Dolori toracici, mancanza di respiro
Salve! Da oramai un mese "combatto", diciamo, con continui dolori di ogni tipo. All'inizio, circa da inizio Agosto, spaventato da un Ictus che aveva colpito una persona a me cara, ho cominciato ad accusare dolori e formicolio, con annesso senso di debolezza, alla parte sinistra del corpo, il tutto dominato dal mal di testa che andava e veniva durante l'arco del giorno. Preso dal panico, sono corso al pronto soccorso, dove mi è stato prescritto "En" mattina e sera (10 gocce) per manifestazioni psicosomatiche per 3 giorni. Ripresi il dolori dopo poco tempo, ho deciso di andare da un neurologo, anch'esso arrivato ad escludere problematiche e sotto suo consiglio ho effettuato ecg e analisi del sangue, entrambe positive se non per l'Azotemia sopra media (63). Da lì in poi, ho cominciato ad accusare dolori alla schiena, puntori nella parte sinistra, senso di mancanza di respiro, battito accelerato e dolori al petto (appena sotto il cuore, al centro del petto, sotto ascella sinistra, sotto l'ascella destra). Ultimamente sono aumentati i dolori alla parte sinistra, facendomi preoccupare... Questi dolori sono improvvisi, a volte come scariche che perdurano per 10 minuti in un andirivieni, altre volte sono di pochinistanti. La mia domanda è semplicissima: sono una ragazzo di 20 anni, ammetto ansioso, e pur ammettendolo riesco comunque a far sì che la spiegazioni psicologica non basti, fino ad autoalimentare la mia tensione e i miei dolori... Quello che vorrei sapere è se veramente debba intraprendere un cammino che curi psicologicamente questi problemi somatici, oppure se debba far ulteriori controlli. Perdonate la lunghezza delle mie esternazioni e grazie a chi mi dedicherà del tempo.
[#1]
Gentilissimo,
Credo che abbia già fatto tutti gli esami del caso e che queste siano manifestazioni d'ansia che solo un percorso psicologico la poterà aiutare concretamente.
Il tutto unito a qualche forma di rilassamento che può praticare insieme al professionista o decidere lei quella più consona al caso suo;
rilassamento muscolare, training autogeno, qualche forma di sporto che allenti le tensioni e che la faccia scaricare un po.
Una base ipocondriaca credo sia presente, ma si può tranquillamente tenere sotto controllo se si va all'origine di questi disagi.
Cordialmente
Credo che abbia già fatto tutti gli esami del caso e che queste siano manifestazioni d'ansia che solo un percorso psicologico la poterà aiutare concretamente.
Il tutto unito a qualche forma di rilassamento che può praticare insieme al professionista o decidere lei quella più consona al caso suo;
rilassamento muscolare, training autogeno, qualche forma di sporto che allenti le tensioni e che la faccia scaricare un po.
Una base ipocondriaca credo sia presente, ma si può tranquillamente tenere sotto controllo se si va all'origine di questi disagi.
Cordialmente
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#2]
Gentile utente,
Quello che le accade sono parestesie di origine psicosomatica.
E per comprenderle dovrebbe contattare uno psicoterapeuta dinamico che operi attraverso la psicosomatica.
E' probabile che l'avere lei appreso dell'ictus del Suo parente abbia attivato in Lei delle inconsce contratture e questi dolori.
Cio' che serve e' saperne la causa. Cosa Lei abbbia collegato a se' di tale grave incidente vascolare.
I miei saluti
Quello che le accade sono parestesie di origine psicosomatica.
E per comprenderle dovrebbe contattare uno psicoterapeuta dinamico che operi attraverso la psicosomatica.
E' probabile che l'avere lei appreso dell'ictus del Suo parente abbia attivato in Lei delle inconsce contratture e questi dolori.
Cio' che serve e' saperne la causa. Cosa Lei abbbia collegato a se' di tale grave incidente vascolare.
I miei saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Perdonate la poca celerità della mia risposta. Connessione internet andata per un po'. Ringrazio entrambe con il cuore. Se posso, l'effettiva base ipocondriaca è maggioritaria, credo. La mia paura è la morte improvvisa. Sto intrattenendo una relazione con una ragazza, relazione, ahimè, coronata da litigi e fughe, nonostante il gran sentimento di fondo. Aver visto la morte così vicina, così improvvisa, ha messo in moto un meccanismo per cui credo perennemente di aver problematiche organiche: controllo i battiti del cuore, trovo difetti ad alcuni miei processi in continuazione. Questa relazione che con tutto me stesso vorrei riprendere, combatte con questa idea che il tempo dato non sia certo, che non ne avrò abbastanza per farla rinascere e poi viverla pienamente. Mi capita spesso di svegliarmi la note con la tachicardia, di provare fastidio ad avere persone attorno che mi costringono a tenere la loro emotività così allegra e solare. Per me, che ho 21, questo è altamente limitante, e la mia ansia si autoalimenta... Perdonatemi per questo sfogo, speravo di farli comprendere meglio
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 26/09/2016.
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