Carenza di autostima
Buongiorno.
Sono una ragazza di 28 anni.
Soffro da molti anni di un'ansia ormai diventata cronica, causata da una bassa autostima.
Quello che provo è un profondo senso di inadeguatezza, di disagio, mi sento molto inferiore agli altri, ho spesso paura di fare brutte figure (queste brutte sensazioni mi hanno fatto perdere molte occasioni nella vita, che di tanto in tanto, rimpiango).
Sto pensando di rivolgermi ad uno psicologo.
Quello che mi chiedo e che vi chiedo è se riuscirò mai ad uscire da questo modo di vedere le cose, quanto può contare la mia forza di volontà in un percorso psicologico e quanto potrebbe durare tale percorso.
Grazie.
Sono una ragazza di 28 anni.
Soffro da molti anni di un'ansia ormai diventata cronica, causata da una bassa autostima.
Quello che provo è un profondo senso di inadeguatezza, di disagio, mi sento molto inferiore agli altri, ho spesso paura di fare brutte figure (queste brutte sensazioni mi hanno fatto perdere molte occasioni nella vita, che di tanto in tanto, rimpiango).
Sto pensando di rivolgermi ad uno psicologo.
Quello che mi chiedo e che vi chiedo è se riuscirò mai ad uscire da questo modo di vedere le cose, quanto può contare la mia forza di volontà in un percorso psicologico e quanto potrebbe durare tale percorso.
Grazie.
[#1]
Gentile utente
<<rivolgermi ad uno psicologo.<<
è un'ottima decisione.
Il precedente percorso, quello di cui ci aveva scritto in
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/456419-sedute-psicologo.html
è stato poi interrotto?
Se sì, bisogna interpretare le Sue attuali domande come una forma di apprensione, o di sfiducia, dovuta alla precedente esperienza?
Senza conoscere questo dato, posso risponderLe solo in forma generale.
Il percorso che potrà fare inciderà certamente in modo positivo sulla Sua vita, e in particolare su quanto Lei si chiede:
<<Quello che mi chiedo e che vi chiedo è se riuscirò mai ad uscire da questo modo di vedere le cose, <<
La <<forza di volonta<<?
Sicuramente la motivazione, la collaborazione, la disponibilità alla fiducia, la capacità di aprirsi sono ingredienti importanti.
Riguardo all'ultima domanda:
<<e quanto potrebbe durare tale percorso.<<
dopo alcune sedute potrà darLe una risposta di massima la terapeuta che Lei sceglierà.
Un buon percorso!
<<rivolgermi ad uno psicologo.<<
è un'ottima decisione.
Il precedente percorso, quello di cui ci aveva scritto in
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/456419-sedute-psicologo.html
è stato poi interrotto?
Se sì, bisogna interpretare le Sue attuali domande come una forma di apprensione, o di sfiducia, dovuta alla precedente esperienza?
Senza conoscere questo dato, posso risponderLe solo in forma generale.
Il percorso che potrà fare inciderà certamente in modo positivo sulla Sua vita, e in particolare su quanto Lei si chiede:
<<Quello che mi chiedo e che vi chiedo è se riuscirò mai ad uscire da questo modo di vedere le cose, <<
La <<forza di volonta<<?
Sicuramente la motivazione, la collaborazione, la disponibilità alla fiducia, la capacità di aprirsi sono ingredienti importanti.
Riguardo all'ultima domanda:
<<e quanto potrebbe durare tale percorso.<<
dopo alcune sedute potrà darLe una risposta di massima la terapeuta che Lei sceglierà.
Un buon percorso!
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile Utente,
per rispondere alle Sue domande, vorrei che Lei riflettesse su questa Sua asserzione:
"Soffro da molti anni di un'ansia ormai diventata cronica, causata da una bassa autostima."
Più passa il tempo e più i problemi legati all'ansia e alla bassa autostima tendono a diventare cronici e quindi a rafforzare sintomi e sofferenza del pz.
Per questa ragione, oltre alla motivazione del pz, a volte entrano in gioco altre ragioni per iniziare seriamente una psicoterapia, ad esempio il pz. non tollera davvero più la propria (inutile) sofferenza.
Lei stessa dice di aver perso molte occasioni in vita Sua e credo che un percorso psicoterapico (previa valutazione diretta) non potrà che esserLe di grande aiuto proprio per imparare a fare ciò che attualmente non sa fare e a sentirsi libera di essere finalmente se stessa.
Cordiali saluti,
per rispondere alle Sue domande, vorrei che Lei riflettesse su questa Sua asserzione:
"Soffro da molti anni di un'ansia ormai diventata cronica, causata da una bassa autostima."
Più passa il tempo e più i problemi legati all'ansia e alla bassa autostima tendono a diventare cronici e quindi a rafforzare sintomi e sofferenza del pz.
Per questa ragione, oltre alla motivazione del pz, a volte entrano in gioco altre ragioni per iniziare seriamente una psicoterapia, ad esempio il pz. non tollera davvero più la propria (inutile) sofferenza.
Lei stessa dice di aver perso molte occasioni in vita Sua e credo che un percorso psicoterapico (previa valutazione diretta) non potrà che esserLe di grande aiuto proprio per imparare a fare ciò che attualmente non sa fare e a sentirsi libera di essere finalmente se stessa.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentili dottoresse,
Vi ringrazio entrambe per le risposte e rispondo ad entrambe.
