurre una vita equilibrata per me e le due bimbe, e a sapermi gestire con calma le numerose incombenze.
Lavorando entrambi, i 4 nonni ci hanno sempre aiutato, ma in maniera proporzionale ed equa, senza sovraccarichi e soprattutto non ho mai chiesto ne' preteso nulla che non fosse stare con le bambine nelle ore extra asilo e nido.
Succede però che ho una sorella, che abita sotto di me, alla quale, senza che lei chieda nulla, mia madre fa costantemente da baby sitter e colf. Lei non deve neppure chiedere, basta uno sguardo e mia madre corre a tenerle i bambini e farle lavori in casa. Pur lavorando la metà delle mie ore e a pochi metri da casa (io faccio tutti i giorni 50km e lavoro par time al 90%) mia sorella è sempre quella più oberata, quella che lavora di più, quella più stanca. Le rare volte che mia madre parla con me l'argomente è sempre mia sorella e quanto sia poverina. Se le persone chiedono a mia madre cosa fanno le sue figlie di lavoro, di una dice che è libera professionista, dell'altra (che ovviamente sarei io) che non l'ha ancora capito (ndr, io lavoro nella ricerca). Mi mortifica sempre, l'altro giorno è arrivata persino a dirmi che sono brutta. Per lei è normale trattarmi male. Mia madre è sempre a casa di mia sorella, mentre nelle nostre case neppure ci entra malgrado i ripetuti inviti. Per fortuna abbiamo la nostra vita, e questo suo estraniarsi da noi non pesa molto dal lato pratico. Del resto lo vuole lei. Io però da una decina di giorni, mi trovo a vivere in uno stato di dolore molto forte, perchè è successo quello che mi aspettavo da tempo. E cioè che mia madre, pur di passare ancora più tempo con i miei nipotini, ha detto che le mie figlie le avrebbe tenute solo 3 ore a settimana, e che questo per lei bastava. Oltre all'emergenza (che ho tamponato per ora chiedendo l'aiuto dei miei suoceri 80enni per almeno un giorno/sett) mi trovo in uno stato d'ansia continuo, faccio fatica a dormire, mi sveglio con la tachicardia, piango di nulla. Le mie figlie inoltre mi chiedono perchè la nonna non stia più con loro, e mi devo inventare delle scuse fingendo che sia tutto a posto. Non mi dite di parlarle perchè ci ho provato 1k volte e ogni volta ho peggiorato la situazione perchè secondo lei sono solo un'ingrata a farle notare l'ingiustizia che è lampante e agli occhi di tutti. Grazie tante.
[#1]
Gentile utente,
E' comprensibile che la situazione in cui si trova sia incresciosa , ma occorre far fronte alla realta'.
Quello che Sua madre desidera o non desidera fare non e' da Lei sindacabile. Avra' le sue ragioni.
E possono risiedere in diverse cose ma nessuno puo' metterele in discussione.
Come ripeto mi rendo conto che per Lei la situazione sia incresciosa ma temo che debba organizzarsi diversamente per accudire i Suoi figli. Ad esempio con una baby sitter.
Questa scelta potrebbe ripristinare un rapporto migliore e piu' sereno fra tutti.
Ci pensi!
I miei saluti.
E' comprensibile che la situazione in cui si trova sia incresciosa , ma occorre far fronte alla realta'.
Quello che Sua madre desidera o non desidera fare non e' da Lei sindacabile. Avra' le sue ragioni.
E possono risiedere in diverse cose ma nessuno puo' metterele in discussione.
Come ripeto mi rendo conto che per Lei la situazione sia incresciosa ma temo che debba organizzarsi diversamente per accudire i Suoi figli. Ad esempio con una baby sitter.
Questa scelta potrebbe ripristinare un rapporto migliore e piu' sereno fra tutti.
Ci pensi!
