Paura di amare

Buonasera. Sono un ragazzo di 23 anni. Per la seconda volta nella mia vita sono stato innamorato e prima ancora di arrivare allo step successivo al consolidamento della fiducia reciproca (periodo dove personalmente sono avvenute tante chiacchiere, ci siamo sentiti molto per telefono. Lei èstata in erasmus per 6 mesi) ho rovinato tutto. Sono caduto in un momento di euforia totale. Altre ragazze mi sono venute dietro. Inizialmente le ho respinte per evitare a tutti i costi l'errore del passato. Ma ad 1 mese dal suo ritorno ci risono cascato. Ho cominciato ad uscire con un'altra ragazza, nulla a che vedere con la persona in questione. E come volevasi dimostrare dopo 1 mese non ci vediamo più. Seppur queste due ragazze non si conoscessero affatto mi son sentito di dir tutto alla prima. Inizialmente mi ha fatto capire che a lei non fregava niente, che ci puo stare. E continuava a venirmi dietro. Ma il mio cervello non l'ha pensata allo stesso modo. Ha cominciato ad alzarsi un muro solido dove non sono più riuscito a parlarle come prima. Attualmente neanche ci sentiamo più. Il fatto è che siamo insieme nel solito gruppo sia di uscite che di allenamenti. Sono arrivato al punto addirittura di un calo della passione che da anni mi lega che è la capoeira. Stessa identica cosa mi successe 3 anni fa con un'altra ragazza di cui ero perso ed anche lei lo era. All'ultimo ho dimostrato immaturità e mi son gettato nelle braccia di un'altra. Metto in evidenza che sono sempre stato single e sono sempre vergine proprio per questo motivo che non riesco ad accogliere un'altra persona nella mia vita. In famiglia i miei sono separati in casa. Fanno palesemente la loro vita ognuno per i cavoli suoi. Mia madre e mia nonna sono molto morbosi nei miei confronti. Per quanto riguarda il lavoro è l'unica solidità che ho. Un indeterminato guadagnato con il sudore della fronte che mi permette di essere independente economicamente. Ma che non colma il vuoto sentimentale che ogni volta si va a creare quando mi succedono queste cose. Facendo un colloquio con un professionista sono venute fuori delle problematiche inconscie dovute probabilmente alla mia famiglia. Con una possibile soluzione, data la mia indipendenza , di poter andare a vivere fuori casa. Ho trovato un appartamento con un amico a circa 20 km da casa. L'idea mi attanaglia ma al tempo stesso mi riempe di paure. paura di non farcela, paura di correre troppo. Sono intenzionato anche a iniziare un percorso con un professionista. Perciò mi chiedevo.. è meglio prima che cominci il percorso e alla casa ci penso poi o vado? io sono abbastanza convinto di anadre. Se questo mi serve a crescere sentimentalmente sono disposto a tutto.

scusate la lunghezza ma mentre scrivevo mi son già sentito meglio.
grazie
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Lei ci pone più problematiche a molti livelli:
il titolo parla della "paura di amare"
la domanda riguarda l'andar via di casa.

Lei li mette però in relazione: le strade interiori si intersecano.

Comincio a risponderLe dal più semplice:
perchè abitare coi Suoi se la Sua situazione professionale Le offre altre possibilità?
L'autonomia abitativa di per sè spinge alla responsabilità: negoziare con l'altro coinquilino, lavare gli indumenti, pulire la propria abitazione..

Certamente occorrerà affrontare l'aspetto affettivo- relazionale.
Ma Lei ci dice che
<<Sono intenzionato anche a iniziare un percorso con un professionista. <<

Buon percorso, anzi percorsI.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Amare è un lusso affettivo che non tutti possono permettersi,
Anche stare in coppia, spesso, non significa amare.


"Metto in evidenza che sono sempre stato single e sono sempre vergine proprio per questo motivo che non riesco ad accogliere un'altra persona nella mia vita."

Evidentemente, ma siamo online quindi sono solo ipotesi azzardate, potrebbe trattarsi di un nucleo fobico...
Di sabotaggio al legame..
Di paura dell'amore..
Di paura della sessualità...


"In famiglia i miei sono separati in casa. Fanno palesemente la loro vita ognuno per i cavoli .."

Questa è la lettura che mi è venuta in mente leggendola, mi dica se riguarda la sua famiglia


http://www.valeriarandone.it/articoli/divorzio/300-separati-in-casa-cronaca-di-una-morte-annunciata/

Ovviamente l'imprinting familiare influisce le use scelte, o non scelte.


Le allego anche delle letture su Amore e paura, ed una video intervista.

La guardi, e ne riparliamo.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6090-amore-e-paura-le-intermittenze-del-cuore.html
È questa video intervista:
https://m.youtube.com/watch?v=hbh5mFUVPok

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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