Circa 2 anni fa mi ero rivolta ad un consultorio, dove era presente anche uno psicologo. Mi sono sottoposta ad una serie di colloqui volti a cercare di superare il mio problema. Dopo qualche mese, sfiduciata dal fatto che in me non avevo visto risultati, ho deciso di non andarci più.
Ora, io non so se questa mancanza di risultati sia stata data dal fatto che lo psicologo in questione non era uno psicoterapeuta (quindi non poteva farmi psicoterapia), oppure dalla mia "resistenza" a un possibile cambiamento, miglioramento.
È da un po' che sto pensando di rivolgermi nuovamente ad uno specialista ma non so a chi rivolgermi.
Allora, mi ero recata al consultorio, perché la mia situazione economica non era proprio bella, ed ora, non è che la mia situazione sia cambiata di molto: ho lavorato per pochissimi mesi e attualmente sono in cerca di lavoro. Quindi non mi posso permettere la psicoterapia presso uno studio privato.
Vi ringrazio entrambe per le risposte e rispondo ad entrambe.
Circa 2 anni fa mi ero rivolta ad un consultorio, dove era presente anche uno psicologo. Mi sono sottoposta ad una serie di colloqui volti a cercare di superare il mio problema. Dopo qualche mese, sfiduciata dal fatto che in me non avevo visto risultati, ho deciso di non andarci più.
Ora, io non so se questa mancanza di risultati sia stata data dal fatto che lo psicologo in questione non era uno psicoterapeuta (quindi non poteva farmi psicoterapia), oppure dalla mia "resistenza" a un possibile cambiamento, miglioramento.
È da un po' che sto pensando di rivolgermi nuovamente ad uno specialista ma non so a chi rivolgermi.
Allora, mi ero recata al consultorio, perché la mia situazione economica non era proprio bella, ed ora, non è che la mia situazione sia cambiata di molto: ho lavorato per pochissimi mesi e attualmente sono in cerca di lavoro. Quindi non mi posso permettere la psicoterapia presso uno studio privato.
[#4]
Gentilissima
Anche presso consultori si possono trovare professionisti preparati.
Deve cercare di avere costanza e di non interrompere il percorso.
Pochi mesi sono pochi e la figura dello psicologo va benissimo.
Per quanto riguarda la durata e' molto soggettiva e varia da caso a caso.
Cordialmente
Anche presso consultori si possono trovare professionisti preparati.
Deve cercare di avere costanza e di non interrompere il percorso.
Pochi mesi sono pochi e la figura dello psicologo va benissimo.
Per quanto riguarda la durata e' molto soggettiva e varia da caso a caso.
Cordialmente
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#5]
Utente
Gentile dottoressa Ronchi,
La ringrazio per la Sua risposta.
Durante le sedute presso il consultorio ero riuscita a raggiungere un importante risultato: ero riuscita ad aprirmi, anche su problemi della mia vita molto delicati. Fino a qualche anno prima, ritenevo impensabile una cosa del genere, considerando il mio carattere abbastanza riservato e la conseguente diffidenza verso le persone.
Durante gli incontri, ero riuscita a raccontare quasi tutti i miei problemi, anche aiutata dalle domande che mi poneva di tanto in tanto lo psicologo.
Soprattutto nelle ultime sedute però, mi accadeva spesso di rimanere in silenzio, un silenzio che durava anche dieci minuti, fino alla fine dell'incontro.
Durante tale lasso di tempo, il dottore non mi faceva alcuna domanda, si limitava ad osservarmi, forse in attesa della ripresa del discorso da parte mia.
Io non so, se questo "modo di condurre la seduta" sia una tecnica psicologica, non l'ho mai chiesto allo specialista che mi seguiva.
Questa è stata, quasi certamente la causa che mi ha spinta a non rivolgermi più allo psicologo.
Mi sentivo in un certo senso "abbandonata" a me stessa.
La ringrazio per la Sua risposta.
Durante le sedute presso il consultorio ero riuscita a raggiungere un importante risultato: ero riuscita ad aprirmi, anche su problemi della mia vita molto delicati. Fino a qualche anno prima, ritenevo impensabile una cosa del genere, considerando il mio carattere abbastanza riservato e la conseguente diffidenza verso le persone.
Durante gli incontri, ero riuscita a raccontare quasi tutti i miei problemi, anche aiutata dalle domande che mi poneva di tanto in tanto lo psicologo.
Soprattutto nelle ultime sedute però, mi accadeva spesso di rimanere in silenzio, un silenzio che durava anche dieci minuti, fino alla fine dell'incontro.
Durante tale lasso di tempo, il dottore non mi faceva alcuna domanda, si limitava ad osservarmi, forse in attesa della ripresa del discorso da parte mia.
Io non so, se questo "modo di condurre la seduta" sia una tecnica psicologica, non l'ho mai chiesto allo specialista che mi seguiva.
Questa è stata, quasi certamente la causa che mi ha spinta a non rivolgermi più allo psicologo.
Mi sentivo in un certo senso "abbandonata" a me stessa.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 07/10/2016.
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