Errori frequenti nel parlare
Buongiorno, sono un ragazzo di 18 anni molto insicuro e con autostima inesistente. Da qualche anno ho iniziato ad avere difficoltà a parlare: spesso sbaglio ad articolare le parole, confondo una parola per un'altra (anche i nomi delle persone) e fatico a dire un discorso lungo con un senso logico facilmente comprensibile. La cosa assurda però è che quando parlo da solo con un'altra persona (anche con chi ha una dialettica molto buona), quest'ultima dopo qualche minuto che parla con me, tende ad assumere il mio linguaggio e si dimentica le parole e quello che vuole dire. Ciò si verifica soprattutto quando parlo con una persona guardandola in faccia (io tendo spesso a spostare lo sguardo, non riesco a guardare una persona negli occhi per più di 4/5 secondi, nemmeno chi conosco bene) sembra quasi che il mio sguardo e le mie risate/sorrisi forzati siano la causa.. Vorrei tanto risolvere questo problema che a volte ti mette davanti a situazioni davvero imbarazzanti.
[#1]
Gentile Utente,
il parlare è uno dei tanti modi che usiamo per entrare in relazione con le persone. E quando questo accade ci portiamo dietro tutte le nostre idee su noi stessi, le emozioni e tanto altro, al di là della nostra capacità di controllo.
Se, come lei dice si percepisce insicuro e privo di autostima, questo potrebbe renderla particolarmente emotivo nel parlare con le persone, specie se vuole esprimere qualcosa di importante per lei. La difficoltà di reperire le parole giuste e di esprimersi fluidamente può essere influenzata da fattori emotivi o anche dal fatto che si percepisce incapace di esprimersi.
E' un vero peccato se così giovane non cerca di comprendere ed affrontare i motivi della sua bassa autostima. Questo l'aiuterebbe a sostenere meglio lo sguardo di chi ha di fronte e a sentirsi più a suo agio nel parlare con le persone.
In questo senso l'aiuto di uno psicologo potrebbe essere molto efficace. Per i giovani tra l'altro ci sono sportelli di ascolto nelle scuole e consultori dedicati che possono supportarla nel modo migliore.
Spero di esserle stato un po' di aiuto.
Saluti
il parlare è uno dei tanti modi che usiamo per entrare in relazione con le persone. E quando questo accade ci portiamo dietro tutte le nostre idee su noi stessi, le emozioni e tanto altro, al di là della nostra capacità di controllo.
Se, come lei dice si percepisce insicuro e privo di autostima, questo potrebbe renderla particolarmente emotivo nel parlare con le persone, specie se vuole esprimere qualcosa di importante per lei. La difficoltà di reperire le parole giuste e di esprimersi fluidamente può essere influenzata da fattori emotivi o anche dal fatto che si percepisce incapace di esprimersi.
E' un vero peccato se così giovane non cerca di comprendere ed affrontare i motivi della sua bassa autostima. Questo l'aiuterebbe a sostenere meglio lo sguardo di chi ha di fronte e a sentirsi più a suo agio nel parlare con le persone.
In questo senso l'aiuto di uno psicologo potrebbe essere molto efficace. Per i giovani tra l'altro ci sono sportelli di ascolto nelle scuole e consultori dedicati che possono supportarla nel modo migliore.
Spero di esserle stato un po' di aiuto.
Saluti
Dr.ssa Simona Landi
Psicologa, Psicoterapeuta individuale e familiare di formazione Gestatica
Esperta in disturbi dell'etá evolutiva e del neurosv
[#2]
Gentile utente,
Non sono d'accordo sulla sua affermazione di avere poca autostima.
Lei infatti spostando lo sguardo tende a *nascondersi* a colui che sta davanti a Lei. Nascondere il Suo sguardo potrebbe essere un modo inconsciamente cercato. Infatti a quel punto Lei nota che riesce a *confondere* il suo interlocutore. Che da quel momento inizia a *sbagliare* le parole come Lei.
In pratica Lei riesce a manovrare la capacita' di parlare dell'altro. E questo penso che Le dia una sensazione di intenso potere.
E' una ipotesi.
Potrebbe essere un modo di *gestire* in modo *potente* il disturbo del linguaggio.
I miei saluti.
Non sono d'accordo sulla sua affermazione di avere poca autostima.
Lei infatti spostando lo sguardo tende a *nascondersi* a colui che sta davanti a Lei. Nascondere il Suo sguardo potrebbe essere un modo inconsciamente cercato. Infatti a quel punto Lei nota che riesce a *confondere* il suo interlocutore. Che da quel momento inizia a *sbagliare* le parole come Lei.
In pratica Lei riesce a manovrare la capacita' di parlare dell'altro. E questo penso che Le dia una sensazione di intenso potere.
E' una ipotesi.
Potrebbe essere un modo di *gestire* in modo *potente* il disturbo del linguaggio.
I miei saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Ex utente
Buongiorno, grazie per le risposte.
Io quando sposto lo sguardo lo faccio perchè non riesco proprio a guardare un'altra persona negli occhi, anche se mi impegno dopo qualche secondo lo sguardo mi si sposta involontariamente. Non penso di farlo per indurre l'altra persona a sbagliare come me, ma probabilmente per cercare di finire il discorso il piu presto possibile e spostare la concentrazione su di me.