I miei saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa,
ma temo di essere stata fraintesa. Il problema non è chi mi tiene le figlie. Negli anni ho fatto anche ricorso a diverse baby sitter, asili nido e mi pago anche una scuola privata per far si che gli orari delle bimbe meglio si concilino con i miei del lavoro. I nonni sono sempre intervenuti in maniera molto poco invasiva, e hanno sempre fatto i nonni. Penso che vedere le bambine qualche ora a settimana o fare una merenda con loro sia giusto nonchè un piacere per loro.
Il fatto che mi addolora, è che mia madre cerca sempre più di mettere in secondo piano e sminuire me e la mia famiglia (arrivando anche a non volere più le bambine se non per una manciata di ore a settimana) a favore di mia sorella e dei suoi figli. Io vivo perennemente in uno stato di inadeguatezza (che forse mi trascino fin da quando ero piccola) e non capisco cosa posso aver fatto così di male per essere esclusa in questo modo e per non vedere apprezzato nulla di quello che faccio. Il fatto che non voglia più stare con le mie figlie, immagino faccia parte del gioco. Le vede come mie propaggini, e di conseguenza evita anche loro.
Lei dice che devo accettarlo, quindi dovrei escludere mia madre dalla mia vita, o aspettare che sia lei a cercarmi, se mail lo farà?
Grazie per la risposta, spero di aver spiegato meglio il mio pensiero con questo nuovo messaggio
ma temo di essere stata fraintesa. Il problema non è chi mi tiene le figlie. Negli anni ho fatto anche ricorso a diverse baby sitter, asili nido e mi pago anche una scuola privata per far si che gli orari delle bimbe meglio si concilino con i miei del lavoro. I nonni sono sempre intervenuti in maniera molto poco invasiva, e hanno sempre fatto i nonni. Penso che vedere le bambine qualche ora a settimana o fare una merenda con loro sia giusto nonchè un piacere per loro.
Il fatto che mi addolora, è che mia madre cerca sempre più di mettere in secondo piano e sminuire me e la mia famiglia (arrivando anche a non volere più le bambine se non per una manciata di ore a settimana) a favore di mia sorella e dei suoi figli. Io vivo perennemente in uno stato di inadeguatezza (che forse mi trascino fin da quando ero piccola) e non capisco cosa posso aver fatto così di male per essere esclusa in questo modo e per non vedere apprezzato nulla di quello che faccio. Il fatto che non voglia più stare con le mie figlie, immagino faccia parte del gioco. Le vede come mie propaggini, e di conseguenza evita anche loro.
Lei dice che devo accettarlo, quindi dovrei escludere mia madre dalla mia vita, o aspettare che sia lei a cercarmi, se mail lo farà?
Grazie per la risposta, spero di aver spiegato meglio il mio pensiero con questo nuovo messaggio
[#3]
Gentie utente,
Qualcosa sara' accaduto. E penso abbastanza rilevante per Sua madre, per avere comportato un allontanamento cosi' risoluto.
Succede nelle famiglie e non ci si puo' fare nulla.
Lei attenda.
Attenda che sia Sua madre se lo vorra' a cercare Lei.
E' Sua mamma la *persona di riguardo* nella Vostra famiglia.
I miei saluti.
Qualcosa sara' accaduto. E penso abbastanza rilevante per Sua madre, per avere comportato un allontanamento cosi' risoluto.
Succede nelle famiglie e non ci si puo' fare nulla.
Lei attenda.
Attenda che sia Sua madre se lo vorra' a cercare Lei.
E' Sua mamma la *persona di riguardo* nella Vostra famiglia.
I miei saluti.
[#4]
Gentile signora,
fermo restando il fatto che da qui ci sono troppi limiti per poter avere un'idea chiara della situazione e posto che non sappiamo nulla delle dinamiche della Sua mamma e neppure di Sua sorella, diciamo che molto del modo in cui gli altri ci trattano dipende dal modo in cui noi ci poniamo con loro.
Ora, mi pare di capire che Sua sorella sia quella bisognosa e che da sola non ce la fa, se non con l'aiuto della mamma.
