Ossessionata dal mio ragazzo
Gentili dottori, cercherò di non dilungarmi troppo e centrare il punto.
Sono una ragazza di 23 anni, mi sono laureata qualche mese fa, sono soddisfatta , ho dei buoni amici, una bella famiglia con cui vado d'accordo e sono sempre stata abbastanza sicura di me e soddisfatta. Il mio problema è che sono ossessionata dal mio fidanzato. Lui ha 26 anni e siamo fidanzati da circa un anno e mezzo. È stato da subito amore a prima vista per entrambi, lui è molto più del ragazzo che ho sempre sognato, dico davvero sembrerebbe perfetto in ogni aspetto della vita e della nostra relazione se non fosse che è bipolare. L'ho scoperto dopo qualche mese della nostra relazione ma la cosa peggiore è che mi ha tradito tantissime volte. Tutte le volte lui si pente, da la colpa a questo bipolarismo, e riesce in ogni modo a convincermi a non lasciarlo, il più delle volte con "gesti estremi" ( niente minacce di suicidio, per esempio prenota un viaggio romantico o mi fa recapitare centinaia di fiori) ma non sono le cose materiali a convincermi a perdonarlo ma le sue parole e i comportamenti concreti che dopo ha.. Qualche mese fa ho scoperto la sua ultima tresca , già passata e conclusa, con una donna di 34 anni che lavora nello studio dei suoi genitori. Questo ultimo tradimento mi ha distrutta più degli altri, non capisco bene il perché.. Sono veramente impazzita, volevo dirlo ai suoi genitori, gli ho colpito il viso facendogli anche male io non ho mai usato violenza su nessuno.. Ho sofferto e soffro tantissimo ma ancora una volta l'ho perdonato perché non riesco davvero a pensare di chiudere con lui. Il fatto è che ora sono perennemente in stato di agitazione, finisco persino per litigare con le mie migliori amiche quando le vedo parlare e scherzare con lui, controllo il suo cellulare, il suo computer, i suoi vestiti, lo chiamo anche con l'anonimo nella notte quando non sono con lui..la cosa più terribile è che questa ultima ragazza lavora, come dicevo, nello studio dei suoi genitori e anche lui molto spesso è li e quindi so che si vedono, anche se non c'è stato mai più niente. Questo fatto mi stare malissimo, piango sempre, telefono in ufficio miliardi di volte senza parlare.... So che tutto questo è sbagliatissimo e anche patetico ma non so più che cosa fare.. Non riesco a porre fine a questi comportamenti che mi uccidono ma al tempo stesso mi uccide il pensiero di lasciarlo..quando lo lascio lui sembra davvero distrutto e torna il ragazzo perfetto e meraviglioso che ho conosciuto e io tutte le volte spero di non dover più soffrire per lui..Insomma mi sento in una trappola senza via di uscita e non so più che cosa fare.. Dovrei cominciare un percorso psicologico? Questo pensiero mi fa rabbia perché penso che sia colpa sua, prima di lui io non ho mai avuto questi problemi con nessun ragazzo. Grazie, spero di avere qualche consiglio
Sono una ragazza di 23 anni, mi sono laureata qualche mese fa, sono soddisfatta , ho dei buoni amici, una bella famiglia con cui vado d'accordo e sono sempre stata abbastanza sicura di me e soddisfatta. Il mio problema è che sono ossessionata dal mio fidanzato. Lui ha 26 anni e siamo fidanzati da circa un anno e mezzo. È stato da subito amore a prima vista per entrambi, lui è molto più del ragazzo che ho sempre sognato, dico davvero sembrerebbe perfetto in ogni aspetto della vita e della nostra relazione se non fosse che è bipolare. L'ho scoperto dopo qualche mese della nostra relazione ma la cosa peggiore è che mi ha tradito tantissime volte. Tutte le volte lui si pente, da la colpa a questo bipolarismo, e riesce in ogni modo a convincermi a non lasciarlo, il più delle volte con "gesti estremi" ( niente minacce di suicidio, per esempio prenota un viaggio romantico o mi fa recapitare centinaia di fiori) ma non sono le cose materiali a convincermi a perdonarlo ma le sue parole e i comportamenti concreti che dopo ha.. Qualche mese fa ho scoperto la sua ultima tresca , già passata e conclusa, con una donna di 34 