Inoltre mi sa che ho anche un complesso su come parlo (nel senso che ci faccio troppo caso agli errori miei e altrui) ma non so se questa eccessiva attenzione mi porta a sbagliare ulteriormente.. una cosa che pero ho notato e che quando parlo con una persona che non sa parlare l'italiano, il mio linguaggio migliora notevolmente
Io quando sposto lo sguardo lo faccio perchè non riesco proprio a guardare un'altra persona negli occhi, anche se mi impegno dopo qualche secondo lo sguardo mi si sposta involontariamente. Non penso di farlo per indurre l'altra persona a sbagliare come me, ma probabilmente per cercare di finire il discorso il piu presto possibile e spostare la concentrazione su di me.
Inoltre mi sa che ho anche un complesso su come parlo (nel senso che ci faccio troppo caso agli errori miei e altrui) ma non so se questa eccessiva attenzione mi porta a sbagliare ulteriormente.. una cosa che pero ho notato e che quando parlo con una persona che non sa parlare l'italiano, il mio linguaggio migliora notevolmente
[#4]
Gentile utente,
Le confermo che tutto il *gioco* che Lei pone in essere e' frutto del Suo inconscio. Quindi non mi meraviglia che Lei non se ne renda conto in modo consapevole.
Resta il fatto che Lei abbia scritto a noi psicologi e forse nonostante i meccanismi inconsci cerchino di venirLe incontro, il disagio per come gestisce le Sue difficolta' a parlare, lo prova.
I miei auguri.
Le confermo che tutto il *gioco* che Lei pone in essere e' frutto del Suo inconscio. Quindi non mi meraviglia che Lei non se ne renda conto in modo consapevole.
Resta il fatto che Lei abbia scritto a noi psicologi e forse nonostante i meccanismi inconsci cerchino di venirLe incontro, il disagio per come gestisce le Sue difficolta' a parlare, lo prova.
I miei auguri.
[#5]
Ex utente
Non ho capito, lei dice che probabilmente tutto il meccanismo che faccio incosciamente è perchè quando l'altra persona sbaglia provo una sensazione di potere? Boh a me non sembra cosi.. di solito tendo a spostare lo sguardo e a sbagliare di piú con le persone a cui voglio bene, invece con chi odio oppure litigo non ho problemi a guardarlo negli occhi e a parlare (a meno che inizio a pensare di non essere capace a parlare). Mi potrebbe dare qualche consiglio su come provare a guardare una persona negli occhi e avere una conversazione quanto piú spontanea e naturale possibile? Ora che ci penso forse le mie conversazioni e ciò he dico sono tutt'altro che spontanee (penso troppo su come interagire) e magari è questo che causa tutto ció?
[#6]
Gentile ragazzo,
sostenere una conversazione con una o più persone e sostenere lo sguardo dell'interlocutore è qualcosa che tutti impariamo a fare.
Di solito le persone timide ed insicure incontrano difficoltà nel farlo, tant'è che tendono ad abbassare lo sguardo o diventano rosse in viso, ecc...
Quindi, per imparare a fare tutto ciò e contemporaneamente a cambiare l'idea che hai di te stesso (autostima), puoi molto semplicemente iniziare a comportarti diversamente.
Tu domandi: "Mi potrebbe dare qualche consiglio su come provare a guardare una persona negli occhi e avere una conversazione quanto piú spontanea e naturale possibile?"
Fallo e basta. Poi vedi che succede. Cioè inizia a guardare una persona negli occhi quando le parli. Parlare con gli altri, parlare in pubblico, essere convincente, ecc... è del tutto imparabile, quindi concediti il tempo per imparare a diventare sempre più competente in questo ambito.
A scuola riesci a parlare fluentemente, magari durante le interrogazioni?
sostenere una conversazione con una o più persone e sostenere lo sguardo dell'interlocutore è qualcosa che tutti impariamo a fare.
Di solito le persone timide ed insicure incontrano difficoltà nel farlo, tant'è che tendono ad abbassare lo sguardo o diventano rosse in viso, ecc...
Quindi, per imparare a fare tutto ciò e contemporaneamente a cambiare l'idea che hai di te stesso (autostima), puoi molto semplicemente iniziare a comportarti diversamente.
Tu domandi: "Mi potrebbe dare qualche consiglio su come provare a guardare una persona negli occhi e avere una conversazione quanto piú spontanea e naturale possibile?"
Fallo e basta. Poi vedi che succede. Cioè inizia a guardare una persona negli occhi quando le parli. Parlare con gli altri, parlare in pubblico, essere convincente, ecc... è del tutto imparabile, quindi concediti il tempo per imparare a diventare sempre più competente in questo ambito.
A scuola riesci a parlare fluentemente, magari durante le interrogazioni?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#7]
Gentile utente,
Non servono a nulla le tecniche e i *consigli*! Se Lei non si rende consapevole di quale sia il Suo vero obiettivo.