E' verosimile pensare che Lei sia invece quella che, nella percezione della mamma (e forse di tutta la famiglia) sia colei che se la cava egregiamente anche da sola, che magari protesta un po' ma poi, tutto sommato, ce la fa. E chissà se la Sua protesta (o richiesta di aiuto) non venga letta in maniera sbagliata o comunque diversa da ciò che è realmente.
In altri termini, c'è modo e modo anche per chiedere aiuto agli altri. Non so quanto Lei sia seccata dal distacco che sente dalla Sua mamma e dalle attenzioni che, invece, dedica a Sua sorella.
Ma se Lei, ad esempio, chiede in modo seccato alla mamma di darLe una mano, la mamma (come chiunque) potrebbe capire che Lei sta semplicemente giudicandola o che vuole puntualizzare sulle sue mancanze.
Oltre a questa prima ipotesi, mi viene in mente che più Lei si sentirà inadeguata e più fatica farà ad uscire da questo circolo vizioso.
Lei dice di aver già parlato con la Sua mamma, ma dipende anche da che cosa vi siete dette e come ve lo siete detto. Io un altro tentativo lo farei, ma lascerei fuori Sua sorella e i privilegi che sembra avere. Se non fa capire alla mamma che ha bisogno e che Le fa anche piacere (e anche alle bimbe!) frequentarla, finirete solo per discutere e restare ciascuna sulle proprie posizioni.
Che ruolo ha il nonno, invece, in questa storia?
fermo restando il fatto che da qui ci sono troppi limiti per poter avere un'idea chiara della situazione e posto che non sappiamo nulla delle dinamiche della Sua mamma e neppure di Sua sorella, diciamo che molto del modo in cui gli altri ci trattano dipende dal modo in cui noi ci poniamo con loro.
Ora, mi pare di capire che Sua sorella sia quella bisognosa e che da sola non ce la fa, se non con l'aiuto della mamma.
E' verosimile pensare che Lei sia invece quella che, nella percezione della mamma (e forse di tutta la famiglia) sia colei che se la cava egregiamente anche da sola, che magari protesta un po' ma poi, tutto sommato, ce la fa. E chissà se la Sua protesta (o richiesta di aiuto) non venga letta in maniera sbagliata o comunque diversa da ciò che è realmente.
In altri termini, c'è modo e modo anche per chiedere aiuto agli altri. Non so quanto Lei sia seccata dal distacco che sente dalla Sua mamma e dalle attenzioni che, invece, dedica a Sua sorella.
Ma se Lei, ad esempio, chiede in modo seccato alla mamma di darLe una mano, la mamma (come chiunque) potrebbe capire che Lei sta semplicemente giudicandola o che vuole puntualizzare sulle sue mancanze.
Oltre a questa prima ipotesi, mi viene in mente che più Lei si sentirà inadeguata e più fatica farà ad uscire da questo circolo vizioso.
Lei dice di aver già parlato con la Sua mamma, ma dipende anche da che cosa vi siete dette e come ve lo siete detto. Io un altro tentativo lo farei, ma lascerei fuori Sua sorella e i privilegi che sembra avere. Se non fa capire alla mamma che ha bisogno e che Le fa anche piacere (e anche alle bimbe!) frequentarla, finirete solo per discutere e restare ciascuna sulle proprie posizioni.
Che ruolo ha il nonno, invece, in questa storia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Utente
Grazie, mi è molto di aiuto il suo consulto, anche se per motivi di spazio non le ho raccontato tutto e per iscritto non le posso esprimere appieno il mio dolore.
Lei dice che qualcosa c'è stato, e sicuramente avrà ragione. Anche io l'ho pensato tante volte, e ho anche provato a scoprirlo chiedendoglielo direttamente, ma si è sempre incendiata come un fiammifero senza darmi una risposta. E poi, onestamente, non riesco a far riaffiorare fatti così gravi da giustificare questo taglio netto.
E' possibile, invece, che a seguito di un "problema di salute" (tra l'altro risolto e neppure estremamente grave) che ha colpito mia sorella anni fa, mia madre sia diventata la sua protettrice e la mia presenza (mia e delle mie figlie) venga vista come ostacolo?