anni che lavora nello studio dei suoi genitori. Questo ultimo tradimento mi ha distrutta più degli altri, non capisco bene il perché.. Sono veramente impazzita, volevo dirlo ai suoi genitori, gli ho colpito il viso facendogli anche male io non ho mai usato violenza su nessuno.. Ho sofferto e soffro tantissimo ma ancora una volta l'ho perdonato perché non riesco davvero a pensare di chiudere con lui. Il fatto è che ora sono perennemente in stato di agitazione, finisco persino per litigare con le mie migliori amiche quando le vedo parlare e scherzare con lui, controllo il suo cellulare, il suo computer, i suoi vestiti, lo chiamo anche con l'anonimo nella notte quando non sono con lui..la cosa più terribile è che questa ultima ragazza lavora, come dicevo, nello studio dei suoi genitori e anche lui molto spesso è li e quindi so che si vedono, anche se non c'è stato mai più niente. Questo fatto mi stare malissimo, piango sempre, telefono in ufficio miliardi di volte senza parlare.... So che tutto questo è sbagliatissimo e anche patetico ma non so più che cosa fare.. Non riesco a porre fine a questi comportamenti che mi uccidono ma al tempo stesso mi uccide il pensiero di lasciarlo..quando lo lascio lui sembra davvero distrutto e torna il ragazzo perfetto e meraviglioso che ho conosciuto e io tutte le volte spero di non dover più soffrire per lui..Insomma mi sento in una trappola senza via di uscita e non so più che cosa fare.. Dovrei cominciare un percorso psicologico? Questo pensiero mi fa rabbia perché penso che sia colpa sua, prima di lui io non ho mai avuto questi problemi con nessun ragazzo. Grazie, spero di avere qualche consiglio
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"fidanzato. Lui ha 26 anni e siamo fidanzati da circa un anno e mezzo. È stato da subito amore a prima vista per entrambi, lui è molto più del ragazzo che ho sempre sognato, dico davvero sembrerebbe perfetto in ogni aspetto della vita e della nostra relazione se non fosse che è bipolare"
Mi sembra una chiara contraddizione in termini: perfetto e bipolare!
Se trattasi di un disturbo bioolare, già diagnosticato, e non tanto per dire, dovrebbe essere in cura farmacologica e psicoterapica.
Dovrà decidere se accettare, subire, e soffrire, o lasciar perdere...sta lottando contro una malattia.
Mi sembra una chiara contraddizione in termini: perfetto e bipolare!
Se trattasi di un disturbo bioolare, già diagnosticato, e non tanto per dire, dovrebbe essere in cura farmacologica e psicoterapica.
Dovrà decidere se accettare, subire, e soffrire, o lasciar perdere...sta lottando contro una malattia.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile utente,
Concordo con il suggerimento offertoLe dalla mia collega Dott.a Radone.
Il disturbo bipolare e' una psicopatologia molto seria. E occorre una terapia combinata psichiatrica e psicologica per fronteggiarla. I comportamenti di chi ne sia affetto sono patologici e certo Lei non puo' e non deve adeguarsi alla loro contraddittorieta'.
Ne parli con uno psicoterapeuta dinamico che Le permetta di *attraversare * tutti i Suoi sentimenti. In questo difficile percorso e trovare la *Sua* risposta!
Auguri!
Concordo con il suggerimento offertoLe dalla mia collega Dott.a Radone.
Il disturbo bipolare e' una psicopatologia molto seria. E occorre una terapia combinata psichiatrica e psicologica per fronteggiarla. I comportamenti di chi ne sia affetto sono patologici e certo Lei non puo' e non deve adeguarsi alla loro contraddittorieta'.
Ne parli con uno psicoterapeuta dinamico che Le permetta di *attraversare * tutti i Suoi sentimenti. In questo difficile percorso e trovare la *Sua* risposta!
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentilissima
Il suo fidanzato se diagnosticato bipolare e' una patologia che va curata anche farmacologicamente.
Spero quindi che sia in cura da qualcuno.
Immagino la sua sofferenza che non finirà mi creda solo se lo tiene super controllato...anzi.
Tutto questo alimenta in lei un'ansia costante.