Se e quando avra' compreso tutto il *gioco* che Lei pone in essere non avra' piu' bisogno di ricorrere a *consigli o tecniche* che lascerebbero il tempo che trovano.
Tenga presente che gia' di per se' i *problemi nel parlare* rappresentano un segnale che c'e` qualcosa da analizzare a fondo nella Sua psiche.
Quindi Le rinnovo l'invito a non *glissare* sulle Sue difficolta', ma a prendersene cura su serio.
Auguri
Non servono a nulla le tecniche e i *consigli*! Se Lei non si rende consapevole di quale sia il Suo vero obiettivo.
Se e quando avra' compreso tutto il *gioco* che Lei pone in essere non avra' piu' bisogno di ricorrere a *consigli o tecniche* che lascerebbero il tempo che trovano.
Tenga presente che gia' di per se' i *problemi nel parlare* rappresentano un segnale che c'e` qualcosa da analizzare a fondo nella Sua psiche.
Quindi Le rinnovo l'invito a non *glissare* sulle Sue difficolta', ma a prendersene cura su serio.
Auguri
[#8]
Ex utente
Innanzitutto grazie mille delle risposte.
A scuola riesco a parlare molto meglio nelle interrogazioni rispetto alle situazioni normali, forse perchè studiando mi ricordo le cose che devo dire in base a com'erano scritte nel libro e sapendo cosa devo dire ho già in mente il discorso (una mia ipotesi), infatti penso che i prof non si siano resi neanche conto del mio problema.
Ora che ci penso io nelle situazioni normali parlo esattamente come un alunno interrogato che non ha studiato bene, oppure come un calciatore intervistato alla fine di una partita (forse con qualche errore di articolazione in più, ma sostanzialmente così)
Quando parlo ad un pubblico che non conosco invece ho molte difficoltà e non riesco neanche a capire bene quando mi parlano e non riesco a ragionare come farei se fossi da solo, sforzandomi al massimo inizia a farmi male anche la testa nella zona dietro le orecchie.
Un'altra osservazione: al telefono riesco a parlare normalmente, ma nella fase dei saluti a volte mi capita qualche errore di articolazione.. infatti i saluti sono la fase più critica anche dal vivo, con errori nel linguaggio accompagnati anche da comportamenti inspiegabilmente "freddi".
Aggiungo anche che più penso a questo mio problema, più mi capita di sbagliare a parlare, mentre se non ci penso e sono estremamente rilassato/felice gli errori nel linguaggio sono molto rari.
A scuola riesco a parlare molto meglio nelle interrogazioni rispetto alle situazioni normali, forse perchè studiando mi ricordo le cose che devo dire in base a com'erano scritte nel libro e sapendo cosa devo dire ho già in mente il discorso (una mia ipotesi), infatti penso che i prof non si siano resi neanche conto del mio problema.
Ora che ci penso io nelle situazioni normali parlo esattamente come un alunno interrogato che non ha studiato bene, oppure come un calciatore intervistato alla fine di una partita (forse con qualche errore di articolazione in più, ma sostanzialmente così)
Quando parlo ad un pubblico che non conosco invece ho molte difficoltà e non riesco neanche a capire bene quando mi parlano e non riesco a ragionare come farei se fossi da solo, sforzandomi al massimo inizia a farmi male anche la testa nella zona dietro le orecchie.
Un'altra osservazione: al telefono riesco a parlare normalmente, ma nella fase dei saluti a volte mi capita qualche errore di articolazione.. infatti i saluti sono la fase più critica anche dal vivo, con errori nel linguaggio accompagnati anche da comportamenti inspiegabilmente "freddi".
Aggiungo anche che più penso a questo mio problema, più mi capita di sbagliare a parlare, mentre se non ci penso e sono estremamente rilassato/felice gli errori nel linguaggio sono molto rari.
[#9]
Gentile ragazzo,
come dicevo anche sopra, potrebbe essere legato ad un problema di insicurezza/bassa autostima o anche ansia.
Per questa ragione quando sei preparato (o anche solo quando ti senti preparato) sei a tuo agio e non riscontri nessun tipo di problema.
Ma se invece inizi a pensare di non farcela, di non essere all'altezza, di non essere pronto, ecc... ecco che si presenta il problema! Per questa ragione, anche io credo sia un problema di bassa autostima che potresti affrontare con uno psicologo di persona, oltre al fatto che la sicurezza quando parliamo in pubblico o ci relazioniamo con qualcuno si apprende con l'esperienza.
Saluti,
come dicevo anche sopra, potrebbe essere legato ad un problema di insicurezza/bassa autostima o anche ansia.
Per questa ragione quando sei preparato (o anche solo quando ti senti preparato) sei a tuo agio e non riscontri nessun tipo di problema.
Ma se invece inizi a pensare di non farcela, di non essere all'altezza, di non essere pronto, ecc... ecco che si presenta il problema! Per questa ragione, anche io credo sia un problema di bassa autostima che potresti affrontare con uno psicologo di persona, oltre al fatto che la sicurezza quando parliamo in pubblico o ci relazioniamo con qualcuno si apprende con l'esperienza.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 13.9k visite dal 22/09/2016.
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