Fine di una relazione
Gentili dottori,
inizio con il ringraziarvi per la disponibilità che mostrate.
Dopo 8 anni di relazione, mi trovo a mettere in dubbio tutto. Ero convinta che il mio attuale ragazzo fosse quello giusto e questo mi ha portata a lottare sempre per stare insieme. Ho affrontato le difficoltà, quasi sempre da sola. Oggi sono giunta alla consapevolezza che c'è un' incompatibilità di caratteri non superabile tra di noi. Lui è molto orgoglioso e agisce spesso per ripicca; parla poco, tende a tenersi tutto dentro, però questa mancanza di dialogo logora il rapporto. Molti suoi atteggiamenti mi fanno stare male. Sono consapevole del fatto che sia molto fragile, anche se vuole apparire forte. È per questo che non è facile per me decidere di lasciarlo, perché potrebbe viverla come un abbandono. Lui dice che dobbiamo venirci incontro, ma è impossibile farlo, perché io mi trovo sempre davanti un muro. È come se dovessi essere sempre io, in realtà, ad andare incontro a lui. Ho provato a proporgli di iniziare una terapia di coppia, ma lui si è rifiutato, perché crede che non serva.
A questo punto l' unica soluzione per me sarebbe interrompere la relazione. Vorrei essere sicura, però, che non posso fare altro per salvarla; per questo, chiedo un vostro parere.
Grazie ancora.
Cordiali saluti.
inizio con il ringraziarvi per la disponibilità che mostrate.
Dopo 8 anni di relazione, mi trovo a mettere in dubbio tutto. Ero convinta che il mio attuale ragazzo fosse quello giusto e questo mi ha portata a lottare sempre per stare insieme. Ho affrontato le difficoltà, quasi sempre da sola. Oggi sono giunta alla consapevolezza che c'è un' incompatibilità di caratteri non superabile tra di noi. Lui è molto orgoglioso e agisce spesso per ripicca; parla poco, tende a tenersi tutto dentro, però questa mancanza di dialogo logora il rapporto. Molti suoi atteggiamenti mi fanno stare male. Sono consapevole del fatto che sia molto fragile, anche se vuole apparire forte. È per questo che non è facile per me decidere di lasciarlo, perché potrebbe viverla come un abbandono. Lui dice che dobbiamo venirci incontro, ma è impossibile farlo, perché io mi trovo sempre davanti un muro. È come se dovessi essere sempre io, in realtà, ad andare incontro a lui. Ho provato a proporgli di iniziare una terapia di coppia, ma lui si è rifiutato, perché crede che non serva.
A questo punto l' unica soluzione per me sarebbe interrompere la relazione. Vorrei essere sicura, però, che non posso fare altro per salvarla; per questo, chiedo un vostro parere.
Grazie ancora.
Cordiali saluti.
[#1]
Cara ragazza, teme che lui possa .. " vivere come un abbandono" il fatto che Lei lo lasci.. non si faccia catturare da ansie salvifiche.. lui è fragile.. si domandi invece se pensa di aver voglia di essere sempre Lei quella che cede che va incontro.., gli parli chiaramente e non speri che un domani, lui cambi...Si prenda un periodo di riflessione, vorrei che questo lui si preoccupasse di perderla e che Lei si chiedesse cosa desidera essere, cosa fare nella vita..
Bisogna anche volersi bene , mia cara , e farsi rispettare, anche se innamorate.. Ci pensi..
Restiamo in ascolto..
Bisogna anche volersi bene , mia cara , e farsi rispettare, anche se innamorate.. Ci pensi..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa.
È proprio la necessità di volermi più bene che mi porta a mettere in dubbio. Non è facile chiudere una storia così lunga e in cui ho investito tanto. Seguirò il suo consiglio.Le sue parole mi fanno capire che sia giustificabile tutto ciò che io provo in questo momento.
Cordiali saluti.
È proprio la necessità di volermi più bene che mi porta a mettere in dubbio. Non è facile chiudere una storia così lunga e in cui ho investito tanto. Seguirò il suo consiglio.Le sue parole mi fanno capire che sia giustificabile tutto ciò che io provo in questo momento.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile Utente,
concordo con quanto già indicato dalla Collega e aggiungo che una possibilità per Lei di fare chiarezza sui Suoi sentimenti e su ciò che La trattiene in questa relazione, oltre ad eventuali sensi di colpa, è quella di rivolgersi direttamente e individualmente ad uno psicologo psicoterapeuta della Sua zona.
E' vero che la coppia e la relazione si portano avanti in due, ma è anche importante partire da se stessi per capire che cosa ci motiva a restare in una relazione nella quale percepiamo una quota di sofferenza.
Cordiali saluti,
concordo con quanto già indicato dalla Collega e aggiungo che una possibilità per Lei di fare chiarezza sui Suoi sentimenti e su ciò che La trattiene in questa relazione, oltre ad eventuali sensi di colpa, è quella di rivolgersi direttamente e individualmente ad uno psicologo psicoterapeuta della Sua zona.
E' vero che la coppia e la relazione si portano avanti in due, ma è anche importante partire da se stessi per capire che cosa ci motiva a restare in una relazione nella quale percepiamo una quota di sofferenza.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 24/09/2016.
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