Può in una madre scattare un meccanismo del genere (ripeto, mia sorella sta meglio di me) per il quale esclude totalmente un figlio a favore di quello, a suo parere, più bisognoso di attenzioni?
Sono anche io madre di due bambine, e so che non vivrei se sapessi che una delle mie figlie soffre per causa mia ed è fuori dalla mia vita e dalla mia sfera affettiva.
Mia mamma è uscita di testa o, semplicemente, è una donna poco sensibile?
Comunque la ringrazio tanto per avermi dedicato il suo tempo ad ascoltarmi
Lei dice che qualcosa c'è stato, e sicuramente avrà ragione. Anche io l'ho pensato tante volte, e ho anche provato a scoprirlo chiedendoglielo direttamente, ma si è sempre incendiata come un fiammifero senza darmi una risposta. E poi, onestamente, non riesco a far riaffiorare fatti così gravi da giustificare questo taglio netto.
E' possibile, invece, che a seguito di un "problema di salute" (tra l'altro risolto e neppure estremamente grave) che ha colpito mia sorella anni fa, mia madre sia diventata la sua protettrice e la mia presenza (mia e delle mie figlie) venga vista come ostacolo?
Può in una madre scattare un meccanismo del genere (ripeto, mia sorella sta meglio di me) per il quale esclude totalmente un figlio a favore di quello, a suo parere, più bisognoso di attenzioni?
Sono anche io madre di due bambine, e so che non vivrei se sapessi che una delle mie figlie soffre per causa mia ed è fuori dalla mia vita e dalla mia sfera affettiva.
Mia mamma è uscita di testa o, semplicemente, è una donna poco sensibile?
Comunque la ringrazio tanto per avermi dedicato il suo tempo ad ascoltarmi
[#6]
Utente
Grazie dott.ssa Pileci,
mi sono rispecchiata molto in quello che scrive. Tranne una cosa che è stata fraintesa. Io non sono alla ricerca di aiuto da parte di mia mamma, ma solo di affetto e di attenzioni. Non mi sognerei mai di dire a mia mamma di stirarmi il bucato o di arrabbiarmi se non lo fa, ma apprezzerei che un giorno mia mamma mi chiedesse di accompagnarla per negozi o mi invitasse a pranzo sapendomi magari da sola in casa.
Non condivido poi il modo che ha di sminuire sempre il mio lavoro, ridicolizzandolo e considerandolo meno importante di quello di mia sorella. Io lavoro nella ricerca, ho una buona posizione e sono responsabile di alcuni progetti, viaggio anche per l'Europa, ma se mi capita di fermarmi in ufficio un po' di più (cosa che evito, piuttosto lavoro dopo cena da casa) lei mette subito in dubbio che mi sia presa del tempo per andare a fare dei giri, e non che fossi a lavorare.
Come mi pongo: ha ragione. Io ho sempre paura a chiedere. Un po' perchè secondo me, certe cose, una madre dovrebbe dartele anche senza chiedere (vedi appunto i giri nei negozi e il piacere a vedersi). Un po' perchè tutte le volte che chiedo mi sento rispondere male e capisco di dare fastidio. Ricordo una volta, avevo la bimba piccola appena nata e la grande di tre anni malata. Le chiesi se nella mattinata (dopo una settimana che non la vedevo) poteva tenermi le bimbe per fare 10 minuti di spesa indispensabile, si è presentata in casa mia iraconda....
Inevitabile viene il paragone con mia sorella, la quale, come si suol dire ci marcia anche in questa situazione. Chi non vorrebbe avere un aiuto sempre disponibile in ogni momento del giorno e della notte? Lei le vede per strada, mia sorella davanti 1 m tutta agghindata, e mia madre dietro con i due bambini che scappano tutta trafelata. A me, questa scena, di vedere trattare mia madre così manda in bestia, ma se dico qualcosa, scatta il finimondo...