Segua un percorso psicologico in modo da capire come gestire questa difficile situazione.
In bocca al lupo!
Ci tenga informati se lo crede utile
Cordialmente
Il suo fidanzato se diagnosticato bipolare e' una patologia che va curata anche farmacologicamente.
Spero quindi che sia in cura da qualcuno.
Immagino la sua sofferenza che non finirà mi creda solo se lo tiene super controllato...anzi.
Tutto questo alimenta in lei un'ansia costante.
Segua un percorso psicologico in modo da capire come gestire questa difficile situazione.
In bocca al lupo!
Ci tenga informati se lo crede utile
Cordialmente
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#4]
Utente
Grazie molte per le vostre risposte!
Il disturbo bipolare gli è stato diagnosticato a 19 anni, da quel momento, tra interruzioni varie, è seguito da uno psichiatra con una terapia farmacologica.. Da prima dell'estate ha cominciato una nuova terapia e ora sembra andare abbastanza bene...
Io di questo disturbo non sono molto informata, ma leggendo esperienze e testimonianza varie lui non mi sembra così "terribile" come leggo in molte storie con lo stesso disturbo.. Nei primissimi mesi in cui l'ho conosciuto non avrei mai pensato avesse un disturbo psicologico considerato grave, certo un comportamento un po' strano ma era quello strano accettabile e quasi affascinante.. in un anno e mezzo che siamo fidanzati gli episodi che considero molto gravi sono stati davvero pochi e riguardanti eccessi di ira, per esempio una volta ha rotto una finestra di casa sua e un'altra volta a buttato una bottigli di vetro piena per terra.. Poi ci sono i cambi d'umore repentini e le contraddizioni.. La cosa che più mi fa soffrire sono queste sue tresche continue.. Io non riesco a pensare di lasciarlo perché per il tempo che resta è un ragazzo molto dolce, gentile e sopratutto ragionevole. Lui ha anche una bellissima famiglia che lo segue molto e questo penso sia molto favorevole.. È vero che questo rapporto mi sta logorando e facendo soffrire tantissimo ma io continuo a sperare che possa migliorare o "guarire" del tutto e penso ad un futuro stabile con lui.. Mi chiedo se una persona con questo disturbo sia destinata a restare sola oppure a incasinare la vita di chi gli sta accanto. Mi piacerebbe pensare che ci possa essere un'altra alternativa.. Grazie ancora per l'ascolto
Il disturbo bipolare gli è stato diagnosticato a 19 anni, da quel momento, tra interruzioni varie, è seguito da uno psichiatra con una terapia farmacologica.. Da prima dell'estate ha cominciato una nuova terapia e ora sembra andare abbastanza bene...
Io di questo disturbo non sono molto informata, ma leggendo esperienze e testimonianza varie lui non mi sembra così "terribile" come leggo in molte storie con lo stesso disturbo.. Nei primissimi mesi in cui l'ho conosciuto non avrei mai pensato avesse un disturbo psicologico considerato grave, certo un comportamento un po' strano ma era quello strano accettabile e quasi affascinante.. in un anno e mezzo che siamo fidanzati gli episodi che considero molto gravi sono stati davvero pochi e riguardanti eccessi di ira, per esempio una volta ha rotto una finestra di casa sua e un'altra volta a buttato una bottigli di vetro piena per terra.. Poi ci sono i cambi d'umore repentini e le contraddizioni.. La cosa che più mi fa soffrire sono queste sue tresche continue.. Io non riesco a pensare di lasciarlo perché per il tempo che resta è un ragazzo molto dolce, gentile e sopratutto ragionevole. Lui ha anche una bellissima famiglia che lo segue molto e questo penso sia molto favorevole.. È vero che questo rapporto mi sta logorando e facendo soffrire tantissimo ma io continuo a sperare che possa migliorare o "guarire" del tutto e penso ad un futuro stabile con lui.. Mi chiedo se una persona con questo disturbo sia destinata a restare sola oppure a incasinare la vita di chi gli sta accanto. Mi piacerebbe pensare che ci possa essere un'altra alternativa.. Grazie ancora per l'ascolto
[#5]
Gentilissima
Sicuramente avere una famiglia che lo supporta e' di grande aiuto.