Mio padre è un uomo molto intelligente e buono, un uomo molto colto che ha saputo darmi parecchi consigli anche professionali...ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui, lui ha sempre creduto in me e mi ha sempre valorizzato e incoraggiato. Alcune cose, sebbene lui insistesse a farmi proseguire, soprattutto nello sport, le ho lasciate perchè avevo paura della reazione di mia madre di fronte a un mio eventuale fallimento. Lui è bravo, mi vuole bene, ma ho paura che ultimamemte sia stato un po' mal indottrinato da mia madre e lo sento sempre più lontano....per dire, se si protrae in casa mia per più di 5 minuti, mia madre lo chiama di tornare a casa.
Grazie tante comunque, farò tesoro dei sui consigli
mi sono rispecchiata molto in quello che scrive. Tranne una cosa che è stata fraintesa. Io non sono alla ricerca di aiuto da parte di mia mamma, ma solo di affetto e di attenzioni. Non mi sognerei mai di dire a mia mamma di stirarmi il bucato o di arrabbiarmi se non lo fa, ma apprezzerei che un giorno mia mamma mi chiedesse di accompagnarla per negozi o mi invitasse a pranzo sapendomi magari da sola in casa.
Non condivido poi il modo che ha di sminuire sempre il mio lavoro, ridicolizzandolo e considerandolo meno importante di quello di mia sorella. Io lavoro nella ricerca, ho una buona posizione e sono responsabile di alcuni progetti, viaggio anche per l'Europa, ma se mi capita di fermarmi in ufficio un po' di più (cosa che evito, piuttosto lavoro dopo cena da casa) lei mette subito in dubbio che mi sia presa del tempo per andare a fare dei giri, e non che fossi a lavorare.
Come mi pongo: ha ragione. Io ho sempre paura a chiedere. Un po' perchè secondo me, certe cose, una madre dovrebbe dartele anche senza chiedere (vedi appunto i giri nei negozi e il piacere a vedersi). Un po' perchè tutte le volte che chiedo mi sento rispondere male e capisco di dare fastidio. Ricordo una volta, avevo la bimba piccola appena nata e la grande di tre anni malata. Le chiesi se nella mattinata (dopo una settimana che non la vedevo) poteva tenermi le bimbe per fare 10 minuti di spesa indispensabile, si è presentata in casa mia iraconda....
Inevitabile viene il paragone con mia sorella, la quale, come si suol dire ci marcia anche in questa situazione. Chi non vorrebbe avere un aiuto sempre disponibile in ogni momento del giorno e della notte? Lei le vede per strada, mia sorella davanti 1 m tutta agghindata, e mia madre dietro con i due bambini che scappano tutta trafelata. A me, questa scena, di vedere trattare mia madre così manda in bestia, ma se dico qualcosa, scatta il finimondo...
Mio padre è un uomo molto intelligente e buono, un uomo molto colto che ha saputo darmi parecchi consigli anche professionali...ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui, lui ha sempre creduto in me e mi ha sempre valorizzato e incoraggiato. Alcune cose, sebbene lui insistesse a farmi proseguire, soprattutto nello sport, le ho lasciate perchè avevo paura della reazione di mia madre di fronte a un mio eventuale fallimento. Lui è bravo, mi vuole bene, ma ho paura che ultimamemte sia stato un po' mal indottrinato da mia madre e lo sento sempre più lontano....per dire, se si protrae in casa mia per più di 5 minuti, mia madre lo chiama di tornare a casa.
Grazie tante comunque, farò tesoro dei sui consigli
[#7]
Gentile utente,
Quando si diventa genitori si svelano e si acutizzano certe dinamiche - prima magari solo accennate - con la propria madre, soprattutto per quanto riguarda la relazione madre filglia: la più ricca e complessa.
La situazione che Lei ci presenta è piuttosto complicata, dato che coinvolge anche Sua sorella:
tre donne a confronto.
Comprendere le cause di questo diverso trattamento tra Lei e Sua sorella (per come Lei lo percepisce e ce lo racconta), non è proprio possibile;
riguarda il Vostro concepimento?
l'infanzia?
l'adolescenza?
Riguarda la relazione nella coppia genitoriale?
Oppure le proiezioni che una madre fa sulle figlie?
che altro?..
Come vede il ventaglio delle cause è ampio, direi infinito.
E dunque ad un certo punto occorre prendere atto, e cercare di farsene una (sofferta) ragione pur senza comprendere il perchè.
Non sottovaluti l'importanza della "loro" relazione di coppia:
quando si invecchia uno dei due diventa più fragile e dipendente,
oppure evita le occasioni di conflitto a favore della propria serenità e benessere (cardiaco, alimentare, emozionale, relazionale, ecc.). A Lei può sembrare di ... aver perso Suo padre.
Indipendentemente da ciò, salvaguardare la relazione nonni-nipoti è importante.
Nel Suo caso, lasciando l'iniziativa alla nonna, suggerirei. Forse se sua madre non si sente invitata ... si autoinviterà.
Sulla tematica nonni-nipoti Le allego due letture che possono offrire alcuni spunti di riflessione, al cui proposito ci possiamo ri-confrontare se lo desidera.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5395-genitori-nonni-guerra-o-pace.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5382-nonni-nipoti-la-legge-li-tutela-e-la-psicologia.html
Saluti cordiali.
Quando si diventa genitori si svelano e si acutizzano certe dinamiche - prima magari solo accennate - con la propria madre, soprattutto per quanto riguarda la relazione madre filglia: la più ricca e complessa.
La situazione che Lei ci presenta è piuttosto complicata, dato che coinvolge anche Sua sorella:
tre donne a confronto.
Comprendere le cause di questo diverso trattamento tra Lei e Sua sorella (per come Lei lo percepisce e ce lo racconta), non è proprio possibile;
riguarda il Vostro concepimento?
l'infanzia?
l'adolescenza?
Riguarda la relazione nella coppia genitoriale?
Oppure le proiezioni che una madre fa sulle figlie?
che altro?..
Come vede il ventaglio delle cause è ampio, direi infinito.
E dunque ad un certo punto occorre prendere atto, e cercare di farsene una (sofferta) ragione pur senza comprendere il perchè.
Non sottovaluti l'importanza della "loro" relazione di coppia:
quando si invecchia uno dei due diventa più fragile e dipendente,
oppure evita le occasioni di conflitto a favore della propria serenità e benessere (cardiaco, alimentare, emozionale, relazionale, ecc.). A Lei può sembrare di ... aver perso Suo padre.
Indipendentemente da ciò, salvaguardare la relazione nonni-nipoti è importante.
Nel Suo caso, lasciando l'iniziativa alla nonna, suggerirei. Forse se sua madre non si sente invitata ... si autoinviterà.
Sulla tematica nonni-nipoti Le allego due letture che possono offrire alcuni spunti di riflessione, al cui proposito ci possiamo ri-confrontare se lo desidera.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5395-genitori-nonni-guerra-o-pace.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5382-nonni-nipoti-la-legge-li-tutela-e-la-psicologia.html
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#8]
Utente
Grazie dottoressa Brunialti,
molto interessante il suo consulto.
Da tempo ho rinunciato a capire le cause del comportamento di mia madre. In coscienza, so di non avere fatto nulla di così grave da meritarmi l'esclusione dalla mia famiglia d'origine, però pesa la continua mortificazione che viene rivolta verso ogni cosa che riguarda la mia sfera personale, lavorativa e familiare e la coseguente esaltazione di tutto quello che invece mia sorella fa.
Niente di quello che faccio è incoraggiato da mia madre, ma anzi. Si sminuisce il mio lavoro (o forse è invidiosa del fatto che io guadagni più di mia sorella??? boh), si denigrano i posti e le persone che frequento, si arriva addirittura a non voler mettere piede in casa nostra o a infastidirsi se un capodanno la invito a cena o in montagna.
Non sono io che non la invito, è lei che non vuole avere nulla a che fare con me.