E' anche vero che comunque non è facile stare accanto ad una persona con un disagio così importante.
Lei dice che è seguito fa uno psichiatra tra interruzioni varie......
Non dovrebbero esserci; la costanza della cura e' fondamentale.
Cordialmente
Sicuramente avere una famiglia che lo supporta e' di grande aiuto.
E' anche vero che comunque non è facile stare accanto ad una persona con un disagio così importante.
Lei dice che è seguito fa uno psichiatra tra interruzioni varie......
Non dovrebbero esserci; la costanza della cura e' fondamentale.
Cordialmente
[#6]
Gentile utente,
E' bene che Lei sappia, per essere davvero *preparata*, che si tratta di una patologia che si puo' *controllare* farmacologicamente. Ma non si puo' *guarire*.
Quindi sara` Lei a dovere decidere se si sente in grado di fronteggiare una situazione di questo genere. Senza aspettarsi che il Suo amore possa fare miracoli.
Il Suo amore se sara' in grado di fare miracoli essi saranno quelli necessari a far si' che Lei resti accanto al ragazzo. Sopportando tutto cio' che ci sara' da sopportare!
Ci pensi bene e possibilmente si confronti con uno psicoanalista per discriminare le Sue motivazioni; elaborazione molto delicata e impossibile da fare da sola!
Auguri!
E' bene che Lei sappia, per essere davvero *preparata*, che si tratta di una patologia che si puo' *controllare* farmacologicamente. Ma non si puo' *guarire*.
Quindi sara` Lei a dovere decidere se si sente in grado di fronteggiare una situazione di questo genere. Senza aspettarsi che il Suo amore possa fare miracoli.
Il Suo amore se sara' in grado di fare miracoli essi saranno quelli necessari a far si' che Lei resti accanto al ragazzo. Sopportando tutto cio' che ci sara' da sopportare!
Ci pensi bene e possibilmente si confronti con uno psicoanalista per discriminare le Sue motivazioni; elaborazione molto delicata e impossibile da fare da sola!
Auguri!
[#7]
Utente
È vero devo cominciare un percorso psicologico di supporto a questa situazione.. Ma l'ipotesi di lasciarlo mi sembra la più drastica perché penso davvero di essere molto innamorata e spero davvero in un futuro stabile e sereno; prima di lui ho avuto un'altra relazione molto tranquilla ed equilibrata durata 4 anni, chiusa da me perché non ero più innamorata.. non ho mai avuto "dipendenze" affettive o problemi a chiudere relazioni importanti o meno, con lui è la prima volta.
Forse non sono così lucida da poter dare un giudizio incondizionato però a me questo suo disturbo sembra gestibile e che non costituisca un qualcosa di troppo invalidante come invece leggo in altre testimonianze.. Ma in fondo capisco di essere in una situazione molto delicata...
Grazie di nuovo per l'ascolto!
Forse non sono così lucida da poter dare un giudizio incondizionato però a me questo suo disturbo sembra gestibile e che non costituisca un qualcosa di troppo invalidante come invece leggo in altre testimonianze.. Ma in fondo capisco di essere in una situazione molto delicata...
Grazie di nuovo per l'ascolto!
[#9]
Utente
Grazie davvero per gli auguri.
Scusate , mi permetto di porre due ultime domande a seguito di un avvenimento fresco..
Una ennesima discussione a seguito della quale ho provato a proporgli un periodo separati per riflettere. Lui mi ha fatta sentire terribilmente in colpa dicendo di non capirlo, di essere egoista e debole perché voglio prendere la via più semplice. Molte persone a me vicine mi consigliano di chiudere , ma il fatto di valutare se chiudere o meno con lui è dettato da una mia debolezza che magari traspare anche da quello che ho scritto oppure sarebbe impossibile per chiunque convivere con una persona affetta da disturbo bipolare?
Inoltre mi è venuto in mente di proporgli di andare insieme da uno psicologo per affrontare insieme il problema, potrebbe essere una buona idea?ho chiesto consiglio a sua madre ma lei mi ha detto che non la trova una buona idea e che anzi costituirebbe un ulteriore stress per lui.. Non andare da uno psicologo ma andarci insieme a me. Lui tempo fa mi aveva detto che se lo avessi voluto avrei potuto parlare tranquillamente con il suo psichiatra in modo da togliermi dubbi sul fatto che lui non è pazzo... (Parole sue)
Grazie di cuore ancora a tutti e buon lavoro!
Scusate , mi permetto di porre due ultime domande a seguito di un avvenimento fresco..
Una ennesima discussione a seguito della quale ho provato a proporgli un periodo separati per riflettere. Lui mi ha fatta sentire terribilmente in colpa dicendo di non capirlo, di essere egoista e debole perché voglio prendere la via più semplice. Molte persone a me vicine mi consigliano di chiudere , ma il fatto di valutare se chiudere o meno con lui è dettato da una mia debolezza che magari traspare anche da quello che ho scritto oppure sarebbe impossibile per chiunque convivere con una persona affetta da disturbo bipolare?
Inoltre mi è venuto in mente di proporgli di andare insieme da uno psicologo per affrontare insieme il problema, potrebbe essere una buona idea?ho chiesto consiglio a sua madre ma lei mi ha detto che non la trova una buona idea e che anzi costituirebbe un ulteriore stress per lui.. Non andare da uno psicologo ma andarci insieme a me. Lui tempo fa mi aveva detto che se lo avessi voluto avrei potuto parlare tranquillamente con il suo psichiatra in modo da togliermi dubbi sul fatto che lui non è pazzo... (Parole sue)
Grazie di cuore ancora a tutti e buon lavoro!
[#10]
Gentile utente,
Come torno a ripeterle non e' tanto il ragazzo il soggetto da prendere in considerazione ora ma Lei.
La psicopatologia del ragazzo non trarra' giovamenti reali da interventi che non siano prettamente farmacologici.
E' Lei la persona che deve comprendere questo e adeguarsi o meno.
Se il raggiungimento di tale equilibrio passa attraverso una terapia insieme a lui la tenti pure con fiducia.
I miei auguri.
Come torno a ripeterle non e' tanto il ragazzo il soggetto da prendere in considerazione ora ma Lei.
La psicopatologia del ragazzo non trarra' giovamenti reali da interventi che non siano prettamente farmacologici.
E' Lei la persona che deve comprendere questo e adeguarsi o meno.
Se il raggiungimento di tale equilibrio passa attraverso una terapia insieme a lui la tenti pure con fiducia.
I miei auguri.
[#11]
Gentilissima,
Se ritiene il caso di poter andare in due da uno psicologo lo faccia, ma credo che potrebbe essere utile andare da sola e chiedere tutte le spiegazioni del caso in oggetto.
Le altre persone le dicono di troncare, ma non sono lei....è lei che deve decidere della sua vita e se vuole lui accanto con i suoi disagi che non sono da sottovalutare.
I miei migliori auguri!
Cordialmente
Se ritiene il caso di poter andare in due da uno psicologo lo faccia, ma credo che potrebbe essere utile andare da sola e chiedere tutte le spiegazioni del caso in oggetto.
Le altre persone le dicono di troncare, ma non sono lei....è lei che deve decidere della sua vita e se vuole lui accanto con i suoi disagi che non sono da sottovalutare.
I miei migliori auguri!
Cordialmente
[#12]
Utente
Grazie ancora per le risposte, in effetti devo elaborare e capire bene questa situazione.. Purtroppo io cerco di autoconvincermi che sia una situazione momentanea e che il suo disagio può essere gestito con l'aiuto di uno psicologo ma capisco che necessita realmente anche di altre supporti; spero che un percorso psicologico possa aiutare me a "sopportare" questa relazione e anche a gestirla al meglio.. Diró forse una cosa un po' ingenua e senza fondamenta , però io ci vedo della speranza nel senso che non mi sembra di avere a che fare con un muro o con una persona , passatemi il termine, "pazza" e senza senno.. La maggior parte del tempo fa dei discorsi sensati e razionali, come qualsiasi persona..i miei genitori non sono a conoscenza del suo problema ma non si sono mai posti dubbi in merito.. È riuscito anche a laurearsi, ci ha messo tantissimi anni a causa appunto di questo suo problema ma ha ottenuto anche una bellissima votazione.. Comunque scusate per le divulgazioni, grazie ancora!
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 13.2k visite dal 01/10/2016.
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