Ho letto i link che mi ha dato, molto interessanti e veritieri, ma non mi ci sono identificata, mi spiace. Io non impedisco a nessuno dei 4 nonni di vedere le nipoti, tanto meno a mia mamma. E' lei che non vuole frequentarci, e che ha riprogrammato tutta la mia organizzazione settimanale di modo da aver più tempo libero per stare con i figli di mia sorella a scapito del tempo dedicato alle mie. E' lei che nei week end neppure ci fa una telefonata (figurarsi una visita) e se la chiami la scocci perchè a qualunque ora la si disturba. E' lei che non ci vuole, non noi che non vogliamo lei.
Mi fa tristezza dirlo, ma penso che nel momento in cui lei non ci sarà più, io soffrirò forse meno per la sua perdita, perchè all'atto pratico, mia madre l'ho già persa 5 anni fa e con difficoltà mi sto abituando all'idea che lei non sia più con me.
Buona serata dottoressa e grazie
molto interessante il suo consulto.
Da tempo ho rinunciato a capire le cause del comportamento di mia madre. In coscienza, so di non avere fatto nulla di così grave da meritarmi l'esclusione dalla mia famiglia d'origine, però pesa la continua mortificazione che viene rivolta verso ogni cosa che riguarda la mia sfera personale, lavorativa e familiare e la coseguente esaltazione di tutto quello che invece mia sorella fa.
Niente di quello che faccio è incoraggiato da mia madre, ma anzi. Si sminuisce il mio lavoro (o forse è invidiosa del fatto che io guadagni più di mia sorella??? boh), si denigrano i posti e le persone che frequento, si arriva addirittura a non voler mettere piede in casa nostra o a infastidirsi se un capodanno la invito a cena o in montagna.
Non sono io che non la invito, è lei che non vuole avere nulla a che fare con me.
Ho letto i link che mi ha dato, molto interessanti e veritieri, ma non mi ci sono identificata, mi spiace. Io non impedisco a nessuno dei 4 nonni di vedere le nipoti, tanto meno a mia mamma. E' lei che non vuole frequentarci, e che ha riprogrammato tutta la mia organizzazione settimanale di modo da aver più tempo libero per stare con i figli di mia sorella a scapito del tempo dedicato alle mie. E' lei che nei week end neppure ci fa una telefonata (figurarsi una visita) e se la chiami la scocci perchè a qualunque ora la si disturba. E' lei che non ci vuole, non noi che non vogliamo lei.
Mi fa tristezza dirlo, ma penso che nel momento in cui lei non ci sarà più, io soffrirò forse meno per la sua perdita, perchè all'atto pratico, mia madre l'ho già persa 5 anni fa e con difficoltà mi sto abituando all'idea che lei non sia più con me.
Buona serata dottoressa e grazie
[#9]
Gentile utente,
molto introspettive le Sue considerazioni.
Nelle due letture c'erano dei passaggi che si riferiscono a "nonni contro", proprio in relazione ai cattivi rapporti con i genitori, cioè i propri figli; pensavo l'avesse colto nel paragrafo "Il peso della storia famigliare", e "L'oggi".
Quanto alle cause ... abbiamo già detto.
Ora è il momento di "adattarsi" alla situazione di fatto.
L'adattamento, in psicologia come in biologia fatti gli opportuni distinguo, è ben differente dalla rassegnazione.
Implica un'azione interiore molto propositiva, che è tutt'altro che subire la situazione soffrendo in silenzio.
Ma
la Sua famiglia ATTUALE ha bisogno di Lei.
molto introspettive le Sue considerazioni.
Nelle due letture c'erano dei passaggi che si riferiscono a "nonni contro", proprio in relazione ai cattivi rapporti con i genitori, cioè i propri figli; pensavo l'avesse colto nel paragrafo "Il peso della storia famigliare", e "L'oggi".
Quanto alle cause ... abbiamo già detto.
Ora è il momento di "adattarsi" alla situazione di fatto.
L'adattamento, in psicologia come in biologia fatti gli opportuni distinguo, è ben differente dalla rassegnazione.
Implica un'azione interiore molto propositiva, che è tutt'altro che subire la situazione soffrendo in silenzio.
Ma
la Sua famiglia ATTUALE ha bisogno di Lei.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 5.5k visite dal 10/10/2016.
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